Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine, recensione: dove c'è amore c'è una grande storia

Autore: Domenico Bottalico ,

Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine è il primo incontro ufficiale tra gli eroi DC e quelli di Sergio Bonelli Editore. Si tratta di un'avventura completamente inedita che vede come protagonisti Zagor, lo Spirito con la Scure, e Flash, il Velocista Scarlatto, firmata da Mauro Uzzeo e Giovanni Masi ai testi, Davide Gianfelice ai disegni, nonché autore della copertina regular del volume, mentre i colori sono di Adele Matera e Luca Saponti. A firmare la copertina variant sono i pennelli dell'apprezzatissimo Gabriele Dell'Otto.

Di cosa parla Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine

Nel cuore di Central City, i Rogues stanno tramando uno dei loro audaci colpi e proprio di fronte al Museo dei Flash. Flash, naturalmente, non può esimersi dall'intervenire. Tuttavia, durante la frenetica battaglia, qualcosa attira l'attenzione del Velocista Scarlatto: un ragazzino chiede disperatamente aiuto. In circostanze normali, non sarebbe nulla di straordinario durante gli scontri con i Rogues, se non fosse per il fatto che il ragazzo sembra vibrare in modo anomalo e la realtà sembra collassare intorno a lui.

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Nel frattempo, a Darkwood Zagor sta percorrendo la strada di casa in compagnia del sempre affamato Cico. L'attenzione dello Spirito con la Scure viene catturata dalla richiesta d'aiuto proveniente dallo stesso ragazzino comparso a Central City. Seguendolo fino a quello che ha l'aria di essere un villaggio abbandonato, Zagor subisce l'improvvisa imboscata dai suoi più acerrimi nemici, apparentemente tornati in vita. Si tratta di un incubo o di un maleficio?

Mentre scopriamo le origini di Kohana, lo sfortunato ragazzino che pare poter viaggiare fra le dimensioni, le stranezze a Central City non sembrano conoscere tregua. Nel cuore della città, viene scoperto un cimitero indiano, e la peculiarità sta nel fatto che tutti i resti ritrovati presentano sul petto il simbolo del fulmine. Mentre Barry Allen indaga sull'unica prova a sua disposizione, ovvero un ciondolo rinvenuto su uno dei corpi, Flash decide di seguire la singolare traccia energetica di Kohana ritrovandosi nella foresta di Darkwood.

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L'incontro con Zagor, che nel frattempo ha scelto di aiutare il giovane Kohana, si rivela tutt'altro che amichevole. Lo Spirito con la Scure non solo dimostra di poter reggere il confronto con il Velocista Scarlatto, ma addirittura lo supera quando la super-velocità di Flash scompare improvvisamente. Dopo lo shock iniziale, i due eroi riescono finalmente a confrontarsi e decidono di unire le forze per aiutare Kohana. La marcia del gruppo composto dai due eroi, Cico e Kohana verso Fort Perry tuttavia è interotta dall'improvviso peggioramente delle condizioni di Flash proprio in prossimità del lago dove un tempo giaceva la pietra che aveva dato i poteri a Thunderman, una delle nemesi di Zagor.

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In soccorso degli eroi giunge un enigmatico gruppo di misteriosi e potenti sciamani. Dopo aver curato Flash, gli sciamani confermano che due menti malvagie hanno unite le forze per attirare il Velocista Scarlatto in questa realtà. Il loro piano diabolico ed estremamente pericoloso prevede di sfruttare proprio il potere di Flash prima che questi venga respinto nella sua dimensione. La missione degli eroi è salvare i loro due mondi e l'intera realtà, e per farlo, devono dirigersi di gran lena verso la Montagna del Teschio.

Il piano si complica però quando un altro velocista entrerà nella contesa, dando il via a una spettacolare ma spaventosa battaglia finale. Uno scontro epico che si svolge in una realtà che ha fuso Central City e Darkwood, costringendo amici e nemici a unire le forze. Naturalmente, toccherà allo Spirito con la Scure e al Velocista Scarlatto sugellare la vittoria.

Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine: ritrovarsi ad amare i (super)eroi

Sin dalle prime pagine di Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine appare evidente quanto la collaudata coppia formata da Mauro Uzzeo (un veterano zagoriano) e Giovanni Masi abbia lavorato in maniera certosina per stuzzicare l'attenzione e suscitare l'entusiasmo sia dei fan DC che di quelli Sergio Bonelli Editore. La formula sembra apparentemente semplice: lavorare ovviamente sulle differenze di due personaggi che vivono in universi narrativi decisamente distanti e diversi ma anche intelligentemente su quelli che sono i punti di contatto fra Flash e Zagor.

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Per i due autori, lavorare in questa direzione ha significato approfondire, da un lato, il sincretismo che da sempre caratterizza narrativamente Zagor, e dall'altro, recuperare le caratteristiche distintive di Flash nell'incarnazione di Barry Allen, chiaramente riconducibile alla Silver Age. Non è casuale che nel volume si assista, da un lato, a un ingresso in scena decisamente nolittiano dello Spirito con la Scure e, dall'altro, la vicenda si metta effettivamente in moto quando Barry Allen inizia materialmente a lavorare sull'unica prova a sua disposizione.

In definitiva, stiamo parlando di un classico team-up tra (super)eroi: i due protagonisti devono superare le loro iniziali divergenze mentre una coppia di villain unisce le forze per realizzare un folle piano criminale. Si tratta della tipica storia plot driven che però non manca di regalare momenti spettacolari e spunti interessanti.

Da un lato, l'atmosfera di Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine richiama le storie di Guido Nolitta e, dall'altro, evoca la celebre serie The Brave and The Bold. Come dichiarato nella quarta di copertina del volume, questa è veramente una lettura che celebra l'amore per i due protagonisti, se non altro perché costruita facendo vibrare, mai espressione fu più adatta come in questo caso, le corde emozionali dei lettori.

Dai collegamenti tra le due pittoresche e temibili gallerie di nemici, agli easter egg legati a Max Mercury, passando per l'arrivo di un altro velocista (elemento narrativo che apre la strada a un possibile seguito) fino allo scontro finale, che inevitabilmente richiama il primo confronto tra Zagor e la sua nemesi più insidiosa, fino ai villain che scambiano idealmente i ruoli, uno più cerebrale per Zagor l'altro più bestiale per Flash, ogni elemento è modellato utilizzando stilemi narrativi familiari, forse anche semplici, ma incredibilmente efficaci.

Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine è una lettura densa ma che riesce a catturare subito il lettore evitando inutili orpelli narrativi e stilistici e puntando subito dritta all'azione e all'avventura. Il rapido scambio di prospettive tra i due protagonisti mette in luce le loro incredibili abilità e la loro fibra morale, complementari nel contrastare una minaccia di proporzioni catastrofiche. Tutto questo suscita nel lettore quel senso di meraviglia primevo della narrativa (super)eroistica.

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È importante sottolineare come il volume sia accessibile sia ai neofiti, che saranno travolti tanto dal suo ritmo sostenuto quanto dall'incredibile quantità di sollecitazioni narrative legate ai due personaggi e ai loro universi, che dai fan più addentrati, che apprezzeranno le sfumature e i riferimenti presenti. Ancora più importante è però sottolineare che Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine è una di quelle storie che riconcilia con la narrativa a fumetti di supereroi nel senso più ampio del termine.

Si tratta di una storia realizzata con grande amore e animata da uno spirito ecumenico che dovrebbe essere accolta con entusiasmo e abbracciata dai lettori, specialmente in un periodo di transizione per l'editoria a fumetti come quello che stiamo vivendo oggi. L'indubbia qualità di Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine dimostra, fra le altre cose, che è possibile trovare nuovi sbocchi narrativi nel solco della tradizione.

La verticalità di Zagor e l'orizzontalità di Flash

Il successo di Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine è indubbiamente legato all'eccellente lavoro di Davide Gianfelice alle matite, con il prezioso supporto ai colori di Adele Matera e Luca Saponti. Avendo già avuto il privilegio di disegnare sia Zagor che Flash, il disegnatore milanese ha solo dovuto calibrare il suo stile e adottare piccoli, ma efficaci, accorgimenti nella costruzione delle tavole riuscendo a catturare l'essenza dei due personaggi anche graficamente.

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Lo stile di Gianfelice è maturato moltissimo. Il suo tratto è ora più sicuro, e le linee spigolose che lo caratterizzano sono più coerenti, avvicinandolo a quello di Andy Kubert. La ricerca di un realismo muscolare, tipicamente americano, è sottolineata da una stilizzazione efficace, impiegata con parsimonia e solo quando necessario nelle inquadrature più ampie. Senza cedere all'ipertrofia, lo Zagor e il Flash, disegnati da Gianfelice, sono fasci di muscoli nervosi, pronti a scattare, memori delle lezioni di Gallieno Ferri ma anche del Tarzan di Joe Kubert e del Flash di Carmine Infantino così come ripreso da Carmine Di Giandomenico nel passato recente.

Gianfelice mette in mostra il suo talento soprattutto in due grandi sequenze d'azione: quella a inizio volume e quella nel secondo atto. Nella battaglia finale invece ricorre a soluzioni più marcatamente wide screen. In queste due sequenze, ha la possibilità di mettere in pratica una serie di soluzioni a livello di tratto e inquadrature che esaltano la cineticità del Velocista Scarlatto e, attraverso un abile uso della prossemica, la prestanza di Zagor.

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La costruzione della tavola è l'aspetto più interessante del lavoro di Gianfelice. Innanzitutto, si distingue per la destrutturazione sia dell'impostazione bonelliana della gabbia che di quella tipica dei fumetti americani. A una prima occhiata, emerge un'apertura della tavola, dove una vignetta centrale radicale è circondata sia da inserti che di altre vignette "satellite". Inoltre, si nota un gioco di rimandi tra orizzontalità e verticalità: la prima è preponderante con Zagor, mentre la seconda prevale con Flash, quasi a sottolineare la "dimensione" dei due eroi.

Questa scelta influisce naturalmente anche sulle inquadrature. Oltre alle soluzioni classiche, il disegnatore utilizza anche inquadrature a volo d'uccello, dal basso e alcuni efficaci piani americani. Il tutto è accompagnato da soluzioni più estreme, come il totale capovolgimento del punto di vista (nella sequenza d'azione centrale del volume in cui Flash combatte contro l'altro Velocista), o l'uso di riquadri dalle forme irregolari o sbordature che coinvolgono due o più figure. In definitiva, sono schemi più o meno ricorrenti che, combinati nel corso del volume, conferiscono a Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine una dinamicità diffusa e una personalità invidiabile.

Il lavoro ai colori di Adele Matera e Luca Saponti è notevole. I due artisti si distinguono particolarmente nella gestione di palette con campiture uniformi, che completano efficacemente il tratto del disegnatore. Il punto di forza risiede soprattutto nel lavoro sulle luci, cercando da un lato di raggiungere la naturalezza degli ambienti aperti in cui si svolge la maggior parte della vicenda e, dall'altro, mettendo in evidenza la totale artificiosità delle tecnologie utilizzate dagli antagonisti e della nuova realtà ricreata successivamente. Dal punto di vista cromatico, si gioca sulla progressiva "assonanza" del rosso zagoriano con quello del Velocista Scarlatto, mentre i blu e i viola rappresentano sin da subito l'elemento alieno ed estraneo.

Il volume

Sergio Bonelli Editore presenta Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine in volume cartonato formato 22x30 cm. Dal punto di vista cartotecnico, la rilegatura a filo è robusta e la rifilatura delle pagine è precisa: la lettura è quindi agevole anche nelle spettacolari doppie splash-page. La carta patinata lucida, di buona grammatura, garantisce una resa ottimale dei colori realizzati da Adele Matera e Luca Saponti, nonché del tratto dinamico di Davide Gianfelice. Menzione d'onore anche per la scelta della suggestiva copertina variant, in stile pittorico di Gabriele Dell'Otto.

Dal punto di vista redazionale, sono gli stessi autori, Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, a contribuire con tre articoli. Il primo, introduttivo, serve a presentare i due protagonisti. Il secondo, alla fine del volume, tratta della lunga storia degli "incontri impossibili" dei due personaggi, partendo da quello tra Barry Allen e il suo alter ego della Golden Age, Jay Garrick, fino agli incontri tra Zagor e Dragonero. Nel terzo articolo, anch'esso situato alla fine del volume e forse il più pregnante e sentito, gli autori tracciano i punti in comune tra Flash e Zagor, con una interessante digressione sulla storia comparata del fumetto e sul periodo d'esordio dei due. Il volume si conclude con una ricca sezione di schizzi e studi preparatori delle due copertine.

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Commento

cpop.it

90

Da un lato, l'atmosfera di Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine richiama le storie di Guido Nolitta e, dall'altro, evoca la celebre serie The Brave and The Bold. Come dichiarato nella quarta di copertina del volume, questa è veramente una lettura che celebra l'amore per i due protagonisti, se non altro perché costruita facendo vibrare, mai espressione fu più adatta come in questo caso, le corde emozionali dei lettori.

Pro

  • ideale sia per i neofiti che per i lettori di lunga data di Zagor e/o Flash
  • efficacissimo lavoro grafico di Davide Gianfelice

Contro

  • alcuni riferimenti alla lore dei due personaggi potrebbe non essere chiarissimo ai neofiti
  • le motivazioni dei due villain risultano abbastanza stereotipate
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