Cyfandir riconosce il valore dell'esistenza di ciascuno di voi!
Ed è con questa citazione che Cyfandir Chronicles è entrato nei nostri cuori: un'opera ben scritta, capace di veicolare temi profondi quali la lotta al razzismo e agli stereotipi, ma inserendoli in un contesto fantasy che ricorda molto i racconti di stampo arturiano e che si focalizza sui Cavalieri Stregoni e la loro formazione.
In occasione di Lucca Comics & Games, fa il suo ingresso nel mondo dei manga europei l’opera di Tony Valente e Naokuren, Cyfandir Chronicles, spin-off della ormai celebre serie Radiant, il primo euro manga a ottenere successo anche in Giappone: J-POP Manga, d'altronde, è nota per non lasciar mai i propri lettori a bocca asciutta.
- Non voglio essere un Cavaliere Stregone!
- Uno stile grafico che non è mera imitazione dell'originale
- La lotta agli Spectrum e alle discriminazioni
Non voglio essere un Cavaliere Stregone!
I Cavalieri Stregoni sono reduci dalla vittoria sulla temibile Inquisizione. Tuttavia, il costo della guerra è stato altissimo e molti valorosi membri sono caduti, costringendo l’ordine a reclutare nuovi giovani, tra cui quelli che vengono definiti gli Orfani di Caillte, sopravvissuti alla foresta magica omonima e provenienti da epoche diverse.
I boscosi, o boscardi (crasi tra boscosi e bastardi, come con disprezzo vengono definiti da alcuni cittadini di Cyfandir), si radunano comunità ai margini della città di Cyfandir, oltre le mura, coltivando la speranza di accogliere altri superstiti rigettati dalla foresta, in attesa che un famigliare o un caro amico sbuchi dalle profondità di Caillte: ed è proprio lì, ad attendere, che troviamo il nostro protagonista, Aquill.
Giunto a Cyfandir ormai da qualche tempo, Aquill è un giovane stregone appartenente alla schiera degli Infetti Visibili: egli, sotto consiglio di Lord Brangoire, intraprende il proprio addestramento all’accademia dei Cavalieri Stregoni, malgrado asserisca spesso che questo non sia il suo obiettivo principale.
Tuttavia, come può un Infetto Visibile entrare a far parte di un Ordine così di nicchia? Ebbene, l'introduzione di nuove regole permetterà anche agli stregoni con infezioni visibili di diventare membri ufficiali, novità che rappresenta una rottura importante con il passato, poiché abbatte - in parte - pregiudizi radicati da tempo: tuttavia, tale cambiamento genera reazioni contrastanti tra gli stregoni, in quanto non tutti tollereranno tale cambiamento.
Il cuore del racconto, però, è un altro, e risiede nell'ossessione del protagonista per il ritrovamento della sorellina Tân, persa nella foresta di Caillte: i due si sono separati a causa dell'infezione di Aquill, che si dimostra essere portatore di un potere irruento che tende a colpire chi gli sta intorno, senza fare eccezioni.
Prova di tale terrificante irruenza non tarda a palesarsi: difatti, ai confini della foresta, Lord Brangoire e Aquill si imbattono in un gruppo di Spectrum senzienti, dalla forza ineguagliabile. I due, colti alla sprovvista, tentano a più riprese di sconfiggerli, ma qualunque sforzo appare inutile: solo il rilascio dell'Infezione di Aquill permetterà ai due di aver salva la vita.
L'episodio, tuttavia, si tinge ulteriormente di mistero quando l'armatura di Kynvelin, oggetto Sacro e inutilizzabile dai più, avverte il richiamo del potere del giovane stregone e si palesa dinanzi a lui, permettendogli di dominare la sua abilità: un segreto che custodiranno sia Brangoire, sia Aquill.
In seguito all'episodio, Aquill comprende di aver bisogno di aiuto: abbraccia l'idea di frequentare l'Accademia per Cavalieri Stregoni, lasciando che Lord Brangoire e Lordess Mellenisse lo addestrino per permettergli di affinare la sua tecnica e dimostrare di avere controllo sulla propria infezione.
Oltretutto, la vita del giovane si colora di speranza grazie alla presenza di nuovi compagni e amici, quali ad esempio la divertente Pom e il suscettibile Altan, due Cavalieri Stregoni che lo supporteranno nel corso della sua avventura.
Grazie al tratto di Naokuren e alla narrazione di Valente, la tensione emotiva è palpabile e si intreccia ad una serie di eventi sinistri che metteranno in pericolo Cyfandir e i suoi abitanti: cosa si cela dietro la comparsa di Spectrum senzienti? Riuscirà Aquill a ritrovare Tân? La Regina di Cyfandir nasconde qualcosa ai suoi valorosi guerrieri?
Uno stile grafico che non è mera imitazione dell'originale
In questa nuova avventura, Valente dimostra la sua maturazione come scrittore, offrendo una trama complessa che può essere goduta anche dai lettori che non hanno familiarità con Radiant: egli si occupa della sceneggiatura, mentre il talentuoso Naokuren realizza i disegni, trasferendo su carta le architetture dell'autore e donando all’opera un tratto distintivo che richiama lo stile di Valente senza risultare una mera imitazione.
Difatti, sin dalle prime pagine emerge una maniacale attenzione ai dettagli, con personaggi dalle espressioni vivaci e differenziate, immediatamente riconoscibili: il tratto di Naokuren è morbido e tondeggiante, sebbene tenda a diventare più spigoloso nelle scene di lotta.
Tuttavia, la qualità di queste ultime - a nostra parere - è un po' calante se messa a confronto con la resa anatomica dei personaggi: il dinamismo dei corpi non risulta fluido e spesso il lettore fa fatica a comprendere cosa stia accadendo, complice il caos che si viene a creare.
Oltretutto, nonostante la scarsa cura nella resa dei fondali (spesso bianchi e poco dettagliati), i panel raffiguranti paesaggi e architetture sono realizzati con maestria e certosina minuzia.
La lotta agli Spectrum e alle discriminazioni
Cyfandir Chronicles affronta tematiche profonde legate alla potenza delle comunità, al razzismo e al cambiamento sociale, mantenendo al contempo l’azione tipica dei manga shōnen e inserendo il tutto in un contesto che richiama alcuni elementi del ciclo arturiano.
Il concetto espresso dalla presenza di una comunità di boscosi (definiti addirittura boscardi da alcuni nativi di Cyfandir), nonché la diffidenza che gli abitanti di Cyfandir nutrono nei confronti di tali estranei, riflettono temi contemporanei quali il bisogno di accoglienza del diverso (percepito come altro e nemico) e la lotta al razzismo: i boscosi potrebbero essere visti come un richiamo alle fila di immigrati che, in fuga dalla guerra, cercano riparo in altri Paesi; mentre la distinzione tra Infetti e non, o meglio tra Infetti Visibili e non visibili, è un eco della lotta alle etichette, all'atteggiamento di circospezione nei confronti del diverso.
Le tavole di Naokuren, ricche di dettagli visivi affascinanti, enfatizzano le emozioni dei personaggi, permettendo al lettore di provare empatia non solo per il protagonista, ma anche per i co-protagonisti: ad esempio, Aquill è un fratello preoccupato che lotta contro i suoi demoni interiori, spaventato dal suo stesso potere, mentre Altan deve combattere contro duplici pregiudizi quali non solo l'essere affetto da nanismo, ma anche il fatto di avere il capo ricoperto di piume, il che lo rende un infetto visibile.
In conclusione, Cyfandir Chronicles risulta non solo una lettura avvincente, ma anche piuttosto attuale: il concetto di un'Accademia atta all'addestramento dei futuri Cavalieri Stregoni amplia l'universo di Radiant, sfruttando un escamotage che, ad oggi, risulta utile e d'effetto, permettendo al lettore di godere sia della componente fantasy, sia del processo di formazione, sia dell'elemento avventuroso, senza rinunciare a tematiche profonde.
Commento
Voto di Cpop
70Pro
- Tematiche profonde e sociali affrontate con garbo.
- Tratto che richiama a quello di Valente, ma che al contempo si distingue dallo stesso.
- Storia avvincente che mescola avventura, fantasy e tratti tipici dello shonen.
Contro
- Fondali non particolarmente dettagliati.
- Tratto troppo caotico nelle scene d'azione.
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