Pulp Fiction compie 25 anni: il cast ieri e oggi

Il film di Quentin Tarantino, che secondo Samuel L. Jackson "ha cambiato il modo di fare cinema", è diventato un fenomeno di culto anche grazie al suo cast. Dal debutto in sala nel 1994 a oggi, come sono cambiati gli attori? Scopriamolo insieme.

Autore: Alessandro Zoppo ,

E così anche Pulp Fiction compie un quarto di secolo. Il cult dei cult, il film dal soggetto condiviso con Roger Avary che consacrò definitivamente Quentin Tarantino (all'epoca 31enne e alla sua opera seconda dopo il folgorante esordio con Le iene) come il nuovo ragazzo prodigio del cinema statunitense, usciva nelle sale Usa il 14 ottobre 1994. Fu un ciclone: dopo la Palma d'oro vinta al Festival di Cannes (giuria presieduta da Clint Eastwood), l'effetto sortito dal film sulla generazione del post-cinema (e il suo misticismo cinefilo) è stato travolgente.

Cult per eccellenza per un paio di generazioni a venire, Pulp Fiction è diventato un modello da imitare (spesso pure parodiare) anche grazie ad un cast convincente e affiatato. Tarantino ha usato i suoi attori come corpi "informi" (su tutti John Travolta e Bruce Willis) da rimodellare strappandoli al loro status di icone.

Per festeggiare i 25 anni del film, abbiamo scelto di ripercorrere, anche a mezzo fotografico, l'evoluzione delle stelle che hanno animato uno dei migliori cast di Hollywood nella storia recente. Cominciamo.

John Travolta - Vincent Vega

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John Travolta e Quentin Tarantino sul set di Pulp Fiction
John Travolta e Tarantino sul set

Vincent Vega è forse il personaggio più amato di Pulp Fiction. Un titolo che John Travolta si è guadagnato sul campo: all'epoca l'attore, 40 anni compiuti da poco, era soprattutto il giovane proletario itaoloamericano Tony Manero de La febbre del sabato sera e l'impomatato Danny Zuko di Grease.

Negli anni '80 la sua carriera aveva subito una brusca frenata, complici film sbagliati (da Due come noi al super-flop Gli esperti americani) e scelte discutibili (rifiutò American Gigolò e Ufficiale e gentiluomo, che consacrarono Richard Gere).

Quando Tarantino lo scelse (secondo arrivato: il personaggio era pensato su misura per Michael Madsen) per il sorprendente ruolo del killer preoccupato perché deve tenere compagnia alla moglie del suo boss, fu la sua seconda giovinezza artistica.

Da quel momento gli si sono rispalancate le porte di Hollywood: da Get Shorty e Phenomenon al nuovo millennio con film scult come Battaglia per la Terra - Una saga dell'anno 3000, Magic Numbers - Numeri fortunati e il recente Gotti - Il primo padrino.

Travolta però è una fenice: quando nel 2016 è apparso stravolto dal make-up nei panni di Robert Shapiro, l'avvocato di O. J. Simpson nella prima stagione di American Crime Story, lo spin-off della serie TV American Horror Story, ha conquistato applausi a scena aperta. Nel 2019 ha girato tre film: particolarmente trash appare The Fanatic, thriller scritto e diretto da Fred Durst dei Limp Bizkit.

Brian Douglas / Quiver Distribution
John Travolta in una scena del film The Fanatic
Travolta improbabile fan ossessionato (con mullet)

Uma Thurman - Mia Wallace

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Uma Thurman nei panni di Mia Wallace in una scena del film Pulp Fiction
Mia Wallace

Labbra rosso sangue, sguardo torvo, caschetto nero: chi non si è innamorato di Mia Wallace? La pupa super sexy del gangster che pippa come un'indemoniata e balla il twist sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry è diventata un'autentica icona.

Uma Thurman ha ricevuto una candidatura agli Oscar nel 1995 per questo ruolo ed è diventata la musa di Tarantino, con cui è tornata a lavorare negli anni Duemila nei due capitoli (da tempo gira voce di un possibile terzo) di Kill Bill. Lei intanto è stata sposata con Gary Oldman ed Ethan Hawk, senza mai smettere di far parlare di sé, dai ruoli al cinema (dalla signora H in Nymphomaniac di Lars Von Trier alla serie TV Chambers) ai presunti interventi di chirurgia estetica.

I suoi prossimi progetti comprendono la commedia War with Grandpa (con Robert De Niro, Christopher Walken e Oakes Fegley) e Tau Ceti Four, il grande ritorno alla regia dell'actioneer John McTiernan.

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Samuel L. Jackson - Jules Winnfield

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Samuel L. Jackson in una scena del film Pulp Fiction
Jules Winnfield

Nel 1994 il futuro Nick Fury del Marvel Cinematic Universe non era certo uno stinco di santo: aveva maturato una forte dipendenza dall'alcool e dalla cocaina e soltanto gli amici come Spike Lee erano riusciti a tirarlo fuori da quel brutto giro. La svolta arriva dopo il successo di Jungle Fever: Tarantino lo vuole per la parte del killer stanco e disilluso, al quale affida l'osannata (e ripetuta allo sfinimento) battuta biblica "Ezechiele 25.17". Senza dimenticare l'aneddoto su chi pratica un massaggio ai piedi di Mia.

Da allora la sua carriera è stata in discesa: dai cinecomics al Mace Windu di Star Wars, dal ritorno a Tarantino (in Jackie Brown, Django Unchained e The Hateful Eight) al sodalizio con M. Night Shyamalan (l'uomo di vetro di Unbreakable - Il predestinato e Glass). Nel 2009 è persino entrato nel Guinness dei primati come attore che in carriera ha realizzato il record di incassi al botteghino e non: 7,42 miliardi di dollari lordi in 68 apparizioni sul grande schermo.

Tra il 2020 e il 2021 ha in uscita sei progetti, tra cui il war movie The Last Full Measure, il biopic Spinning Gold (in cui sarà George Clinton, il re del funk di Parliament e Funkadelic) e la serie TV What If...?.

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Bruce Willis - Butch Coolidge

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Bruce Willis è Butch Coolidge in una scena del film Pulp Fiction
Butch Coolidge

Agli inizi degli anni '90 Bruce Willis era il last action hero per eccellenza del cinema più muscolare e testosteronico di Hollywood. Negli sgualciti panni di John McClane, aveva consacrato la saga di Die Hard, inaugurata nel 1988 dal cult Trappola di cristallo.

Eppure Bruce aveva già dimostrato di saper essere qualcosa d'altro in film come Il falò delle vanità di Brian De Palma e La morte ti fa bella di Robert Zemeckis. Senza dimenticare un cult assoluto come L'ultimo boy scout di Tony Scott.

Il pugile Butch, che non obbedisce all'ordine del boss di perdere un incontro, è però un'epifania. È l'inizio della seconda fase della sua carriera, che lo condurrà ad altre prove maiuscole come quelle di L'esercito delle 12 scimmie, Il quinto elemento, Il sesto senso, Sin City e il troppo spesso dimenticato Solo 2 ore.

Nonostante l'amico Sylvester Stallone l'abbia fatto fuori dal cast de I mercenari per una serie di beghe legate al suo compenso, Willis non si tira mai indietro quando c'è da sgominare da solo una manica di cattivoni, come ha dimostrato nel recente remake de Il giustiziere della notte firmato Eli Roth.

Nell'immediato futuro ha in uscita altri action thriller, alcuni particolarmente scult per MoviePass Films (in Trauma Center di Matt Eskandari è un vecchio sbrirro che deve difendere la testimone scomoda di un omicidio) e almeno uno attesissimo: McClane, il sesto capitolo di Die Hard prodotto da Lorenzo di Bonaventura e diretto da Len Wiseman.

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Tim Roth - Pumpkin

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Amanda Plummer e Tim Roth in una scena del film Pulp Fiction
Honey Bunny e Pumpkin

"Everybody be cool, this is a robbery!": così Pumpkin decide all'improvviso di rapinare una tavola calda. Peccato sia quella sbagliata. Già nel cast di Le Iene nonostante fosse allergico ai provini, Tim Roth è un compare (di sbronze e avventure) di Tarantino e tornerà a lavorare col regista in The Hateful Eight, mentre sarà tagliato dal final cut di C'era una volta a... Hollywood.

All'epoca, oltre a Mr. Orange, aveva all'attivo pochi titoli importanti, Rosencrantz e Guildenstern sono morti su tutti. Da allora la sua carriera ha preso una svolta ed è stato diretto dai più grandi, da Woody Allen a Tim Burton, da Werner Herzog a Wim Wenders e Michael Haneke.

Giuseppe Tornatore l'ha voluto come protagonista di La leggenda del pianista sull'oceano, mentre lui ha spesso rifiutato ruoli significativi come il Severus Piton della saga di Harry Potter. Ha pure conquistato il pubblico televisivo nei panni del dottor Cal Lightman, psicologo esperto della comunicazione non verbale, nella serie Lie to Me.

Nonostante non accetti tanti copioni, Roth non è uno che si risparmia: prossimamente lo vedremo con Clive Owen nel mystery The Song of Names (dal 25 dicembre 2019 negli Usa), in un piccolo ruolo nel crime drama The Jesuit, nel ricco cast di Bergman Island (film d'autore della regista francese Mia Hansen-Løve) e nella terza e ultima stagione della serie Tin Star.

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Amanda Plummer - Honey Bunny

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Amanda Plummer impugna la pistola nel film Pulp Fiction
La ferocia di Honey Bunny

La "coniglietta" di Pumpkin era già nota al pubblico per Joe contro il vulcano e La leggenda del re pescatore. Ma quel personaggio schizzato, pensato con Tarantino, fu davvero una rivelazione. Intervistata da Vogue, la costumista Betsy Heimann ha raccontato così la performance e il look della Plummer.

È davvero adorabile. Prima di girare pensai che avrebbe dovuto indossare qualcosa da mercatino dell'usato perché molte delle vibrazioni di film come questo sono 'povere'. Il suo abito è di un colore che non richiama l'attenzione. [...] Così quando salta sul tavolo e urla 'Okay, everybody!' è qualcosa di veramente inaspettato.

Tornata alla ribalta grazie al personaggio di Wiress nella saga di Hunger Games, Amanda Plummer continua a dividersi tra teatro, cinema e televisione: nel 2020 la vedremo accanto a Sarah Paulson nella serie Netflix Ratched, che porterà sul piccolo schermo Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey.

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Harvey Keitel - Mr. Wolf

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Un primo piano di Harvey Keitel nel film Pulp Fiction
Mr. Wolf, risolve problemi

"Sono il signor Wolf. Risolvo problemi": così si presenta uno dei personaggi più famosi ed enigmatici di Pulp Fiction. Keitel credeva così tanto in Tarantino che decise di produrre Le iene. "È il mio attore preferito da quando avevo 16 anni", ripete Quentin di lui.

Winston non si sa da dove viene e dove lo ritroverete la prossima volta: sappiamo per certo che gli servono 9 minuti e 37 secondi e una tazza di caffè per ripulire "quella cazzo di macchina" e che "non è ancora arrivato il momento di farci i pompini a vicenda".

Allievo di Stella Adler e Lee Strasberg, amico e feticcio del Martin Scorsese delle means streets di New York, Keitel ha recitato per i più grandi (Paul Schrader, Brian De Palma, Abel Ferrara: solo per citarne alcuni), tornerà ad affiancare Tarantino in Dal tramonto all'alba di Robert Rodriguez e a 80 anni, non smette di stupire: sarà il mafioso italiano Angelo Bruno, noto come "il padrino gentile", in The Irishman di Scorsese.

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Ving Rhames - Marsellus Wallace

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Uma Thurman e Ving Rhames in una scena del film Pulp Fiction
Mia e Marsellus Wallace

"Stai bene?", gli chiede Butch. "No amico, mai stato così lontano dallo stare bene", risponde il boss, giù nello scantinato appena seviziato e con una ball-gag infilata in bocca.

Si dice che Tarantino avrebbe voluto usare My Sharona dei The Knack per quella scena così forte. Il motivo? Era il brano perfetto per "un'inculata". Purtroppo non ottene i diritti e optò per Comanche dei The Revels.

Fu quella performance a lanciare la carriera di Rhames a Hollywood (e pensare che la parte venne prima offerta al compianto Sid Haig, che rifiutò) e a consentirgli di apparire nel cast di film come Mission Impossible (1996), Con Air (1997) e Out of Sight (1998).

Ultimamente è scomparso un po' dai radar, nonostante quel tono di voce così unico: il suo ultimo film è (manco a dirlo) Mission: Impossible - Fallout del 2018.

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Peter Greene - Zed

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Peter Greene nei panni di Zed in una scena del film Pulp Fiction
Il temibile Zed

Il villain è il suo carattere tipo e Zed ne è l'emblema. Peccato dall'altra parte ci sia Marsellus Wallace, che ha pronta "una cura medievale per il suo culo".

Greene non ha mai smesso di fare cinema, ovviamente sempre in ruoli minori: nel 2019 ha girato già tre film, tutti B-movie come ai bei vecchi tempi. "Zed è morto, baby. Zed è morto."

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Maria de Medeiros - Fabienne

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Bruce Willis e Maria de Medeiros in una scena del film Pulp Fiction
Butch e Fabienne

L'attrice portoghese, già al servizio di Manoel de Oliveira nel capolavoro La divina commedia, finì quasi per caso nel cast del film: Tarantino la incontrò durante il tour promozionale de Le iene in Europa e fu colpito dalla sua dolcezza. De Medeiros aveva recitato qualche anno prima con Uma Thurman nel film Henry & June, nel quale interpretava la scrittrice Anaïs Nin.

Oltre 30 anni di carriera alle spalle (anche da regista e cantante), passata spesso per l'Italia (è stata Eleonora Fonseca Pimentel nel film Il resto di niente di Antonietta de Lillo e Laura Betti in Pasolini di Abel Ferrara), continua a recitare, cantare, disegnare, dirigere film e pièce teatrali.

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Christopher Walken - Capitano Koons

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Christopher Walken nei panni del Capitano Koons in una scena del film Pulp Fiction
Il Capitano Koons e l'orologio

L'intero episodio di Butch si spiega grazie al flashback "l'orologio del padre", in cui il veterano del Vietnam racconta al piccolo Coolidge come ha ottenuto e conservato quell'oggetto. "Winocki", il soldato citato nel monologo, è il nome del personaggio di John Garfield in Arcipelago in fiamme (Air Force) di Howard Hawks, uno dei film preferiti di Tarantino.

Walken, vincitore di un Oscar per Il cacciatore di Michael Cimino, non ha bisogno di presentazioni: 76 anni, capolavori in curriculum come La zona morta e The Addiction, è nelle sale in queste settimane con Jesus Rolls - Quintana è tornato! di John Turturro. E nel 2020 sarà nella commedia War with Grandpa, di nuovo con Uma Thurman.

Europictures
Christopher Walken in una scena del film Jesus Rolls - Quintana è tornato!
Christopher Walken in Jesus Rolls

Rosanna Arquette - Jody

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Rosanna Arquette interpreta Jody in una scena del film Pulp Fiction
Il piercing di Jody

Il personaggio della moglie di Lance, il pusher di Vincent Vega, doveva andare a Pam Grier. Tuttavia, come ha raccontato l'attrice che diventerà protagonista di Jackie Brown, al provino Tarantino pensò che il pubblico non avrebbe mai trovato plausibile un uomo bianco che le urla addosso.

La Arquette, che aveva ottenuto una nomination agli Emmy per il TV movie La ballata della sedia elettrica e vinto un BAFTA per Cercasi Susan disperatamente, si rivelò la scelta perfetta: "A che serve una borchia sulla lingua?", le domanda Vincent. "È sensuale, aiuta la fellatio", replica lei. Nel film appare in una piccola parte anche la sorella Alexis, nata Robert e scomparsa nel 2016 a soli 47 anni: è la persona che esce dal bagno sparando all'impazzita a casa di Brett, favorendo così la "conversione" di Jules.

Nel 2020 vedremo Rosanna nella serie Ratched (con Amanda Plummer!) e nella dramedy Puppy Love, con Hopper Penn, Paz de la Huerta e Michael Madsen. Non solo: oggi Rosanna è un'attivista femminista anti-Trump, che "resiste quotidianamente al fascismo" perché "il silenzio è complicità".

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Eric Stoltz - Lance

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Eric Stoltz interpreta Lance in una scena del film Pulp Fiction
Lo stile di vita ideale di Lance

Lo spacciatore di Vincent, vestaglione e erba da fumare in quantità industriali, ha il volto di questo "bad guy" californiano, già "stravolto" da giovane quando Peter Bogdanovich gli affidò la parte di Roy Lee Dennis in Dietro la maschera. I produttori di TriStar volevano Gary Oldman in quel ruolo, mentre si vocifera che il personaggio di Lance venne addirittura proposto a Kurt Cobain.

Stoltz, in lizza per diventare Marty McFly prima di essere superato ai provini da Michael J. Fox, ha poi interpretato Daniel Graystone nella serie Caprica (lo spin-off prequel di Battlestar Galactica) e diretto numerosi episodi di Glee e di altre serie.

Il suo ultimo impegno è stato Madam Secretary, political drama CBS di cui è stato produttore oltre che regista e attore.

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Quale dei personaggi di Pulp Fiction ha avuto più successo ed è cambiato di più? Qual è il vostro preferito?

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