Lol – Chi Ride è Fuori 4, recensione: la nuova stagione ci ha fatto ridere?

Quando si parla di Lol, la mente va immediatamente alla prima stagione e a quell'esperimento affascinante alla base di un programma del piccolo schermo capace di sorprendere proprio per la sua imprevedibilità. L'idea di riunire alcuni fra i più celebri comici della nazione, rinchiudendoli in una stanza per 6 ore e spingendoli a sfidarsi a suon di gag con l'obbligo di non ridere, risulta sicuramente interessante ancora oggi, a distanza di anni da quella celebre prima stagione su Prime Video. Dato il successo riscosso agli albori del progetto, quindi, si è cercato di riconfermare le reazioni iniziali attraverso successivi tentativi che hanno convinto e allo stesso tempo diviso il grande pubblico casalingo. Lol – Chi Ride è Fuori 4 avrà riscosso le medesime reazioni?

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Dopo l'uscita della prima parte di Lol – Chi Ride è Fuori 4, della prima tranche di episodi su Prime Video dal 1 aprile 2024, questa è stata seguita dagli ultimi due in arrivo in catalogo dall'8 dello stesso mese, concludendo questo nuovo arco. I nuovi comici coinvolti avranno confermato i dubbi passati o li avranno confutati? Ci sono stati cambiamenti nel programma rispetto alle stagioni precedenti? Ma soprattutto... la chimica sul set si sarà distinta in qualche modo ritrovando lo spirito originario del programma?

Lol – Chi Ride è Fuori 4: la chimica è tutto

Come avvenuto in passato, anche in Lol – Chi Ride è Fuori 4 sono i nomi dei comici coinvolti a fare la differenza, funzionando come principale e primaria attrattiva nei confronti del programma su Prime Video. I professionisti della risata chiamati in causa quest'anno sono di tutto rispetto, includendo: Diego Abatantuono, Loris Fabiani (vincitore di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro), Edoardo Ferrario, Angela Finocchiaro, Maurizio Lastrico, Aurora Leone, Lucia Ocone, Giorgio Panariello, Claudio Santamaria e Rocco Tanica. Chi se ne intende o è anche semplicemente appassionato di comicità nostrana, riconosce fin da subito il talento iconico e immortale di alcuni fra questi nomi, verso i quali risulta impossibile non provare un minimo d'interessamento o curiosità.

Le regole di Lol – Chi Ride è Fuori 4 sono sempre le stesse. I comici selezionati verranno chiusi in una stanza per 6 ore cercando di non ridere mai durante le varie manche del gioco. Oltre a ciò, dovranno sfruttare il proprio e personalissimo repertorio per tentare di indurre in fallo tutti gli altri, costruendo il proprio percorso verso la vittoria individuale. Alla conduzione troviamo nuovamente Fedez e Frank Matano, questa volta affiancati da un inaspettato Lillo al quale, oltre all'intrattenimento da host, hanno affidato alcuni intermezzi divertenti e un ruolo del tutto esclusivo: quello di overacting coach. Un mix del genere, ovviamente, oltre ad alcuni momenti scritti, potrebbe sicuramente ispirare qualche sorriso e momento leggero fuori dalle righe.

Ufficio stampa Prime Video/Golin Italy

Lol – Chi Ride è Fuori 4: com'è questa prima parte?

Se da una parte l'inclusione e la scelta di un cast imprevedibile come questo (abbiamo avuto un assaggio della loro spigliatezza durante la premiere di presentazione romana di Lol Chi Ride è Fuori 4) custodisce un suo innegabile appeal, dall'altra tutto il divertimento deriva dall'ispirazione momentanea e soprattutto dall'ipotetica chimica che potrebbe venire a formarsi fra gli artisti in gioco. Questo, non a caso, resta uno degli elementi più importanti e principali di tutta l'esperienza di Lol in tv. Se il cast in gioco non lega nel modo giusto, se non si formano rapporti e una coesione senza freni generale, ovviamente, non si crea neanche la magia estemporanea di un progetto lavorato e levigato con il suo stesso procedere di secondo in secondo.

In questo caso i comici coinvolti funzionano e divertono anche se non del tutto, avendo trovato un compromesso equilibrato fra l'essere se stessi fino in fondo e il cercare di contenere il loro io più genuino, evitando così di essere subito eliminati. A complicare ed arricchire le cose, inoltre, troviamo sia le classiche sfide viste anche in passato, che alcune intrusioni divertenti e spiazzanti, funzionali ad arricchire una situazione cercando di non farla mai appiattire. Interessante anche lo scherzo iniziale a Fedez di questa edizione (non entreremo nel dettaglio onde evitare spoiler), capace di mettere in luce un lato forse inedito del suo carattere e inaspettato in termini sempre e comunque di comicità, ovviamente.

Ufficio stampa Prime Video/Golin Italy

Come accaduto in passato, anche in Lol – Chi Ride è Fuori 4 sono solo alcuni comici specifici a farsi notare e a fare la differenza, giocando con quello che possono e soprattutto con gli altri professionisti lì con loro. È impossibile non sorridere alle battute di Diego Abatantuono e Edoardo Ferrario, o alle gag di Rocco Tanica e Lucia Ocone, per fare alcuni esempi, mentre alcuni momenti e personaggi non trovano mai la loro quadra con il proseguire del gioco, risultando poco convincenti o incisivi (Claudio Santamaria è un esempio di ciò ma... non è totalmente colpa sua, dato che per lui Lol è un esperimento in prima persona, professionalmente parlando). È chiaro che in un programma di improvvisazione estemporanea sono le genialità dette sul momento e senza precedenti ad avere più presa, così come il saper gestire i tempi comici senza avere alcun copione in mano. In soccorso degli spettatori, ovviamente, arriva il montaggio, fondamentale nello scandire i tempi morti che potrebbero aver caratterizzato lo sviluppo di Lol – Chi Ride è Fuori 4.

Lol – Chi Ride è Fuori 4, quindi, resta fondamentalmente un programma di fruizione leggera e spensierata, il disimpegno generale in termini di tematiche rimane la costante di un'esperienza che, almeno in parte, riconferma la sua verve disimpegnata, alternando qualche risata genuina a momenti cringe e nonsense piuttosto prevedibili e spiazzanti. Nell'insieme degli episodi che compongono questa nuova stagione su Prime Video ci si diverte sicuramente, anche se alcuni momenti morti e ridondanti mostrano il fianco di un'esperienza sul piccolo schermo che forse avrebbe bisogno di maggior respiro e struttura.