La prima stagione di The Mandalorian immerge lo spettatore in panorami sconfinati, dal sapore selvaggio e consumato come potrebbe essere quello di un film western. La tecnologia utilizzata per dare vita a questi ambienti, ai personaggi presenti e alle battaglie laser è però così all'avanguardia che la metà della serie è stata girata in una sola stanza.
Si tratta di una nuova tecnologia utilizzata da ILM, celebre casa di produzione di effetti speciali, che ha attrezzato una stanza di 75 metri di diametro con una parete video e un soffitto fatto di LED semicircolari fissati a circa 20 metri di altezza. In questo spazio immersivo ogni set viene combinato grazie a una tecnologia virtuale che miscela gli ambienti sugli schermi e aggiunge effetti, azioni e personaggi, in tempo reale, attorno alla performance dell'attore in carne e ossa.
Questo sistema di retroproiezione è utilizzato a Hollywood per dare vita ad ambienti dettagliati e credibili in un batter d'occhio. Guardate ad esempio al minuto 3.38 del video dietro le quinte in testa all'articolo, la costruzione della stanza de Il Cliente è davvero incredibile con un ambiente quasi completamente spoglio che si riempie virtualmente di particolari.
Non si sa molto a proposito del misterioso Cliente interpretato dal leggendario regista Werner Herzog. Tutto quello che si scopre nella prima stagione di The Mandalorian è che Il Cliente ingaggia il mandaloriano per una missione segreta molto particolare: portagli una creatura che scopriremo essere Il Bambino (o Baby Yoda). Una volta consegnato il piccolo, Il Cliente se ne va pagando il mandaloriano con il prezioso u2911metallo Beskar.Chi è Il Cliente?
Spostare una montagna, aggiungere un albero, far comparire improvvisamente la Morte Nera? Nessun problema. Questa tecnologia permette addirittura di cambiare pianeta o alternarsi tra giorno e notte modificando solo qualche impostazione sul computer.
Mentre la produzione della prima stagione di The Mandalorian continuava, Jon Favreau (creatore della serie) e il suo team iniziarono a utilizzare sempre più la tecnologia passando da semplice strumento riempitivo a macchina per progettare interi set.
Gli ambienti 3D digitali creati da ILM sono stati riprodotti in modo interattivo sulle pareti dei LED, modificati in tempo reale durante le riprese, consentendo il tracciamento accurato di pixel e immagini 3D, corrette in prospettiva, e rese in alta risoluzione tramite sistemi basati su GPU NVIDIA. Gli ambienti sono stati illuminati e renderizzati dalla prospettiva della telecamera per fornire la parallasse in tempo reale, come se la telecamera stesse catturando realmente l'ambiente fisico con una luce interattiva accurata sugli attori e sui set, dando allo showrunner Jon Favreau, al produttore esecutivo e regista Dave Filoni, al supervisore degli effetti visivi Richard Bluff e ai registi episodici Greig Frazier e Barry Baz Idoine la capacità di fare scelte creative concrete sugli effetti visivi e sula fotografia in tempo reale.
Questa tecnologia ha quindi in gran parte eliminato la necessità di girare nelle location e ha avuto l'ulteriore vantaggio di dare agli attori qualcosa con cui interagire oltre il solito schermo verde. Forse è proprio per questo motivo che la seconda stagione di The Mandalorian riuscirà ad uscire alla distanza di un solo anno dalla prima.
Intanto, l'uscita italiana di Disney+ (che ricordiamo essere il 24 marzo) si avvicina e potremo finalmente vedere anche in Italia tutti i prodotti del servizio di streaming Disney e la prima stagione di The Mandalorian:
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