His Dark Materials, la recensione: un viaggio di formazione per grandi e piccoli

L'iter verso il Nord di Lyra, tra orsi corazzati e streghe potentissime.

Autore: Matteo Tontini ,

Non deve essere stata una sfida semplice per BBC e HBO portare sul piccolo schermo l'intricata trama e i personaggi della trilogia di Phillip Pullman, His Dark Materials (Queste oscure materie), soprattutto considerando le alte aspettative dei fan desiderosi di una trasposizione degna dopo lo scarso risultato del film del 2007, La bussola d'oro. Attraversare il continente in compagnia di Lyra è un viaggio epico ed emozionante, che porta il lettore (o in questo caso lo spettatore) a scoprire un mondo magico e ricco di sfaccettature; è una peregrinazione attraverso lo spazio e il tempo, che scandaglia concetti come la fisica quantistica, la religione e il peccato originale. La serie TV è stata trasmessa in Italia su Sky Atlantic, è composta da 8 episodi e offre spunti di riflessione e di approfondimento personale anche in un pubblico giovane.

His Dark Materials segue la storia di Lyra Belacqua, una bambina affidata da Lord Asriel alle cure del Jordan College durante la Grande Alluvione. Il mondo della protagonista è simile al nostro ma ci sono sostanziali differenze: la più grande risiede nei daimon, una manifestazione fisica dell'anima che assume la forma di un animale. Il daimon rispecchia la personalità dell'individuo e rappresenta una guida spirituale per la persona a cui è connesso. Il legame tra essere umano e daimon è profondo e la morte di uno implica il decesso dell'altro. 

HBO/BBC
Lyra guarda l'aletiometro
Lyra cerca di capire il funzionamento dell'aletiometro

Nel mondo di Lyra vige una teocrazia organizzata, nota con il nome di Magisterium, che governa con il pugno di ferro e punisce con ferocia gli oppositori. Qui la tecnologia non si è evoluta in aerei o automobili, le persone percorrono i tragitti più lunghi a bordo di zeppelin e barche, e i vestiti sono edoardiani. La serie BBC e HBO, e quindi l'opera da cui è tratta, invita a interrogarsi sul nesso tra anima e corpo, sul bisogno della spiritualità, sulla religione, e affronta argomenti come la crescita personale, il viaggio di formazione, il libero arbitrio e la ricerca della verità; ma nonostante le tematiche importanti che tocca, la storia si lascia seguire con facilità e non risulta mai troppo impegnativa o contorta, catalogandosi come un fantasy adatto tanto ai ragazzi quanto agli adulti

Il plot centrale ruota intorno alla Polvere, un elemento che permette di rendere reali i propri pensieri, e al tentativo del Magisterium di eliminare questa possibilità per dominare il mondo. Lo spettatore viene incuriosito sin dai primi episodi di His Dark Materials. Le sottotrame, che si ricollegano a quella principale, sono avvincenti e presentano i variopinti personaggi della serie un po' per volta: ci sono gli orribili esperimenti sui bambini supervisionati dalla signora Coulter, Lyra che si imbarca in una missione per salvare il suo amico Roger (tra i ragazzini rapiti), il magnifico orso corazzato Iorek Byrnison che si unisce alla causa, la strega Serafina Pekkala e l'aviatore texano Lee Scoresby che danno man forte ai Gyziani. C'è poi l'aletiometro, strumento che usa la Polvere per mostrare la verità ed è utilizzato da Lyra diverse volte nel corso del viaggio: nell'adattamento televisivo ha una forma quadrata, forse una minuzia per distinguere lo show dal film con Daniel Craig nei panni di Asriel e Nicole Kidman in quelli della signora Coulter, dove invece è rotondo. 

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Il cast di His Dark Materials brilla

Alto aspetto positivo di His Dark Materials è la recitazione. Ruth Wilson nei panni della glaciale Marisa Coulter, potente membro del Magisterium, eccelle in ogni scena. Incarna perfettamente il conflitto, il dolore, la rabbia e l'ambizione del suo personaggio.

James McAvoy nel ruolo di Lord Asriel, esploratore, rivoluzionario e zio di Lyra, è carismatico e convincente. Quando è stato annunciato il cast, alcuni fan non erano contenti che McAvoy interpretasse Asriel; non dipendeva dalle sue doti attoriali, ma dalla percezione estetica comune del personaggio. Tuttavia, la capacità di McAvoy di rispecchiare l'astuzia e la risoluta determinazione di Asriel ha spazzato via ogni dubbio.

HBO/BBC
Asriel parla con Lyra
McAvoy recita nei panni dell'avventuroso Lord Asriel

Anche il resto del cast è valido, in particolare Daphne Keen nella parte di Lyra Belacqua: la giovanissima attrice mostra la giusta determinazione, sveltezza e ingenuità della protagonista descritta da Phillip Pullman, e trascina His Dark Materials un po' come Millie Bobby Brown fa con Stranger Things (sebbene la Undici della serie Netflix sia ancora un pochino avanti). Di seguito sono presenti alcuni spoiler.

Show hidden content La decisione di includere la prima parte della trama di Will Parry (Amir Wilson) già nella prima stagione è interessante e soprattutto rappresenta una svolta inaspettata per i fan del libro, visto che il personaggio - così come il suo mondo - non compare affatto nel primo romanzo della trilogia, La bussola d'oro.Tale scelta si rivela un espediente utile per prendersi brevi pause dalla trama principale, e la performance di Amir Wilson è più che buona. Will è un bambino che, a differenza di Lyra, vive nel nostro mondo (la trilogia di Phillip Pullman si sviluppa in un multiverso) ed è figlio dell'esploratore John Parry, dichiarato disperso durante una spedizione nell'Artide.L'aspetto negativo è che la trama di Will toglie inevitabilmente tempo ad altre scene: di fatto, il team creativo avrebbe potuto attingere molto più materiale dal primo libro - che racconta la storia di Lyra -, ma le parti più importanti mantengono un certo appeal e suscitano comunque le emozioni previste.

Nota di merito anche alla CGI e alle ambientazioni, sempre inattaccabili: #His Dark Materials è una serie tecnicamente superba e visivamente suggestiva, fedele alla fonte ma anche in grado di prendersi le libertà giuste al momento giusto. 

Commento

Voto di Cpop

75
His Dark Materials è una fiaba per tutti: tocca temi importanti e comunica sia a un pubblico adulto che di minori. L'ambientazione affascina e la storia fila, ma forse corre un po' troppo.

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