Tex incontra Zagor - Bandera!, recensione: un incontro atteso 50 anni

Mauro Boselli e Alessandro Piccinelli firmano Tex incontra Zagor - Bandera! ovvero lo storico incontro fra Tex e Zagor, le due icone di casa Bonelli.

Autore: Domenico Bottalico ,

La serie Tex Willer non ha avuto solo il merito di introdurre il personaggio di Tex ad una nuova generazione di lettori ma ha anche permesso di esaudire il sogno di migliaia di lettori di diverse generazioni: far incontrare Tex e Zagor. Lo storico incontro firmato da Mauro Boselli ai testi e Alessandro Piccinelli è disponibile in volume da Sergio Bonelli Editore con il titolo Tex incontra Zagor - Bandera!.

Ma perché per oltre 50 anni Tex e Zagor, due icone assolute dell'editore milanese, non si erano mai incontrate? Il primo motivo è puramente "editoriale". Le imprese di Zagor, tecnicamente, precedono quelle di Tex, ma non quelle del giovane Tex che vengono narrate appunto in Tex Willer.

Tex incontra Zagor - Bandera! è volume assolutamente godibile da solo e non ha bisogno di particolari conoscenze pregresse sui due personaggi. Tuttavia, la trama e alcuni dei personaggi presenti si collegano agli avvenimenti di una lunga e drammatica saga zagoriana, firmata sempre da Boselli, originariamente apparsa su Zagor 411-414 (pubblicati fra l'ottobre 1999 e il gennaio 2000) e recentemente ristampata nel volume Le grandi Storie Bonelli 2: Zagor - Fratelli di Sangue.

Di cosa parla Tex incontra Zagor - Bandera!

Dopo la sua trasferta in Florida, come visto nel volume Tex Willer - Nella Terra dei Seminoles, Tex ritrova un Texas in cui la tensione sta per esplodere. La convivenza tra i nuovi immigrati europei, i coloni bianchi e i Comanche ha raggiunto un punto critico. Il governo si sta adoperando con impegno per istituire una riserva per la fera nazione indiana, al fine di evitare episodi sanguinosi come quello che ha portato alla tragica morte di Lupo Grigio, il capo dei Comanche Quahadi. È proprio per questa ragione che Zagor è tornato in Texas dopo molti anni.

Nello stesso momento, a qualche miglio più a sudovest sulle colline del Texas, un giovane cowboy di nome Tex Willer interviene tempestivamente per difendere una carovana di coloni tedeschi dall'attacco di un gruppo di Comanche, con il supporto del ranger Buck Barry. Successivamente, i due si dirigono verso la cittadina di Bandera, dove il ranger informa Tex sulla delicata situazione della regione e sugli uomini che stanno cercando con tutte le loro forze di mantenere la pace, come Adam Crane, un ex-ranger che ha sposato una donna comanche.

Da lì, Tex e Barry si mettono in viaggio per scortare i coloni tedeschi verso l'accogliente Fredericksburg. Qui incontrano Adam Crane, il leggendario Zagor e il determinato agente indiano locale. La situazione è ormai critica e il pericolo di una nuova guerra con gli indiani è sempre più imminente. Un attacco brutale ai danni di un gruppo di Comanche ha causato un massacro e il rapimento di Naduah, la moglie di Peta Nocona, il capo dei Quahadi.

Ma chi è il responsabile di questa crescente tensione tra indiani e coloni nella regione? Nonostante i loro sospetti reciproci iniziali, Tex e Zagor decidono di unire le forze con Adam Crane e Quanah Parker, il figlio di Peta Nocona, per evitare che scoppi una guerra e per rivelare la cospirazione che ha condotto all'assassinio di Lupo Grigio e al rapimento di Naduah. Tutto sembra essere stato orchestrato in modo da far accettare ai Comanche, nel modo più pacifico possibile, di essere confinati nella riserva.

Tex incontra Zagor - Bandera!: tematiche importanti per un incontro storico

Tex incontra Zagor - Bandera! è una storia sorprentedemente profonda e incisiva che mostra tutto il suo potenziale dopo una lunga fase preparatoria dedicata all'introduzione di fatti e personaggi. La storia si inserisce nel solco delle grandi storie, sia di Zagor che di Tex, più revisioniste con protagonisti i nativi americani, ma senza esitare nell'adottare un taglio narrativo più moderno. In particolare, la tematica del razzismo emerge in modo rilevante, risultando estremamente attuale e universale, delineata come una macchina messa in moto per motivi futili e alimentata dall'ignoranza e dalla paura.

Dal punto di vista narrativo, Mauro Boselli si trova di fronte alla sfida di gestire l'altro grande ostacolo che aveva impedito ai due eroi di incontrarsi nel corso dei decenni: quello "ideologico". Tex e Zagor incarnano, in parte, le diverse concezioni di "avventura" dei loro creatori. Tex rappresenta l'approccio più canonico e realistico di G.L. Bonelli, mentre Zagor incarna la sincretica e fantastica visione di Guido Nolitta (Sergio Bonelli). Boselli fa un sapiente uso di tutte le risorse narrative a sua disposizione, sfruttando abilmente semplici "rovesciamenti" per amalgamare l'intero universo narrativo.

Così, il coriaceo Zagor si trasforma in una figura romantica e malinconica, quasi un mentore per un Tex Willer che, al contrario, è esuberante e desideroso di misurarsi fisicamente con lo Spirito con la Scure. Nel mezzo, compaiono personaggi e situazioni che Boselli recupera dalla saga zagoriana menzionata in apertura, senza tralasciare un easter egg particolarmente oscuro come il riferimento alla profezia udita da Zagor alla fine de Le Sette Città di Cibola (su Zagor 365-368, pubblicati fra marzo e maggio 1995), che allude a un grande capo bianco per il popolo Navajo.

Parlando della sceneggiatura invece, Boselli sceglie un ritmo in crescendo, il cui unico vero "ostacolo" per godere appieno di questo storico incontro sono i numerosi riferimenti alle storie passate di Zagor. È importante sottolineare però Tex incontra Zagor - Bandera! è a tutti gli effetti una storia strutturata per essere una storia di Tex Willer. Questo è evidente nell'aspetto "corale" del racconto poiché il giovane fuorilegge non è il protagonista assoluto degli sviluppi della trama ma al contrario si lascia ampio spazio agli altri personaggi e in particolare, in questo caso, a Zagor la cui versatilità si palesa nuovamente in questa versione Old Man Zagor molto spirituale. 

Boselli adotta una scrittura più asciutta ed essenziale, come tipico di Tex Willer, con elementi di sceneggiatura intertestuale ben supportati da riferimenti storici precisi e reali. Il programma narrativo è meno lineare, più aperto e favorisce riflessioni su quei temi precedentemente menzionati, come dimostrato dal finale che è tutto fuorché "positivo".

Ad affiancare Mauro Boselli, troviamo il talento di Alessandro Piccinelli, noto per essere il copertinista della serie regolare di Zagor e un apprezzato disegnatore tra i fan di Tex e dello Spirito con la Scure. Il suo tratto robusto e muscolare, ricco di dettagli ottenuti attraverso un preciso utilizzo del tratteggio e di neri profondi e densi, è debitore dei grandi maestri della scuola americana, con nomi come John Romita Sr. e John Buscema in particolare, e si adatta perfettamente a questa storia di frontiera. Una storia che non si limita solo a sparatorie, ma comprende anche inseguimenti, scazzottate e, in generale, situazioni tese e nervose in cui la prossemica, un aspetto cruciale per la leggibilità della storia, è sfruttata senza esitazioni.

Il disegnatore si appoggia alla classica gabbia bonelliana per una ripartizione degli spazi e un uso delle inquadrature che esaltino il suo stile: quindi pochi piani lunghi e molti americani con inquadrature spesso ravvicinate se non addirittura primi piani che evidenziano la cesellatura dei tratti somatici dei due protagonisti, più solenne quella di Zagor mentre più "beffarda" quella di Tex Willer. L'unico appunto che si può muovere a Piccinelli è qualche piccola incertezza nella prospettiva di alcuni sfondi ma nulla che infici la leggibilità. 

È importante sottolineare che questo lavoro è stato concepito e realizzato per il bianco e nero, una scelta che ne esalta l'impatto, risultando coinvolgente anche per i lettori non abituali dei due personaggi.

Il volume

Sergio Bonelli Editore decide di mantenere la continuità con le precedenti ristampe in volume della serie Tex Willer e propone Tex incontra Zagor - Bandera! in un elegante volume cartonato dal formato di 19.5x26 cm, rigorosamente in bianco e nero. Il volume è impreziosito da un'evocativa e inedita copertina pittorica firmata da Massimo Carnevale. Come di consueto, la cura carto-tecnica è impeccabile: la rilegatura a filo è solida, e la rifinitura delle pagine assicura una lettura agevole. Anche per questo volume si opta per una carta usomano liscia dalla grammattura importante e dalla peculiare tonalità paglierina. 

Il volume avrebbe forse meritato qualche extra in più. Mauro Boselli infatti firma un contributo redazionale essenziale e sintetico che ripercorre rapidamente la storia del mancato incontro fra Tex e Zagor, mettendo in luce sia le ragioni "ideologiche" che quelle meramente editoriali, come accennato in precedenza. Il volume si conclude con una bella galleria di studi dei personaggi, realizzati da Alessandro Piccinelli.

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Bandera! Tex Willer incontra Zagor

Bandera! Tex Willer incontra Zagor

Il mitico incontro tra le due icone del fumetto italiano.

Commento

Voto di Cpop

80
Tex e Zagor incarnano, in parte, le diverse concezioni di "avventura" dei loro creatori. Tex rappresenta l'approccio più canonico e realistico di G.L. Bonelli, mentre Zagor incarna la sincretica e fantastica visione di Guido Nolitta (Sergio Bonelli). Boselli fa un sapiente uso di tutte le risorse narrative a sua disposizione, sfruttando abilmente semplici "rovesciamenti" per amalgamare l'intero universo narrativo. Ad affiancare Mauro Boselli, troviamo il talento di Alessandro Piccinelli con il suo tratto robusto e muscolare, ricco di dettagli ottenuti attraverso un preciso utilizzo del tratteggio e di neri profondi e densi, è debitore dei grandi maestri della scuola americana, con nomi come John Romita Sr. e John Buscema in particolare.

Pro

  • storia che va oltre il semplice incontro fra Tex e Zagor toccando tematiche importanti
  • belle muscolari le matite di Alessandro Piccinelli
  • Old Man Zagor è l'asso nella manica

Contro

  • per comprendere alcuni passaggi bisogna conoscere alcune storie di Zagor
  • il volume avrebbe meritato qualche extra in più
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