Mare fuori: curiosità sulla sigla e la colonna sonora della serie

Autore: Alessandro Zoppo ,

Mare fuori è stata una delle serie-rivelazione di questa stagione televisiva. Il prison drama adolescenziale di Cristina Farina e Maurizio Careddu, ambientato nell'IPM di Napoli, ha conquistato il pubblico di Rai 2 e si è guadagnato il rinnovo per una seconda stagione.

Roberto Sessa, il produttore di Picomedia, ha ufficializzato la realizzazione di un nuovo ciclo di episodi, necessari per proseguire il racconto della vita dietro le sbarre di Carmine (Massimiliano Caiazzo) e Filippo (Nicolas Maupas), Viola (Serena De Ferrari) e Naditza (Valentina Romani), la direttrice Vinci (Carolina Crescentini), il comandante Valenti (Carmine Recano) e tutti gli altri.

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Ingrediente indispensabile per il successo di una serie è spesso e volentieri la sua colonna sonora e la sigla che apre ogni episodio. #Mare fuori non è da meno. Ma di chi sono le musiche della fiction? Scopriamolo insieme.

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La colonna sonora

Le musiche di Mare fuori sono di Stefano Lentini, compositore romano classe 1974 abilissimo a giocare sui registri del folk, dell'elettronica e delle sonorità sinfoniche.

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Lentini vanta in curriculum una prestigiosa collaborazione con Wong Kar Wai, per il quale ha composto uno Stabat Mater per il wuxia #The Grandmaster.

Ha inoltre realizzato gli score per serie come Gli orologi del Diavolo, #La porta rossa e #Braccialetti rossi, mini-serie quali Tango per la libertà e Non è mai troppo tardi, i film Sarà un paese di Nicola Campiotti e Shooting Silvio di Berardo Carboni. È sua anche la sigla della trasmissione televisiva Ballarò.

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Il musicista ha inciso 12 album in studio, dal debutto Super Naim Experience del 1999 a Fury del 2018, quest'ultimo con il contributo prestigioso dell'ingegnere del suono Geoff Foster.

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Per la colonna sonora di Mare fuori, Lentini ha suddiviso il lavoro in tre aree.

Le tracce strumentali, affidate esclusivamente alle note del pianoforte, scandiscono il legame che nasce in carcere tra Filippo "'o chiattillo" e la giovane rom Naditza.

I brani al piano sono stati eseguiti da Gilda Buttà (quelli originali) e da Michelangelo Carbonara (quelli classici come le rivisitazioni di Chopin e Beethoven).

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Le canzoni rap e hip-hop che i ragazzi ascoltano in carcere, ovvero Tic toc, Mare fuori e Ddoje mane, sono state scritte da Lentini con Raiz, il cantante della storica band trip-hop napoletana Almamegretta.

Lentini ha spiegato nelle note di produzione che lui e Raiz hanno letteralmente "inventato" le sonorità che si ascoltano nelle celle dei ragazzi.

Ci siamo detti solo una cosa: questo rap inventiamocelo, non cerchiamo di imitare uno stile o la tendenza del momento, facciamo piuttosto un rap come lo immaginiamo noi, senza limiti estetici o stilistici.

Raiz è stato coinvolto nella serie prima come attore che come musicista. Una volta sul set il regista Carmine Elia gli ha chiesto anche un contributo musicale e l'ha messo in contatto con Lentini.

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Con Stefano ci siamo intesi molto bene. Il progetto era produrre canzoni che attraversassero diversi mondi, il rap, la melodia e mantenessero la comprensibilità anche se scritte prevalentemente in napoletano. Sono nati così diversi pezzi che sottolineano molto bene i momenti più drammatici della serie.

In queste canzoni, Lentini si è occupato di basso e chitarre, la programmazione è di Lorenzo Gennaro e la batteria di Marco Rovinelli.

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Le composizioni orchestrali, infine, sono state eseguite dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino e, insieme ai brani con il coro di voci bianche dei Piccoli Cantori di Barcellona Pozzo di Gotto, enfatizzano i momenti più drammatici della serie.

Lentini definisce questo sforzo compositivo "una sfida straordinaria": la composizione di "26 scene in cui i due protagonisti suonano il pianoforte (e nessuno dei due attori è pianista), i ragazzi del carcere che cantano rap, la musica di vite drammatiche che si incrociano".

Abbiamo risposto con una colonna sonora eclettica, sfaccettata, mai di genere, nel tentativo di creare uno stile nuovo, non conforme a nessuna consuetudine musicale e narrativa, uno stile che fosse in grado di narrare una storia unica in una città unica con personaggi unici.

Il musicista ha iniziato la stesura delle tracce quando ha acquistato un bouzuki, lo strumento della tradizione greca con cui Mauro Pagani ha accompagnato Fabrizio De André in Crêuza de mä.

Da lì è cominciato tutto: con il bouzuki ha suonato Child (Tempo che frana), Requiem del mare e Canto dei canti, alternandolo alla chitarra dodici corde e alle arie di piano, fortemente influenzate da Fryderyk Chopin.

La tracklist

La colonna sonora di Mare fuori, composta da 33 brani, è prodotta da Rai Com e Coloora.

  1. Requiem del mare
  2. 'O mar for (feat. Icaro, Lolloflow, Raiz)
  3. Improvviso per pianoforte alla stazione
  4. Tic toc (feat. Raiz)
  5. 'O core mio (feat. Carolina Gentile)
  6. La rivolta
  7. Suite delle mura (Caro mare)
  8. Sonata dell'incontro per pianoforte a quattro mani
  9. Mare fuori (feat. Raiz)
  10. Suite notturna in do minore – Act I – Quella notte
  11. Suite notturna in do minore – Act II – Impromput
  12. Suite notturna in do minore – Act III – Sogno
  13. Canto dei canti
  14. Ddoje mane (feat. Raiz)
  15. Le voci dentro urlano (Carcere)
  16. Moon (dal Presto del chiaro di luna)
  17. Child (Tempo che frana)
  18. Il combattimento (C'è un mare fuori)
  19. Partita per pianoforte e orchestra – Overture
  20. Partita per pianoforte e orchestra – Adagio
  21. Partita per pianoforte e orchestra – Sonata
  22. Cantata del mare
  23. Preghiera dal mare
  24. Ritorno a casa
  25. Breve adagio dal Chiaro di luna di Ludwig van Beethoven
  26. De vita beata
  27. Discorso dal profondo
  28. The Sea Beyond
  29. Mare mosso
  30. Soffia il vento e ho paura
  31. Spoken Word
  32. Bambini perduti
  33. Un giorno il cielo è bello

L'album completo è disponibile su Spotify.

La sigla e chi la canta

La canzone che apre ogni episodio di Mare fuori si intitola 'O mar for e a cantarla è il 25enne Matteo Paolillo in arte Icaro, l'attore napoletano che nella serie interpreta Edoardo, il "poeta" condannato per spaccio che si innamora a modo suo dell'insegnante Teresa (Ludovica Coscione).

Icaro collabora da tempo con Lorenzo Gennaro detto Lolloflow, musicista e produttore romano di 23 anni. I due, insieme a Pietro PJ Jellinek, fanno parte di una crew trap emergente, la Suba Crew.

'O mar for, cantata da Paolillo con la partecipazione speciale di Raiz, è stata scritta da Lolloflow, che ha raccontato su Instagram di aver "composto e prodotto questa canzone in un pomeriggio, mega ispirato dall'opportunità che si era presentata alla mia porta e dalla voglia di riscatto".

Perché riscatto? Perché ho iniziato a fare musica elettronica dentro una cantina, solo io e la mia voglia di imparare. Nessuno mi ha mai spiegato come approcciarmi alle vibrazioni, tantomeno cosa fosse giusto o sbagliato fare.

Lorenzo ha creduto in sé stesso e nelle sua intuizione, proprio come i protagonisti della serie.

Non è stato facile, ma una volta compresa la mia identità e definiti i miei obbiettivi, ho iniziato a circondarmi di gente che credesse in me, ispirandomi e spingendomi a dare sempre il meglio. So che la direzione che ho preso è giusta, per il semplice fatto che sono felice.

Per questo motivo il giovane musicista non smette mai di ringraziare "chi ha reso possibile la mia evoluzione artistica-umana, con conseguente sbarco della mia musica in TV".

Ecco il testo di 'O mar for, con traduzione in italiano.

Appicc nata sigarett [Accendo un'altra sigaretta]
Allà c'sta mammà c'chiagn nun da rett [Di là c'è mamma che piange, non dare retta]
Cu sta fatic mó c'accattamm pur a Regg e'Casert [Con questo lavoro ora ci compriamo anche la Reggia di Caserta]
So crisciut miezz a'via o'sacc chell c'm'aspett [Sono cresciuto in mezzo alla strada, so quello che mi aspetta]
Nu guaglion ro sistem mó vo sistemà tutt cos [Un ragazzo del sistema ora sistema tutto]
Miezz a via é meglj a'tené e 'fierr o' a vennr e'ros? [In mezzo alla strada è meglio tenere la pistola o vendere rose?]
Patm sta carcerat so l'omm e'cas [Mio padre è carcerato, sono l'uomo di casa]
Lievc e'mann a'cuoll cà chill m'è frat [Levagli le mani di dosso che quello è mio fratello]
E m'fa mal o'cor ossaj pur tu (pur tu) [E mi fa male il cuore, lo sai pure tu (pure tu)]
Nun c'vac a'scol, no mà, nun c'vac cchiù [Non ci vado a scuola, non ci vado più]
Acchiapp na caiol cu nu kil e'fumm [Finisco in carcere con un chilo di fumo]
Mare mó sta for, nun o'pozz veré cchiù [Il mare ora è fuori, non posso più vederlo]

Nun t'preoccupà guaglió c'sta o'mar for, c'sta o'mar for, c'sta o'mar for [Non preoccuparti ragazzo c'è il mare fuori, c'è il mare fuori, c'è il mare fuori]
Aret e' sbarr sott o'ciel c'sta o'mar for, c'sta o mar for, c'sta o mar for... [Dietro le sbarre sotto il cielo c'è il mare fuori, c'è il mare fuori, c'è il mare fuori…]

Ricn c'ha mill culur [Dicono che ha mille colori]
Agg vist sul o'grig [Ho visto solo il grigio]
Ind o'cortil e'guagliun s'fann nata strisc [Nel cortile i ragazzi si fanno un'altra striscia]
Tutt e'juorn ugual, voglj ascì (voglj ascì) [Tutti i giorni uguali, voglio uscire (voglio uscire)]
O'mor cà dint o'mor accis [O muoio qui dentro o muoio ucciso]
A' cap m'fa mal, n'arriv a capí (nun c'arriv) [Mi fa male la testa, non arrivo a capire (non ci arrivo)]
Si so nat ccà qual è a'colpa mij [Se sono nato qui qual è la mia colpa]
M'hann mis o'fierr n'man e m'hann itt spar [Mi hanno messo la pistola in mano e mi hanno detto spara]
Napl a'cà dint par assaj luntan [Napoli da qui dentro pare molto lontana]
Tutt e'juorn pens c'agg fatt mal? [Tutti i giorni penso che ho fatto di male?]
Tutt e'juorn, tutt e'juorn pens o'mar [Tutti i giorni, tutti i giorni penso al mare]

Nun t'preoccupà guaglió c'sta o'mar for, c'sta o'mar for, c'sta o'mar for [Non preoccuparti ragazzo c'è il mare fuori, c'è il mare fuori, c'è il mare fuori]
Aret e' sbarr sott o'ciel c'sta o'mar for, c'sta o mar for, c'sta o mar for... [Dietro le sbarre sotto il cielo c'è il mare fuori, c'è il mare fuori, c'è il mare fuori…]

Un'altra curiosità: il brano 'O core mio, cantato da Carolina Gentile, non è altro che la poesia che nella serie Edoardo scrive per Teresa.

I versi sono della giovane poetessa Gianna Caiazzo.

Voglio chiagnere 'na lacrema, [Voglio piangere una lacrima,]
annascunnuta a ll'uocchie [di nascosto dagli occhi]
d'o munno indifferente [del mondo indifferente]
ca guarda e sse nne va. [che guarda e se ne va.]
Nun voglio parlà 'e niente [Non voglio parlare di niente]
pecchè ogne pparola [perché ogni parola]
è ssulo 'nu rummore [è solo un rumore]
pe cchi nun vo' capì. [per chi non vuole capire.]
E 'o core mio suspira, [E il cuore mio sospira,]
mme dice: 'Nun dà retta, [mi dice: 'Non dare retta,]
parla cu mme sultanto'. [parla con me soltanto'.]
E i' 'o stongo a ssentì. [E io lo sto a sentire.]

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In occasione del finale di stagione, la Suba Crew ha postato il video del nuovo singolo, Mare nero, animato dalla regista Francesca Floris.

Che ne pensate di questa nuova canzone?

Ma soprattutto vi è piaciuta la colonna sonora di Mare fuori?

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