HPL - Una vita di Lovecraft, recensione: una mente sospesa tra due mondi, uno immaginato, l'altro sognato

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Autore: Federica Polino ,

Ottobre, il mese delle tenebre per eccellenza, un ponte per l'aldilà: non poteva esistere periodo migliore per inaugurare l'uscita di HPL - una vita di Lovecraft, il nuovo titolo che va a rimpinguare il catalogo Edizioni BD con una storia scritta da Marco Taddei e disegnata da Maurizio Lacavalla.  Talentuosi e preparati, i due autori mostrano di non essere degli sprovveduti, bensì due veri appassionati del re dell'orrore, H.P. Lovecraft, in grado di rendere giustizia all'autore con esplosioni di inchiostro che, man mano, prendono forma e danno vita a volti, di persone o di esseri inumani.

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Disponibile in fumetteria o in store online dal 15 ottobre 2024, i due autori saranno ospiti a Lucca Comics & games 2024 per promuovere questo gioiellino di carta e tenebre.

Un mondo immaginato, l'altro sognato

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD

Lo si avverte tutto, il dolore di Howie.

Avverti la paura, la follia, la malinconia di ciò che è stato e che mai più sarà. Un brivido ti attraversa la schiena, mentre il cuore pare avvolto in una morsa di terrore misto a compassione per un bambino che, d'altronde, non sembra aver condotto una normale infanzia.

Inghiottito dalle tenebre, HPL - come amava firmarsi nelle sue corrispondenze con i più intimi - illustra a parole le sue illusioni, speranze e ossessioni più recondite: uomini dai volti deturpati, esseri dalle fattezze aliene che invadono la sua stanza, affollando i suoi spazi tutte le notti, la dimora di famiglia che ondeggia nei meandri dello sconfinato universo, mentre i due corpi in decomposizione dei nonni fluttuano attorno, come satelliti nell'orbita.

L'anziano e malato Howard, mentre attende la morte non troppo lontana, illustra il suo passato da infante e adolescente, dandoci l'opportunità di conoscerlo nel profondo: un'analisi poco lucida, ma calzante, a tratti oseremmo dire veritiera.

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Tra sonno e veglia, in bilico tra realtà e fantasia, il professore ci apre le porte del proprio mondo, posando il suo cranio su un piatto d'argento, quasi a voler dire: ecco, servitevi pure

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD

Ed è qui che Taddei e Lacavalla fanno la magia, impastando parole e china: mano a mano, le anomale macchie d'inchiostro iniziano ad assumere forme sempre più nitide, sino a permetterci di scorgere individui in carne ed ossa, umani e non.

Episodi slegati l'uno dall'altro vanno a ricreare un flusso di coscienza oscuro e misterioso, dove a scandire gli eventi non ci sono date e sintesi, solo riflessioni avvolte da una cupa malinconia mista a follia, con un tocco di macabra saggezza.

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I due autori realizzano una vera e propria biografia che mostra al lettore il vero volto di Lovecraft, il nichilismo fatto persona, un uomo cinico, oppure un bambino spezzato che, purtroppo, ha dovuto affrontare infiniti lutti e orrori: una vita non semplice, una vita amara e Matrigna.

Il mondo vero, che tu definiresti reale, per me diventa una vuota parentesi

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD

Ed è così che Howard procede nel suo racconto, partendo dagli albori, mettendo su carta le sue ultime parole, narrandoci di quando ha perso suo padre, del suo primo racconto, dell'ispirazione nata dalla distorsione della natura circostante: uomini che diventano mostri, mari di squali e sangue, creature di Ulthar, primitivi dagon, poi la morte dell'onnipresente e dispotica madre, il suo bizzarro incontro con Chtulhu, dalle sembianze di un anziano in cerca di un letto per la notte.

Parla, Howard, parla con le sue creature, le comprende, gli risponde, le contempla, le accoglie e le redarguisce: lui è il loro Creatore, loro i suoi bambini.

Non solo innominabile ciarpame, come lo definiva sua madre, non solo inutili illusioni, bensì una forma di salvezza, per lui. Esseri orripilanti, frutto della sua mente e non della sua fantasia: perché Howard li definisce reali.

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
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Buonanotte, Chtulhu

E il mondo vero, quello che tu definiresti "reale", per me diventa una vuota parentesi.

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Nemmeno dopo il trasferimento a New York e l'ingresso nell'età adulta, Lovecraft smette di incontrarle. S'imbatte in volti sfigurati, umani emaciati e deformi, case apparentemente abbandonate, ma che si rivelano squallidi covi di ratti: esseri che prima parevano perseguitarlo, col tempo hanno preso a seguirlo, accompagnandolo nel suo percorso, mano nella mano.

E tutto ciò è possibile perché lo scrittore di Providence, nel corso della sua non troppo lunga esistenza, ha avuto a che fare con creature ben più terrificanti dei suoi Ulthar: sua madre, sua zia, gli esseri umani tutti, che in questa graphic novel vengono rappresentati quali individui freddi, asettici, dispotici. Nulla a che vedere con le ombre che invadono i suoi sogni.

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD

Il mondo fantastico e orrorifico narrato da Lovecraft lo rende un paradosso dell'universo agli occhi di chi gli sta accanto: come può un uomo tanto snob e distinto immaginare racconti e creature tanto abominevoli?

Eppure:

Non è il destino di ogni scrittore essere studiato con una gigantesca lente d'ingrandimento?

Egli stesso, nel dialogare con un amico, ci tiene a specificare che:

Vivo i miei ricordi come se fossero immaginati e, allo stesso tempo, i sogni come vividi ricordi.

Ecco cosa si cela nei meandri della mente di Lovecraft: ombre, ossessioni, mostri, creature partorite e allevate da un uomo che, anziché combatterle, le crede reali, tanto da renderle vive anche agli occhi del lettore. 

Una convinzione non dissimile da quella espressa dal defunto padre che, in una lettera indirizzata al figlio ancora bambino, lo invitava a cercare ed abbracciare la sua vera identità: quella di una creatura pari ad un Dio, un individuo destinato a tornare ai suoi luoghi d'origine, non-terreni ed eterni. Tuttavia, tale missiva è stata celata agli occhi del piccolo Howie per anni, sino alla morte della madre.

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
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 E così mi sembra di essere in due mondi...
...uno immaginato...
...l'altro sognato.
Nessuno dei due è reale, eppure esisto in entrambi e in entrambi sono vivo...
E il mondo vero, quello che tu definiresti reale, per me diventa una vuota parentesi.

Dopodiché, la fine. Sul letto di morte, Howard mette su carta pensieri e parole, e l'opera pare tornare al suo creatore: tutto ciò che abbiamo letto e visto, tutto l'orrore, la follia, le riflessioni, sono frutto di questi ultimi attimi di vita.

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
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Rorschach e Michelangelo: il potere dell'oscurità

HPL - Una vita di Lovecraft, Edizioni BD
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Inutile girarci attorno, HPL - una vita di Lovecraft è un piccolo gioiello di tecnica e stile: una disarmoniosa armonia di contrasti e chiaroscuri, a cominciare dall'opposizione netta tra il nero delle pennellate e il bianco, poco e a sprazzi, del foglio da lavoro, facendoci sprofondare in un'atmosfera angosciante, quasi come se stessimo affogando nell'oscurità.

Come un novello Michelangelo, Lacavalla utilizza come colore primario il nero, scolpendo, pian piano, la figura, lasciando che questa emerga, prenda vita nella nostra mente: quasi come se fossimo lì, in quel sanatorio, assieme a lui. Quasi come se stessimo affrontando un test di Rorschach.

Macchie, inizialmente, nient'altro che macchie e tenebre che pian piano prendono forma, mostrando prima sagome, poi volti dettagliati, figure nitide, malgrado l'oscurità non abbandoni mai il foglio, tant'è che pare permeare l'intero volume: uno scrigno di carta e inchiostro, come lo ha definito uno dei suoi creatori.

Lasciate che siano le tavole a parlare poiché, anche se mute, pregne di cinismo e dialoghi asettici, hanno molto da dire: dietro ogni pennellata si cela una macabra ossessione, in ogni dettaglio vi sono molteplici significati. Come Chtulhu che veste i panni di un vecchio, o Lovecraft che, seduto sul letto d'ospedale, assume i connotati di un teschio.

Commento

Voto di Cpop

88
Taddei e Lacavalla fanno la magia, impastando parole e china, attraverso episodi slegati l'uno dall'altro vanno a ricreare un flusso di coscienza oscuro, dove a scandire gli eventi non ci sono date, solo ombre, ossessioni, mostri, ed esseri umani mostruosi, creature che popolano la mente di un bambino che divenne poi uomo. HPL è un gioiello di tecnica e stile: una disarmoniosa armonia di contrasti e chiaroscuri, a cominciare dall'opposizione netta tra il nero delle pennellate e il bianco, poco e a sprazzi, del foglio da lavoro, che crea disagio e angoscia nel lettore. Macchie e tenebre che pian piano prendono forma, mostrando prima sagome, poi volti dettagliati, figure nitide, malgrado l'oscurità paia permeare l'intero volume: dietro ogni pennellata si cela una macabra ossessione, in ogni dettaglio molteplici significati da scoprire.

Pro

  • Scrittura magistrale, dialoghi brevi, coincisi, che riflettono il cinismo di Howard.
  • Permette al lettore di entrare nei meandri della mente di Lovecraft.
  • Inquietante, angosciante, disturbante, ma anche commovente: avvertiamo il suo dolore.
  • Tavole ricche di significato, padronanza della tecnica.

Contro

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