Stranizza d’amuri: Fiorello racconta con dolcezza la Sicilia dei pregiudizi

Stranizza d'amuri segna l'esordio di Giuseppe Fiorello alla regia. Il film ha debuttato il 23 marzo 2023 nelle sale, portando sul grande schermo una storia che racconta il caro prezzo dei pregiudizi della gente, ambientata nella tanto solare quanto crudele Sicilia.

Cosa vuol dire Stranizza d'amuri?

Il concetto di normalità si perde tra le definizioni del vocabolario e i sussurri della gente. In dialetto siciliano "stranizza" come sostantivo deriva dalla parola "straniari" che significa "allontanare qualcosa che si ritiene estraneo" come la piccola comunità che allontana e ghettizza l’amore tra Gianni e Nino, i protagonisti di Stranizza d’amuri

I due giovani ragazzi provengono da famiglie umili e tra loro nasce una tenera amicizia che ben presto diventa qualcosa di più. Una storia d’amore vissuta ingenuamente alla luce del sole provoca le conseguenze più violente: Gianni di 17 anni e Nino di 16 sono colpevoli di un amore sbagliato, e questo la loro terra non glielo perdonerà mai. 

La storia raccontata da Fiorello in 117 minuti ripercorre con toni dolcissimi, a volte anche troppo, un fatto di cronaca nera che colpì Giarre, in provincia di Catania, nel 1980. Non era solo un altra brutale vicenda che accadeva in Italia dopo la strage di Bologna e il terremoto dell’Arpinia, ma segnava un importante, anzi importantissimo passo nella lotta (quasi inesistente) dei diritti civili in Sicilia e in tutto il resto della Penisola.

In Stranizza d’amuri, Fiorello racconta puramente l’amore e lo fa lontano dalle rappresentazioni passionali a cui ultimamente il pubblico è stato abituato. La formula del vedo non vedo tiene lontani gli aspetti più pruriginosi per concentrarsi sull’essenza di un giovane amore che sboccia, mantenendosi su toni delicatissimi. Stranizza d’amuri non è sicuramente un film che ama i contrasti, seppur con qualche maldestro tentativo di creare momenti di tensione che appaiono piuttosto piatti.

Degna di nota l’interpretazione dei due protagonisti: Gabriele Pizzurro con Stranizza d’amuri segna il suo debutto sul grande schermo nel ruolo di Nino e lo fa con tutta la freschezza che il ruolo richiede. Samuele Segreto, già visto nell'edizione 2023 del talent Amici su Canale 5, veste i panni di Gianni e restituisce un’interpretazione più intesa e adulta. 

Sullo sfondo dei mondiali di calcio del 1982, la colonna sonora predilige il maestro Franco Battiato omaggiato dal titolo del film ispirato all’omonima canzone del cantautore siciliano contenuta nell'album L'era del cinghiale bianco del 1979. La scelta è ovviamente perfetta (ma qui si gioca facile) per enfatizzare i momenti di tenerezza dei due protagonisti.

Poco coerente la scelta linguistica: Giuseppe Fiorello non ambiente la storia in nessun paese specifico della Sicilia al fine di superare lo scoglio del dialetto siciliano che appare con cadenze diverse, creando un impasto linguistico sgradevole all’orecchio. Bocciato il finale: il prolungarsi dell’effetto vedo non vedo non si adatta all’epilogo della vicenda, creando un effetto di taglio netto che crea confusione se non si conosce il fatto di cronaca al quale il film è ispirato. 

Nel complesso, Stranizza d’amuri è un film perfetto se si ha voglia di una storia d’amore. Sulla scia dei film ispirati alle storie vere, invece, perde consistenza. 

Crediti immagine di copertina: Fenix Entertainment/Ibla Film