Molti fan sono in trepidante attesa di avere notizie sull’attesissima serie live-action di One Piece prodotta da Netflix. È da ormai diversi anni che è giunta la conferma che la serie si farà e questa ha anche ottenuto il benestare di Eiichiro Oda, autore originale del manga, che parteciperà in prima persona alla produzione. Purtroppo anche per via della pandemia globale sembra che i lavori siano stati rallentati e ancora non ci sono notizie sull’eventuale arrivo della serie sul colosso dello streaming americano, che secondo una prima stima dava per il 2021 l’anno dell’arrivo.
A metterci al corrente della situazione dopo tanti rumor sull’eventuale cast e sulla data di inizio delle riprese, arriva lo sceneggiatore del live-action Matt Owens, che in passato ha scritto sempre per Netflix le sceneggiature di importanti serie come Luke Cage, The Defenders e Agents of SHIELD. Owens è stato infatti intervistato durante una puntata del podcast RogersBase, e in quest’occasione l’autore ha rivelato diverse informazioni sullo stato dello show e anche un po’ di curiosità sul suo incontro con Eiichiro Oda e sui lavori della serie live-action dedicata a One Piece
A che punto è il live-action di One Piece?
Ovviamente una delle domande che più preme sapere ai fan è a che punto della produzione si trovi la serie. Purtroppo non ci sono buone notizie in questo caso. La pandemia, come è già successo in molte altre serie e in molti altri settori, ha rallentato molto i lavori, e se inizialmente si era diffusa la notizia che le riprese sarebbero partite a fine estate, ora Owens conferma che queste non sono ancora iniziate.
A causa del COVID non è possibile né iniziare le riprese e né costruire set o altro. Nonostante questo lo sceneggiatore ha riferito che lo staff ha cercato in questa situazione degli aspetti positivi in modo che la produzione ne potesse beneficiare. In questo modo lui e i suoi colleghi si sono concentrati sui lavori di design delle varie location e dei personaggi e sul rimaneggiare al meglio la sceneggiatura in vista dell’inizio delle riprese.
Owen ci tiene poi a ribadire che attualmente è impossibile stabilire con precisione una possibile data d’uscita della serie su Netflix, dato che le riprese non sono nemmeno iniziate. Lo sceneggiatore ha poi anche voluto parlare del cast della serie live-action, che negli scorsi mesi ha visto moltissimi rumor, come quello di Cole Sprouse nel ruolo di Sanji o Emily Rudd in quello di Nami.
Owen ha riferito in modo cristallino che attualmente non c’è nessun cast per lo show, dato che non hanno ancora iniziato la selezione per le varie parti. Ha voluto quindi ribadire che qualunque cosa i fan abbiano letto su internet è puramente falsa, dato che al momento nemmeno loro sanno chi interpreterà chi.
I rumor precedenti dunque sembrano smentiti, probabilmente un duro colpo per tutti i fan che speravano di vedere gli attori coinvolti in queste voci di corridoio nei ruoli dei loro beniamini.
L’incontro con Oda
Owen ha voluto anche parlare della serie, del suo incontro con Eiichiro Oda e del tono che si vuole dare a questo live-action. Come era già stato confermato in precedenza, la prima stagione seguirà la saga dell’East Blue, ossia quella iniziale che vede la formazione iniziale della Ciurma di Cappello di Paglia, fino all’entrata all’interno della Rotta Maggiore.
Owen ha detto che rileggendo il manga ha trovato uno stile molto diverso all’inizio, con episodi molto più distaccati l’uno dall’altro rispetto a quanto è avvenuto dopo. Effettivamente Oda stesso aveva concepito la sua serie inizialmente come qualcosa della durata massima di 5 anni. Fortunatamente con One Piece l'interesse è sempre stato alto, e dopo oltre 20 anni il manga di Eiichiro Oda ci tiene ancora compagnia.
Owen ha dunque sottolineato come stia cercando di rendere questa prima parte più continua tra un episodio e un altro senza che ci sia troppo distacco tra una saga e l’altra.
Altra questione con cui lo sceneggiatore ha trovato qualche difficoltà è l’umorismo. One Piece è pieno di battute e la comicità è indubbiamente un suo pregio come ammette lo stesso Owen. A volte però questa è troppo giapponese per un pubblico occidentale, non abituato a leggere manga o a guardare anime. Lo sceneggiatore ha detto dunque di trovarsi di fronte a una grande sfida nel riuscire a rendere l’umorismo al livello di quello di Oda, ma più accessibile a un vasto pubblico. Parlando di One Piece ha infatti detto:
Se si vuole ridurre One Piece in soli tre elementi si potrebbe sintetizzare con: parti che ti fanno ridere, parti che ti fanno piangere, e parti che ti fanno dire “pazzesco!”. Il nostro scopo è quello di avere almeno uno di questi tre elementi in ogni episodio, se ci riusciremo potremo dire di aver fatto per bene il nostro lavoro.
Owen ha poi ricordato il suo primo incontro con Eiichiro Oda per proporgli il progetto del live-action. L’incontro durò tre ore in cui venne illustrata l’idea a Oda e allo staff di Shonen Jump, e lui voleva far capire di quanto conoscesse bene One Piece e di quanto lo amasse. Nonostante questo Oda si dimostrò molto scettico. Dopo il meeting andarono insieme a cena e Oda si scusò per essere così duro, ma voleva far capire quanto per lui sia importante One Piece così come lo è per i fan. Owen raccontò quindi la sua storia personale legata a One Piece raccontandogli alcuni dettagli della sua vita.
Quando ero intorno ai 20 anni ero caduto in un brutto periodo di depressione. Stavo cercando una serie che potesse occuparmi tutto il tempo così da non dover pensare o fare niente. Avevo già visto qualcosa di One Piece alle superiori ma non era scattata la scintilla all’epoca, anche per via della terribile versione censurata di 4Kids. Così decisi di guardarmi tutto One Piece.
Owen sintetizzò la lezione che apprese da One Piece dicendo a Oda:
La cosa che più mi è piaciuta di One Piece è come sia una storia dove tutti hanno delle tragedie, del dolore o della tristezza nelle loro vite, ma questo non è quello che li definisce come personaggi. Il modo in cui decidono di affrontare il futuro utilizzando anche le esperienze passate è quello che li definisce. Nessuno deve fare questo da solo, nessuno in questo mondo deve restare da solo. Quando trovi delle persone che ti aiutano e ti motivano in ogni modo possibile questo è il potere più grande che esiste nel mondo, ed è questo che voglio inserire nella storia che voglio far vedere al mondo.
Owen aggiunse di sapere bene quanto One Piece significasse per Oda e disse che anche per lui significava tanto perché in quel periodo buio della sua gioventù gli salvò la vita. In quel momento Oda replicò dicendo che ora aveva il 100% della fiducia in lui, convinto che una persona mossa da questi sentimenti abbia capito lo spirito di One Piece e possa realizzare una serie che incarni lo spirito del suo manga.
Cosa ne pensate delle novità del live-action di One Piece, siete ancor più convinti di volerlo vedere?
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