Over The Moon, quant'è ingenuo il film animato sinoamericano di Netflix

Autore: Elisa Giudici ,

Se Disney Pixar non esistesse, Over The Moon sarebbe un film a suo modo esemplare, coraggioso e persino un po' rivoluzionario. Tuttavia se Pixar non avesse cambiato il comparto dell'animazione occidentale e digitale negli ultimi decenni, Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria nemmeno esisterebbe. È palese sin dalle sue prime sequenze come i produttori cinesi del film d'animazione sino-americano a marchio Netflix guardino apertamente a quanto fatto dalla Casa della Lampada. Anzi, più o meno consciamente finiscono per ricalcarne soluzioni stilistiche e narrative. In altre parole, quando la piccola protagonista Fei Fei perde la madre e vede il suo posto accanto al padre vedovo insidiato da una nuova compagna (e relativo figlio) le sue emozioni e reazioni sono esattamente quelle che ci aspettiamo quando ad accoglierci è il logo della Pixar, per giunta in versione semplificata

Non è solo colpa della sceneggiatrice Audrey Wells o del regista Glen Keane. D'altronde la stessa Pixar fatica a non ripetersi e a rinnovare la sua incredibile vena creativa, soprattutto da quando è inserita nelle logiche economiche di una multinazionale che si presenta come familiare, tradizionale e politicamente corretta come Disney.

Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria Una ragazza costruisce un razzo per andare sulla Luna e dimostrare al padre che esiste la leggendaria Dea della Luna. Poco dopo il suo arrivo, scopre inaspettatamente come il satellite ... Apri scheda

Se però Netflix pensava di riprodurre il modello esistente scopiazzando la concorrenza per insidiare velocemente anche questo primato delle major tradizionali, Over The Moon prova che non sarà semplice competere allo stesso livello, soprattutto se si finiscono per adottare gli stessi registri e le stesse tematiche.

Come si fa (bene) concorrenza a Disney Pixar

Eguagliare o battere Pixar a livello qualitativo è tutt'altro che impossibile: basta vedere la gloriosa storia dello studio d'animazione in stop motion LAIKA o altre splendide realtà europee (Studio O) o asiatiche (Studio Ghibli, Comix Wave Films). Ciò che accomuna produttori di lungometraggi animati così differenti di altissimo livello e è l'approccio originale e personale. Ognuna di queste realtà lavora su tematiche e storie che sente vicine geograficamente e culturalmente, con una notevole libertà espressiva e un taglio narrativo e un approccio tecnico raffinato film dopo film, sino a diventare una firma inimitabile. 

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Sul fronte commerciale a insidiare Disney ci sono realtà come Illumination, a cui dobbiamo tormentoni come i Minions, Lorax e Pets. Qui gli obiettivi sono apertamente economici: la priorità è dare il via a franchise redittizi che conquistino il pubblico dei più piccoli, con l'aspetto e le caratteristiche giuste per spingere la vendita di gadget relativi. In questo Illumination si è dimostrata davvero capace, con buona pace dei cinefili e dei genitori che, anno dopo anno, si sono ritrovati in sala film uno fotocopia dell'altro sempre più irritanti; una sorta di versione animata di tutti i difetti che rendono un cinepanettone tale, traslati su un pubblico d'età prescolare. 

Netflix
Chang'e e il suo amato
Anche Over The Moon sceglie al soluzione del flashback che

Over The Moon avrebbe l'ambizione di essere un film qualitativamente importante. Al centro mette un tema complesso come il lutto vissuto da una bambina per la morte della madre, tematica sorprendentemente popolare nei film animati degli ultimi anni. Anche il tentativo di fornire una pellicola con cui spiegare a un figlio perché mamma o papà vogliano formare una nuova famiglia dopo un divorzio o una vedovanza non è esattamente inedito, il che non toglie che affrontare certi temi con i più piccoli richieda una dose non indifferente di delicatezza

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Il film di Keane è premuroso e delicato rispetto al suo pubblico. A Fei Fei viene concesso tutto il tempo possibile per esprimere il proprio dolore e "fare i capricci", facendole realizzare poco a poco l'importanza di aprirsi agli altri e alla possibilità di avere una nuova famiglia, uscendo dal suo angolo di dolore e dalla solitudine. L'animazione e le musiche sono sufficientemente curate per rendere il film una visione gradevole sia per i più piccoli sia per i grandi che li accompagnano. Quando Fei Fei parte per il suo incredibile viaggio sulla Luna alla ricerca della dea Chang'e e di una prova dell'amore eterno da presentare al padre, il film si dimostra un volenteroso allievo di Pixar, alternando momenti ilari, ironici e toccanti. Over The Moon ha il polso della cinematografica e del sentire contemporaneo, come dimostra la rilettura autoironica in chiave diva capricciosa di un'antica leggenda cinese.  

La versione ingenua ed elementare di un film Pixar

Dal punto di vista cinefilo però emerge tutta l'ingenuità di chi tenta di replicare il lavoro di una corazzata industriale e di un team di grandi creativi tra i migliori al mondo con mezzi ben più modesti. Ogni mossa di Over The Moon è cristallina nelle sue intenzioni: capiamo quando vuole farci commuovere, quando cerca di dare una mano ai genitori ad affrontare argomenti difficili con i figli, quando prova a venderci il pupazzetto di uno dei tanti animaletti carini del film o, ancora peggio, quando tenta di fare della propaganda culturale a basso voltaggio sulla realtà cinese. Non fraintendete: film d'animazione che mostrino ai bambini come vivono i loro coetanei in altre nazioni con altre tradizioni e quotidianità sono più che benvenuti e fanno parte da sempre dell'approccio canonico di Disney, seppur con molte (discutibili) rielaborazioni.

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Chang'e sul palco
Le canzoni di Over The Moon inseguono i crescendi di successo di Frozen e dei musical di Broadway

La festa della Luna? Promossa. La scena del treno a levitazione magnetica più veloce al mondo, "una figata" in costruzione in Cina? Che imbarazzo. Sarò clemente nel evitare di sottolineare come questo progetto faraonico sembri non avere ripercussioni sull'idillio bucolico privo di traffico, inquinamento o qualsivoglia problematica economica in cui vive la protagonista, per non parlare del breve ritratto che si fa della sua vita scolastica. Sono passaggi attivamente imbarazzanti, anche nella trasparenza con cui tentano di manipolare lo spettatore. 

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Sia chiaro: non è certo Over The Moon ad aver creato questo genere di approccio "propagandistico": Hollywood è da sempre una formidabile arma di soft power degli Stati Uniti a livello globale. Non è un caso che la Cina limiti il numero di pellicole occidentali che approdano nei suoi cinema, sottoponendole a un rigiro scrutinio della censura. È grazie a pellicole come Over The Moon che si può apprezzare - per contrasto - altissimo livello di sofisticazione raggiunto da Pixar, nei messaggi e nelle manovre più o meno occulte che porta su grande schermo. Se Netflix vuole insediare questo primato, dovrà fare molto meglio di così.

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Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria è disponibile su Netflix da oggi 23 ottobre 2020.

Commento

cpop.it

60

Si prefigge di affrontare temi importanti, ma oltre all'intrattenimento Over The Moon regala pochissimo al pubblico adulto e cinefilo. È troppo semplice e ingenuo per raggiungere i suoi obiettivi.

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