Le cotte, gli addii e quella volta in cui Emma Watson voleva mollare: 5 segreti svelati dalla reunion di Harry Potter

Return to Hogwarts riunisce i protagonisti della saga filmica di Harry Potter e ripercorre la creazione di un mito cinematografico, facendo emergere dettagli inediti e anche dolorosi. Come quando Emma Watson voleva lasciare il ruolo di Hermione.

Autore: Elisa Giudici ,

Recitare in un film di Harry Potter ti cambia la vita, nel bene e nel male. Lo sanno bene i tre protagonisti della saga Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, il cui incontro è al centro di Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts, lo speciale di un'ora e mezza che Warner Bros ha realizzato per celebrare i 20 anni dall'uscita nelle sale del primo film della saga, Harry Potter e la pietra filosofale. La Reunione vede i tre protagonisti tornare su alcuni set in cui vennero girati i film della saga (la Sala grande di Hogwarts, la Gringott, la camera comune di Grifondoro e Serpeverde), circondati dagli attori e dai registi che, film dopo film, hanno reso la saga cinematografia una vera e propria leggenda, oltre che a un fenomeno di costume. 

Lo speciale va in onda su Sky alle 9 di mattina del 1 gennaio 2022 in contemporanea con gli Stati Uniti (per tutte le informazioni potete leggere la programmazione dedicata). Realizzato sulla falsariga di quanto visto l'anno scorso per la reunion di Friends,  Return to Hogwarts ricostruisce tutta la storia di Harry Potter dal cinema, dal processo di casting all'addio dei protagonisti sul set, dopo aver girato l'ultima scena della saga.

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Un momento per ritrovarsi, ricordare insieme l'esperienza sul set (e gli attori che ci hanno lasciato), ma anche per svelare alcuni succosi dietro le quinte poco noti o del tutto inediti. Eccone 5. 

Cosa abbiamo scoperto in Return to Hogwarts 

  1. Le cotte di Emma Watson e Daniel Radcliffe
  2. Gary Oldman e Ralph Fiennes vennero convinti dai parenti ad accettare una parte
  3. Emma Watson voleva abbandonare il ruolo di Hermione
  4. I compiti a casa di Cuarón per i protagonisti
  5. Daniel Radcliffe non svelò mai a Richard Harris che la fenice era un animatronix

Le cotte sul set dei protagonisti

Così come nella finzione della saga, anche nella realtà c'è stato un momento in cui gli ormoni abbondavano su un set cinematografico ricolmo di adolescenti nervosi. Le cotte, i baci e le rotture sono state innumerevoli tra i tanti ragazzi sul set, ma a essere vittime di Cupido sono stati anche due dei protagonisti: Emma Watson e Daniel Radcliffe. 

L'attrice ha confermato che sì, all'epoca era perdutamente innamorata di Tom Felton, il giovane interprete di Draco Malfoy. Watson arrivava ogni giorno sul set controllando la lista delle presenze per capire se anche lui sarebbe stato presente. In molti avevano capito che Emma Watson si era presa una cotta per Tom Felton, compreso il diretto interessato, che ha commentato: 

Era strano. Io ero qualche anno più grande di lei e mi sentivo molto protettivo nei suoi confronti, come un fratello maggiore. 

Emma Watson ha spiegato che parte di quell'innamoramento era dovuto al fatto che Felton era la persona con cui riusciva a essere più onesta rispetto ai suoi sentimenti sul set, il suo confidente. Il suo amore è rimasto platonico

Tra di non è mai successo nulla, ma io ero molto innamorata di lui e Tom mi è stato vicino. Abbiamo ancor oggi un forte legame. 

Sul finire dello speciale Rupert Grint affronta l'argomento dell'attesissimo bacio dato a Emma Watson nell'ultimo film e le dice "ti voglio bene" molto commosso, ma aggiunge "come amico". I due hanno smentito che ci sia mai stato qualcosa tra loro. Emma Watson spiega che sarebbe stato impossibile, essendo cresciuta insieme a loro, considerandoli quasi fratelli. 

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Daniel Radcliffe in compenso si era preso una bella cotta per Helena Bonham Carter, l'interprete di Bellatrix Lestrange. L'attrice ha conservato un bigliettino che il giovane Daniel le aveva scritto, in cui l'attore confessava "vorrei avere 10 anni in più" per poter essere un possibile pretendente alle sue attenzioni. 

Gli adulti distratti nel cast

Durante lo speciale vengono intervistati anche gli attori del gotha della recitazione inglese che si sono via via aggiunti al cast. È curioso notare come nei loro racconti emerga spesso quanto fossero inconsapevoli del successo planetario di Harry Potter e abbiano finito per accettare la parte proposta loro sono per l'insistenza dei congiunti. 

Il primo della lista a fare una confessione di questo tipo è Gary Oldman. L'attore che interpreta Sirius Black conosceva Harry Potter di sfuggita, avendo notato come tutti in metropolitana leggessero i libri della saga. Oldman pensava di trattare di una storia destinata solo ai più piccoli e non aveva mai pensato di leggere i libri di J. K. Rowling. Solo dopo aver parlato con alcuni conoscenti ha compreso quanto sarebbe stato incisivo far parte del cast: 

Da allora non mi è più capitato di recitare in un film con un cast tanto di alto livello e numeroso. 

Una storia simile la racconta anche Ralph Fiennes, a cui venne proposto il ruolo di Voldemort. L'attore non rimase particolarmente impressionato dalla chiamata e fu la sorella (con figli piccoli) a convincerlo ad accettare il ruolo. Quando lui le rivelò casualmente che gli avevano proposto la parte, lei rimase sconvolta e lo convinse a dire sì. 

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Lo stesso Chris Columbus, regista dei primi due film, accettò l'incarico solo perché, dopo infinite insistenze da parte dalla figlia allora bambina, aveva letto insieme a lei i primi tre libri della saga e si era appassionato. 

Emma Watson voleva lasciare il ruolo di Hermione

Nella seconda parte dello speciale arriva una rivelazione importante, da parte della stessa attrice. David Yates, regista degli ultimi tre film della saga di Harry Potter, si trovò infatti a dover fronteggiare una possibile uscita di scena di Emma Watson. La giovane attrice, che aveva lottato attraverso il lunghissimo processo di audizioni pubbliche per avere il ruolo di Hermione, raggiunse in quegli anni il grado di sopportazione massima rispetto alla fama planetaria conquistata. Radcliffe sostiene che fosse anche sola nell'affrontare le luci della ribalta, l'unica ragazza tra i protagonisti principali della saga. 

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La situazione era così stressante che Watson meditò di lasciare il ruolo e avvisò la produzione. Non ne parlò mai sul set con gli altri colleghi, a cui ha rivelato le sue insicurezze proprio durante Return to Hogwards. Anche Rupert Grint ammette che all'epoca c'erano momenti in cui davvero sentiva di aver raggiunto il limite della sopportazione. 

Alfonso Cuarón chiese ai protagonisti di scrivere un saggio

È opinione condivisa che Il prigioniero di Azkaban sia il migliore film della saga a livello cinematografico: un risultato non inaspettato, considerando che la regia venne affidatata al premio Oscar Alfonso Cuarón. Il regista messicano subentrò a Chris Columbus e si trovò davanti dei giovani protagonisti cresciuti, che trattò da adulti e professionisti. Chiese infatti loro di scrivere un piccolo saggio calandosi nei panni del loro personaggio, dicendo che loro ormai conoscevano Harry, Hermione e Ron meglio di quanto lui avrebbe mai potuto fare. 

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Il risultato fu sorprendente. Emma Watson consegnò un saggio di 12 pagine scritto in bella grafia, Daniel Radcliffe ci lavorò per giorni finendo per consegnare al regista una pagina scarabocchiata di riflessioni, mentre Rubert Grint non diede a Cuarón nemmeno un rigo di suo pugno. Quando il regista sollecitò il lavoro, Grint risposte:

Ci ho pensato, ma non credo che Ron avrebbe scritto il saggio: non consegnarlo è la versione più autentica del personaggio.

Richard Harris scambiò l'animatronix della Fenice per un vero animale 

Un aneddoto poco noto riguardante il primo interprete di Albus Silente (morto nel 2002) viene ripreso da Radcliffe nel dettaglio e raccontato nello speciale. Richard Harris scambiò l'animatronix (una sorta di modellino animato con parti meccaniche, spesso utilizzato per portare creature fantastiche su grande schermo) della fenice Fanny per un vero animale

Il modello era già presente in scena quando l'attore arrivò sul set. Proprio in quel momento i tecnici stavano muovendo gli occhi e la testa della Fenice per controllare che tutte le parti funzionassero al meglio. Quando dunque Harris si avvicinò, fecero in modo che l'animale chinasse il capo e osservasse direttamente Harris attraverso il radiocomando che muoveva a distanza l'animale. Dato che il piumaggio era molto realistico e i movimenti dell'uccello sembravano spontanei e fluidi, l'attore si meravigliò dell'ottimo lavoro svolto dagli addestratori dell'animale sul set. 

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Radcliffe ha rivelato che lui e il regista non raccontarono mai a Harris la verità in merito. 

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