James Tynion IV, il geniale autore che ha conquistato il mondo dei fumetti con opere come Something is Killing the Children e The Closet, torna a stupirci con The Deviant, un thriller psicologico dalle tinte horror che intreccia temi inconsueti, esplorando le brutture della società, immerso in un'atmosfera di introspezione e terrore.
Pubblicato da Edizioni BD, il primo volume della serie risulta un viaggio negli anfratti più oscuri dell’animo umano, ambientato in un contesto natalizio insolitamente macabro. Accompagnato dalle disturbanti illustrazioni pregne di atmosfera realizzate da Joshua Hixson e dal lettering raffinato di Hassan Otsmane-Elhaou, questo fumetto rivela un'impronta oscura, evidenziandosi quale un’opera di grande impatto emotivo e artistico.
- Passato, presente: due tempi d'indagine
- Stigma sociale e discriminazione: cosa è cambiato dagli anni 70 ad oggi?
- Un thriller con sfumature horror.
- A Natale siamo tutti più buoni...o quasi.
- Un volume indimenticabile.
Passato, presente: due tempi d'indagine
Dicembre 1973, Milwaukee fu sconvolta da una serie di omicidi efferati. Il responsabile, noto solo come Il Deviato, era un uomo travestito da Babbo Natale che attirava le sue vittime, le torturava brutalmente e le legava con lucine natalizie, una macabra firma che terrorizzò la città.
Due adolescenti furono brutalmente uccisi, e il caso divenne un’ossessione per la stampa e l’opinione pubblica: eppure, cinquant’anni dopo, il ricordo di quegli eventi è ancora vivo, specialmente per Michael, un giovane fumettista gay che decide di ripercorrere quella storia per realizzare un nuovo progetto editoriale.
Michael vive una relazione apparentemente stabile con il compagno Derek, un giovane dallo sguardo gentile e lunghi capelli biondi. I due convivono e si sostengono a vicenda, ma dietro la facciata di serenità si nasconde un tumulto interiore che Michael non riesce a placare.
Deciso ad esplorare le proprie emozioni e sensazioni, si spinge in po' più in là, nelle profondità della psiche di un assassino, pronto a scrivere e disegnare un fumetto sulla storia del Deviato: così, la sua vita s'intreccia con quella di Randall, il presunto Killer di Natale.
Randall, in carcere da decenni, proclama ancora la sua innocenza, affermando che, nonostante meriti di essere in prigione per altri crimini, non è lui l’autore di quei brutali omicidi. Questo permetterà a Michael non solo di dar vita ad un fumetto che ripercorre le dinamiche di un caso - a suo dire - irrisolto, ma anche di percorrere un viaggio alla ricerca della propria identità.
Sento che c'è qualcosa che non va in me.
Trent'anni dopo, la storia si ripete, ed ecco che la narrazione si dipana tra passato e presente. Da un lato, ci immergiamo nel 1973, quando l'omosessualità era ancora considerata al pari di una malattia mentale e il primo gay pride aveva appena iniziato a scuotere le fondamenta di una società conservatrice: in questo contesto, l’etichetta di "diverso" bastava a rendere Randall un sospetto ideale, una figura ambigua intrappolata tra la sua sessualità e il pregiudizio pubblico.
Dall’altro lato, seguiamo la vicende legate al nuovo Killer del Natale, e le indagini della polizia sembrano puntare proprio in direzione di Michael, immerso nelle sue sessione d'intervista a un anziano Randall ancora in prigione: incontri che si trasformano in un confronto psicologico che scava nel passato, portando a galla segreti, traumi e verità scomode.
Non si tratta solo di un’indagine, ma di un’analisi del modo in cui la società ha visto e trattato l’omosessualità nel corso degli anni: negli anni 70, Randall, per molti, rappresenta tutto ciò che c’è di sbagliato.
Ma è davvero colpevole? Bastano la sua omosessualità e le sue perversioni nei confronti di ragazzini minorenni a far di lui un killer?
Michael, nel tentativo di raccontare la sua storia, inizia a confrontarsi con le proprie paure e insicurezze, scoprendo che il confine tra vittima e carnefice è spesso più sottile di quanto si possa immaginare.
Scrivere di Randall diventa per lui un modo di confrontarsi con il proprio passato, le proprie paure e la società che lo ha formato: tuttavia, non vuole scrivere una semplice autobiografia o glorificare un assassino, ma bensì trovare un significato più profondo a tutte quelle morti, raccontare una storia che rifletta le sue esperienze e, forse, ottenere una forma di espiazione.
Le dichiarazioni di Randall instillano dubbi in lui e nel lettore, mentre la tensione narrativa cresce e la storia di Michael s'interseca con quella della polizia, intenta a trovare il nuovo Killer del Natale:
è davvero lui a vestire i panni del nuovo assassino? O c'è dell'altro?
La storia di The Deviant non offre risposte semplici. La verità, come le lucine che legano le vittime, rimane intrecciata in un groviglio di bugie, paure e pregiudizi. Ciò che emerge, però, è un ritratto potente e toccante di due uomini spezzati: uno in cerca di giustizia, l’altro di redenzione.
Stigma sociale e discriminazione: cosa è cambiato dagli anni 70 ad oggi?
Le tavole del fumetto riflettono l’intensità emotiva della storia: grazie all’arte di Joshua Hixson, l’atmosfera diventa cupa, carica di tensione. I colori freddi, le ombre profonde e le scene di crimini disturbanti catturano l’orrore di quegli anni e il tormento interiore dei protagonisti. L’America degli anni 70 prende vita, impersonificando un vero e proprio personaggio, con i suoi pregiudizi, le sue battaglie per i diritti civili e la sua sete di giustizia sommaria.
Il cuore di The Deviant non è rappresentato solo dal mistero su chi sia il vero assassino, ma una riflessione incisiva sulla società: la discriminazione e la stigmatizzazione, in particolare quella subita dalle persone LGBTQ+ negli anni 70, è centrale, trattata magistralmente dall'espediente narrativo dell'indagine di Michael (attraverso una serie di flashback).
L'ormai vecchio Randall, accusato anni addietro principalmente a causa della sua omosessualità e diversità, diventa il simbolo di una società che giudica e condanna senza prove concrete, solo sulla base di un pregiudizio.
Tynion esplora con sensibilità e profondità la psiche di Michael, il giovane protagonista, un uomo omosessuale che lotta con i suoi demoni interiori e con i pregiudizi ancora radicati nella società contemporanea, rendendo l'opera al pari di una vera e propria indagine su cosa significhi essere devianti agli occhi degli altri, in un contesto che spesso non lascia spazio alla comprensione o all’empatia.
Un thriller con sfumature horror.
Tynion definisce The Deviant come una delle sue storie più oscure e personali, e questa caratteristica si percepisce in ogni pagina. La scrittura è stratificata, intervallata da tavole caratterizzate da un profondo silenzio a pagine pregne di dialoghi che rivelano lentamente i segreti dei personaggi, il tutto arricchito da capitoli a mo' di flashback che offrono scorci inquietanti degli eventi del passato di entrambi i protagonisti dell'opera: Michael e il presunto killer.
L’intreccio narrativo è costruito con maestria, alternando momenti di suspense opprimente a scene di introspezione, in un crescendo di tensione che culmina in un finale che lascia tutti di stucco...
Tuttavia, ciò che distingue The Deviant da un fumetto horror è la sua capacità di mescolare elementi di questo genere con una narrazione psicologica e sociale. Difatti, la storia non si limita a spaventare o intrigare il lettore, ma lo invita a riflettere su questioni profonde come la ricerca dell’identità, la discriminazione o il bisogno di accettazione degli individui in una società spietata: il tempo scorre, ma certi pregiudizi sono duri a morire.
Michael, con la sua personalità complessa e il suo rapporto apparentemente stabile con Derek, rappresenta una figura tridimensionale che si discosta dai cliché del genere, offrendo una prospettiva unica sul tema della ricerca di sé: si batte per comprendere di più sul killer, quasi a voler apprendere qualcosa in più sulla sua persona attraverso i racconti di un uomo che, come lui, si è sentito incompreso, diverso. Un deviato, proprio come le vittime di queste storie.
A Natale siamo tutti più buoni...o quasi.
La cornice natalizia di The Deviant è una scelta deliberata per sottolineare il contrasto tra la gioia associata a questa festività e l’orrore degli eventi narrati: il Natale, simbolo di speranza e rinascita, assume qui una connotazione quasi ironica e perversa, amplificando l’impatto delle atrocità commesse dal killer e facendo sentire il lettore a disagio. Le classiche luci colorate sono qui sfruttate dal nemico per legare le proprie vittime, facilitandogli lo sventramento: sono trattati come tacchini.
Joshua Hixson, al disegno, è un maestro nel creare un’atmosfera cupa e perturbante: le sue tavole, dominate da toni scuri e colori de-saturati, trasmettono un senso di claustrofobia e disagio, riflettendo lo stato emotivo dei personaggi. L’uso del nero è particolarmente significativo, con splash page che si concentrano su dettagli inquietanti, amplificando l’impatto emotivo delle scene più crude.
Oltre alla scrittura e ai disegni, anche il lettering di Hassan Otsmane-Elhaou, vincitore del Premio Eisner 2024, aggiunge una dimensione visiva importante all’opera: il suo lavoro non è solo funzionale, ma contribuisce attivamente alla narrazione, enfatizzando il tono dei dialoghi e il ritmo della lettura.
Un volume indimenticabile.
Questo team creativo si dimostra perfettamente sincronizzato, offrendo un prodotto coeso e di altissima qualità, rendendo The Deviant indimenticabile e spingendo il lettore a voler assolutamente conoscere le verità che si nascondono dietro il Killer Deviato.
Con 136 pagine che scorrono rapide ma lasciano il segno, il primo volume dell'opera risulta un’esperienza narrativa e visiva che non può essere ignorata: il formato 17x25 brossurato, al prezzo di € 16, offre al pubblico un prodotto curato nei dettagli, ideale sia per gli appassionati del genere horror che per chi cerca una storia ben scritta e artisticamente raffinata.
Commento
Voto di Cpop
85Pro
- Estetica horror, narrazione di un thriller.
- Disegni magistrali, terrificanti.
- Storia di indagini, ma anche una profonda critica alla società e alle discriminazioni.
Contro
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