#Godfather of Harlem non è soltanto una delle tante ricostruzioni della malavita che, ultimamente, trovano sempre più spazio sul piccolo e sul grande schermo, ma parla di un pezzo di storia italoamericana, di mafia e di lotta per i diritti sociali e civili degli afroamericani con sfondo uno dei quartieri simbolo di New York: Harlem.
Il crime drama Epix – disponibile su Star, brand per “adulti” presente su Disney+ - racconta, infatti, la storia vera del boss Bumpy Johnson e dei criminali con cui faceva affari negli anni Sessanta, nella Grande Mela.
Creata da Chris Brancato e Paul Eckstein, la serie narra la vita del Padrino di Harlem, Bumpy Johnson (Forest Whitaker), che – uscito di prigione dopo dieci anni – trova il quartiere in cui dominava controllato dalla mafia italiana e deve combattere per riconquistarlo e riprendere il potere.
Scopriamo la vera storia dietro Godfather of Harlem, da Bumpy Johnson agli altri boss del crimine della New York anni Sessanta.
- Chi era Bumpy Johnson
- La vita di Vincent Gigante
- Malcolm X e la sua storia
- Il rapporto tra Bumpy Johnson e Adam Clayton Powell Jr.
- Frank Costello e Joe Bonanno
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Chi era Bumpy Johnson
Da culla del jazz negli anni Venti, dagli anni Quaranta Harlem diviene un quartiere in cui lo spaccio di droga e la mafia la fanno da padroni. Criminalità, disoccupazione e famiglie malavitose in lotta tra loro per governare il quartiere.
Ellsworth Raymond Johnson – questo era il vero nome di Bumpy Johnson – nacque a Charleston, il 31 ottobre 1905. Ad Harlem, si trasferì quando era un adolescente e trascorse gran parte dei suoi vent’anni entrando e uscendo di prigione (venne arrestato oltre quaranta volte).
Bumpy Johnson divenne “famoso” negli anni Trenta, quando iniziò a lavorare per Stephanie Saint-Clair, nota boss mafiosa. In seguito, collaborò con la mafia italiana; alleanza che si andò rafforzando con il tempo.
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Johnson si occupò di traffico di stupefacenti e, nonostante fosse conosciuto come un uomo brutale – pare avesse il grilletto particolarmente facile - si considerava un uomo del popolo che faceva ciò che faceva per la comunità di Harlem.
Nel 1952, Johnson venne arrestato per spaccio di eroina - nonostante giurò di essere stato incastrato - e portato ad Alcatraz (periodo durante il quale, pare, aiutò tre prigionieri a fuggire da quella che era considerata la prigione più sicura di tutti gli USA).
Quando, nel 1963, uscì di prigione e fece ritorno ad Harlem, Bumpy Johnson venne accolto con una grande parata di quartiere, dove “regnò” fino alla sua morte nel 1968 (quando si spense per un’insufficienza cardiaca).
In Godfather of Harlem, quando torna da Alcatraz, non c’è una parata ad attenderlo, ma la moglie Mayme (Ilfenesh Hadera) e gli afroamericani di Harlem che aspettavano il suo ritorno per chiedere favori. Oltre a ciò, Bumpy si trova a dover affrontare la famiglia italiana dei Genovese, guidata da Vincent Gigante (Vincent D’Onofrio).
Nella serie, inoltre, vediamo la figlia di Bumpy, Elise (Antoinette Crowe-Legacy), dipinta come un’eroinomane, nonché madre della piccola Margaret (Demi Singleton) che il boss e la moglie crescono come loro figlia e non nipote.
Secondo quanto rivelato proprio da sua nipote Margaret, quest’ultima venne cresciuta davvero come sua figlia.
La vita di Vincent Gigante
Nato a New York il 29 marzo 1928, Vincent Gigante era un mafioso di origine italiana che venne notato dalla famiglia Genovese. Terminate le scuole, l’uomo iniziò a lavorare come pugile professionista, ma concluse la sua carriera in seguito a una serie di infortuni ed entrò nella famiglia mafiosa di Lucky Luciano.
Successivamente, divenne sicario/autista della famiglia Genovese, commettendo numerosi crimini. A lui venne dato il compito di uccidere Frank Costello, ma fallì. Venne arrestato numerose volte, scontando diverse pene (per traffico d’eroina, ricettazione, scommesse, possesso di armi da fuoco senza licenza).
Gigante divenne boss della famiglia Genovese e il suo potere crebbe, incredibilmente, tra il 1960 e il 1970, commissionando omicidi (anche della sua stessa famiglia). Per evitare di essere arrestato, per circa trent’anni, Vincent Gigante finse di essere malato mentale, girovagando per il Greenwich Village in pigiama.
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Nel 2003, finalmente, si dichiarò colpevole, ammettendo di aver finto l’infermità mentale e venne, quindi, condannato all’ergastolo. L’uomo morì nel 2005 in carcere.
In Godfather of Harlem, Vincent Gigante e Bumpy Johnson lottano per Harlem ma, in realtà, non si sa molto della relazione reale tra i due mafiosi (tranne il fatto che entrambi lavorarono per la famiglia Genovese).
Per quanto riguarda la storia d’amore tra la figlia Stella (Lucy Fry) e il musicista Teddy Greene (Kelvin Harrison Jr.), sembra non avvenne nulla del genere: il boss aveva più figli, ma nessuna figlia di quell’età in quel periodo.
Malcolm X e la sua storia
Anche Malcolm X ha una parte nella storia raccontata in Godfather of Harlem. Nato a Omaha il 19 maggio 1925, crebbe in una famiglia umile e abbandonò gli studi, quando gli venne detto che non sarebbe mai potuto diventare un avvocato in quanto afroamericano.
Dopo aver smesso di studiare, Malcolm iniziò ad avere problemi con la legge. Fece numerosi lavori e, quando si trasferì ad Harlem, pare iniziò a dedicarsi ad attività illegali come spaccio di droga, rapina e sfruttamento della prostituzione: a vent’anni, ad esempio, venne arrestato e condannato per violazione di domicilio, furto e possesso illegale di armi.
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Si avvicinò poi alla figura di Elijah Muhammad della NOI (Nation of Islam), giungendo alla decisione di convertirsi all’Islam sunnita e prendendo il nome islamico El-Hajj Malik El-Shabazz.
L’attivista per i diritti degli afroamericani – dopo essere sopravvissuto a un attentato il 14 febbraio 1965 – morì il 21 febbraio 1965, data in cui venne ucciso durante un discorso tenuto ad Harlem.
In Godfather of Harlem, quando Johnson torna da Alcatraz, l’amico Malcolm X (Nigél Thatch) lo accoglie a braccia aperte e prova ad aiutarlo per riportare Harlem sulla “retta via” dopo la diffusione dell’eroina a opera della mafia italiana.
Nella realtà, l’amicizia tra i due risale agli anni Quaranta e pare che Bumpy gli fornisse protezione dai leader della Nation of Islam, nel 1964, dopo che Malcolm se ne era discostato.
Quando, però, quest'ultimo pensò che fosse meglio – per una questione di immagine – non essere associati l'uno all'altro, Bumpy Johnson ritirò i suoi e Malcolm venne ucciso.
Bumpy Johnson e Adam Clayton Powell Jr. si conoscevano?
Nato nel 1908, Adam Clayton Powell Jr. - interpretato da Giancarlo Esposito nella serie - era un pastore battista e politico, nonché primo afroamericano a essere eletto al Congresso di New York.
Impegnato sul fronte dei diritti civili, Powell lavorò – per l’appunto – prima alla Camera, fino a giungere al Congresso tramite cui approvò legislazioni fondamentali sui diritti sociali e civili, combattendo per i diritti degli afroamericani ad Harlem per diversi decenni.
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Non mancano le accuse di corruzione che lo riguardavano.
Nel 1967, venne escluso dal Congresso (sebbene venne rieletto nel 1969 e si ritirò dalla politica nel 1970).
Anche nella serie assistiamo alla storia di un Powell corrotto, ma non ci sono prove che avesse a che fare con Bumpy Johnson e con la mafia.
Frank Costello e Joe Bonanno, i due boss mafiosi italiani
Infine, ci sono altri due boss che ci vengono presentati in Godfather of Harlem: Frank Costello (Paul Sorvino) e Joe Bonanno (Chazz Palminteri).
Frank Costello – nome vero Francesco Castiglia – era un italiano nato il 26 gennaio 1891 ed emigrato negli Stati Uniti d’America da bambino. Legato a Cosa Nostra, visse ad Harlem con la propria famiglia dove strinse contatti con la criminalità del posto, venendo arrestato numerose volte (per possesso illegale di armi, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo ed evasione fiscale).
Dopo aver quasi perso la vita in seguito all’attentato organizzato dai Genovese, si ritirò a vita privata morendo nel 1973.
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Giuseppe Bonanno – meglio noto come Joe Bonanno – nacque il 1905 a Castellammare del Golfo ma, nel 1908, si trasferì a Brooklyn con la famiglia, per scappare a una condanna e tornando in Sicilia nel 1911 a causa di una rappresaglia mafiosa (che ebbe fine solo nel 1913 con l’assassinio di Felice Buccellato).
Anni più tardi, tornò a New York dove venne arrestato per possesso di un’arma illegale, ma le accuse vennero poi ritirate. In seguito, prese il comando della cosca castellammarese controllando lotterie clandestine, giochi d’azzardo, ristoranti e imprese varie per riciclare denaro sporco.
Dopo un attacco di cuore ed essersi ritirato a vita privata nel 1968, venne arrestato nel 1980 per ostruzione alla giustizia, ma la pena venne ridotta per via dei problemi di salute (morì nel 2002).
Godfather of Harlem è disponibile in streaming, su Disney+.
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