Home Team, la storia vera di Sean Payton e i Warriors dietro il film Netflix

Autore: Alessandro Zoppo ,

Il 25 gennaio 2022 si è consumato un clamoroso addio nel mondo del football americano: Sean Payton, l'allenatore più importante della storia dei Saints, ha lasciato New Orleans dopo 16 stagioni e lo storico Super Bowl XLIV vinto a Miami per 31-17 contro i favoriti Indianapolis Colts.

Ironia della sorte, tre giorni dopo l'annunciato divorzio, arriva su Netfilx il film Home Team, la commedia sportiva di Charles e Daniel Kinnane con Kevin James nei panni del coach dell'Illinois. In realtà #Home Team non è un canonico biopic fatto per raccontare una personalità "bigger than life".

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Dietro il "feel-good movie" prodotto dalla Happy Madison di Adam Sandler, c'è un episodio particolare della vita di Payton: una storia vera di sport e riscatto, una piccola grande impresa utile per trasmettere soprattutto ai ragazzi valori come impegno, onestà e motivazione.

Home Team Home Team Due anni dopo la vittoria del Super Bowl l'allenatore della NFL Sean Payton viene sospeso, torna nella sua città natale e si ritrova a riconnettersi con suo figlio di 12 ... Apri scheda

La trama del film

È il 7 febbraio 2010 e Sean Payton ha raggiunto un obiettivo fantastico: ha portato i New Orleans Saints, campioni della NFC e alla loro prima presenza al Super Bowl, a vincere l'anello. Quella gioia dura poco. Due anni dopo, infatti, scoppia uno dei più grandi scandali nella storia della NFL: il Bountygate. Un'indagine della National Football League fa venire a galla che i Saints pagano delle "bounties" (taglie) a diversi giocatori per ferire e infortunare deliberatamente gli avversari sul campo.

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Payton sapeva, ma ha tenuto la bocca chiusa. Come capo-coach, è quindi ritenuto responsabile e sospeso per un anno. Non può allenare la squadra né comunicare con i suoi giocatori. Sean presenta ricorso e nell'attesa torna ad Argyle, in Texas, dove il figlio Connor (Tait Blum) e l'ex moglie Beth (Jackie Sandler) vivono con il nuovo compagno di lei, il fricchettone Jamie (Rob Schneider).

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Con gioca a football: fa parte dei Warriors, una scalcagnata squadra di 12enni allenata dal promettente Troy Lambert (Taylor Lautner) e dall'ubriacone Mitch Bizone (Gary Valentine). I Warriors detengono un curioso primato: nell'arco della stagione non hanno vinto neanche una partita e non sono riusciti nemmeno a mettere a segno un touchdown.

L'obiettivo di Payton è ritrovare se stesso e ristabilire un rapporto con Connor. Padre e figlio non si vedono da tempo e Sean si sta perdendo i momenti più importanti della crescita di Con. L'unico modo che ha per riallacciare il legame con lui è "offrirsi" come offensive coordinator (il responsabile dell'attacco) della sua squadra. Parte così la scalata dei Warriors ai vertici del campionato North Central Texas, non senza problemi.

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La storia vera di Sean Payton e i Warriors

Sin dal titolo, Home Team fa riferimento alla vicenda personale di Payton. Il coach ha raccontato come la sua squadra è arrivata alla conquista del Super Bowl in Home Team: Coaching the Saints and New Orleans Back to Life, libro autobiografico diventato subito bestseller del New York Times.

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L'edizione inglese dell'autobiografia di Sean Payton

La "underdog story" del film Netflix è basata su fatti realmente accaduti a Payton. Head coach a New Orleans dal 2006 e fresco di vittoria al Super Bowl passando per la devastazione dell'uragano Katrina, l'allenatore stava attraversando un periodo stressante e turbolento durante la sospensione della NFL per il Bountygate.

L'indagine della federazione aveva fatto emergere un vero e proprio sistema di bonus: una ventina di giocatori difensivi dei Saints ricevevano pagamenti tra i 1.000 e i 1.500 dollari (a seconda del colpo inferto all'avversario, da sostituzione o da knockout completo) che raddoppiavano o triplicavano durante i playoff.

Il defensive coordinator Gregg Williams, principale artefice di questo "schema", era stato sospeso per un anno, mentre Payton per l'intera stagione 2012. Senza stipendio né obblighi professionali, l'head coach si è rimboccato le maniche e se n'è tornato a Dallas per trascorrere più tempo con i suoi due figli, Meghan e Connor.

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La moglie di Payton si chiama davvero Beth Shuey: i due hanno divorziato nel 2012. Andato a Argyle per vedere giocare suo figlio, Sean ha finito per diventare il coordinatore offensivo della squadra di football della scuola media di Con. Il personaggio di Troy Lambert esiste realmente: si chiama Brennan Hardy ed è il vero allenatore dei Warriors. I suoi ragazzi, però, non erano così male: l'ascesa fulminea dall'ultimo posto ai playoff è pura finzione. Anche se il tabellone che si spegne quando si è sotto di 40 punti è realtà.

Il coach ha rivelato in un'intervista al New Orleans Times-Picayune di aver usato davvero una versione semplificata del playbook dei Saints come si vede nel film (spiegando il football non con le tortillas ma con pietre e tappi di bottiglia) e i Liberty Christian Warriors sono rimasti sul serio a lungo imbattuti. Hanno perso soltanto verso la fine della regular season contro una formazione che usava la "single-wing" (l'ala singola), ovvero gli Springtown Porcupines.

La telefonata che Payton fa al suo mentore Bill Parcells (a interpretarlo nel film è l'ex linebacker e storico coach Bill Cowher) è accaduta davvero: Sean lo chiamò per capire con quale schema poter battere gli avversari. Quando si ritrovarono nelle finali del campionato, i Warriors persero lo stesso ma in una partita decisamente più combattuta della prima.

La scelta di Kevin James per interpretare Payton non è casuale. L'attore è un appassionato di football, lo praticava da running back alla high school e al college, dove faceva anche parte della squadra di wrestling con Mick Foley, vincitore di ben 27 titoli (di cui quattro mondiali) nel corso della sua strepitosa ed estrema carriera di lottatore della WWE. L'unica differenza con Sean è che Kevin, nato e cresciuto nello stato di New York, è da sempre un grande tifoso dei Jets.

Gli appassionati di football riconoscono altri due volti noti nel cast di Home Team, ovviamente nei panni di se stessi: il giornalista sportivo Dan Patrick e il telecronista Jim Nantz. Nell'ultima scena, infine, c'è proprio lui, il vero Sean Payton: è Lionel, l'addetto alle pulizie che riaccoglie il coach come una benedizione perché "facciamo schifo senza di te".

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