10 segreti e curiosità svelate da Disney Gallery: The Mandalorian

Autore: Giuseppe Benincasa ,

Quando si vede per la prima volta un episodio di #The Mandalorian si viene catapultati immediatamente nella galassia di Star Wars e in quelle atmosfere tipiche della trilogia originale, in quei paesaggi sabbiosi, tra strane creature e armi futuristiche.

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Più di ogni nuovo film della trilogia sequel, The Mandalorian rappresenta, di fatto, un salto indietro nel tempo capace di creare fin dalla prima inquadratura una forte empatia tra il pubblico di Guerre Stellari e l'opera stessa, costruita con dedizione dal duo composto da Jon Favreau e Dave Filoni.

Ebbene, pubblicando la docuserie #Disney Gallery: The Mandalorian, Lucasfilm e Disney+ non potevano fare un regalo più grande agli appassionati dello show che, grazie agli 8 episodi resi disponibili con cadenza settimanale, hanno scoperto alcuni interessanti e curiosi retroscena dello show di Star Wars.

Disney Gallery: The Mandalorian ha organizzato gli 8 episodi dividendo gli argomenti per tema, come s può leggere dal seguente elenco:

  1. La regia - durata 33 minuti
  2. Eredità - 29 minuti
  3. Il cast - 26 minuti
  4. Tecnologia - 28 minuti
  5. Effetti pratici - 32 minuti
  6. Process - 19 minuti
  7. Score - 23 minuti
  8. Connections - 38 minuti

Come si può notare, ogni episodio affronta un particolare aspetto delle 3 fasi della produzione, costituita dalla pre-produzione, dalla produzione e dalla post-produzione. Questi ultimi due aspetti sono stati influenzati molto dall'innovazione tecnologica The Volume inaugurata con The Mandalorian, di cui si può leggere più approfonditamente in questo articolo.

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Lo show di Disney Gallery è impostato come una tavola rotonda dove Favreau, Filoni e gli ospiti parlano del loro rapporto con Star Wars, di quale contributo hanno dato alla serie The Mandalorian e cosa hanno imparato.

Oltre a ciò, vengono mostrate moltissime immagini del backstage e filmati dal set.

Ecco quindi una selezione di retroscena, segreti e curiosità che vale la pena portare alla vostra attenzione:

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Dave Filoni e il suo successo

Dave Filoni ha alle spalle una carriera da disegnatore e animatore e come molti della sua generazione, classe '74, è un amante di Star Wars fin da bambino.

Il lavoro animato che ha realizzato nel 2005 con #Avatar - La leggenda di Aang e questa sua grande passione per Guerre Stellari lo hanno portato a ricevere una telefonata da Lucasfilm, che lo volevano a lavoro sulla serie animata #The Clone Wars.

Ebbene, lui ha raccontato che quando ha risposto alla chiamata pensava che fosse uno scherzo dei suoi colleghi, dato che questi lo prendevano sempre un po' in giro, proprio per il suo essere visceralmente attaccato al franchise di Star Wars.

Il racconto della telefonata è alquanto esilarante (lo si può ascoltare nel primo episodio) e ciò che più meraviglia è che fino all'ultimo Filoni credeva fosse uno scherzo telefonico e stava quasi per perdere l'opportunità della vita.

Ma per sua fortuna, Lucasfilm non riagganciò e gli diede un appuntamento per incontrare George Lucas.

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Filoni ha detto che pensava solamente al fatto che avrebbe incontrato il suo idolo e che si sarebbe potuto vantare di ciò con gli amici, mentre era in attesa fuori dal cinema per vedere #Star Wars Episodio III (era il 2005) e non pensava affatto che avrebbe davvero ottenere il lavoro.

Sappiamo tutti com'è finita e oggi Filoni, riconosciuto come uno dei massimi esperti di Star Wars, ha in mano il destino televisivo di The Mandalorian e non solo. Infatti, dal 2016 è stato promosso come supervisore di tutti i progetti targati Lucasfilm Animation.

I primi due episodi di Disney Gallery: The Mandalorian sono molto importanti per conoscere da vicino Filoni e il suo apporto allo show da appassionato competente.

Dal profilo Instagram di Jon Favreau si può vedere una foto dal set con Filoni e George Lucas.

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Per capire quanto Filoni ami Star Wars e quanto ne capisca, basta, per esempio, ascoltarlo quando ha preso la parola attorno al 22esimo minuto del secondo episodio.

Filoni ha iniziato a parlare della psicologia di Anakin Skywalker e fino alla fine dell'episodio, per circa 7 minuti, nessuno l'ha interrotto, poiché tutti i presenti sono rimasti attratti dalle sue magnetiche parole.

Tanto è vero che, quando Filoni finisce di parlare mettendo in luce aspetti che gli altri (molto probabilmente) non conoscevano, Favreau ha chiuso l'episodio dicendo "Abbiamo finito", generando le risate di tutti.

Lucasfilm/Disney
Jon Favreau
Favreau dopo il lungo discorso di Dave Filoni

Ciò a sottolineare il fatto che le parole di Filoni erano come quelle di una chiusura di una bella storia, sulle quali bisogna riflettere.

La scelta di Gina Carano

Nel terzo episodio di Disney Gallery: The Mandalorian si può scoprire di più su come il cast è stato messo in piedi da Filoni e Favreau.

È interessante notare che Gina Carano non ha dovuto fare alcun provino per ottenere la parte di Cara Dune, poiché Favreau ha pensato a lei fin dall'inizio. Infatti, l'attore Pedro Pascal (che interpreta il mandaloriano) ha testimoniato che già dai concept art che lui ha visionato, gli artisti di Lucasfilm disegnavano il personaggio di Cara Dune con il volto di Gina Carano.

La motivazione fornita da Favreau per la scelta di Carano è importante da sottolineare, poiché il regista di #Iron Man ha detto che voleva una attrice vicina al personaggio, sia come fisicità che come forza fisica.

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Per chi non lo sapesse, Gina era una lottatrice professionista di arti marziali che picchiava e veniva picchiata sul ring. Questo, per rappresentare un personaggio forte e combattente, era fondamentale nella mente di Favreau, così come il fatto che Gina avesse incassato dei pugni veri. Ciò avrebbe permesso una recitazione più intensa e reale e con meno coinvolgimento degli stuntman, così come poi si è visto in The Mandalorian.

L'uso degli stunt e l'infortunato sul set di Pedro Pascal

Sotto il costume del mandaloriano protagonista dello show si sono alternati ben 3 attori.

Oltre a Pedro Pascal, come attore protagonista, il "Mando" ha "sfruttato" la competenza di due stuntman.

Questi ultimi sono Brendan Wayne e Lateef Crowder. Il primo è un esperto nell'uso delle armi, mentre il secondo è bravo nelle arti marziali. Quindi a seconda della scena che si doveva girare veniva sfruttata l'abilità di uno dei 3. Ovviamente, Pascal ha dato la voce al personaggio e ha girato le scene di dialogo.

Nonostante Pascal avesse ben due stuntman per le scene d'azione, ha subito un infortunio! Questo, raccontato dallo stesso Pascal, non è avvenuto mentre stava girando una scena pericolosa, bensì è accaduto mentre usciva dalla sua roulotte posta sul set, quando è scivolato su una tavola di legno!

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Questa "scivolata" l'ha mandato all'ospedale dove gli hanno applicato ben 7 punti di sutura sul naso. La scena che Pascal stava per girare era quella in cui doveva togliersi il casco nell'episodio finale dello show.

Greef Karga doveva morire al terzo episodio e doveva essere un alieno

Dal nostro punto di vista, quello terrestre, tutti i personaggi di Star Wars sono alieni ma da un punto di vista fisico, un alieno si riconosce per non avere delle sembianze umane.

Nell'episodio di Disney Gallery che riguarda il cast, Favreau ha rivelato che hanno un po' dovuto pregare Carl Weathers di tornare a recitare, poiché l'attore - famoso per il ruolo di Apollo Creed nella saga di Rocky - aveva deciso di smettere.

Weathers ha raccontato che la bellezza del copione lo ha convinto a recitare in quella che doveva essere una piccola parte di un alieno!

Quindi il suo personaggio doveva apparire nel primo episodio e morire nel terzo, senza mostrare il volto dell'attore che avrebbe indossato una maschera.

Favreau, dopo aver definito il coinvolgimento di Weathers come un favore che l'attore gli ha personalmente fatto, ha detto che l'incredibile bravura di Weathers ha convinto tutti a cambiare le sorti di quel personaggio. Il suo forte carisma e la sua importante presenza scenica, invece, hanno suggerito alla produzione di mostrare il suo volto, piuttosto che quello di un alieno.

Qui sotto si può vedere Carl Weathers, alla vostra sinistra, insieme al resto del cast di The Mandalorian.

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Il mondo di Sergio Leone

Non è un segreto che Favreau e Filoni si siano ispirati al western per realizzare lo show. Ma nella docuserie è stato specificato che l'iconografia del pistolero di Sergio Leone, interpretato da Clint Eastwood, è stata presa ad esempio prima da George Lucas per il personaggio di Boba Fett e poi per il mandaloriano dello show. 

Lucasfilm/Disney+
Jon Favreau
Favreau parla dell'iconografia del personaggio western di Clint Eastwood

Inoltre, l'ispirazione per le musiche è anch'essa dettata dall'essenza dei western di Leone e, quindi dalle indimenticabili composizioni di Ennio Morricone.

Le scene in stop motion

Come è ormai noto, anche dall'utilizzo di un "pupazzo" per il Bambino conosciuto come Baby Yoda, The Mandalorian ha fatto uso di molti effetti pratici ma nessuno poteva pensare che si ricorresse persino all'uso dell'antica e affascinante tecnica dello stop motion, chiamata anche passo-uno.

Ebbene, c'è una scena in cui i Blurrg, ovvero i bipedi che cavalca il personaggio di Kuiil, sono animati in stop-motion, così come una scena in cui è protagonista il veicolo imperiale AT-ST.

Lucasfilm/Disney
Mando e Kuill a cavallo dei Blurrg
Un concept art di The Mandalorian

Se per i Blurrg si tratta di un omaggio alle tante sequenze in stop-motion della trilogia originale di Star Wars, per l'AT-ST c'è anche un motivo concreto che riguarda il movimento di quel veicolo che, qualora fosse stato reso solamente in computer grafica, non avrebbe fornito i movimenti a "scatto" - tipici dello stop motion - che lo spettatore ricordava di quel particolare veicolo.

501esima Legione

Per l'episodio finale, nel quale vengono schierati tantissimi soldati imperiali, la produzione aveva bisogno di più comparse rispetto a quelle di cui disponeva. Questo portò al coinvolgimento dei ragazzi della 501esima Legione.

Questa è una associazione della quale fanno parte i fan di Star Wars che amano vestirsi come i personaggi dei film. Così, con tanta passione e tempo, uomini e donne fan di Guerre Stellari costruiscono i propri costumi e si esibiscono spesso in parate organizzate da Lucasfilm e/o in eventi di beneficenza.

Ebbene, con The Mandalorian hanno potuto coronare il loro sogno di entrare a far parte del mito che loro stessi adorano, dato che Jon Favreau e Dave Filoni gli hanno dato l'opportunità di essere dei veri soldati imperiali.

I due showrunner hanno spiegato che la loro presenza li ha riempiti di gioia ed è stata molto utile allo show, dato che quelli della 501esima Legione sapevano già come comportarsi nei panni di un soldato imperiale e non è stato necessario, quindi, spiegargli quasi nulla.

Il cameo di Dave Filoni e Star Wars: Galaxy’s Edge

Nel capitolo 6 di The Mandalorian, verso la fine, si assiste al cameo di Dave Filoni come pilota di un X-Wing.

Filoni ha raccontato che era decisamente contrario a fare quel cameo, perché la recitazione non è il suo forte e anche un po' per timidezza. Infatti, quel particolare cameo è stato voluto fortemente da Jon Favreau che, in caso di rifiuto di Filoni, se la sarebbe "legata al dito".

Filoni si è quindi sentito costretto a vestire i panni del pilota di X-Wing ed è così apparso sullo schermo, come si può vedere qui sotto:

Lucasfilm/Disney
Dave Filoni vestito da pilota di X-Wing
La scena di The Mandalorian in cui appare Filoni
 

Un'altra curiosità, svelata per questa scena in cui Filoni pronuncia anche una battuta, è che il velivolo in cui è seduto il co-creatore di The Mandalorian era davvero un X-Wing costruito a grandezza naturale. La riproduzione del velivolo serviva come attrazione all'interno del parco divertimenti Star Wars: Galaxy’s Edge.

Favreau ha "preso la palla al balzo" e ha chiesto di utilizzarlo per quella scena, prima che fosse trasportato allo Star Wars: Galaxy’s Edge.

La macchina del gelato

Ricorderete tutti che il Cliente (interpretato da Werner Herzog) paga il Mandaloriano con dei crediti che, poi, l'eroe trasforma in metallo per forgiare la sua nuova armatura.

Ebbene, questi crediti in metallo sono contenuti all'interno di quello che sembra un oggetto fantascientifico ma che di fatto è una macchina per fare il gelato, in vendita negli Stati Uniti negli anni '70.

Lucasfilm
Il cliente paga il Mandaloriano
Una scena dal capitolo 3 di The Mandalorian

Questo oggetto è stato utilizzato in omaggio a un personaggio di nome Willrow Hood che si vede di sfuggita ne #L'Impero colpisce ancora (Episodio V), in una scena ambientata a Cloud City:

Lucasfilm
Willrow Hood con la macchina del gelato
Una scena da Episodio V

La sua presenza nel film del 1980 non è passata inosservata nemmeno ai fan che, come raccontato da Dave Filoni, si vestono come lui e si presentano alle varie edizioni della Star Wars Celebration (l'edizione del 2020 però è saltata).

L'arma del mandaloriano

Fin dal primo episodio dello show, il mandaloriano utilizza una specie di fucile a canna lunga.

Grazie allo sparo di questa arma lui riesce a colpire i suoi nemici con scosse elettriche e, certe volte, riesce anche a disintegrarli.

Lucasfilm
Il Mando che prende la mira
Il fucile di The Mandalorian

Questa arma, il cui nome è Amban phase-pulse blaster, non è stata inventata da Filoni o da Favreau ma il suo utilizzo è un omaggio al personaggio di Boba Fett, che ha utilizzato questa arma solo durante il #The Star Wars Holiday Special.

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Questo, per chi non lo sapesse, è uno speciale televisivo realizzato nel 1978 che conteneva diverse scenette ambientate nel mondo di Star Wars e, tra queste, c'era anche Boba Fett che usava questo speciale fucile:

 

Lucasfilm
Boba Fett in versione animata
Una scena da The Star Wars Holiday Special

Nella docuserie Disney Gallery, dove si è parlato anche del cameo vocale di Mark Hamill nello show.

The Mandalorian tornerà con una seconda e una terza stagione su Disney+.

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