Hazbin Hotel, recensione: mai visto un Inferno così

Autore: Livia Soreca ,

Era il 28 ottobre 2019 quando l'episodio pilota di Hazbin Hotel, That's Entertainment, ha stregato il pubblico con la sua irriverenza. Vivienne Medrano, autrice e regista, ha creato mondo di perdizione, un Inferno di creature peccaminose destinate alla vera fine. Solo Charlie Stella del Mattino custodiva la speranza di una redenzione, nonostante fosse la discendente di Satana: è per questo che è stato costruito l'Hazbin Hotel.

In meno di un anno, l'episodio pilota ha ottenuto 86 milioni di visualizzazioni, scatenando un vero fenomeno web. Finalmente, nel 2023 è stato annunciato l'arrivo della serie animata su Prime Video - fissato al 19 gennaio 2024 - con i suoi 8 episodi, disponibili anche con doppiaggio in italiano.

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Hazbin Hotel è una serie d'animazione musicale per adulti, un'esclusiva Amazon prodotta nientemeno che dallo studio A24, che negli ultimi anni si è portato a casa diversi successi non solo al cinema (basterebbe nominare Everything Everywhere All At Once) ma anche nella serialità televisiva (tra cui Beef, miniserie che ha trionfato agli Emmy Awards 2024). Anche per questo motivo, le aspettative su Hazbin Hotel sono alte fin da subito.

Hazbin Hotel - Episodio pilota

Chi dice che non si può cantare all'Inferno?

Charlie Stella del Mattino è stanca dello sterminio annuale imposto dagli Angeli per combattere la sovrappopolazione dell'Inferno e decide di aprire un hotel in cui le anime in pena possano redimersi e andare in Paradiso. Ella affronta l'impresa insieme alla sua partner Vaggie, al barman Husk, alla domestica Niffty e all'attore porno Angel Dust; con l'aiuto di Alastor, il demone della radio, il suo progetto apparentemente impossibile potrebbe trasformarsi in realtà, ma ancora non si sa a quale caro prezzo.

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A quanto pare, rispetto all'episodio pilota, gli eventi di Hazbin Hotel sono stati riordinati e rielaborati, tant'è che non è strettamente necessario recuperarlo prima della visione se non per abituarsi ai personaggi principali.

Ciò che già contraddistingue Hazbin Hotel è quella frenesia che, così come dilaga tra le strade dell'Inferno, è riscontrabile nella scrittura stessa. Orde di personaggi si donano la scena l'un l'altro scambiandosi scatenate battute dal linguaggio colorito, a volte all'insegna della violenza ma senza mai rinunciare a un umorismo sboccato e piccante. In questo contesto apparentemente caotico, Charlie è un pesce fuor d'acqua nonostante sia la diretta discendente di Satana, una protagonista quasi disneyana che affronta le faticose sfide infernali con le sue armi vincenti: la bontà e il canto, che all'Inferno sembra essere contagioso quasi quanto il peccato.

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In ogni episodio, infatti, le azioni di Charlie e gli altri protagonisti sono intervallate da brani musicali che non sono affatto di "contorno" ma sono fondamentali per stare al passo con la storia e capire la natura dei personaggi, molto spesso appartenenti alla comunità LGBTQIA+ che Vivienne Medrano ha voluto rappresentare.

Alcuni di questi hanno una caratterizzazione psicologica molto più approfondita e complessa di quel che sembra, tant'è che a differenza della convenzione Inferno-Paradiso, non si è di fronte a buoni o cattivi assoluti, bensì il sistema dei personaggi è permeato da una seducente ambiguità diversa in ognuno di loro - tranne che in Charlie, la mosca bianca dello show.

Le interpretazioni sono fenomenali anche nel loro adattamento in italiano, complice un doppiaggio d'eccezione (ad esempio Rossa Caputo per Charlie, Riccardo Suarez per Angel Dust e Nanni Baldini per Alastor), e arricchiscono di gran lunga il potere intrattenente del progetto di Vivienne Medrano che, già di per sé, punta molto sulla performance.

Hazbin Hotel: peccato di ingordigia

In quella frenesia di cui si parlava pocanzi, con cui i tanti personaggi agiscono, il racconto sembra sempre diramarsi verro tante direzioni diverse, tardando sempre più il proposito chiaro sin dal primo episodio. Se da un lato questa struttura narrativa è ben comune e incrementa la curiosità, dall'altro in Hazbin Hotel il racconto finisce col prendere così tante "strade senza uscita" da risultare dispersivo, almeno fino alla prima metà degli episodi.

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All'uscita dei primi 4, infatti, il timore era quello di imbattersi in una seconda metà precipitosa, e in effetti i restanti episodi ingranano improvvisamente verso la direzione principale, come se la pausa della piattaforma fosse un vero spartiacque, lasciando alcune - a questo punto superflue - linee narrative abbandonate a sé, così come moltissimi personaggi.

Questo accade anche perché si è scelto di concentrarsi su tantissime figure che aumentano persino quando la narrazione sembra già acquisito una linea più solida. In sostanza si è scelto di non sacrificare la moltitudine di personalità che popolano l'Inferno, con un risultato sovrabbondante voluto ma difficile da gestire senza trascurare sia moltissimi dei personaggi secondari incontrati durante questo bizzarro viaggio tra i peccatori.

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Anche se la sceneggiatura ha peccato di smania e ingordigia, c'è da dire che Hazbin Hotel ha ugualmente conquistato il pubblico. Oltre alle canzoni e all'umorismo peccaminoso, ciò che colpisce è innegabilmente il comparto visivo, a cominciare dalla palette di colori e dal character design che già rendono la serie TV un prodotto riconoscibile, fino alle animazioni fluide e dinamiche dal gusto dei primi anni Duemila. Il lavoro che il team di SpindleHorse Toons ha svolto per il pilot qui ha trovato una rielaborazione notevole, pur non tradendo le origini e quell'immaginario che il popolo del web aveva già accolto e amato.

Commento

cpop.it

73

Hazbin Hotel è una serie TV animata dal forte potere d'intrattenimento, che vede il sup punto di forza nel comparto artistico. L'ampia sfera di personaggi esplosa troppo presto rischia di creare un effetto dispersivo, ma resta un prodotto godibile nella sua unicità.

Pro

  • Stile d'animazione già riconoscibile
  • Brani da hit (anche in italiano)
  • Ottime scelte per il doppiaggio
  • Buona caratterizzazione dei protagonisti, ma...

Contro

  • ...troppi personaggi secondari da gestire
  • Alcune linee narrative dispersive e superflue
  • La trama fa fatica a carburare nella prima metà
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