The Witcher 3: Wild Hunt, come giocare a Gwent

Autore: Andrea Guerriero ,

Romanzi, videogame, serie TV. L'universo fantasy di #The Witcher, nato dalla penna e dal genio dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski, è la definizione stessa di transmedialità. 

Un universo letterario che ha prima contagiato il popolo nerd con una trilogia ruolistica indimenticabile, per poi mirare al cuore di quello generalista con lo show targato Netflix, per altro in aria di seconda stagione e prequel

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E se è vero che è stata proprio la trasposizione videoludica a conferire allo strigo Geralt di Rivia il suo meritato successo, è in particolare il terzo - ed ultimo - capitolo disponibile su PC, Nintendo Switch, PS4 e Xbox One a rappresentare un indiscusso capolavoro per narrazione e gameplay, "colpevole" di aver creato milioni di fan del Lupo Bianco.

Non solo, The Witcher 3: Wild Hunt - giocabile pure sulle console next-gen PS5, Xbox Series X e Xbox Series S - ha permesso a tanti di conoscere il Gwent, il più popolare gioco di carte del Continente. Si tratta non solo di un piacevolissimo passatempo tra una caccia mostruosa e l'altra, ma anche di un ottimo strumento per rimpolpare le nostre casse virtuali in-game.

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The Witcher 3, guida e regole del Gwent

Come abbiamo avuto modo di scoprire nel pluripremiato Wild Hunt, il buon Geralt è un accanito giocatore di Gwent, e allo stesso modo lo sono diventati alcuni videogiocatori. Tanto da spingere gli sviluppatori di CD Projekt RED a realizzare uno spin-off della serie dedicato, chiamato GWENT: The Witcher Card Game - per altro da scaricare gratuitamente

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In questa guida andremo però a focalizzarci sulla versione base presente in The Witcher 3, introdotta per la prima volta con il tutorial a Bianco Frutteto, assai utile per apprendere i rudimenti del card game. 

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Gwent Art of the Witcher Card Game

Gwent, come dicevamo, è un gioco di carte che simula una battaglia tra due eserciti schieriati su tre distinte righe: corpo a corpo, combattimento a distanza e assedio. L'obiettivo del gioco è quello di riuscire a vincere due round su tre, raggiungendo il numero più alto dato dalla somma delle truppe schierate in campo.

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Come accade per la maggior parte dei card game, anche in questo caso avremo a disposizione diversi mazzi, ognuno con le proprie caratteristiche - tra punti di forza e debolezze - e con una perk particolare, ossia un'abilità innata che scatta durante la partita. Nello specifico, abbiamo: 

  • Mostri: di colore rosso, con il perk "Mantieni una carta a caso sul campo di battaglia alla fine di ogni round"
    Nilfgaard: di colore nero, con il perk "Vinci ogni round che termina in pareggio"
    Regni Settentrionali: di colore blu, con il perk "Pesca una carta aggiuntiva al termine di ogni round vinto"
    Scoia'teil: di colore verde, con il perk "Decidi chi comincia la partita"
    Skellige: di colore viola, con il perk "Due carte a caso vengono spostate dal cimitero al campo di battaglia all'inizio del terzo round"
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La particolarità del Gwent è che nel nostro deck possiamo inserire quante carte vogliamo, a patto di avere almeno 22 unità di attacco, ma una volta iniziata la partita e lanciata la moneta che decide chi inizia per primo saremo chiamati ad affrontare il nostro avversario con le sole prime 10 carte dall'inizio fino alla fine della partita - scelte dal caso. 

Ogni mazzo, poi, ha il suo leader - o comandante -, ciascuno con degli effetti giocabili una volta per match che possono cambiare il corso di una partita apparentemente compromessa. 

CD Projekt RED
Le regole del Gwent di The Witcher
Alcuni dei comandanti presenti in Gwent

Per i Mostri il leader è Eredin, Comandante della Caccia Selvaggia, che può raddoppiare la forza di una delle tre unità in campo; per Nilfgaard abbiamo Emhyr Var Emreis, Imperatore di Nilfgaard, che ci permette di pescare una carta Pioggia Torrenziale o di annullare l'abilità del leader avversario; per i Regni Settentrionali è invece Foltest, Lord del Nord, che ci conferisce l'abilità di pescare una carta Nebbia Impenetrabile, o di annullare l'effetto clima sul terreno di gioco; gli Scoia'teil vedono come loro comandante Francesca Findabair, Regina degli Elfi, che ci fa pescare una carta in più all'inizio della partita, o in alternativa una carta Morsa del gelo; a chiudere Skellige, che schiera in campo Crach en Craite o Bran Tuirseach: il primo mescola nei rispettivi mazzi le carte nel cimitero, mentre grazie al secondo le unità colpite da una carta clima perdono metà forza.

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Proviamo ora a simulare una partita effettiva, iniziano a familiarizzare con il campo da gioco.

CD Projekt RED
The Witcher 3: Wild Hunt, le regole del Gwent
Il campo da gioco di Gwent

Nell'immagine poco più in alto possiamo farci un'idea di come si presenta il campo di battaglia iniziale. Nei panni di Geralt, inizieremo il match sempre nella sezione inferiore dello schermo, con le due gemme rosse a rappresentare i round e un'indicazione sulle carte che ci sono rimaste in mano. Lo scopo del gioco è "distruggere" entrambe le gemme del nemico, così da vincere la partita. 

Una volta lanciata la moneta, verranno pescate le dieci carte iniziali, di cui potremo scambiarne due con altre del mazzo all'inzio della partita. Nonostante i numeri siano importanti nelle meccaniche di gioco, Gwent non si riduce a meri calcoli matematici: per trionfare, sarà necessario gestire le carte ed essere capaci di conservare le migliori per giocarle al momento opportuno nel corso dei tre possibili round. Risulta dunque importante sapere che possiamo passare la nostra "mano" non aggiungendo alcuna carta sul campo di battaglia.

Carte che si dividono in due tipi, ovvero carte di attacco e carte di supporto. Queste ultime producono vari effetti sul campo di battaglia. Esempio in tal senso sono le apparentemente innocue - ma in realtà pericolosissime! - carte clima, vale a dire:  

  • Morsa del gelo: abbassa a 1 la forza di ogni carta nella prima riga (corpo a corpo)
  • Nebbia impenetrabile: abbassa a 1 la forza di ogni carta nella seconda riga (a distanza)
  • Pioggia torrenziale: abbassa a 1 la forza di ogni carta nella terza riga (assedio)
  • Clima sereno: annulla gli effetti delle carte clima precedenti

Altrettanto importanti nelle meccaniche di Gwent in The Witcher 3: Wild Hunt sono i simboli presenti sulle diverse carte. Il numero in alto a sinistra indica banalmente la forza della carta. Ci sono poi la stretta di mano o il cuore, per cui rispettivamente le carte con lo stesso simbolo si danno forza a vicenda raddoppiando il loro valore, mentre il medico può resuscitare una carta dal cimitero. Il simbolo dell'occhio indica invece una spia, carta che può essere posizionata sul campo di battaglia avversario, aumentando il numero totale del nemico, ma dando in cambio la possibilità di pescare una o due carte dal proprio mazzo. Altri simboli possono essere una croce (aumentano di 1 l'unità della stessa riga) o un elmo (chiama in automatico sul campo le carte con lo stesso nome).

In soldoni, per vincere a Gwent dovrete giocare d'astuzia, conservando le carte e sfruttandole nel momento opportuno, facendo anche leva sulle più potenti e versatili carte eroe - tra cui figurano lo stesso Geralt o la sua amata Yennefer. Allo stesso modo, sarà molto utile conoscere l'inclinazione di ogni tipo di mazzo: lo stile di gioco del deck Mostri è ad esempio molto aggressivo, prediligendo la riga del corpo a corpo, di contro quello di Nilfgaard basa il suo gioco sulle spie.

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Close Up Witcher 3: Wild Hunt Nendoroid Geralt di Riva Action figure

Che preferiate un deck dall'animo impetuoso o uno più prudente, queste erano le basi per giocare al meglio a Gwent in The Witcher 3. Siete pronti ad affrontare i giocatori più forti del Continente?

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