Peter Berg e Mark Wahlberg sono un fenomeno così intrinsecamente statunitense che probabilmente non suonerà nessun campanello a riguardo al pubblico italiano che s'imbatterà in Spenser Confidential nel catalogo Netflix. A sei anni dalla formazione del loro sodalizio, il regista di Hancock e Friday Night Lights e l'attore di Departed e Ted si ritrovano a lavorare insieme per la quinta volta, per quello che al momento è il film più visto dell'intero catalogo Netflix italiano.
A impedire al pubblico italiano di cogliere e comprendere appieno questo sodalizio ci sono alcune occasioni mancate: in Italia Friday Night Lights, la serie TV che ha lanciato Berg come regista di sogni sportivi (infranti) americani, è stata trasmessa solo su satellite o su canali minori del digitale terrestre (Joi e Rai4), rimanendo un prodotto di nicchia, non diventando mai il titolo di culto che è negli Stati Uniti.
Stessa sorta ha avuto Lone Survivor, il primo film della collaborazione tra Wahlberg e Berg, basato sulle (vere) gesta di guerra e sopravvivenza un coraggioso soldato statunitense: in patria un successo clamoroso, in Italia si è comportato discretamente ma nulla più.
Mark Wahlberg, action hero più controverso di Hollywood
Inoltre (e aggiungerei per nostra fortuna) nel Bel Paese le esternazioni per cui è famoso l'attore di Ted non fanno sostanzialmente notizia. Noto per avere un carattere difficile, l'interprete si è reso protagonista di tante controversie. Per esempio ha dichiarato che se fosse stato su uno degli aerei dirottati 11 settembre 2001 con i suoi figli, sarebbe di certo riuscito ad avere la meglio sui terroristi, da solo, sventando il crollo delle Torri e l'attacco ad altri obiettivi sensibili. Inoltre l'attore sostiene che la sua autoproclamata virilità e il suo successo derivino dal fatto che non si masturbi (lasciando ad intendere che sia un gesto da deboli ancor prima che un peccato secondo la rigida religione cristiana che abbraccia). Noto per la sua religiosità ostentata, non è nuovo neppure a uscite al limite del razzismo.
Nel quadro descrittivo del fenomeno Wahlberg poi non può mancare Boston, città dove l'attore è nato e cresciuto e cuore della sua carriera cinematografica: da The Departed - Il bene e il male di Martin Scorsese (che gli ha fruttato una nomination all'Oscar) a Boston - Caccia all'uomo, la città del Massachussets è quasi un'estensione fisica dell'attore, il contesto ideale e privilegiato in cui può interpretare l'alter ego di turno di sé stesso.
Tenendo a mente che tipo di figura pubblica sia Wahlberg, è più semplice capire quale sia il pubblico di riferimento delle sue pellicole: spettatori che cercano un "onesto" film d'azione, che racconti storie americane vere di eroi comuni contro il sistema e, se possibile, si battano contro stranieri, terroristi senza nome e senza personalità, che diventano il target di una violenza giustificata dalla veridicità della storia ma che qua e là sembra perfino auspicata o goduta. Insomma, se pensavate che i film del tardo Clint Eastwood (vedi ad esempio Richard Jewell) fossero così repubblicani da essere sin troppo polarizzati, aspettate di vedere di cosa possono essere capaci Berg e Wahlberg sotto l'innocua facciata di un (dis)onesto film d'azione.
Spenser Confidential: Berg e Wahlberg sbarcano su Netflix
Sulla carta Spenser Confidential dovrebbe imprimere un netto cambiamento rispetto alle pellicole precedenti del duo, tutte tratte da storie vere e drammatiche di americani comuni divenuti eroi. Il film infatti porta su schermo il protagonista di una lunga serie di romanzi nata dalla penna di Robert B. Parker nel 1973 e che continua ancor oggi, anche dopo la morte dell'autore. È il 2013 quando arriva in libreria Wonderland, il romanzo da cui è liberamente tratto Spenser Confidential. In realtà il film sembra prendere in prestito solo alcuni tratti della storia originale, scegliendo un tono ironico e molto scanzonato che è lontano dal piglio spesso drammatico dell'omologo letterario.
Il lungometraggio vuole essere la genesi dell'investigatore privato Spenser, raccontando di come e perché sia finito in prigione, ne sia uscito e abbia messo su quasi per caso il gruppo che lo sosterrà nelle indagini successive. La voglia di impostare le basi di un franchise è così forte che più il lungometraggio si avvicina alla sua conclusione più si fa netta l'impressione che sia solo il lungo pilota di una serie Netflix alla sua prima stagione. Qui entra in giorno anche il contesto visivo, il ritmo e il lavoro registico di Peter Berg.
La verità spesso taciuta è che dopo Lone Survivor il duo ha tentato senza successo di replicare quel successo di botteghino. Mentre i successivi film di Berg (con o senza Wahlberg) non raggiungevano il successo sperato, tutta una serie di registi prendeva ad esempio il modello Peter Berg (storia vera di eroici americani usata come canovaccio per tirar fuori un film action spettacolare e patriottico), con risultati spesso migliori dell'originale. Forse il miglior allievo di Berg ad oggi è Joseph Kosinski, che dopo il notevole Only the Brave sta lavorando al sequel di Top Gun.
In Spenser Confidential invece Peter Berg dimostra che non ha saputo imparare dai suoi errori né è in grado di replicare i suoi fasti. L'aggressività implicita di un film che ha per protagonista Mark Wahlberg rende tutto, anche il lato comico del film, ostentato. Ogni scena è proposta a un volume tale da diventare stonata o eccessiva: vedi per esempio il personaggio della ex del protagonista, splendido esempio di come certi sceneggiatori e registi non siano in grado di creare un personaggio femminile tosto senza tirarne fuori una donna che sembra una pazza psicotica. A peggiorare un film dalle ambizioni televisive (nell'antico senso dispregiativo del termine) c'è una produzione abbastanza sciatta, che non riesce a tenere il passo del grandeur produttivo di Boston: caccia all'uomo o Lone Survivor.
Spenser Confidential e la linea produttiva dei film Netflix
Qualche nota positiva c'è, soprattutto in comparto attoriale. Iliza Shlesinger, Alan Arkin e Winston Duke (un interprete potenzialmente da tenere d'occhio) fanno il possibile con i loro ruoli ingratissimi, contenendo i danni di un Wahlberg a piede libero e poco ispirato, seppur calato nei quartieri della sua adolescenza a Boston, dove il film è stato interamente girato a tempo di record. Se Spenser Confidential è un film dalle ambizioni modeste, buono giusto per passare una sera caciarona a ridere con e talvolta del film che si sta vedendo, quel che nasconde sotto la superficie è potenzialmente più pericoloso e sconsolante. Del messaggio nemmeno nascosto dei film bergiani si è già detto.
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Guardando a film come questo e alla svolta sempre più adolescenziale di prodotti Netflix originariamente destinati a un pubblico adulto come Locke & Key viene da chiedersi se Netflix abbia del tutto abbandonato l'ambizione di proporre qualcosa di audace, autoriale e ardito, proponendosi come versione altrettanto familiare e controllata ma meno ricca del catalogo Disney.
Pensando ai prodotti filmici e seriali che la concorrente Amazon produce, la differenza qualitativa media è abissale. Al di fuori dei titoli che Netflix pensa per il circuito festivaliero, il panorama filmico delle sue produzioni originali si fa sempre più sconsolante. Così come la scelta del pubblico: con un catalogo vasto e variegato come quello di Netflix, passare due ore di fronte a Spenser Confidential, anche quando si è alla ricerca di un film action spettacolare e divertente, è francamente una perdita di tempo.
Spenser Confidential è disponibile su Netflix dal 6 marzo 2020.
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