Oceania 2, recensione: un sequel che esplora, ma non osa abbastanza

Disponibile al cinema dal 27 novembre 2024, il nuovo capitolo di Oceania naviga tra emozioni, ripetizioni e un percorso ancora da scoprire.

Immagine di Oceania 2, recensione: un sequel che esplora, ma non osa abbastanza
Autore: Nicholas Massa ,

Quanto è vasto l’oceano e cosa nasconde fra i suoi anfratti più remoti? Quanto ancora c’è da esplorare, capire e incontrare? Quanto ancora da imparare e crescere? Queste sono le premesse di Oceania 2, il nuovo film Disney diretto da Dave G. Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller, e sceneggiato da Jared Bush e Dana Ledoux Miller, che attinge nuovamente al tema del “viaggio” per costruire un’avventura in cui tutto si fa più grande e impegnativo, ampliando un universo narrativo che sembra avere ancora molto da raccontare.

Si torna, quindi, ai personaggi che abbiamo imparato a conoscere e amare con il primo Oceania. Si torna da Vaiana, Maui e a quel villaggio da cui la grande avventura precedente aveva piantato i semi di un racconto che si è fatto sia fiaba che leggenda. Disponibile nei cinema italiani dal 27 novembre 2024, Oceania 2 tenta di maturare su quanto costruito in passato, mettendo i suoi protagonisti, sia nuovi che vecchi, lungo un cammino fatto di scoperta, ma anche di auto-comprensione e soprattutto di crescita.

Un viaggio fra passato, presente e futuro

Il racconto al centro di Oceania 2 è piuttosto semplice in termini di struttura, ma si relaziona in modo complesso con i suoi protagonisti principali. Le avventure vissute in precedenza da Vaiana e Maui sono ormai storia conosciuta e racconto popolare, al punto che la nostra protagonista ha raggiunto un certo grado di celebrità, che le ha conferito una particolare forma di rispetto da parte del suo villaggio. In un clima di beatitudine generale, però, tutto cambia quando riceve una sorta di “chiamata”: una visione da parte dei leggendari antenati che in precedenza avevano solcato i mari. Questa visione la spingerà verso una nuova consapevolezza.

Cristina Caimmi & Co.
Immagine id 20091

Non più, quindi, un viaggio alla ricerca della propria identità, ma una sorta di nuovo percorso connesso con l’affermazione personale di quanto fatto in precedenza. A quanto pare esiste un’isola, da qualche parte, maledetta da un Dio che non vuole assolutamente far riunire le popolazioni di umani sparse in tutto l’oceano.

Quest’isola è difficile da raggiungere e liberare, ma Vaiana sente di poter assumersi un compito del genere, portando a compimento un percorso in cui tantissimi hanno perso se stessi per sempre. In funzione di ciò, costruisce un piccolo equipaggio e decide di partire verso l’immenso e indefinito blu di un’avventura avvolta nel mistero e nel pericolo.

Oceania 2: ampliare e costruire

Per chi non lo sapesse, lo sviluppo di Oceania 2 era già iniziato nel corso del 2020. L’idea iniziale era quella di proseguire la storia di Vaiana attraverso una serie tv che ne avrebbe dilatato le possibilità narrative e ampliato il mondo e le avventure. Solamente in seguito si è ufficializzata l’idea di renderlo un lungometraggio, con tutto il lavoro del caso. È interessante notare come, in alcune parti di Oceania 2, si possa quasi percepire l’anima seriale iniziale, specialmente nei momenti in cui il racconto rallenta o accelera, dando spazio relativo agli eventi sullo schermo.

Cristina Caimmi & Co.
Immagine id 20090

Come anticipato, con Oceania 2 tornano centrali il tema del viaggio e dei legami indissolubili con la propria famiglia, anche se il tutto passa attraverso una protagonista differente da quella del primo film. La sua crescita è evidente, così come il conflitto che prova fra l’abbracciare il proprio destino (inteso come qualcosa di grande e allo stesso tempo incerto) e il custodire i legami con le persone che ama, senza mai rinunciarvi.

La Vaiana di Oceania 2, però, conosce molto bene le proprie potenzialità, ed è da queste che comincia a riflettere, mettendo in discussione i risultati ottenuti nel racconto precedente, con l’obiettivo di crescere ulteriormente.n C’è ancora tantissimo da esplorare e scoprire nel mondo di Oceania, questo è più chiaro che mai, così come lo sono le potenzialità di espansione partendo proprio da una constatazione del genere.

La fascinazione verso questo sequel ritorna, come avvenuto anche col primo film, grazie alla cura generale non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello culturale. Le indagini realizzate in fase creativa restituiscono un contesto sicuramente convincente e lontanissimo da quello di noi occidentali, avvalorando una certa identità specifica per una pellicola che pare conoscere chiaramente e nuovamente la propria voce, abbracciandone le caratteristiche fino in fondo.

Cristina Caimmi & Co.
Immagine id 20092


Nulla da dire sul lavoro fatto in ambito animazione, sempre attento, studiato e funzionale a un’immersione che parte innanzitutto dalle immagini e dallo stupore che ne deriva in alcuni momenti specifici. Resta sicuramente questo il più grande valore di Oceania 2, un’avventura che avvolge grazie alla regia veloce, agli spunti leggeri, ai momenti più emotivi e ad alcune inquadrature che catturano senza lasciare scampo. Ottimo anche il lavoro delle voci italiane (incluso il lato canoro).

Limiti e amarezza

Il più grande limite di questo sequel, però, si connette al fatto che tenta fin troppo di reiterare quanto fatto col primo film, ricalcandone alcuni momenti in un processo citazionista in parte stucchevole e in parte forzato. Di pari passo troviamo un ritmo generale altalenante e alcune ripetizioni, in termini di scrittura, che non aiutano l’impianto narrativo complessivo.

Cristina Caimmi & Co.
Immagine id 20094

Se uno dei momenti ideologici più centrali della pellicola si connette proprio “allo scegliere chi siamo e chi vorremmo essere” e alla forza di realizzarci in questo senso, Oceania 2 sembra stia ancora cercando di realizzarsi in quanto pellicola, proponendo alcune idee interessanti ai fan, ma con altrettanti momenti che non funzionano al 100%. La scelta dell’antagonista principale, fumoso e indefinito, così come tutto ciò che gli ruota attorno, porta a un’apertura del racconto che lascia un minimo di amaro in bocca, di pari passo con un finale che deve ancora trovare tutto il proprio potenziale.

Commento

Voto di Cpop

70
Oceania 2 riprende i temi del viaggio e dei legami familiari, presentando una Vaiana più matura e consapevole, divisa tra il suo destino e l’amore per la propria comunità. Visivamente affascinante e culturalmente curato, il film colpisce per l’animazione impeccabile e alcuni momenti emotivi intensi, ma fatica a distinguersi dal primo capitolo, reiterandone schemi e situazioni in modo a tratti forzato. Nonostante il potenziale per espandere il mondo narrativo, il ritmo altalenante, alcune ripetizioni e un antagonista poco incisivo impediscono al sequel di brillare pienamente. Rimane comunque un’avventura che offre spunti interessanti per i fan, pur lasciando con un finale che ha ancora tutto da dire.

Pro

  • La cura in termini di animazione.
  • Alcuni momenti di regia che avvolgono.
  • Il lavoro fatto dai doppiatori italiani.

Contro

  • Reitera troppo alcuni momenti del primo.
  • Deve ancora trovare una propria strada e realizzazione.
Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!