La storia della WWE (World Wrestling Entertainment)

La storia della WWE: tutto quello che c'è da sapere sulla compagnia di Vince McMahon. Da intrattenimento di nicchia a fenomeno globale.

Autore: Luca Carbonaro ,

Per oltre 40 anni il mondo del wrestling, disciplina che amalgama lo sport all'entertainment, è stato monopolizzato a livello globale dalla WWE, legato in maniera indissolubile alla figura tanto discussa di Vince McMahon

Nonostante le critiche e le polemiche, la WWE ha saputo intrattenere (e continua a farlo tutt'ora) milioni di spettatori in tutto il mondo, diventando una vera e propria macchina da soldi e fatturando milioni su milioni. Dagli albori ai giorni nostri, ecco la storia della WWE in pillole.

La storia della WWE (World Wrestling Entertainment)

Gli albori della WWE: la Capitol Wrestling Corporation

Le prime tracce embrionali della WWE risalgono agli anni '50 con la Capitol Wrestling Corporation (CWC), una promotion territoriale che a tratti sembrava una filiale della NWA. Erano gli anni dei mitici "Nature Boy" Buddy Rogers e Lou Thesz, due tra i più grandi di sempre. 

Incertezze su chi abbia davvero fondato la CWC: per alcuni sarebbe stato Vincent J. McMahon, meglio noto come Vince McMahon Sr, per altri suo padre Roderick James McMahon. Nel 1963 avviene la prima svolta: la CWC si stacca dalla NWA e diventa WWWF (World Wide Wrestling Federation)

L'ascesa di Bruno Sammartino, il campione italiano

Il volto principale della WWF dagli anni '60 fino a metà anni '70 è stato senza ombra di dubbio Bruno Sammartino, nato a Pizzoferato (Abruzzo) e poi emigrato negli States. Un personaggio che più di ogni altro riusciva a trasmettere l'essenza del campione all'interno e fuori dal ring.

Bruno è stato campione assoluto per ben 7 anni, detenendo un record assoluto che ancora oggi non è stato battuto. Nel 1979 un nuovo rebranding: la WWWF diventa semplicemente WWF (World Wrestling Federation).

L'arrivo di Vince McMahon e della Gimmick Era

Da vero e proprio visionario ante litteram Vince McMahon decide di acquistare la Capitol Wrestling e trasformare la WWF del padre, Vince McMahon Sr, da semplice promotion regional a compagnia nazionale: correva l'anno 1982. 

Per farlo riesce a prendere nomi già affermati come Hulk Hogan, Andre The Giant e Roddy Piper, trasformandoli in mega star. La popolarità di Hulk Hogan, un nome su tutti, esplode nel 1984 con la storica vittoria ai danni di The Iron Sheik al Madison Square Garden. Momento che segna ufficialmente la nascita dell'Hulkamania.

Gli anni '80 e '90 sono caratterizzati da quella che verrà ricordata come la Gimmick Era: un periodo in cui il personaggio da portare in scena diventa più importante del wrestler stesso. Basti pensare a "Macho Man" Randy Savage, Ultimate Warrior, Koko B. Ware, Big Bossman, The Undertaker e tanti altri.

I pilastri di questo periodo fondamentale per la WWF sono stati Hulk Hogan e Ultimate Warrior la cui rivalità è culminata in un match "campione vs campione" a WrestleMania VII in Canada. 

Hulk Hogan e la nascita di WrestleMania

Il 31 marzo del 1985 rappresenta una svolta storica per il mondo del wrestling su scala globale. Va in onda la prima edizione di WrestleMania, evento che mette in scena uno scontro epocale: da un lato Hulk Hogan e Mr.T, dall'altro Roddy Piper e Paul Paul Orndorff. Il tutto mentre nello show sono presenti anche Cindy Lauper e Muhammad Ali, due figure leggendarie.

Con WrestleMania Vince McMahon trasforma ufficialmente la WWF in un conglomerato d'intrattenimento che trascende la cultura pop. Basti pensare che per pubblicizzare l'evento Hulk Hogan era stato il primo wrestler a condurre una puntata del Saturday Night Live, il talk show americano più celebre di sempre.

La prima puntata di Monday Night Raw

L'11 gennaio 1993 va in onda in America la pima puntata di Monday Night Raw, show che avrebbe segnato la storia della WWE e non solo: è infatti diventato il programma televisivo più longevo di sempre negli States con oltre 1000 puntate.

Nel main event della primissima puntata, trasmessa dal Grand Ballroom al Manatthan Center di New York, a scontrarsi sono stati The Undertaker e Damien Demento.

Dal '93 a oggi Raw è stato trasmesso in diretta in 7 nazioni differenti, Italia compresa. Memorabile, infatti, la puntata andata in scena al Forum di Assago a Milano nel 2007 con il commento di Michele Posa e Luca Franchini.

Oltre a Raw la WWE avrebbe poi arricchito la sua programmazione con SmackDown e altri show secondari come Velocity, Heat e Main Event. Nel 2010 verrà poi lanciato NXT come terzo brand di sviluppo per rimpiazzare l'ormai defunta ECW.

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L'inizio dell'Attitude Era con Stone Cold Steve Austin e The Rock 

Il cambiamento vero e proprio della WWF è avvenuto nella metà degli anni '90 con il passaggio alla Attitude Era: storyline più adulte, match più violenti e stipulazioni ispirate alla ECW (Extreme Championship Wrestling) di Paul Heyman, personaggi meno cartooneschi e più adatti a riflettere la cultura pop di quegli anni. Un'epoca in cui il politically correct non esisteva e si poteva dire, e soprattutto fare, di tutto in TV per aumentare gli ascolti.

Per molti l'inizio della Attitude Era è avvenuto nel 1996 con la vittoria di Stone Cold Steve Austin nel King of the Ring Tournament e il suo celebre motto "Austin 3:16", ma la parola Attitude viene menzionata in maniera ufficiale da Vince McMahon nella puntata di Raw del 15 dicembre 1997. Un promo semplice ma d'effetto in cui viene specificato come la WWF non sarebbe mai stata più la stessa.

Sono stati proprio celebri personaggi come Steve Austin, The Rock, Triple H, Shawn Michaels, The Undertaker e Mankind, per citarne alcuni, a portare la WWF nella stratosfera dell'intrattenimento. I momenti cult regalati dalla D-Generation X, lo Screwjob di Montreal, l'acerrima faida tra Austin e McMahon hanno incollato alla TV milioni di spettatori ogni settimana, portando la WWF a battere la WCW nella guerra degli ascolti.

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La fine della Monday Night War

Il 26 marzo 2001 rimane una data indelebile nella storia del wrestling. Vince McMahon annuncia, in diretta televisiva a Raw e in simultanea a Nitro, di aver acquistato la WCW di Ted Turner e aver messo fine alla Monday Night War. 

L'acquisizione della concorrenza è stata poi sfruttata in chiave storyline per dare vita all'Invasion: superstar provenienti dalla WCW e ECW unite per combattere la WWF. Una storyline ampiamente criticata, soprattutto per l'assenza di volti chiave della WCW come Goldberg e Sting, culminata alle Survivor Series.

La WWF diventa WWE

Il 2002 rappresenta l'ennesimo punto di svolta per Vince McMahon. Dopo aver perso una battaglia legale con World Wildlife Fund per l'utilizzo dell'acronimo WWF, la compagnia è costretta a un rebranding totale: nasce ufficialmente la WWE

Per anni il marchio WWF è stato censurato dagli archivi video della compagnia di McMahon, salvo poi venir reintegrato negli ultimi anni. Ovviamente non può essere utilizzato e mostrato in diretta televisiva, ma nei video su YouTube e sul WWE Network il marchio dei vecchi eventi è rimasto intatto.

L'inizio della Ruthless Aggression Era

Con il passaggio da WWF a WWE inizia anche la Ruthless Aggression Era, slogan coniato da Vince McMahon per indicare un taglio netto con il passato e un focus maggiore sui nuovi talenti.

Sono gli anni in cui due giovanissimi John Cena e Dave Batista, allenatisi nella OVW (Ohio Valley Wrestling), federazione satellite della WWE, arrivano sulle scene. Ma sono anche gli anni di Triple H e della sua Evolution, una delle stable più influenti di sempre, di Eddie Guerrero, Randy Orton, Rey Mysterio, John Bradshaw Layfield, Kurt Angle e molti altri. 

Senza dimenticare Brock Lesnar, arrivato sulle scene assieme al manager Paul Heyman e in pochi mesi diventato WWE Champion dopo aver battuto The Rock a SummerSlam 2002. Una scalata al top che in pochissimi sono riusciti ad avere e che gli è valso il nickname di "Next Big Thing".

 

L'ascesa di Batista e John Cena

Il 2005 ha segnato un importante spartiacque con il passato. Viene dato sempre più spazio a giovani leve e WrestleMania 21, in diretta da Hollywood, rappresenta l'ascesa di Dave Batista e John Cena. Entrambi diventano per la prima volta in carriera campioni mondiali iniziando un percorso da main eventer che avrebbe cambiato per sempre la loro carriera.

Sono anche gli anni del boom mediatico della WWE in Italia. Grazie alla messa in onda in chiaro di SmackDown su Italia 1 i fan italiani si appassionano al mondo del wrestling, facendo registrare il sold out nei vari live event. 

La WWE abbandona il TV-14: nasce la PG Era

Essendo un'azienda globale quotata in Borsa, la WWE deve rispondere al volere degli sponsor. Per questo motivo, intercettando anche il cambiamento dei tempi, la WWE abbandona il rating televisivo del TV-14 e passa al TV-PG il 22 luglio 2008. Il primo PPV a riflettere questo cambiamento è stato SummerSlam, show in cui Edge e Undertaker si sono affrontati in un Hell in a Cell match.

Rispetto al passato le puntate televisive e gli show della WWE cestinano del tutto storyline violente e adulte, momenti hot e linguaggio scurrile per adattarsi a un pubblico più eterogeneo, soprattutto fatto di bambini. Anche il sangue viene limitato ai minimi storici e vengono abolite le sediate in pieno volto.

Il portabandiera della PG Era è stato senza ombra di dubbio John Cena, colui che più di ogni altro in WWE ha esaudito tantissimi "Make a Wish", diventando il supereroe per eccellenza. E anche per questo motivo fortemente criticato dallo zoccolo duro dei fan WWE.

Il rating TV PG è ancora attuale, ma le restrizioni si sono allentate nel corso degli anni. La WWE ha infatti proposto rivalità più mature, permettendo alle superstar di utilizzare, di tanto in tanto, un linguaggio più adulto.

Il lancio del WWE Network

Il 24 febbraio 2014 la WWE effettua un'altra rivoluzione per la sua programmazione: lancia ufficialmente una libreria digitale in streaming contenente documentari, episodi del passato e tutto ciò che ha segnato la storia della compagnia, compresa la rivale WCW. Il WWE Network.

Una sorta di Netflix della WWE che nel corso degli anni è andato via via arricchendosi di nuovi contenuti. Allo stato attuale i Premium Live Events della compagnia, WrestleMania compresi, sono visibili soltanto sul WWE Network.

La trovata del ThunderDome

L'impatto dell'emergenza Coronavirus, scattata nel 2020, si è fatto sentire su qualsiasi forma di intrattenimento, sportiva e non, WWE compresa. L'edizione numero 36 di WrestleMania è andata in scena dal Performance Center di Orlando, in Florida, completamente a porte chiuse e per mesi la WWE ha adottato la trovata del ThunderDome.

Un sistema di videoconferenza che permetteva ai fan di registrarsi sul sito ufficiale della WWE ed apparire da remoto durante le puntate degli show settimanali, il tutto in tempo reale. Sono stati oltre 600mila gli utenti che hanno avuto accesso al ThunderDome.

Il "ritiro" di Vince McMahon

Il 17 giugno 2022 Vince McMahon annuncia il ritiro dalle scene. Lo fa con un semplice tweet in cui ringrazia il WWE Universe e la sua famiglia, lasciando tutti di stucco. Un ritiro forzato dai vari scandali che lo hanno visto protagonista e dalle accuse mosse nei suoi confronti.

Avviene quindi un primo colpo di scena alla Succession nell'organigramma WWE: Stephanie McMahon, figlia prediletta, diventa CEO della compagnia mentre Paul "Triple H" Levesque viene messo a capo del reparto creativo.

La WWE viene venduta a Endeavor

Il 3 aprile di quest'anno, immediatamente dopo la messa in onda di WrestleMania 39, Vince McMahon torna in pubblico per un annuncio shock: la vendita della sua WWE al gruppo Endeavor. Un accordo che porterà la WWE a fondersi con la UFC di Dana White per dare vita a un conglomerato mediatico dal valore di oltre 21 miliardi di dollari.

Dove vedere la WWE in Italia

La programmazione settimanale della WWE, composta da Raw, SmackDown e NXT, è disponibile sulla piattaforma Discovery+. I Premium Live Events sono invece disponibili in esclusiva sul WWE Network.

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