Meno film, più qualità e budget più alti: queste in sintesi sembrano le tre linee guida scelta da Netflix per il rilancio della divisione cinema. Dopo la prima perdita d'iscritti da quando il servizio è nato, il crollo in borsa del titolo e la spending review in corso all'interno dell'azienda, arrivano le prime reazioni di della grande N rossa. Le anticipa The Hollywood Reporter, dopo aver sentito dipendenti e dirigenti in merito.
Mentre ci si interroga ancora sulle cause di questa crisi del gigante dello streaming, l'azienda tenta il rilancio, rivedendo la propria rotta. Le prime teste e le prime divisioni (in primis quella d'animazione) sono cadute. Ora è tempo di decidere il da farsi, a a partire dalla divisione cinema.
Come saranno i film Netflix del futuro
La prima indicazione forte che arriva da Netflix è che sembra definitivamente tramontata l'era dello scouting dei talent a tutti i costi. Non vedremo dunque più progetti faraonici come The Irishman di Martin Scorsese, costato quasi 200 milioni di dollari, per cui il regista ha ricevuto sostanziale carta bianca. Nell'agenda di Netflix i progetti volti ad aumentare il prestigio della piattaforma attirando grandi nomi con la massima libertà creativa non sono più all'ordine del giorno.
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Non mancheranno però progetti di grandissime dimensioni e titoli evento. Netflix punta dunque ad avere i suoi blockbuster da 150/200 milioni di dollari con cui attrarre il pubblico, a partire dal nuovo franchise dei fratelli Russo The Gray Man e il sequel di Knives Out con Daniel Craig e un cast stellare.
L'idea è quella di tagliare il monte dei titoli filmici in produzione ogni anno, assicurando però almeno un'uscita alla settimana. A soffrire le perdite maggiori sarà la divisione dei film per famiglie, dove si concentravano i progetti sotto i 30 milioni di dollari.
Da dentro Netflix arrivano voci rassicuranti: si accorperanno progetti meno costosi, riducendo il numero di titoli presentati, ma aumentandone la qualità. Sull'animazione invece è in corso una valutazione profonda, ma è molto probabile un deciso ridimensionamento.
Cosa ne sarà dei progetti di taglio autoriale e ad altissima qualità, di cui Netflix era diventata una salvatrice, fornendo loro una seconda vita o un passaggio diretto in streaming via acquisizione? Non potendo fare fronte da sola al suo stesso fabbisogno di nuovi titoli per il catalogo, è probabile che Netflix continui ad acquisire questo tipo di titoli con cui rimpolpare il catalogo.
Staremo a vedere cosa succederà nel campo delle serie.
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