Il premio: 10 cose che non sapevi sul film di Alessandro Gassmann

Autore: Alessandro Zoppo ,

In viaggio con papà Gigi Proietti, il "patriarca" di una famiglia "diversa" dalle altre. Questo e tanto altro è al centro de Il premio, terza opera da regista di Alessandro Gassmann, prodotta dalla IIF di Fulvio e Federica Lucisano insieme alla danese Space Rocket Nation e la Vision di Nicola Maccanico, che lo ha distribuito nelle sale nel dicembre del 2017.

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I Passamonte sono decisamente sui generis. Giovanni (Proietti) è uno scrittore tanto geniale quanto egocentrico e anaffettivo. Ha avuto una vita esagerata, culminata con la vittoria del premio Nobel per la letteratura.

Per paura di volare, decide di partire in auto accompagnato da due dei tanti figli sparsi per il mondo, il personal trainer Oreste (Gassmann) e la blogger Lucrezia (Anna Foglietta), insieme al segretario personale Rinaldo (Rocco Papaleo).

Il viaggio da Roma a Stoccolma per ritirare l'ambito riconoscimento, passando per l'Alto Adige, l'Austria, Copenaghen e il sud della Svezia, sarà l'occasione per tutti di scoprire gli altri e di cambiare le traiettorie personali e professionali della propria vita.

#Il premio è un road movie in bilico tra dramma e commedia e uno degli ultimi film dell'immenso Gigi Proietti, scomparso nel giorno del suo 80esimo compleanno: ecco 10 cose da sapere sul film di Gassmann (per la prima volta con due "n", aggiunta in omaggio al nonno di origini ebraiche che dovette toglierla durante le leggi razziali).

  1. Una commedia di famiglia
  2. Lo spunto di papà Vittorio
  3. Citazioni e ispirazioni
  4. Un copione scritto a sei mani
  5. La scelta di Gigi Proietti
  6. Giovanni come Vittorio
  7. L'omaggio a Erika Blanc
  8. L'esordio di Wrongonyou
  9. Le canzoni di Britta
  10. La "profezia" di Vittorio

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Una commedia di famiglia

Quando ha presentato il film alla stampa, Gassmann ha ammesso che "alcune situazioni e dinamiche" dei Passamonte ricordano molto da vicino quelle della sua famiglia.

Ci sono molte cose che mi riguardano, molti viaggi fatti insieme a mio padre. Viaggi in cui guidavo io, perché lui pur avendo macchine molto potenti non era così bravo alla guida.

Vittorio "era uno che nella vita non parlava tanto, soprattutto da sobrio, ma alle persone a cui voleva bene diceva spesso delle verità scomode, anche in maniera frontale, senza girarci troppo intorno". Proprio come Giovanni.

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Credo che questa sia la similitudine più forte tra lui e il personaggio del film, che non è un'opera autobiografica ma che naturalmente qui e là attinge da alcuni ricordi.

Lo spunto di papà Vittorio

L'idea del film è nata da un viaggio mai fatto di Alessandro e Vittorio, dove "racconto fatti mai accaduti ma che sarebbero potuti accadere".

Mio padre spesso diceva che se avesse voluto, avrebbe potuto accettare tutti i premi alla carriera che gli offrivano, e che avrebbe potuto girare il mondo, dormendo e mangiando gratis per tre anni, ma quel viaggio non lo fece mai.

Il premio parte da qui e dai tic (veri) di Gassman padre, come quando usciva senza soldi né carte di credito o evitava accuratamente di andare ai bagni pubblici.

Citazioni e ispirazioni

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Il premio cita scherzosamente il capolavoro bergmaniano #Il posto delle fragole, ma non solo.

Gassmann si è rifatto a due classici come #Il sorpasso di Dino Risi con suo papà Vittorio e #Easy Rider di Dennis Hopper.

L'attore e regista, inoltre, ha guardato a due recenti road movie dedicati a famiglie particolarmente disfunzionali: #Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris e #Nebraska di Alexander Payne.

Un copione scritto a sei mani

Gassmann ha scritto la sceneggiatura, fatta di risate e malinconia, insieme a due colleghi ed amici: Walter Lupo e Massimiliano Bruno.

Lupo è il collaboratore di Rocco Papaleo al quale si devono soggetti e copioni di #Basilicata coast to coast, Una piccola impresa meridionale e #Onda su onda.

Bruno, invece, ha scritto Ex di Fausto Brizzi, dove Gassmann interpreta l'ex fidanzato di Cécile Cassel, e l'ha diretto nei suoi #Viva l'Italia, #Gli ultimi saranno ultimi, #Beata ignoranza, #Non ci resta che il crimine e Ritorno al crimine.

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La scelta di Gigi Proietti

Proietti è stato fortemente voluto da Gassmann per il ruolo di Giovanni Passamonte.

Come padre avevo bisogno di un attore che conoscesse l'argomento e soprattutto fosse un uomo di successo, proprio come è Gigi Proietti.

Proietti, non a caso, è stato sposato dal 1967 con l'ex guida turistica svedese Sagitta Alter, dalla quale ha avuto due figlie: Susanna e Carlotta.

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Giovanni come Vittorio

Proietti stesso ha rivelato che il suo personaggio somiglia molto a Vittorio, soprattutto il Gassman dell'ultimo periodo.

L'unica cosa che ho chiesto ad Alessandro era se potevo dire 'no' nello stesso modo in cui faceva suo padre, con quell'aria sofferta, come avveniva nella Tosca di Luigi Magni, dove recitavamo insieme.

L'omaggio a Erika Blanc

Erika Blanc, pseudonimo di Enrica Bianchi Colombatto, è stata per anni una delle dive più amate del cinema di genere italiano.

Nel film di Gassmann, che ha diviso con lei il set della serie I bastardi di Pizzofalcone, l'attrice dai capelli rosso fuoco è diventata Greta, una delle amanti di Giovanni e star ormai sul viale del tramonto.

Ho vissuto in un sogno, un sogno breve. Solo quattro pose, è vero, però in questo film sono un'attrice miliardaria, anche più della moglie di Berlusconi, e ho vinto pure due Oscar.

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L'esordio di Wrongonyou

Oreste è a sua volta papà. Il figlio Andrea è interpretato da Marco Zitelli, meglio noto nel mondo della musica italiana come Wrongonyou.

Gassmann, padre del cantautore Leo, ha spiegato di averlo scoperto quasi per caso.

Lavoro sempre ascoltando musica e per questo film sentivo che le sonorità giuste fossero country-folk. Mi imbatto in questo cantante, pensando fosse canadese, o giù di lì, per poi scoprire che abitava a 15 chilometri da casa mia, ed era Marco Zitelli.

Wrongonyou si è occupato anche delle musiche del film con Maurizio Filardo.

Le canzoni di Britta

Le due canzoni di Wrongonyou, Shoulders e Proof, sono cantate nel film da Matilda De Angelis, che interpreta Britta, la giovane amica di Andrea.

De Angelis ha un passato musicale niente male: ha studiato chitarra e violino da quando aveva 11 anni, a 13 ha cominciato a comporre le sue prime canzoni e poi è diventata la cantante del gruppo soul latin funk Rumba de Bodas.

Nel corso del tempo ha inciso pure quattro singoli da solista: Domani, Mai dire, Seventeen e Shut Up.

La "profezia" di Vittorio

In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Gassmann ha raccontato così la relazione con il padre tra vita e cinema.

Mi ha sempre insegnato che, se ho davanti due strade, devo scegliere quella che richiede uno sforzo maggiore. Diceva che, da grande, avrei fatto il puttaniere e il croupier perché ero paraculo. Sapevo di essere carino, di avere un sorriso accattivante. Ma lui si augurava che non andasse così.

Nel 1982 i due hanno diretto insieme Di padre in figlio, racconto della loro famiglia allargata girato quando Alessandro aveva appena 17 anni.

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Nel cast di quell'home movie, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, c'era anche un "Maestro e amico": Gigi Proietti.

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