Un'esperienza molto intensa ma in un certo senso istintiva, naturale: sono state queste le sensazioni di Luca Marinelli sul set del suo primo progetto internazionale in lingua inglese, il film action The Old Guard prodotto e distribuito da Netflix. Il colosso dello streaming ha realizzato una breve presentazione che lo vede protagonista, in cui l'attore racconta il suo personaggio e l'esperienza sul set con il resto del cast.
Il suo battesimo del fuoco dell'action arriva in un momento particolare della sua carriera. Se per il pubblico internazionale e statunitense l'attore romano classe 1984 è un sostanziale sconosciuto, in Italia l'interprete ha appena raggiunto un traguardo simbolico importantissimo per un attore: la vittoria della Coppa Volpi a Venezia con Martin Eden.
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Ci troviamo dunque in una posizione di vantaggio rispetto agli spettatori statunitensi. In patria il fenomeno Marinelli è esploso con Lo chiamavo Jeeg Robot e non si è più arrestato da allora. Sarà interessante scoprire se il suo coinvolgimento in un potenziale e probabile sequel di The Old Guard gli spalancherà le porte di Hollywood o se preferirà rimanere concentrato su ruoli intrinsecamente italiani come quello di Diabolik. Nel frattempo scopriamo come è stata la sua esperienza sul set londinese al fianco di Charlize Theron, Matthias Schoenaerts e Marwan Kenzari.
Luca Marinelli alle prese con l'action
Se Charlize Theron è ormai una veterana del genere, Luca Marinelli e Kiki Layne erano quasi a digiuno di combattimenti a mani nude e con armi bianche e da fuoco. Come raccontato dallo stesso Marinelli, la preparazione è cominciata molto prima dell'inizio del film: a cinque settimane dal primo ciak i protagonisti si sono ritrovati a Londra, a prepararsi fisicamente ad entrare nei panni dei rispettivi immortali, al fianco di insegnanti e stuntman.
Luca Marinelli ha sottolineato come ogni attore avesse il proprio cascatore ed esperto di combattimenti dedicato, perché provenendo da epoche diverse, ogni immortale ha un modo di combattere e un'arma di riferimento differente. La produzione voleva che ognuno combattesse con uno stile unico, non omogeneo, pur formando una squadra.
Anche se s'intravede solo nelle sequenze iniziali del film, l'arma d'elezione di Nicolò da Genova è una lunga spada con l'impugnatura a due mani, quella di Andromaca di Scizia un'ascia millenaria, mentre quella di Yusuf Al-Kaysani è una sorta di scimitarra.
Joe e Nicky: il commento di Marinelli
L'attore italiano è protagonista del passaggio più romantico di un film action che non trascura il sentimento. Secondo l'interprete romano la difficoltà maggiore del ruolo è stata quella di immaginare il sentito e il vissuto di un uomo che ha vissuto più di novecento anni. A rendergli le cose molto più semplici è stata proprio la relazione affettiva che Nicolò ha allacciato con il suo ex nemico, l'uomo che avrebbe dovuto uccidere e che si è scoperto mortale insieme a lui.
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In merito alla fervente dichiarazione d'amore che Joe gli fa mentre i due prigionieri vengono condotti da Merrick, Marinelli conferma che anche per lui è stata una scena molto emozionante da girare. Non solo. Da parte sua è stata incredibilmente naturale, facile da gestire:La relazione incredibilmente romantica e umana con Joe è diventata quindi il perno non solo della sanità mentale di Nicky personaggio, ma anche di Marinelli attore, per calarsi al meglio in una parte così difficile da immaginare a livello emotivo ed esperienziale.Per me è stata una scena...mi verrebbe da dire molto semplice. Dovevo stare seduto lì e perdermi negli occhi di Marwen. Mi ha emozionato tantissimo. Ognuno di noi vorrebbe sentire il proprio partner dire qualcosa del genere.
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