Dal libro di Bruce Porter, che racconta la vera storia di George Jung, uno fra i maggiori trafficanti di droga statunitensi attivi fra gli anni ’70 e gli anni ’80, Blow è uscito nelle sale cinematografiche nel 2001 ottenendo un grande successo di pubblico.
George Jung è figlio di un uomo che nel film ha il volto di Ray Liotta (Quei bravi ragazzi) che, nonostante il duro lavoro e lo sforzo di dare alla moglie una vita più agiata, finisce per perdere tutto.
La moglie (Rachel Griffiths, Six Feet Under) e madre di George è una donna nevrotica, che a più riprese abbandona la famiglia - incluso il figlioletto - per poi fare ritorno e pretendere affetto incondizionato.
Determinato a non fare la fine del padre, George - nato in Massachusetts nel 1942 - si trasferisce in California nel 1968, in cerca di un futuro migliore.
Ed è qui che inizia la sua avventura criminale, che lo porterà a perdere tutto ciò che aveva guadagnato, cifre astronomiche guadagnate immettendo - di fatto ne è responsabile lui - la cocaina colombiana sul mercato statunitense... E rovinando, oltre alla sua, la vita di migliaia di persone.
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Il film: tutta la storia di George Jung e le differenze con la realtà
George, portato sullo schermo da Johnny Depp, racconta la sua storia in prima persona, dall’infanzia al trasferimento in California. Insieme all’amico Tuna (Ethan Suplee, My Name is Earl) poco dopo il trasferimento acquista dell’erba dal trafficante di zona per iniziare a spacciarla sulla spiaggia.
In un momento in cui tutti fumavano, George si fa presto un nome, inizia a fare i soldi e capisce che la strada da seguire è quella della droga. Il suo giro cresce sempre di più, finché ha l’idea di espandersi sulla East Coast grazie alla compagna hostess, Barbara (Frank Potente, The Bourne Identity) sfruttando i mancati controlli sui suoi bagagli. Insieme a Derek (Paul Reubens, Legends of Tomorrow) , l’uomo che gli aveva procurato la prima roba da vendere, e al complice Kevin (Max Perlich, Drugstore Cowboy), George inizia a fare moltissimi soldi ma capisce che per espandersi deve importare direttamente la roba dal Messico.
Nel 1969, insieme a quella che è ormai diventata la sua gang, George organizza il primo viaggio per portare direttamente in aereo dal Messico agli USA grandi quantitativi di marijuana.
Ambizioso, con un grande senso degli affari e senza paura di niente, George già nel 1970 compra a Barbara una villa ad Acapulco, dove organizza feste che non finiscono mai.
Il primo arresto
Il tempo passa. La sera in cui presenta Barbara, la sua fidanzata, ai genitori, la ragazza inizia a perdere sangue dal naso. Qualcosa non va.
E poco dopo, nel 1972, George viene arrestato dopo essere stato trovato in possesso di oltre 330 chilogrammi di marijuana.
I guai con la giustizia sono iniziati, e Barbara svela a George di essere gravemente malata. Ha il cancro. Non le resta molto da vivere, e George la seppellisce, evitando di presentarsi al processo a Chicago.
George Jung è ufficialmente un latitante. Arrestato a casa dei suoi genitori, tradito dalla sua stessa madre, viene processato e condannato a 26 mesi di prigione. In carcere, a Danbury, il suo compagno di cella è Diego Delgado (Jordi Mollà, Jack Ryan), un ladro d’auto colombiano esperto in ricettazione. Il personaggio di Delgado del film corrisponde nella realtà al criminale Carlos Lehder: la storia e reati restano fedeli alla realtà, ma il nome viene cambiato.
Diego parla a George della cocaina e, una volta uscito, lo incontra per fare il salto di qualità con “la droga del futuro”, quella che gli avrebbe permesso di fare i soldi veri. Volato in Colombia per incontrare Diego e i suoi contatti, George fra il primo volo di prova e trasporta negli Stati Uniti 15 kg di cocaina.
Il giro aumenta in fretta e George si organizza con l’aereo di un amico pilota, Jack Stevens (Charles Noland, West Wing - Tutti gli uomini del Presidente). Quando Diego viene arrestato in Colombia, George e il vecchio socio Derek fanno un salto in avanti nell’organizzazione e iniziano a guadagnare milioni di dollari.
L’incontro con Escobar e l’ingresso nel cartello di Medellin
Nel 1977 George vola a Medellin, in Colombia, la patria del famigerato cartello di Medellin, di cui entra a far parte.
La patria di Pablo Escobar (interpretato per l’occasione da Cliff Curtis, Fear the Walking Dead), il più ricco e famoso trafficante di droga di tutti i tempi. Alla storia di Escobar sono stati dedicati diversi film e serie TV, in uno dei quali recita anche Penélope Cruz, Mirtha in Blow: la donna che George sta per incontrare.
George Jung porta la cocaina sul mercato statunitense, facendo milioni di dollari che ricicla tramite una banca di Panama, la stessa usata da Escobar.
In Colombia George conosce Mirtha, di cui si innamora follemente. La sposa e diventa padre: Mirtha dà alla luce la piccola Kristina Jung.
I soldi diventano sempre di più, il giro cresce e diviene enorme, George è il protetto americano di Escobar ma più girano soldi più aumentano i problemi.
Diego, socio di George fin dall’inizio, tradisce l’ex socio e lo taglia fuori, trattando direttamente con Derek. Tutta la vicenda raccontata dal film corrisponde alla realtà. Con la nascita di Kristina, George decide di uscire dal giro ma lui e Mirtha consumano cocaina in quantitativi esagerati e rischiano molto.
Arrestato nella sua villa in Massachusetts nel 1987, George finisce per perdere tutto quando il governo panamense espropria tutti i suoi soldi. Finito in prigione, con il via libera da Escobar fa il nome di Diego in cambio della liberazione.
Uscito, cerca di rigare dritto ma non ha più un soldo. Così rientra nel giro. Ricomincia da capo, ritrovando Kevin dopo molti anni e riprendendo il controllo del traffico di cocaina. Ma non è più lui, il boss. I suoi nuovi soci non lo rispettano, anzi: l’hanno venduto. Nuovamente arrestato, stavolta in Messico, incastrato dal suo vecchio amico, viene condannato a 60 anni ed estradato negli USA, dove resta in carcere nel New Jersey.
Il film, diretto nel 2001 da Ted Demme, si conclude con il messaggio registrato da George per il padre, gravemente malato, e con i momenti in cui George sogna di ricevere la visita di Kristina, che anche nella realtà non andò mai a visitarlo in carcere.
Una scritta conclusiva ci informa che George Jung sarebbe stato rilasciato, dopo aver scontato la sua pena, nel 2015.
Il rilascio fu anticipato nella realtà al 2014, per buona condotta.
George Jung, uscito di prigione a 71 anni, ricostruisce buoni rapporti con l’ex moglie Mirtha, sposata con un altro uomo. Gli restano altri 8 anni di libertà vigilata per saldare il suo debito con la giustizia.
Blow: il significato del titolo del film
Blow è uno dei nomi della cocaina nello slang americano. Il più usato e comune, soprattutto ai tempi di George.
Assumere cocaina, sniffare, si dice infatti blowing.
Il regista Ted Demme e gli sceneggiatori David McKenna e Nick Cassavetes (sì, l’attore, che compare in un cameo nel film, nei panni di uno degli ospiti di Derek, e già regista e sceneggiatore di Alpha Dog) hanno deciso di mantenere il titolo del libro di Bruce Porter da cui il film è tratto.
Blow. Come un ragazzo di una piccola città ha guadagnato 100 milioni di dollari con il cartello della cocaina di Medellin e poi perso tutto
Porter ha intitolato la sua opera più famosa Blow, appunto, ma ha affiancato al termine gergale anche un sottotitolo molto suggestivo: Come un ragazzo di una piccola città ha guadagnato 100 milioni di dollari con il cartello della cocaina di Medellin e poi perso tutto.
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