Into the Night su Netflix: il finale della stagione 1, spiegato

La fine del mondo è al centro di Into the Night, nuova serie originale belga di Netflix, in cui il nemico dell'umanità è il Sole. Esploriamone il finale e i suoi significati.

Autore: Andrea Guerriero ,

Il volo notturno 21 della BE Airlines in partenza da Bruxelles in direzione Mosca viene improvvisamente dirottato prima del decollo da quello che sembra un terrorista. E che, armato di fucile, ordina al pilota di fare rotta genericamente verso Ovest.

È questo l'incipit di #Into the Night, la nuova serie originale belga approdata su Netflix il primo maggio, e tratta dal romanzo The Old Axolotl dello scrittore polacco Jacek Duka. Incipit apparentemente banale, ma che sotto l'iniziale patina di produzione thriller lascia battere un'anima di decisa fantascienza apocalittica. Il terrorista è infatti in realtà Terenzio Gallo (interpretato dal nostrano Stefano Cassetti), un soldato appartenente all'esercito italiano in visita a Bruxelles presso la casa della fidanzata, una donna spagnola che lavora come traduttrice alla NATO. Un uomo disperato, che prende il controllo dell'aereo per salvare la sua vita e quella degli altri passeggeri da un imminente cataclisma che si abbatterà sulla Terra: il cambiamento di polarità del Sole, un evento che accade ogni undici anni con conseguenze fino ad allora trascurabili per il nostro pianeta, questa volta ha trasformato l'astro in una sorta di enorme forno a microonde, pronto ad uccidere qualsiasi cosa incontri sul suo cammino.

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A nulla servirebbe nascondersi, ed è per questo che Gallo incrocerà il suo destino con quello del Volo 21, per un viaggio verso la sopravvivenza alla ricerca della notte, unica alleata contro i raggi letali. Nonostante l'iniziale esitazione dei passeggeri e del personale di bordo nel credere alla sua storia, le successive fermate in Irlanda e in Scozia metteranno tutti di fronte alla cruda realtà, e agli effetti mortali dell'evento solare. 

Spazio allora a sei episodi da circa 40 minuti ciascuno in cui adrenalina e terrore la fanno da padrone, mentre brevi flashback raccontano i retroscena di ciascuno dei principali protagonisti - tra fragilità e punti di forza. Dal pilota in crisi con la moglie Mathieu (Laurent Capelluto) alla madre russa di un figlio malato che ha urgentemente bisogno di essere operato (Zara, interpretata da Regina Bikkinina), passando pure per l'infermiera Laura immigrata in Belgio dopo un'infanzia fatta di stenti (Babetida Sadjo) e per Sylvie, ex pilota di elicotteri in lutto per la recente morte del compagno - e a cui presta il volto Pauline Ètienne.

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Stefano Cassetti interpreta il

Solo dopo diverse tappe obbligate che vedono il gruppo viaggiare tra l'Alaska e Bruxelles - con un conseguente alternarsi di passeggeri graziati o abbandonati -, è un segnale proveniente dalla Russia a riaccendere le speranze, alludendo ad una pratica già esistente e attuata per garantire la salvezza della razza umana.

Il finale di Into the Night

Nelle battute finali di Into the Night scopriamo che, escluso il riparo sott'acqua, i malcapitati (anti)eroi si vedono costretti a tornare a Bruxelles per saperne di più sul pian messo a punto dai vertici della NATO scoperto da Terenzio mentre stava origliando

Sarà Rik (Jan Bijvoet) a scoprire tramite il video di una telecamera a circuito chiuso che in Bulgaria è stato messo in piedi un campo chiamato con il nome in codice "Star" e adibito ad accogliere i pochi sopravvissuti alle radiazioni del Sole. Il comportamento aggressivo di Terenzio costringe nel frattempo i suoi compagni ad ammanettarlo a bordo e a bandirlo dal resto della compagnia, che deciderà poi di dividersi in due distinti gruppi per aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza. 

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Alcuni dei protagonisti di Into the Night su Netflix

Finalmente arrivati in Bulgaria, i due gruppi si separano nel momento in cui trovano dei veicoli militari. Nel primo possiamo trovare Zara, Ayaz (Mehmet Kurtulus), Dominik, Jakub (Ksawery Szlenkier), Horst (Vincent Londez) e Ines (Alba Gaïa Bellugi), mentre nel secondo contiamo Terenzio, Sylvie, Mathieu, Rik, Osman (Nabi Mallat) e Laura. ll primo scaglione di personaggi, però, è subito bloccato da un incidente: alla guida, Ayaz è vittima di un attacco epilettico e fa scontrare la jeep su cui erano a bordo, costringendoli a proseguire a piedi per una adrenalinica corsa contro il tempo. Il gruppo di Sylvie, invece, riesce a raggiungere il rifugio, ma il cancello elettrico va a chiudersi dietro di loro subito dopo il loro arrivo. La donna decide allora di lasciare Terenzio ammanettato fuori per attendere gli altri e permettergli di entrare - con le chiavi delle manette a debita distanza, per impedirgli di liberarsi prima del tempo.

Il secondo gruppo sceglie però una strada diversa rispetto a quella del primo. E le cose vanno a precipitare molto velocemente: mentre cercano di farsi strada scavalcando il cancello con l'aiuto di uno pneumatico, saranno costretti ad abbandonare Terenzio al suo destino, ricongiungendosi a Sylvie per rotta di collo.  

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All'interno del bunker le cose non sono però come sembrano, e la lotta per la vita è soltanto appena iniziata, per un finale decisamente aperto che lascia subodorare una possibile seconda stagione. L'ufficiale a capo della struttura comunica a Sylvie, divenuta a tutti gli effetti la leader dei passeggeri, che il loro aiuto sarà fondamentale per garantire la sopravvivenza della specie umana, lasciando in sospeso diversi misteri ancora irrisolti e "stampando" a schermo soltanto una manciata di risposte.

Un'eventuale Stagione 2 di Into the Night su Netflix potrebbe continuare ad indagare su tutti gli enigmi dello show belga, e in particolare sul fenomeno solare che ha reso la stella un corpo astrale letale per tutto ciò che si trova sul suo inarrestabile cammino.

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