Da Maurice Leblanc a Monkey Punch: com'è nato il celebre Lupin III?

Autore: Redazione NoSpoiler ,

Quanti di voi sono cresciuti ammirando le gesta del famoso Lupin III, il ladro gentiluomo in grado di rubare qualsiasi cosa nel mondo? La fama del personaggio creato dal compianto Monkey Punch si è accresciuta soprattutto negli anni ’80 del secolo scorso grazie alle diverse serie animate divenute un successo in molti paesi, tra cui anche il nostro. Lupin è una parte importante dell’infanzia dei molti adulti di oggi, cresciuti tra gli anni ’80 e ’90, ma è anche riuscito a superare i confini generazionali e a ottenere un rinnovato successo anche grazie ai due recenti anime trasmessi nel 2015 e nel 2018, tra l’altro ambientati rispettivamente in Italia e in Francia.

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Il personaggio di Lupin ama il mistero e soprattutto ama crearlo intorno a sé. Anche se pensate di conoscerlo bene avrà sempre un modo di sorprendere i propri fan. Una caratteristica invero nata dal suo progenitore letterario, quell'Arsenio Lupin nato in Francia all'inizio del '900.

Le origini di Lupin III, partono dunque dal personaggio creato dallo scrittore francese Maurice Leblanc. che nella serie giapponese è divenuto il nonno del nostro protagonista. Il personaggio letterario non ha nulla da invidiare alla fama di suo nipote e nel secolo scorso aveva raggiunto un livello di popolarità molto alto, tanto da essere paragonato a mostri sacri della letteratura come Sherlock Holmes.

Andiamo dunque a scoprire le origini di Lupin in un viaggio che ripercorrerà la storia della famiglia dei ladri gentiluomini più famosi del mondo.

Indice:

Le origini di Arsenio Lupin

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Il primo Arsenio Lupin nacque dalla penna di Maurice Leblanc nel 1905. Sembra che l’autore francese si fosse ispirato alla figura di Alexandre Marius Jacob, un anarchico francese vissuto dal 1879 al 1954 che rubava ai ricchi borghesi e ai prelati francesi per finanziare il movimento anarchico. L’Arsenio Lupin creato da Leblanc appare in 17 romanzi, 39 racconti e 5 pièce teatrali realizzate dall’autore stesso.

Se la prima storia a lui dedicata venne scritta nel 1905, dato il successo riscosso ne seguirono molte altre con cadenza quasi annuale fino al 1935, data dell’ultimo romanzo di Leblanc. Nel 1941 uscì l’ultima storia, pubblicata postuma, poiché l’autore era morto in quello stesso anno. A distanza di oltre 60 anni venne poi ritrovato un nuovo manoscritto, scritto intorno al 1936, che fu pubblicato nel 2012. Questa fu l’ultima storia dedicata al ladro gentiluomo di Maurice Leblanc.

L’autore riuscì a creare un personaggio che all’epoca entusiasmò moltissimi lettori, ricevendo anche numerosi riconoscimenti. Nel 1921, ad esempio, gli fu conferito il Premio Cavalleresco della Legion D’Onore per il suo apporto alla cultura francese. Ma chi era Arsenio Lupin?

Nelle storie che lo hanno come protagonista appare come un uomo dalla spiccata intelligenza e astuzia, si presenta sempre con modi elegantissimi e dimostra di essere amante della bella vita indossando vestiti di lusso e costosi gioielli. Ama circondarsi di belle donne e non disdegna il gioco d’azzardo. L’arte in cui eccelle è però quella del furto. Lupin è definito ladro gentiluomo perché oltre a rubare per sé ruba anche per gli altri, come un novello Robin Hood, e soprattutto, ruba sempre alle persone facoltose. 

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La sua bravura nel furto è dovuta alle sue mille risorse: il personaggio è un abile trasformista, in grado di travestirsi come altre persone e di interpretarle in maniera molto convincente; è molto atletico e abile negli sport, soprattutto nelle arti marziali, è un abile prestigiatore ed è dotato anche di una notevole ironia, oltre che di una raffinata arte della seduzione. 

Arsenio Lupin tende sempre a evitare la violenza nei suoi furti e spesso si ritrova ad affrontare criminali molto peggiori di lui. I suoi rivali principali sono però l’ispettore Garimard della polizia francese e il detective inglese Herlock Sholmes, personaggio chiaramente ispirato al famoso detective creato da Sir Arthur Conan Doyle. In origine, in realtà, questo personaggio doveva proprio essere Sherlock Holmes, ma date le proteste dello stesso Doyle, Leblanc fu costretto a cambiare il nome.

La forza delle storie create da Leblanc stava nel senso d’avventura e di sorpresa che riusciva a creare nel lettore. Ogni nuovo racconto poneva Lupin di fronte a prove all’apparenza insormontabili, che poi il personaggio riusciva a superare grazie alla sua astuzia e intelligenza. Leblanc non disdegnò anche l’inserimento di elementi a volte fantastici, come misteriose pietre radioattive in grado di curare ogni malattia o una fontana della giovinezza, fino a introdurre personaggi a metà tra la storia e il mito, come la nipote del conte di Cagliostro.

Tralasciando l’opera creata da Monkey Punch, Arsenio Lupin ricevette anche diversi adattamenti sia cinematografici che a fumetti, oltre ad aver ispirato diverse serie televisive per lo più create in Francia. L'ultimo adattamento legato al ladro gentiluomo uscirà in Francia quest'anno e sarà prodotto da Netflix. Nel ruolo di Lupin ci sarà la star del famoso film Quasi Amici Omar Sy.

Lupin III: la genesi dell’erede

Arsenio Lupin è ormai diventato un mito in tutto il mondo e, come spesso succede ai miti, questi vengono tramandati di generazione in generazione, a volte cambiando forma, ma restando sempre uguali nella loro essenza. Così nel 1967 Kazuhiko Kato, che dopo poco avrebbe assunto il nome d’arte di Monkey Punch, creò il personaggio di Lupin III ispirandosi proprio al personaggio di Leblanc. 

Nate sulle pagine di Weekly Manga Action, dell’editore Futabasha, le prime avventure a fumetti del ladro gentiluomo proseguirono fino al 1969, per ritornare con il seguito ufficiale tra il 1971 e il 1972. Tra il 1975 e il 1976 nacque poi la serie Lupin Apprendista e nel 1977 arrivò la seconda serie ufficiale, intitolata Shin Rupan Sansei (Nuovo Lupin Terzo). Questa si concluse con un finale aperto, lasciando ai fan la speranza di rincontrare un giorno i personaggi da loro amati, cosa che poi effettivamente avvenne nel 1997. 

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Da lì in avanti Monkey Punch è stato solo curatore delle opere dedicate al suo personaggio, mentre ha affidato spesso disegni e sceneggiature ad altri giovani talenti. In Italia l’autore ha anche collaborato ad alcune storie, come il Violino degli Holmes e Lupin III Millenium, con i Kappa Boys, ex di Star Comics e poi fondatori della casa editrice Kappa Edizioni.

Il grande successo del personaggio è però arrivato soprattutto grazie alla serie animata, che divenne ben presto una serie cult in diversi paesi del mondo, tra cui l’Italia. La prima serie animata andò in onda in Giappone tra il 1971 e il 1972 per un totale di 23 episodi. Nel nostro paese arrivò per la prima volta nel 1979 e divenne famosa come la serie dalla giacca verde. A questa serie lavorarono come registi anche i due futuri fondatori dello Studio Ghibli Hayao Miyazaki e Isao Takahata.

La seconda serie, caratterizzata dalla giacca rossa di Lupin (quella più famosa), venne trasmessa in Giappone tra il 1977 e il 1980 per un totale di 155 episodi. Questa serie è stata replicata più volte anche dalle TV italiane negli anni ’80, ’90 e 2000. Anche in questa serie Hayao Miyazaki collaborò saltuariamente.

La terza serie animata andò in onda tra il 1984 e il 1985 per un totale di 50 episodi. In questo caso Lupin indossava una giacca rosa. Questa fu l’ultima serie fino a tempi più recenti. La quarta serie di Lupin arrivò infatti nel 2015 e nel nostro paese venne chiamata Lupin III: L’avventura italiana, proprio perché ambientata per la gran parte in Italia. La serie è composta da 26 episodi ed fu trasmessa in anteprima nel nostro paese, anche rispetto alla messa in onda giapponese.

Nel 2018 è invece andata in onda la quinta serie animata, chiamata Lupin III: Part Five in originale e Lupin III: Ritorno alle origini da noi. In questa serie da 24 episodi, il ladro gentiluomo tornare in Francia, paese d’origine di suo nonno, e ha a che fare anche con tecnologie moderne come internet, il deep web e i droni. Entrambe le due ultime serie animate mostrano Lupin con una giacca blu.

Lupin però non si ferma alle sole serie animate, ma negli anni sono stati realizzate ben 11 pellicole d’animazione per il cinema, 28 special televisivi e 6 OAV, oltre a un anime spin-off dedicato a Fujiko Mine. Come dimostra l’arrivo di Lupin III: The First, l’eredità del ladro gentiluomo si evolve di pari passo con i tempi, per un personaggio che da 40 anni è sempre al centro dell’attenzione.

Esiste un Lupin II?

In molti si saranno chiesti se esiste anche un Lupin II, ossia l’anello di congiunzione tra l’Arsenio Lupin di Leblanc e il Lupin III di Monkey Punch. La sua apparizione è sempre merito del mangaka giapponese, che lo ha introdotto in alcune storie della sua opera originale. 

Nel quinto volume del manga originale si viene infatti a sapere che Lupin II è scappato di prigione ed è alla ricerca del presunto figlio per smascherarlo, convinto che il suo vero figlio sia morto anni prima. La stessa cosa pensa Lupin III del padre, sulla base di quanto gli è stato confidato dal nonno. Durante un confronto diretto, il giovane Lupin III, riconosciuto come il vero figlio, chiede al padre di conoscere la verità e questi accetta di rivelarla dopo l’intervento di Miss K, una vecchia amica dell’originale Arsenio Lupin. Lupin II spiega che la sua intenzione era quella di mettere alla prova il figlio, per sapere se fosse un degno erede del loro nome, ma aggiunge di ritenerlo non ancora pronto. I due sono presto circondati dalla polizia, ma insieme riescono a fuggire. Durante la fuga in moto Lupin II fa schiantare il sidecar contro un albero lasciando indietro il figlio. 

Nell’anime si fa riferimento a Lupin II anche in altre occasioni, come ad esempio nella prima serie, quando si fa riferimento al fatto che era riuscito a sconfiggere un famoso spadaccino grazie a una daga costruita nello stesso modo della spada Zantetsuken di Goemon.

Secondo quanto raccontato in altre storie, tratte sia dal manga che dall’anime, Lupin II sarebbe morto in un attentato a un treno progettato da King, un criminale intenzionato a porre fine all’impero dei Lupin. Questi cercherà di uccidere anche Lupin III, finendo per essere sconfitto.

L’eredità di Lupin III

Senza dubbio il personaggio di Lupin III è ormai diventato iconico quanto quello di suo nonno. Le sue caratteristiche sono pressoché le stesse di Arsenio: anche il protagonista creato da Monkey Punch è un ladro abilissimo e che ruba soltanto ai ricchi, anzi, per lui spesso il furto è solo un pretesto per mettersi alla prova più che un atto finalizzato al bottino in sé. Ironico e donnaiolo, ama divertirsi e a volte può sembrare anche stupido nei suoi comportamenti, ma in realtà nasconde un’intelligenza e un’astuzia fuori dal comune. 

Come il nonno è bravissimo nei travestimenti e ha sempre un qualche escamotage pronto per sfuggire da qualsiasi situazione in cui venga messo alle strette. Nonostante la sua natura di ladro, Lupin III ha un forte senso della giustizia e non ci pensa due volte ad aiutare chi ha bisogno di lui, anche se farlo possa voler dire perdere un eventuale tesoro.

Queste sue caratteristiche lo hanno reso uno dei personaggi più amati del mondo dei manga e degli anime, facendolo spesso rientrare nelle classifiche giapponesi dei personaggi preferiti di sempre. La vera forza della serie dedicata a Lupin III è però legata al suo gruppo di protagonisti.

Lupin III non sarebbe lo stesso senza i suoi compagni di sempre: dal pistolero Jigen al samurai Goemon fino alla bella e provocante Fujiko, senza dimenticare l’amico/rivale di sempre Zenigata. Questi personaggi sono diventati iconici per l’affiatamento dimostrato negli anni, tanto da essersi trasformati un po’ in archetipi a cui molti altri autori si sono ispirati, come ad esempio accadde nel famoso anime Cowboy Bebop del 1998. 

Lupin e il suo gruppo di amici, nonostante i tanti anni passati dalla loro creazione, continuano a essere dei personaggi incredibilmente amati dal pubblico, grazie a un carisma tutt’ora unico ereditato da quell’Arsenio Lupin nato dalla penna di Leblanc. Le loro storie incarnano un senso dell’avventura genuino e allo stesso tempo enfatizzato dal carattere di ogni personaggio principale. Siamo sicuri che da qui a un futuro ancora lontano si continuerà ancora a parlare del ladro gentiluomo, e chissà che non si inventi qualche nuova forma in cui incarnarsi, ma tanto sappiamo che nel profondo Lupin sarà sempre Lupin.

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