Mank e la parabola della scimmia e del suonatore con l'organetto: cosa si nasconde dietro il racconto di Hearst

Autore: Elisa Giudici ,

La parabola della scimmia e del suonatore d'organetto è il punto focale dello scontro tra le due grandi figure che sono al centro del film Netflix diretto da David Fincher: il geniale sceneggiatore Herman J. Mankiewicz e il magnate dell'editoria William Randolph Hearst, due personalità influenti, centrali nella Hollywood degli anni '30 e '40. Nel film diretto da David Fincher e basato su una sceneggiatura scritta dal suo defunto padre Jack, i due si conoscono su un set e cominciano a frequentarsi negli anni '30. Conosciamo la loro storia attraverso i flashback che intervallano la narrazione del presente, in cui un Mank più anziano e costretto a letto da una gamba ingessata sta scrivendo quello che sarà il suo capolavoro: Quarto potere. 

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Nel film Mank viene manipolato da Orson Welles per scrivere la prima stesura del lungometraggio in soli 30 giorni. Il regista tenterà poi di escluderlo dai crediti per la sceneggiatura, la cui paternità sarà al centro di una successiva battaglia legale. La storia vera dietro il film infatti vede entrambi vincere un'Oscar per la sceneggiatura originale. Tuttavia Mank sosterrà di aver scritto da solo soggetto e sceneggiatura, con Orson Welles che si attribuì indebitamente la partecipazione alla stesura del film, tentando persino di corromperlo per non apparire tra i firmatari del copione. La versione "ufficiale" della storia in realtà è un po' differente: il film è basato su un saggio che mette in dubbio l'intervento di Welles alla sceneggiatura e la versione più accreditata di come il film sia stato scritto. 

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Nella parte finale del film, Mank e Orson Welles si scontrano sulla paternità della sceneggiatura, che Mank ha appena finito di scrivere. In quest'occasione, Welles offre diecimila dollari aggiuntivi allo sceneggiatore se rinuncerà ad apparire come autore della storia, adducendo la scusa che Hearst tenterà di vendicarsi. Il film Quarto Potere infatti è una sorta di profilo biografico e satirico del magnate dell'editoria, attraverso l'alter ego di Kane. Mank però si rifiuta di scomparire e di contro racconta a Welles la parabola della scimmia e del suonatore d'organetto. 

La scimmia e l'organetto: la storia di Hearst

Show hidden content La resa dei conti tra Mank e Hearst si svolge dopo la sconfitta di Sinclair alle elezioni come governatore della California. Mank si presenta nella magione del magnate ubriaco, ancora sconvolto dal suicidio di Irving e dalle conseguenze di quel falso cinegiornale che fu lui indirettamente a suggerire come strumento di propaganda elettorale. Qui trova tutti i pezzi grossi della MGM riuniti in una tavolata festosa, in costume. Hearst e Meyer, le attrici e gli attori più in vista, oltre che all'amante del magnate e attrice Marion Davies. Mank attacca frontalmente Hearst, accusandolo di aver voltato le spalle ai suoi ideali di gioventù e a colui che era stato il suo stesso mentore, ovvero Sinclair, rinfacciandogli di tirare le fila della MGM all'insaputa di Meyer, oltre che ad essere il burattinaio della Casa Bianca senza però avere una vera chance di poter scendere in campo politicamente. Secondo Mank è il suo denaro a comprare l'amore dei dipendenti, ma nessuno ama davvero Hearst come persona. I presenti cominciano pian piano a defilarsi, un maggiordomo tenta di fermare Mank, così come Meyer, che gli rivela che se ha ancora uno stipendio il merito è di Hearst. È stato lui infatti a insistere perché Mank non venisse licenziato, ma non per come scrive: per come parla, per il fatto che sia l'unico a non temere di criticare il magnate. 
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Marion Davies assiste allo scontro tra l'amico e l'amante
Marion Davies assiste sgomenta allo scontro tra Mank e il suo
Rimasti soli, Mank realizza di essersi spinto troppo oltre. Hearst sembra affabile, non urla né gli risponde in malo modo, non reagisce quando lo sceneggiatore dice di aver parlato "più con dolore che con rabbia". Hearst gli parla affabilmente, lo prende sotto braccio. La sua rabbia è gelida, sottile. Il magnate comincia a camminare con lui, raccontandogli la parabola della scimmia e del suonatore d'organetto, mentre lo accompagna alla porta.La storia ha per protagonista una piccola scimmia selvatica catturata e costretta a lavorare con un suonatore d'organetto. L'animale è abituato alla vita selvaggia e fatica a capire il contesto della città, interpretando scorrettamente la situazione in cui vive. Ogni mattina una donna anziana veste riccamente la scimmietta con sete, scarpette a punta e un cappello con nappa, gli lega al collo un carillon e la consegna al suonatore d'organetto, che la porta in città.
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mank punta il dito contro Hearst
Mank da ubriaco accusa Hearst di fronte ai pezzi grossi della MGM
La scimmia è trattenuta solo una sottile catena d'oro al collo, non è legata in altro modo, potrebbe fuggire quando vuole, guadagnandosi di nuovo la libertà perduta. Però non lo fa, anzi: non è consapevole di essere prigioniera. Di fronte alla folla che ogni giorno la guarda ballare e la aspetta paziente, pensa: 

Devo proprio essere qualcuno di molto potente. Con quanta pazienza tutti aspettano soltanto di vedermi danzare. 

La scimmia non comprende di essere la serva del suonatore d'organetto, assoggettata al suo controllo. Anzi, è convinta che la scelta di ballare sia solo sua e pensa di essere la salvatrice del pover'uomo, "costretto" a suonare ogni volta che balla: 

E se io decidessi di non ballare, questo povero ambulante morirebbe di fame. 

Mentre racconta questa storia, Hearst accompagna Mank alla porta e lo caccia da casa sua. Mank non reagisce. 

Il significato della scimmia e del suonatore d'organetto

Show hidden content La parabola non è altro che un modo sottile di Hearst di paragonare Mank alla scimmia. Lo sceneggiatore infatti pensa di essere libero, controcorrente, iconoclasta, l'unico che ha il coraggio di esprimersi contro Hearst. La realtà però è differente. È il denaro del magnate (la catena d'oro) a tenere in riga Mank, a consentirgli di essere la voce contraria fuori dal coro. È Hearst insomma che concede a Mank la libertà di cui lo scrittore si sente padrone, "pagandolo per ballare", perché trova l'approccio dello sceneggiatore divertente, così come la sua convinzione errata di essere indipendente dalla sua influenza. 
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La sceneggiatura di Quarto potere
La sceneggiatura di Quarto potere è il tentativo di Mank di liberarsi dal ruolo di
Mank quindi decide di scrivere Quarto Potere per liberarsi da questo giogo, per raccontare i retroscena dell'immagine scintillante di Hearst come magnate, collezionista e filantropo. Il suo ritratto però arriva quando Hearst è già indebolito e veicolato da un uomo altrettanto falso e manipolatore: Orson Welles. 

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Cosa significa la parabola della scimmia di Mank?

La parabola che Hearst racconta a Mank è una storia fittizia con cui il magnate lascia a intendere allo sceneggiatore che anche lui è sotto il suo controllo e, se in passato in pubblico l'ha criticato e dileggiato, è solo perché il ricco imprenditore lo trovava divertente.

Così come la scimmietta pensa di essere la salvatrice del suonatore d'organetto senza capire che in realtà è sua prigioniera e serva, così Mank non ha compreso che Hearst lo tiene in pugno, economicamente e professionalmente.

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