L'altra metà: la spiegazione del film Netflix

Autore: Silvia Artana ,

Non (solo) una commedia romantica. #L'altra metà sembra una storia d'amore e in effetti, dal titolo alla sinossi, tutto lo lascia pensare. Ma come dice nei primi minuti la stessa protagonista, non è così. O per meglio dire, il film Netflix fa di una love story il perno intorno al quale gira una ruota di tematiche che esplorano quell'età unica (nel bene e nel male) che è l'adolescenza, il pregiudizio, l'accettazione (di sé e degli altri), la religione, la sessualità, la diversità e la solitudine. E non solo.

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La pellicola scritta e diretta da Alice Wu è un magma di argomenti che ribolle nell'intreccio tra i tre protagonisti. Ma la sua urgenza di raccontare ed esplorare finisce con essere il suo limite. Per dirla in modo non molto elegante ma efficace, c'è troppa carne al fuoco. E la sovrabbondanza prende la forma di fili non riannodati, storie lasciate in sospeso e personaggi poco incisivi (per esempio, l'abbastanza inutile Trig).

Tuttavia, L'altra metà è senza dubbio un film brillante, intelligente e commovente, che prende spunto da Cyrano de Bergerac per portare in scena in maniera originale e con coraggio (ma senza mai perdere la leggerezza) una storia di crescita e formazione. E regala agli spettatori tre giovani protagonisti perfetti nell'acerba imperfezione della loro giovinezza.

La trama de L'altra metà

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Ellie Chou (Leah Lewis) è una geniale ma emarginata adolescente di origini cinesi, che vive nella sperduta cittadina di Squahamish. Per aiutare il padre a fare quadrare i conti, svolge a pagamento compiti e tesine per i compagni di scuola (mentre la professoressa di letteratura chiude un occhio). Ma i soldi non bastano mai e finisce con l'accettare di scrivere una lettera d'amore per conto dell'atletico e impacciato Paul Munsky (Daniel Diemer), che vuole conquistare la bella e brillante Aster Flores (Alexxis Lemire). La ragazza più popolare della scuola e... la cotta segreta di Ellie. 

La conversazione ingrana e Paul non può più fare a meno della sua recalcitrante aiutante. Nonostante la grande diversità, tra i due inizia a instaurarsi un sentimento di affetto, che poco alla volta si trasforma in una vera e propria amicizia. Grazie a Paul, Ellie esce dal guscio e trova finalmente posto tra i coetanei. Ma i suoi sentimenti e la confusione sentimentale dell'amico e di Aster fanno precipitare la situazione.

I nodi vengono al pettine in un surreale ma dolente confronto davanti all'intera comunità di Squahamish, riunita in chiesa per la messa. All'inizio, la verità divide Ellie, Paul e Aster. Ma poi li riavvicina con una nuova consapevolezza. Ognuno di loro ha la sua strada da percorrere. Da solo. Ma senza essere solo. 

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La spiegazione de L'altra metà

L'altra metà parla di amore. Ma non è (solo) una storia d'amore. La bizzarra ma coraggiosa richiesta di Paul, che non ha paura di apparire sciocco o debole agli occhi della secchiona emarginata Ellie per trovare le parole giuste per esprimere i suoi sentimenti ad Aster, mette in moto una serie di eventi che porta i tre protagonisti a guardare dentro di sé, ad affrontare i propri limiti e a rivendicare quello che sono e vogliono essere.

Ellie si trova a fare i conti con il proprio orientamento sessuale e il sentimento assoluto e senza incertezze di Paul per Aster la spinge a riflettere sulla natura dell'amore. La conclusione alla quale arriva, che sia qualcosa di "incasinato, orribile ed egoista", sembra sconfortante. Eppure è lo "switch" che le permette di lasciarsi alle spalle il significato totalizzante e allo stesso tempo superficiale che ha nell'adolescenza. Quello per cui Paul "ama" Aster senza davvero conoscerla.

Alla fine, Ellie trova il coraggio di baciare Aster. Ma non rinuncia ai suoi sogni per lei. E mentre l'amica le dice che ha bisogno di "2 anni" per capire cosa vuole, dimostra una maturità acerba, ma già velata di cinismo, nel risponderle che non è così semplice. In fondo, L'altra metà non mette un punto fermo alla storia di Ellie. Come ha dichiarato la regista, Michelle Wu, in una intervista a Collider, "ha 17 anni e tutto può succedere. Ma di sicuro sappiamo che le piacciono le ragazze". 

Netflix
L'altra metà: la protagonista, Ellie
Nell'incontro con Paul e Aster, Ellie trova sé stessa e la consapevolezza di rivendicare chi è e vuole essere

D'altra parte, sembra poco probabile che possa innamorarsi di Paul. E anche il sentimento che il giovane prova per lei deriva dalla confusione di essere davvero, per la prima volta, vicino a una ragazza. Nelle loro complicata relazione, i tre sperimentano sé stessi e si scontrano con la realtà. E capiscono che quello che è stato loro insegnato - inculcato - non è quello che sentono davvero.

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Quando Paul si rende conto che Ellie prova dei sentimenti per Aster, reagisce dicendo che "è peccato" e andrà all'inferno. Ma non è lui a parlare, è la comunità in cui vive e nelle cui convenzioni sociali e credenze religiose è stato cresciuto. Proprio come Aster, che fino all'incontro con i due ragazzi appare rassegnata ad accettare un matrimonio e una vita che non vuole.

All'inizio, Ellie sembra l'emarginata e Paul e Aster i vincenti (seppure in gradi diversi). Ma in realtà, tutti e tre sono outsider e l'incontro e la condivisione delle loro fragilità, dei loro dubbi e dei loro sogni è quello che permette loro di rompere la ruota e di scegliere per sé stessi chi vogliono essere e la vita che vogliono vivere.

Il finale secondo la regista Michelle Wu 

Il finale di L'altra metà non è la classica happy ending. Ma è una happy ending. Ellie, Paul e Aster decidono di seguire i propri sogni e le proprie aspirazioni e si buttano nell'avventura incerta della vita con una consapevolezza embrionale, ma già profonda, di agire per la propria felicità.

La regista del film, Michelle Wu, lo ha spiegato nell'intervista a Collider:

Happy ending vuole dire il finale migliore per ogni personaggio. Ellie ha l'opportunità di seguire i suoi sogni e di andare al college a Grinnell. Paul riesce finalmente a dire alla sua famiglia: 'Ehi, ascoltatemi. Ho un'idea'. Potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma credo che per lui sia un grande trionfo fare le sue salsicce e avere l'appoggio della famiglia. La salverà dalla rovina ed è questo che lo rende felice. È tutto ciò che ama e che vuole. E Aster dice: 'Sapete che c'è? Ho ricominciato a dipingere e voglio andare alla scuola d'arte'. Per una ragazza di 17 anni come lei, questo è il finale migliore. La fine del film è il vero inizio della loro storia.

Netflix
Ellie e Paul ne L'altra metà
Alla fine di L'altra metà, Ellie e Paul trovano la loro strada e un nuovo modo di essere amici

Ellie, Paul e Aster sanno di avere imboccato la direzione giusta. Ma niente e nessuno può dare loro la certezza che andrà tutto bene. Solo loro possono farlo. E questa presa di coscienza emerge nell'ultima scena del film. Ellie guarda Paul allontanarsi, le lacrime le bagnano gli occhi e poi realizza che il suo viaggio è iniziato. A quel punto, si guarda intorno e capisce che tutti sono in cerca di qualcosa:

Si tratta della loro altra metà? Di quello che vogliono fare nella vita? [...] Ellie guarda fuori dal finestrino [come gli altri passeggeri, n.d.r.], poi si volta e sulla sua faccia si dipingono tutte queste emozioni. Alla fine, guarda davanti a sé ed è come se dicesse: 'Ok, sono pronta per il mondo'. 

Con la storia di Ellie, Paul e Aster, Michelle Wu ha voluto dare un messaggio di speranza

Tutti siamo stati educati a pensare che dobbiamo trovare qualcosa per completarci. [...] È la condizione umana. [...] Abbiamo visto questi tre adolescenti passare attraverso questa ricerca e poi andare avanti con le loro vite. E il senso è proprio questo. Tutti sono in cerca di qualcosa, ma tutti possono arrivare dove arriva Ellie.

E questo è davvero il migliore finale possibile.

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