17 anni e 9 film: questi sono i numeri dell'avventura di Hugh Jackman nel mondo dei supereroi, nei panni di Wolverine. Con il film Logan – The Wolverine di James Mangold (2017) l'attore ha deciso di dire definitivamente addio al personaggio, a cui rimane comunque molto legato.
Lo si capisce vedendo l'emozione e la tenerezza con cui ne parla insieme ad Anne Hathaway in Actors on Actors, la rubrica di Variety in cui gli attori si intervistano e si confrontano tra di loro, senza il filtro di giornalisti e intervistatori.
La prima volta (fuori forma) nei panni di Wolverine
Nel 2000 il mondo del cinema e dei supereroi al cinema era molto differente. Sotto l'ala di Bryan Singer, quasi per caso, comincia il sodalizio tra Hugh Jackman e Wolverine, destinato a cambiare la carriera all'attore australiano. Allora era difficile immaginare il successo che avrebbe riscosso il primo film degli X-Men.
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Jackman affrontò il provino per il ruolo quando le riprese del film erano già avviate, con sole tre settimane per prepararsi fisicamente al ruolo. All'epoca l'attore non diede grande peso alla cosa, ma più tardi Singer gli rivelò che nei primi giorni di riprese lo inquadrò dalla spalla in su, per evitare che si vedesse il suo stato fisico prima dell'allenamento. Anche la scena iniziale che introduce il suo personaggio, che prevedeva un combattimento corpo a corpo, venne girata per ultima, così da permettere all'attore di raggiungere la forma perfetta.
Jackman però sottolinea che per lui l'allenamento fisico non è stato un grosso peso. Una volta che so cosa fare, come allenarmi, come mangiare e quanto dormire - ha spiegato - mi basta seguire le indicazioni. Nei film successivi sapevo già a cosa andavo incontro dal punto di vista dell'impegno fisico ed è diventato più semplice.
Come Hugh Jackman ha detto addio a Logan
Se Jackman è entrato nel mondo dei cinecomics senza troppa consapevolezza, ne è uscito invece dopo averci riflettuto a lungo. L'attore spiega di aver deciso che Logan sarebbe stato il suo ultimo film nei panni di Wolverine già da tempo, ancor prima che venisse scritto ll copione della pellicola. Sono molto contento che lo studio abbia consentito a James Mangold e me di girarlo così come abbiamo fatto - spiega - di raccontare il lato umano di Logan in un film dal taglio così adulto.
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La scena finale del film, in cui il personaggio di Logan si sacrifica per salvare la piccola Laura (Dafne Keen), è stata girata senza troppa preparazione, per un cambio di programma improvviso nella lavorazione sul set. Il maltempo aveva reso impossibile girare una scena di stunt, così il regista James Mangold (di cui Jakcman è molto amico) ha deciso di girare la scena della morte di Logan, richiamando sul set il numero di tecnici strettamente necessario per girare e la giovane attrice Dafne Keen. Dopo due soli tentativi, la scena è stata girata in maniera soddisfacente. Mangold però ha insisto per girarla ancora una volta. Jackman gli ha detto che poteva bastare così, dati i tempi stretti di lavorazione. A quel punto il regista gli ha risposto:Jackman si è detto incredibilmente grato a Mangold (con cui aveva già girato altri 3 film) per quella pausa, quel tempo in cui ha potuto ripensare ai 19 anni trascorsi, i film, le scene girate come Wolverine. È stato un lusso incredibile quello che mi ha concesso, commenta.Sei sicuro? Fermiamo la tabella di marcia. Non preoccupiamoci di nient'altro. Questa è la fine di 19 anni di lavoro. Prendiamoci una mezz'ora di pausa.
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Il risultato è stato Logan, uno dei film supereroistici con le migliori recensioni di sempre, in cui la performance di Hugh Jackman è stata particolarmente lodata per intensità e maturità. L'attore sta raccogliendo recensioni altrettanto positive per il suo ruolo di sovrintendente scolastico nella serie HBO Bad Teacher.
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