22.11.63: Jake Epping, un uomo ordinario in una storia straordinaria

Autore: Chiara Poli ,

Abbiamo visto i primi 4 episodi di #22.11.63, la serie tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King, in prima assoluta su FOX ogni lunedì alle 21.00.

E dopo 4 episodi, abbiamo elementi sufficienti per affermarlo: Jake Epping è l’uomo più adorabile del mondo.

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Eppure, non è un uomo straordinario. Jake Epping è solo una brava persona, onesta e rispettosa.

Un gentiluomo che negli anni ‘60 si trova benissimo (anche se non parla come un uomo degli anni ‘60, quando si arrabbia. Come quando affronta il marito di Sadie: usa un linguaggio un po’ troppo colorito per un uomo dell’epoca).

Jake e Sadie in 22.11.63
22.11.63: Jake e Sadie al ballo scolastico

Per il resto, il passato sembra il suo habitat naturale. Jake ha un codice d’onore, secondo il quale le donne vanno trattate in un certo modo, le ingiustizie non sono ammissibili e la compassione è indispensabile.

Secondo Jake, l’ordine delle priorità va costruito un passo alla volta. E con cognizione di causa.

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Mentre raccoglie prove contro Lee Harvey Oswald, invece di agire “alla cieca”, ricorda un personaggio molto diverso: Dexter Morgan, l’assassino che prima di scegliere la propria vittima si procurava le prove della sua colpevolezza.

Ma Jake ricorda anche tanti altri personaggi delle serie TV: è romantico come il dottor Stranamore di #Grey’s Anatomy, determinato a ignorare le difficoltà pur di rendere felice la donna che ama.

Bill e Jake in 22.11.63
22.11.63: Jake con il suo amico Bill, che lo assiste nell'impresa di spiare Oswald

È saggio come un capitano di Star Trek, che sa quando può e deve intervenire sugli eventi, e quando deve lasciare che la storia faccia il suo corso. Sa valutare e scegliere, senza farsi trasportare dall’emotività.

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A volte, però, si lascia andare. Segue il suo istinto. E in questo ricorda la passionalità del procuratore Marcia Clark ne #Il caso O.J. Simpson.

Perché Jake Epping non è solo il frutto della penna di Stephen King: il Jake del libro è diverso da quello della TV.

Non deve piacere a milioni di persone in tutto il mondo: deve solo raccontarci una storia e coinvolgerci nel racconto. Ecco perché, con astuzia, per il suo corrispettivo in TV gli autori hanno “rubato” dai personaggi più amati dal pubblico.

Jake Epping, protagonista di 22.11.63
22.11.63: James Franco è Jake Epping

Non per dipingere un cavaliere senza macchia, ma per infilare l’uomo ordinario in un contesto straordinario. Un uomo che s’improvvisa spia, con risultati spesso goffi, e che inaspettatamente s’innamora, rischiando di distogliere lo sguardo dal motivo per cui ha deciso di rinunciare alla sua vita nel Nuovo Millennio.

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Jake non è un professionista dello spionaggio, è un insegnante che si è imbarcato in un’impresa più grande di lui. Però ci crede, in quell’impresa.

E mentre molti brani tratti dalla colonna sonora di Dirty Dancing (ambientato, appunto, nel 1960) fa da collante fra presente e futuro, strizzando l'occhio allo spettatore, tutto corre inesorabilmente verso il momento clou. Quello che l’uomo comune affronterà con gli unici mezzi che possiede: buone intenzioni e determinazione.

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