I romanzi di Stephen King sono pieni di oscurità e forze soprannaturali, ma talvolta anche la realtà (cinematografica) non è da meno: da sempre gli adattamenti dei suoi libri su grande e piccolo schermo sono croce e delizia dei suoi fan.
A parte qualche eccezione e un capolavoro incontestabile (Shining), pare proprio che il Re del Terrore non abbia al cinema la stessa fortuna che riscuote in libreria, tanto che alcuni suoi lettori parlano di una maledizione del processo di adattamento dei libri.
Ovviamente di fronte all'approdo al cinema della sua saga più imponente e ambiziosa, il timore era altissimo: come rendere giustizia al cinema a un ciclo fantasy che si apre con un primo volume complesso e impegnativo anche per i fan più devoti?
Portare il fantastico più oscuro al cinema: la sfida de La Torre Nera
Trovare il denaro necessario per portare su grande schermo un film così radicato nel genere e così cupo non è stata una sfida semplice e il film mette a frutto i sui 66 milioni di dollari di budget nella miglior maniera possibile.
Il Medio-Mondo è concreto e vasto il giusto, raramente sembra meno tangibile della New York dove vive il ragazzino protagonista Jake, anche gli effetti speciali hanno solo parziali cedimenti. Altri limiti derivano purtroppo da questioni di diritti: il piccolo Jake dopo la morte del Padre comincia ad avere strane visioni e scopre di avere un dono chiamato il Tocco, perché la Luminescenza / Luccicanza non poteva essere citata.
Pecche minori, soprattutto di fronte a un cast che, a dispetto delle tante polemiche, si cala senza troppi problemi nella parte. Idris Elba non sarà ossessionato come il Pistolero del romanzo dalla Torre Nera, ma non ha molto da invidiare al carisma di Clint Eastwood (quello che ispirò King), Matthew McConaughey ha la fisicità e il carisma giusto per incarnare il villain che perseguita il piccolo protagonista e il suo protettore, divertendosi palesemente nel processo.
Una decisione cruciale: La Torre Nera è un film per i fan della saga?
L'unico vero limite che il film s'impone e da cui derivano gran parte delle sue pecche deriva da una scelta che era necessario prendere.
La saga letteraria è mastodontica e complessa, assolutamente non trasponibile in maniera fedele su grande schermo senza un vigoroso processo di adattamento e semplificazione. Il produttore ed esecutore Akiva Goldsman ha proceduto dunque a riscrivere l'intero soggetto, scegliendo di narrare la storia dal punto di vista di Jake, lasciando che l'oscurità braccasse dall'esterno più che dall'interno i personaggi.
Certo per i fan non sarà una scelta semplice da accettare: nonostante i tanti easter egg, di fatto La Torre Nera è un film che tenta di parlare a un pubblico che è a completo digiuno del mondo di King. Per farlo procede a semplificare e addolcire. Lo stesso scrittore ha fatto sapere che non ha trovato molto della sua opera originale in un film che si ripropone di dialogare anche con il pubblico più giovane, ma non per questo non si è goduto lo spettacolo.
Di certo al film avrebbe giovato un regista con più carattere rispetto a Nikolaj Arcel e un poco di coraggio in più nel rimanere più fedeli all'oscurità della saga originale. Rimane però un prodotto fantasy confezionato in maniera egregia, che si scava il suo posto in un'estate ricca di blockbuster da non trascurare.
La Torre Nera sarà nei cinema italiani a partire da 10 agosto 2017.
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