Inferno, recensione: un librogame dantesco

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Autore: Jonny Fontana ,

Nel 2021 si è celebrato il 700° anniversario della morte del celebre autore italiano Dante Alighieri, avvenuta il 14 settembre 1321. In tutta Italia si sono tenuti numerosi eventi in suo onore, dimostrando che la fama immortale desiderata dal Sommo Poeta è stata giustamente raggiunta. Inoltre, la sua opera più conosciuta, la Divina Commedia, è stata citata in varie forme di intrattenimento, superando i confini del “bel paese dove ‘l sì suona”.

In particolare, la prima cantica della Commedia, l’Inferno, ha ottenuto un grande successo, grazie all’atmosfera cupa e alla capacità di Dante di unire personalità del suo tempo a personaggi mitologici e creature leggendarie. Non potevano dunque mancare i librigame! Con Inferno di Alberto Orsini, arriva il primo librogame ispirato alla prima cantica della Divina Commedia. Questo librogame inaugura anche la nuova collana di Watson GAMEBOOK, Italia, dedicata ai capolavori della letteratura italiana, che affiancherà quella dedicata ai classici della letteratura straniera del XIX e XX secolo.

Vita (nova) di Dante Alighieri

È davvero necessario spiegare chi sia Dante? Per chi durante le lezioni di italiano e storia avesse dormito, ecco una sintesi molto breve e approssimativa del Poeta per eccellenza. Durante degli Alighieri nacque a Firenze nel 1265 da Alighiero degli Alighieri e Bella degli Abati, appartenenti alla piccola nobiltà fiorentina. Dopo la prematura morte della moglie, Alighiero si risposò e dal secondo matrimonio nacque Francesco degli Alighieri, unico fratello di Dante (e co-protagonista del librogame Inferno).

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Uno degli eventi più significativi della giovinezza di Dante fu l'incontro con Beatrice, amata e celebrata come simbolo della grazia divina, identificata con la nobile Beatrice Portinari, morta giovanissima nel 1290. Nonostante i pochi contatti tra i due, Beatrice divenne la musa ispiratrice di Dante.

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Oltre che poeta, prosatore e filosofo, Dante fu molto attivo nella vita politica, impegnandosi con giustizia e determinazione. Durante i conflitti che dividevano Firenze, Dante si schierò con i guelfi (sostenitori del papato) contro i ghibellini (sostenitori dell’impero). Quando la fazione guelfa si divise in bianchi e neri, Dante si allineò con i bianchi (meno estremisti dei neri) che mantennero il controllo della città.

Il declino politico di Dante iniziò nel 1301 quando, in sua assenza, un colpo di stato dei guelfi neri prese il controllo di Firenze. Dante venne condannato, in contumacia, prima a una multa e poi a morte. Ebbe così inizio il suo celebre esilio, e non tornò mai più a Firenze.

Durante gli anni dell’esilio, Dante soggiornò presso le corti più prestigiose dell’Italia settentrionale, tra cui quella veronese di Cangrande della Scala e quella ravennate di Guido Novello da Polenta. A Ravenna, Dante raccolse attorno a sé un gruppo di allievi prima di morire – probabilmente di febbre malarica – il 14 settembre 1321. Le sue spoglie mortali riposano ancora in questa città, mentre la sua fama si è diffusa in tutto il mondo.

La Comedia: l'Inferno

La Divina Commedia, chiamata semplicemente Comedia da Dante, è senza dubbio l’opera più celebre della vasta produzione del Sommo Poeta. È scritta in volgare fiorentino e ha una struttura in terzine incatenate di endecasillabi, note come terzine dantesche. La Commedia è divisa in tre cantiche, ognuna composta da 33 canti, con l'Inferno che ne ha uno introduttivo, per un totale di 100 canti. In quest'opera, Dante descrive un viaggio immaginario che lui stesso compie attraverso i tre regni dell’aldilà (Inferno, Purgatorio e Paradiso) fino alla visione della Santa Trinità. La complessità del poema abbraccia tutte le materie in cui l’autore era esperto, tra cui teologia, storia classica, filosofia e politica.

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I versi iniziali della Divina Commedia sono probabilmente i più famosi: “Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / che la diritta via era smarrita”. Incapace di superare le bestie che infestano questa selva, Dante è guidato dal poeta Virgilio, che lo condurrà alla salvezza attraverso i regni dell’oltretomba, a partire dall’Inferno.

L’Inferno è una voragine a forma di cono, il cui vertice è al centro della Terra, formatasi dopo la cacciata degli angeli ribelli e la caduta di Lucifero. L’ingresso dell’Inferno, superato il vestibolo degli Ignavi, è segnato dal fiume Acheronte, sulle cui rive le anime dei peccatori attendono di entrare nell'Inferno vero e proprio. Qui Minosse, il giudice infernale, valuta le colpe delle anime e le destina al cerchio dove saranno punite per l’eternità.

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L’Inferno è suddiviso in nove cerchi, la cui ampiezza si riduce progressivamente. Poiché il peccato origina da tre diversi atteggiamenti, anche i cerchi sono suddivisi in tre categorie di gravità crescente. Nei primi cerchi sono puniti i peccatori che agirono per incontinenza, ovvero che non seppero dominare gli istinti naturali; più in basso ci sono i violenti, che commisero violenza contro Dio, sé stessi o gli altri; i cerchi più bassi ospitano coloro che fecero del male tramite l’inganno. Al punto più basso dell’Inferno è punito Lucifero, il grande corruttore, imprigionato fino al collo nel ghiaccio del Cocito. Con le sue tre bocche mastica eternamente Giuda, traditore della Chiesa, e Cassio e Bruto, traditori dell’Impero.

Il regolamento di gioco

Come anticipato, in Inferno il giocatore controllerà due personaggi: Dante e suo fratello Francesco. Diversamente dai librogame “doppi” come Carmilla: Il Bacio del Vampiro, il giocatore non gestirà i personaggi separatamente in avventure indipendenti, ma contemporaneamente, utilizzando un unico Registro di Gioco che contiene i punteggi di entrambi. Ogni personaggio ha caratteristiche diverse che, pur avendo nomi differenti, sono sostanzialmente simili.

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La salute fisica di Dante è indicata dal punteggio di Vita nova, inizialmente pari a 5. Ogni ferita subita ridurrà questo punteggio, e se arriva a zero, Dante morirà (ma l'avventura potrebbe continuare). L’abilità di Dante, denominata Poetare, è inizialmente pari a 3 e si ridurrà se verranno spesi punti per superare incontri difficili. Se il punteggio di Poetare raggiunge zero, non ci saranno conseguenze negative oltre all’impossibilità di utilizzarlo. I punteggi di Vita nova e Poetare non possono superare il valore iniziale. Dante affronta gli ostacoli senza armi se non la sua eloquenza, scegliendo tra ostilità, gentilezza o astuzia. Quando il comportamento scelto ha successo, si barrerà una casella sul Registro di Gioco. Barrate 5 caselle, si recupererà 1 punto di Poetare, e il conteggio ricomincerà.

Durante il viaggio, Dante incontrerà anime dannate che chiederanno intercessione per il regno dei Cieli. Come nel videogame Dante’s Inferno, il giocatore potrà assolvere o condannare le anime. Le scelte influiranno sul punteggio di Sacralità, inizialmente pari a 7. Per scoprire i risultati della scelta, dovrete consultare il Libro delle Anime in fondo al volume: oltre ad eventi speciali, ogni assoluzione farà aumentare il punteggio di Sacralità, inizialmente pari a 7, mentre una condanna lo farà diminuire. La Sacralità influirà su come alcuni degli incontri si svolgeranno, rendendovi più o meno resistenti alla corruzione demoniaca

Le caratteristiche di Francesco sono simili a quelle di Dante. Francesco ha un punteggio di Forza, inizialmente pari a 5, che, se arriva a zero, ne determinerà la morte. Il punteggio di Lotta, pari a 3, permette di superare gli ostacoli più difficili. Anche per Francesco, Forza e Lotta non possono superare il valore iniziale. Francesco, immaginato come abile uomo d’arme, affronta gli incontri con combattimenti usando spada, pugno e lancio. Dopo aver scelto l'arma migliore per 5 occasioni, si recupera un punto di Lotta.

Anche Francesco incontrerà anime dannate e potrà decidere se assolverle o condannarle. Ogni assoluzione aumenterà il suo punteggio di Cura delle anime, mentre una condanna lo abbasserà. Il punteggio iniziale di Cura delle anime di Francesco è 3, essendo meno temprato agli orrori dell’Inferno rispetto a Dante.

La morte di un personaggio non termina l’avventura: se uno dei due muore, il giocatore continuerà leggendo i canti del personaggio sopravvissuto. Solo se entrambi i personaggi muoiono, il gioco finirà e dovrà essere ricominciato.

Infine, entrambi i fratelli potranno recuperare 4 Oggetti Speciali ciascuno. Sarà il giocatore a decidere se utilizzare questi strumenti di origine diabolica. In alcuni casi sarà necessario annotare avvenimenti o informazioni utili per il prosieguo della lettura; per questo vi è una pagina bianca dedicata a ogni canto, dove inserire le relative annotazioni.

L'avventura dei due fratelli

Anno del Signore 1300. Il podestà di Firenze ha appena annunciato le accuse contro Dante Alighieri, il cui processo in contumacia si terrà tra pochi mesi. Francesco, suo fratello, è preoccupato: Dante, inviato a Roma per una missione diplomatica, non è più tornato a Firenze, probabilmente per evitare i suoi avversari politici che nel frattempo avevano preso il potere in città. Tuttavia, Francesco sospetta che ci sia di più. Da quando Beatrice, amata da Dante, è morta, il fratello non è più stato lo stesso. Dedicatosi allo studio dei classici, sembra si sia interessato anche ad arti arcane che promettono di poter viaggiare nell’oltretomba. Preoccupato che la lunga assenza abbia a che fare con queste oscure voci, Francesco decide di indagare sugli ultimi passi di Dante a Firenze.

Incontra uno studioso di scienze oscure, detto “Tiresia” poiché cieco come l’indovino mitologico, e lo interroga su Dante. Tiresia rivela che Dante è stato lì, cercando informazioni su come entrare nell’Ade da vivo per riportare indietro un defunto, precisamente Beatrice. Nonostante Tiresia avesse tentato di dissuaderlo, Dante ha deciso di entrare nell’Inferno ed è lì che si trova ora. Scettico, Francesco vede una visione in una sfera di cristallo mostrata da Tiresia: Dante e una figura misteriosa circondate dalle fiamme. Deciso a salvare il fratello, Francesco si spinge nell’Inferno. Tiresia lo indirizza alla valle del Fiume Fosco, dove si trova una delle entrate dell’oltretomba. Francesco avrà bisogno di aiuti speciali: un tozzo di pane benedetto da San Girolamo, che gli permetterà di comprendere le lingue delle anime dannate, e armi speciali per combattere demoni e creature mostruose. Dopo aver ricevuto una mappa dell’Inferno e i progetti delle armi, Francesco si reca dall’amico di Dante, il celebre architetto Arnolfo di Cambio, che recupera il necessario.

Ottiene una spada, un tirapugni e un arco con frecce dalla collezione di armi magiche del podestà, che devono essere dipinte di rosso con il sangue di Francesco. Poi si reca dal pittore Giotto, che dipinge le armi. Pronto per affrontare le creature degli inferi, Francesco lascia Firenze diretto verso la selva oscura. Ignora, però, che Dante e la sua guida Virgilio sono appena usciti dall’Inferno. In quel momento, Dante torna a rivedere le stelle, sperando di poter presto incontrare Beatrice e riportarla con sé. Virgilio, però, gli dice che Francesco sta per discendere nell’abisso per salvarlo. Preoccupato per l’incolumità del fratello, Dante decide di tornare nei cerchi infernali per incontrarlo e riportarlo a Firenze, ma dovrà farlo da solo, poiché Virgilio ha terminato il suo compito di guida.

Dante, uscito per miracolo dall’Inferno, deve ora ripercorrere i suoi passi senza guida. Appena arrivato nella Giudecca, la zona più bassa dove è punito Lucifero, affronta una grande minaccia che rischia di scatenare una nuova guerra tra le legioni dell’Inferno e gli angeli del Paradiso.

Il gameplay nel dettaglio

Non solo il fatto di giocare contemporaneamente due personaggi è interessante, ma lo è anche la struttura di questo particolare librogame. Sfogliandolo, si nota che i paragrafi sono suddivisi in nove canti: otto canti di 45 paragrafi ciascuno e un canto finale di 90 paragrafi. Durante la lettura di ogni canto, si alternano i personaggi di Dante e suo fratello Francesco, con il primo che cerca di ripercorrere a ritroso il percorso già fatto e il secondo che discende nell’Inferno seguendo le orme di Dante. Il numero dei canti di Inferno non è casuale: ciascuno è dedicato a un diverso cerchio infernale. In ognuno di essi, Dante o Francesco devono superare ostacoli per accedere al cerchio successivo (o precedente, nel caso di Dante) e ricongiungersi. Ogni canto si svolge come un breve gioco in cui l’eroe deve risolvere il compito davanti a sé per proseguire. Ogni cerchio richiede di superare una prova differente, coerente con la natura dei peccatori puniti e i guardiani che ne bloccano l’accesso. Ad esempio, per passare dall’ultimo cerchio all’ottavo, Dante deve recuperare i versi per invocare l’aiuto dei Giganti che custodiscono l’ingresso; nel terzo cerchio, dove sono puniti i golosi, Francesco potrebbe affrontare un diabolico banchetto, dove ogni porzione rischia di essere l’ultima.

Non mancano incontri con anime e creature demoniache famose della Divina Commedia. Si può interagire con il Conte Ugolino, Farinata degli Uberti, Paolo e Francesca, Ulisse e altri. Spesso queste figure forniscono indizi necessari, altre volte sono omaggi al materiale d’origine. Il linguaggio utilizzato da Orsini cerca di rievocare quello del tempo in cui è ambientata l’opera, utilizzando lessico ed espressioni idiomatiche note dalla Divina Commedia. L’autore ha cercato di avvicinarsi con rispetto alla Commedia, emulandone alcune parti. Nel libro si trovano terzine che imitano lo stile di Dante, con struttura endecasillaba a rime incatenate. Alcune terzine contengono suggerimenti e indizi importanti. Tuttavia, non sempre ci sono indizi su quale atteggiamento o arma scegliere: a volte i suggerimenti nel regolamento sono utili, altre meno, e si deve improvvisare.

L’impostazione di Inferno ricorda un’avventura grafica d’epoca. Ogni cerchio è una scena da risolvere, piena di enigmi e indovinelli di varia natura. Anche se non è essenziale aver letto l’opera originale, chi l’ha studiata a scuola ha un vantaggio. Orsini fa sì che alcuni enigmi richiedano di pensare come un devoto cristiano del Medioevo, senza farsi influenzare da interpretazioni moderne del pensiero religioso. In fondo al libro, dopo il Libro delle Anime, c’è una sezione con le soluzioni, suddivise per canti, per aiutare chi ha difficoltà con un enigma. Alcuni enigmi sono più difficili di altri, ma nessuno è irrisolvibile con attenzione e ingegno.

La struttura a segmenti del librogame è apprezzabile perché permette di affrontare l’avventura un pezzo alla volta, quasi come se vi fossero checkpoint da un cerchio all’altro. Tuttavia, questa stessa struttura è anche un punto debole. L’esplorazione dei cerchi infernali richiede la lettura della maggior parte dei 450 paragrafi del volume, molti dei quali lunghi, richiedendo diverse ore per completare il librogame. Questa lunghezza si sente soprattutto nel sesto cerchio, dove bisogna tornare più volte sui propri passi. La suddivisione in episodi influisce sullo stile della narrazione, che può risultare altalenante: si passa da toni epici a comici o grotteschi, con un registro linguistico che varia da aulico a colloquiale. Anche nella Divina Commedia, Dante passa da scenari epici a scene comiche, come l’episodio delle Malebranche.

Infine, ci sono numerose illustrazioni interne di Federica Lauria e Mauro Alocci (alcune con nudi femminili), che illustrano magistralmente alcuni dei personaggi e scene più iconiche della Commedia.

In conclusione

Federica Lauria e Mauro Alocci
Inferno librogame
Lo stemma della famiglia Alighieri

Inferno è il volume che inaugura la collana Watson GAMEBOOK Italia, dedicata ai capolavori della letteratura del nostro Paese. Nel settecentenario della morte di Dante, Orsini ha assunto su di sé il pesante fardello di rielaborare l’immortale classico della Divina Commedia, convertendolo in librogame. Per farlo, da un lato si è ispirato al materiale originale, dall’altro ha inserito un nuovo personaggio, Francesco, fratello di Dante e esperto mercenario, realmente esistito. I giocatori si troveranno a guidare contemporaneamente i due personaggi, il cui viaggio inizia dalle estremità opposte dell’Inferno. Dante e Francesco si faranno strada attraverso i vari cerchi dell’Inferno e noi ci alterneremo di volta in volta a guidare uno dei fratelli.

Il sistema di gioco, senza dadi, è molto facile da gestire, con solo due statistiche vere e proprie: una rappresenterà i punti vita del personaggio, l’altra potrà essere utilizzata per superare indenni gli ostacoli. Dati i ristretti punteggi a disposizione, ogni risorsa dovrà essere dosata con grande attenzione. Il cuore principale del gioco sono senza dubbio i molti enigmi che ci verranno presentati, sempre ben inseriti nel contesto della narrazione e mai fuori luogo. Molte scene sono direttamente tratte dalla Divina Commedia, altre sono state debitamente modificate per aumentarne l’interattività, a volte forse allontanandosi troppo dal materiale originale, ma sempre senza mai mancare di rispetto al Poeta. Non solo la struttura del librogame è nuova e sperimentale, ma lo è anche il registro utilizzato: Orsini, infatti, cerca per quanto possibile di avvicinare la propria prosa e poesia alla Commedia, utilizzando espressioni idiomatiche e vocaboli già presenti nell’opera originale.

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Interpreta entrambi i fratelli Alighieri e conduci una doppia esplorazione dell’Ade da due punti di vista alternati e complementari.

Commento

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80

Inferno si apre la serie di librogame di Watson edizioni dedicata ai classici della letteratura italiana. La prima cantica della Divina Commedia viene reinterpretata in versione interattiva da Alberto Orsini. Nel librogame vestirete sia la veste scarlatta di Dante che la giubba d’arme del fratello Francesco, gestendo contemporaneamente i due mentre si fanno strada dalle due estremità opposte dell’Inferno, in una struttura a “capitoli”. Un sistema di gioco senza dadi pone l’attenzione sulla risoluzione di numerosi enigmi e sulle scelte strategiche da effettuare per far fronte agli ostacoli e ai nemici che costellano il terreno infernale. Un modo unico di guardare ad un’opera immortale.

Pro

  • Un modo inedito e interattivo per conoscere (o ri-conoscere) la Divina Commedia
  • Si interpretano due personaggi diversi contemporaneamente
  • La suddivisione in capitoli permette una lettura più agevole

Contro

  • A volte i diversi registri linguistici usati cozzano fra di loro
  • Per il finale migliore è necessario leggere molti paragrafi, forse troppi
  • Alcune modifiche si allontanano forse troppo dal materiale originale
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