Il caos dopo di te, che qualcuno ha definito l’#Élite degli adulti - in riferimento alla serie spagnola teen che ha spopolato su Netflix - è una miniserie in otto episodi, sulla storia di due insegnanti di lettere coinvolte in un mistero in un paesino nebbioso della Galizia, Novariz.
Raquel, dopo il trauma della malattia e della morte della madre, si trasferisce con il marito German nel paese natale dell’uomo, dove ha ottenuto un incarico come professoressa nella scuola superiore.
Non sa che l’insegnante che l’ha preceduta, Viruca, è morta tragicamente poco tempo prima, probabilmente per suicidio.
Arrivata a Novariz, Raquel entra in contatto con un reticolo di minacce, misteri, pericoli, verità nascoste. Ricattata da un ignoto con un video compromettente, la professoressa sarà costretta a indagare sulla morte di Viruca, scoprendo un terribile castello di bugie, sofferenze, falsità e corruzione.
La storia procede in parallelo, alternando due piani temporali: quello di Viruca, ovvero le ultime settimane prima della sua morte, e quello di Raquel, che tempo dopo indaga su di lei, rimanendo turbata e affascinata dalla sua personalità magnetica, in grado di irretire così tanti uomini.
Il finale, al contrario di altre serie o miniserie dalle velleità longeve, non è aperto ma chiuso e ben definito.
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Nell’ultimo episodio, Il caos dopo di te, scopriamo tutto quello che di nasconde dietro la morte di Viruca, e dietro le minacce a Raquel.
Ecco cosa succede esattamente e quale significato ha la storia.
Il finale
Dopo una serie di scoperte e colpi di scena, Raquel arriva alla drammatica conclusione di non potersi fidare di nessuno: tutti le hanno mentito, tutti l’hanno ingannata e tutti sembrano coinvolti nella scomparsa di Viruca.
Persino suo marito German le ha nascosto troppi segreti, dall’uso e spaccio di cocaina (che vendeva a Viruca stessa) alla responsabilità nella fine di sua madre, complici le fiale di morfina. In più Raquel lo riconosce in un video di sorveglianza in cui, incappucciato, aveva portato in fin di vita all’ospedale Roi, un altro alunno di Raquel aggredito improvvisamente dopo aver scoperto la verità sulla morte di Viruca.
E poi c’è qualcuno che segue Raquel come un’ombra e sembra attentare alla sua vita. Qualcuno che si è introdotto in casa sua e ha ucciso il suo cane. Qualcuno che la terrorizza.
Il chiarimento del mistero arriva solo alla fine, attraverso le sembianze di una rete che coinvolge quasi tutti i membri di quel piccolo paesino immerso nella natura.
Mettendo insieme, pezzo per pezzo, le minuscole tessere di un puzzle dell’orrore, Raquel arriva al cuore centrale del mistero: un hard disk, nascosto nei pressi di un punto naturale e panoramico nei dintorni di Novariz, dove sono custoditi segreti inconfessabili.
Parallelamente, nella linea narrativa a lei dedicata, scopriamo che Viruca, oltre a essere la vittima di un crimine, aveva una personalità torbida, ambigua.
Incapace di fare a meno di uno stile di vita danaroso, aveva messo in difficoltà la propria famiglia di origine e quella di Mauro, che non avevano le risorse per garantire il mutuo stipulato dalla coppia sulla casa.
Di fronte allo sfratto di sua madre, malata di cuore, Viruca aveva architettato un modo per recuperare dei soldi e consentire a se stessa e Mauro di portare avanti il proprio stile di vita: la coppia avrebbe dovuto fingere la separazione in modo che Viruca, forte del suo ascendente sugli uomini, potesse mettersi insieme a Tomas, padre del suo alunno Iago. Tomas, uomo ricco e potente, le avrebbe in qualche modo dato i soldi che le servivano.
Nel suo piano però si era inserito proprio Iago, innamorato di lei. Viruca aveva ceduto ad avance insistenti e si era trovata in una situazione complicata.
Per convincerla a lasciare suo padre, Iago le aveva consegnato le prove di qualcosa di segreto e pericoloso ma Viruca, in possesso di quel materiale, invece che aiutare il suo alunno e denunciare – come una qualunque educatrice avrebbe il dovere di fare – aveva deciso di usare tutto a suo vantaggio, per ricattare Tomas e ottenere i soldi senza dover fingere di frequentarlo.
La sua decisione aveva portato Iago alla follia, disposto a tutto per dare sfogo al dolore di un cuore spezzato.
Nell’ultimo episodio Raquel riesce finalmente a impossessarsi dell’hard disk ma non sapremo cosa contenga fino alla fine, perché la donna cade in una trappola. Convinta con una bugia da Gabriel, nullafacente e ricco amico di suo marito, viene portata da quest’ultimo proprio nella tana del lupo. Gabriel è il lacché di Tomas, che ha ucciso Viruca per non sottostare al suo ricatto.
Raquel si trova prigioniera di Gabriel, Tomas e Iago, che le svelano che farà la stessa fine di Viruca: prima verrà stordita con dei tranquillanti, e poi annegata nel fiume gelido che scorre nei dintorni della città, tra i boschi e il punto esatto in cui era stato nascosto l’hard disk.
Raquel cerca di fare appello a Iago e convincerlo a redimersi, nonostante l’ostilità da sempre manifestata da parte del ragazzo (forse perché, deluso profondamente da Viruca, ha perso ogni fiducia negli insegnati).
Alla fine Iago però ha un’illuminazione e le salva la vita: non versa tutti i tranquillanti nell’acqua così Raquel si risveglia nel bagagliaio dell’auto di Gabriel, e poi le apre lo sportello, in modo da farla saltare giù dalla macchina in corsa.
Raquel fugge tra i boschi, inseguita dai due uomini adulti (mentre Iago, disperato, si schianta volontariamente contro un albero), e si salva per miracolo grazie a Concia, l’anziana barista del paese, che stava girando per i boschi, forse a caccia, con il suo fucile.
La donna viene trasportata in ospedale e sopravvive per miracolo: le pillole le avevano procurato un attacco cardiaco.
Anche Iago è ricoverato in ospedale e si salva, così come il compagno di classe Roi. Alla fine scopriamo che l’hard disk conteneva qualcosa di davvero terribile: Gabriel faceva prostituire suo figlio con diversi uomini fin da piccolo, per avere in cambio prestigio e favori.
Iago è distrutto e non sappiamo come e se avrà la forza di ricominciare. Raquel lo ringrazia e, dimessa dall’ospedale, decide di tornare a Marina Coruña, nella casa di sua madre, finalmente pronta a gestire il lutto e a lasciare un marito con cui stava per la paura di rimanere da sola.
Prima di partire, però, regala un libro alla sua alunna Nerea, ex ragazza di Iago, consigliandole di leggere sempre, il più possibile, per salvarsi dalla palude di corruzione di quella città e per costruirsi un futuro nobile.
Nell’ultima scena vediamo Raquel a Marina, davanti al computer. Sta scrivendo un libro e si ferma per ascoltare un vocale del suo ex marito: German ha sempre sognato di diventare scrittore, ma si rende conto che Raquel ha molto più talento. E le confessa di sentire la sua mancanza.
Raquel appoggia il cellulare sul tavolo e si mette a guardare il mare dalla finestra.
La spiegazione del finale
Fin dall’inizio le storie di Viruca e Raquel vengono messe a confronto, come se la seconda ripercorresse le orme della prima.
Come se entrambe fossero destinate, in quanto insegnanti e soprattutto in quanto donne, a una delle derive peggiori della società digitale: il revenge porn, praticato da una generazione bruciata dalla tecnologia.
Eppure, come in Élite, Il caos dopo di te decide di affidare proprio ai più giovani un messaggio di speranza. Sono carnefici ma perché stanno ereditando una società incrinata, folle, corrotta, in cui un padre vende il proprio figlio, gli mette le mani addosso, gli insegna tutto tranne il rispetto per le donne.
Alla fine però Iago, ovvero la nuova generazione, salva Raquel, accendendo una luce in fondo al tunnel. Forse c’è ancora speranza, forse un buon educatore può ancora salvare i propri studenti, con la letteratura, con il coraggio, con l’integrità.
E proprio sul finale scopriamo come Raquel e Viruca avessero poco in comune. Come le donne non siano mai uguali. Come le due fossero forti e determinate ma in modi completamente diversi.
Raquel è intimorita da quella donna affascinante, di cui tutti si erano innamorati, e che sembra essere morta a causa di un ricatto, un video compromettente, il già citato revenge porn.
Invece le cose non sono andate così e scopriamo che Viruca non era un bel modello femminile, o almeno non completamente. Era una donna controversa, che da una parte amava la letteratura e il suo modo di narrare il dolore, e dall'altra si è dimostrata una persona avida, disposta a tutto per ottenere i propri obiettivi. Ha tessuto lei stessa quel gioco pericoloso, maneggiando i sentimenti di tutti, e finendo vittima della stessa società corrotta e oscura di cui si nutriva.
È disposta a infrangere la legge per cedere a una passione ma soprattutto per combattere quella povertà che rappresenta la provincia della Galizia:“Ho le mutande bucate e mi vergogno a dirlo”, confessa Roi a Viruca durante un compito sui segreti più nascosti; “Seguiamo le regole ma non cambia nulla, i soldi non saltano fuori”, dice German al fratello. La casa, la piscina, la capacità economica di organizzare feste e crearsi una corte: questo sembra prioritario nel paesino di Novariz ed è una malattia condivisa che intacca tutti.
Viruca per questo calpesta la giustizia e la verità. Preferisce ricattare il padre di Iago che salvare Iago, e finisce uccisa proprio da quei meccanismi corrotti che aveva tentato di padroneggiare.
È vittima ma è anche carnefice. È una donna senza scrupoli ma anche capace di sensi di colpa, come vediamo in ospedale, nell’unico momento in cui Raquel e Viruca si incontrano, nella sala d’attesa, mentre le loro madri sono ricoverate.
[Mia madre] si riprenderà, così potrò deluderla di nuovo.
Anche Raquel pensa di aver deluso la madre, ma la sua è solo mancanza di fiducia in se stessa.
La morte di Viruca cambierà tutto in lei: la farà (ri)scoprire forte, determinata e coraggiosa, pronta a combattere l’orrore, a riscontrare le criticità e soprattutto le debolezze negli uomini che la circondano (dai giovanissimi Roi e Iago fino a German e al suo amante, Mauro, terrorizzato da un cane al punto di ucciderlo).
Ora che ha ridato giustizia a Viruca, uccisa in modo crudele, per quanto avesse delle colpe, Raquel può andare avanti.
Da sola, nell’appartamento dove aveva paura di entrare. Può elaborare il lutto, lasciare suo marito e ricominciare una nuova vita.
Il caos dopo di te: il significato del titolo
Cosa vuol dire “il caos dopo di te”?
Il titolo della miniserie fa riferimento allo scombussolamento di Raquel e di quelle che credeva le certezze di una vita tranquilla.
Pur controversa e condannabile, Viruca ha il merito di aver “scosso” Raquel e le restituisce il favore per aver scoperto la verità sulla sua morte: la spinge a muoversi da quella palude che è la sua vita, fare un passo avanti, combattere contro la propria inadeguatezza e mettere sottosopra la propria vita.
La sua morte scatena letteralmente il caos nella vita di Raquel.
Nulla, dopo Viruca, può essere più come prima. Ha sollevato le pieghe nascoste della sua anima, della sua infelicità. E le ha dato la forza per cambiare quello che non funzionava.
Le minacce, i video sul cellulare, gli attacchi anonimi, le intimidazioni non hanno più presa su Raquel, che è passata indenne dal cerchio di fuoco.
Il caos è catartico: la purificazione che serve per guardare avanti.
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