Valerian e la Città dei Mille Pianeti, la recensione del ritorno al futuro di Besson

Luc Besson torna a immaginare un domani colorato, multietnico e adrenalinico con il suo nuovo action futuristico Valerian e la Città dei Mille Pianeti: la nostra recensione del film.

Autore: Elisa Giudici ,

Correvano gli anni '70 quando un adolescente francese di nome Luc Besson trascorreva i suoi pomeriggi leggendo Valerian, una graphic novel tutta avventure nello spazio e alieni scritta da Pierre Christin e illustrata da Jean-Claude Mézières.

Oggi di anni il regista, produttore e scrittore Luc Besson ne ha 58 ed è tra i pochi cineasti europei nella posizione di poter produrre e girare un blockbuster hollywoodiano.

Con Lucy riuscì a consolidare la carriera action di Scarlett Johansson, registrando un'incredibile e inatteso successo anche negli Stati Uniti. Cosa è andato storto con Valerian e la Città dei Mille Pianeti, il flop al botteghino più cocente dell'estate 2017?

Ritorno al futuro, guardando al passato: Valerian secondo Besson

Delle vicende extra-cinematografiche di Valerian molto si sussurra. Rimane quel passaggio sfumato a Cannes per la ferma intenzione di molti a Hollywood di mantenere il blocco delle major, per protesta contro la massiccia presenza di Netflix in Croisette. Che il film di Besson all'uscita sia poi stato bersagliato da un fuoco di fila impietoso - forse troppo accanito per non destare qualche sospetto - è un dato innegabile. Davvero Valerian è così tremendo? 

La risposta è no, perché quando Besson sbaglia lo fa spettacolarmente e chiassosamente, ma la sua qualità di regista action e brillante non viene mai meno. Certo però questa avventura spaziale con protagonisti Dane DeHaan e la top model e attrice Cara Delevingne non può che ricadere nel territorio dei progetti falliti del regista, anche se in passato Besson è riuscito a sbagliare ben più clamorosamente. 

Il problema stavolta non è tanto del regista, quanto del pubblico. Sono passati esattamente 20 anni dal grande successo de Il Quinto Elemento, il mondo (cinematografico e non) è cambiato e così la nostra idea di futuro. Le megalopoli iperboliche e coloratissime di Luc Besson - una volta futuristiche - oggi sembrano fantascienza vintage venata di nostalgia.

Valerian è un film proiettato in un futuro lontanissimo che sembra ritrarre la leggerezza e l'ottimismo degli anni '80 terrestri. Valerian prova ancora una volta che rifarsi visivamente a Blade Runner da una parte e a Star Wars dall'altra significa non dettare più il gusto del pubblico ma tentare inutilmente d'intercettarlo in un territorio familiare.

Valerian: mille pianeti, mille storie, mille occasioni sprecate

Se già concettualmente il sogno adolescenziale di Besson riflette un gusto lontanissimo da quello dei millennial - problema in cui è incappato più di un regista ultimamente - ad aggravare la situazione sono anche dei difetti congeniti del suo cinema. 

Un grosso limite di Valerian è dato dal cast, davvero mal assortito. Cara Delevingne non è certo una cima della recitazione ma è adatta a vestire i panni dell'agente intergalattico super sexy ed efficiente. La stessa cosa non si può dire di Dane DeHaan, solidissimo attore a cui manca il physique du rôle dell'eroe action e smargiasso. Il suo Valerian è un'accozzaglia di stereotipi che sarebbero funzionati perfettamente per uno dei tanti ragazzoni statunitensi prestati al cinema d'azione, ma non per un uomo dai suoi lineamenti e dalle sue qualità. Certo la comparsata di Rihanna dà quella nota stuzzicante al film, ma ci vorrebbe ben di per salvare lo spettatore dalla noia.

La componente adolescenziale del progetto si riflette anche nello svilupparsi della trama. Seguiamo i due bellissimi e infallibili agenti governativi in varie missioni impossibili e intergalattiche, che li porteranno a scoprire il solito, sordido complotto dei piani alti. La trama è al contempo ipertrofica - con mille personaggi e mille direzioni diverse da esplorare - e impalpabile, evanescente. Tra l'effetto déjà-vu per situazioni viste in decine di altri film e un versante comico che proprio non decolla, Valerian è leggero nei suoi momenti migliori, inesistente e noioso per la gran parte del suo minutaggio. 

La bella bionda sexy da impalmare, i protagonisti caucasici e efficienti, i simpatici alieni primitivi da salvare: forse il problema di Valerian è che affronta certe tematiche e certe fantasie erotiche e sociali come se dagli anni '80 non fosse cambiato nulla.

Valerian e la Città dei Mille Pianeti sarà nei cinema italiani dal 21 settembre 2017.

Commento

Voto di Cpop

60
La bella da impalmare, i protagonisti efficienti, simpatici alieni da salvare: il problema di Valerian è che affronta tematiche e fantasie sociali come se dagli anni '80 non fosse cambiato nulla.

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