Abbiamo provato Anthem: dubbi e certezze dalla VIP demo del nuovo gioco BioWare

Autore: Andrea Guerriero ,

Nel variegato panorama videoludico, BioWare è una delle case di sviluppo più amate e rispettate dal pubblico.

D'altronde la compagnia canadese ha il merito di averci regalato negli anni diversi capolavori, dando il vita a saghe ormai scolpite nei cuori degli appassionati di videogiochi. Da Baldur's Gate a Star Wars: Knights of the Old Republic, passando pure per Mass Effect e Dragon Age, l'ormai sussidiaria del colosso Electronic Arts è riuscita in più di un'occasione a distinguersi dalla massa.

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La prossima scommessa di BioWare fa rima con Anthem. Annunciato nel corso dell'E3 2017 sul palco della conferenza Microsoft, il titolo si propone come un mix di generi diversi, in cui esplorare un grande mondo aperto dalle venature sci-fi sia in singolo che in compagnia di altri utenti online. Un inno che non ha solo il compito di farci dimenticare il mezzo passo falso compiuto con Mass Effect Andromeda, ma anche di lanciare il team di sviluppo capitanato da Casey Hudson nell'universo dei "game as service".

Prendendo ispirazione da Destiny o The Division, Anthem pennella ora i canoni tradizionali degli shooter, ora elementi da gioco di ruolo, ora ancora piccole porzioni di una struttura squisitamente MMO. 

E se è vero che il debutto nei negozi è sempre più vicino - la data di uscita cade giorno 22 febbraio, su PC, PlayStation 4 e Xbox One -, noi di NoSpoiler abbiamo trascorso qualche giorno tra i server dell'ultima produzione EA, grazie alla demo VIP messa a disposizione per tutti coloro che hanno già prenotato il gioco. Al netto di diversi e conclamati problemi di connessione all'infrastruttura di rete, ora siamo pronti a mettere nero su bianco le nostre impressioni. Senza dimenticare qualche importante criticità!

La doppia natura di Anthem

Fin dall'annuncio, Anthem ha suscitato emozioni contrastanti nei videogiocatori. C'è chi si è detto subito entusiasta di lanciarsi in un "inno" multiplayer sotto la guida oculata di BioWare, e chi invece ha riscontrato immediatamente diversi punti oscuri nel lavoro della casa di Mass Effect. Anche a fronte di una strategia comunicativa non esattamente cristallina, migliorata solo grazie ai recenti livestream pubblicati su Twitch.

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L'ambizione di BioWare è comunque evidente. Gli sforzi degli sviluppatori puntano infatti a offrire ai gamer un'esperienza nella quale trovino spazio due anime molto diverse fra loro: una definita da un gameplay più vicino agli amanti dell'online e delle attività in costante evoluzione, e l'altra rappresentata da una componente single player sostanzialmente speculare, sia per ritmo che per impostazione.

Questa dualità si riflette anche in una qualità traballante. La sezione di gioco prettamente narrativa racchiusa tra le mura della città fortezza di Tarsis va sì a sciorinare delle premesse piuttosto interessanti per il futuro sviluppo della trama, ma il giocato nudo e crudo appare meno curato di quello "massivo". Al netto di una scrittura pregevole e della buona impronta data alla personalizzazione del nostro personaggio, le fasi di gameplay tendono a frammentare eccessivamente la fluidità tanto decantata dai programmatori. 

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BioWare/Electronic Arts
BioWare rischia tutto con il lancio dell'ambizioso Anthem

Non solo, tecnicamente si notano alcuni scivoloni - tenendo comunque conto che non si tratta della versione finale attesa sugli scaffali. Questa fase, impostata in prima persona, soffre di un framerate ballerino che solo raramente riesce a rimanere stabile sui 30fps. Aggiungete un level design non troppo ispirato e problemi di streaming degli asset e nel caricamento degli shader, e capirete anche voi quanto la porzione ruolistica di Anthem non soddisfi completamente le nostre - comunque alte - aspettative. 

In molti si sono chiesti se Anthem sia godibile anche dagli appassionati dei titoli BioWare, in cui la narrazione e gli elementi GDR la fanno da padrone. Una domanda di non facile risposta basandosi solo sulla demo VIP, e che potrà essere esaudita solo in sede di recensione.

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Appare comunque chiaro quanto la compagnia con sede a Edmonton abbia volutamente lasciato in secondo piano la componente narrativa, per sperimentare nel campo dei giochi come servizi continui - proprio come il già citato Destiny di Bungie.

Problemi di personalità?

Solo una volta lasciati i confini di Tarsis, Anthem riesce infatti a esprimere tutto il suo splendente potenziale. Paradossalmente proprio quando BioWare prova a "giocare" stravolgendo le sue storiche regole e a uscire dalla sua conclamata comfort zone.

Lasciando ampio spazio all'esplorazione e alla collaborazione tra giocatori, Anthem chiude le porte della fortezza e regala un mondo vivido e lussureggiante. Un mondo incompleto, la cui costruzione si deve a misteriose entità che ne hanno modellato le fattezze con strumenti di immane potere. Saremo quindi accolti - e sinceramente colpiti! - da un mosaico fatto di foreste lussureggianti, enormi cascate e vallate verdeggianti. E che, sotto la sua patina colorata, nasconde diverse minacce pronte a neutralizzare il nostro Strale - nel gioco completo potrete scegliere quattro diverse classi. 

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BioWare/Electronic Arts
Anthem offrirà un mix di diversi generi diversi

A lasciare un gran senso di soddisfazione è in particolare il sistema di volo integrato. Il movimento di Anthem da eccentrico TPS asseconda un po' tutti i nostri "capricci acrobatici": virate, picchiate e un level design plasmato sulla verticalità vi lasceranno senza fiato. Se infatti, dal punto di vista del gunplay puro, Anthem fatica a rivaleggiare con avversari del calibro di Destiny, complice anche l'utilizzo della terza persona, le meccaniche di spostamento garantiscono all'azione un dinamismo eccezionale.

I combattimenti sono di conseguenza molto appaganti - nonostante qualche incertezza dell'intelligenza artificiale dei nemici -, e vengono intervallati da semplici enigmi ambientali perfettamente integrati nell'economia ludica. La caratterizzazione dei diversi Strali, tutti dotati di forti unicità, contribuisce poi ad arricchire la varietà del gameplay

Elementi, questi, che fanno di Anthem un videogioco divertente e piuttosto vario, nonostante per ora la sua personalità non sia poi così incisiva. 

L'inno di BioWare ha un retrogusto intenso di già visto, almeno in questa demo esclusiva. Una considerazione che coinvolge tanto la direzione artistica, quanto aspetti come design delle armi, interfaccia o meccaniche di gioco, ma che potrebbe migliorare nella versione definitiva - e con DLC futuri.

Conclusioni

Con Anthem abbiamo soddisfatto la nostra voglia di volare. E pure quella di dare filo da torcere a pletore di nemici armati di tutto punto, mettendo le mani su golosissime ricompense. 

Siamo quindi convinti, a fronte della nostra prova su strada, che riuscirà agilmente a competere con i colossi degli shooter a sviluppo continuo, soprattutto una volta creata una community densa e proattiva come già accaduto per The Division e Destiny. Magari addirittura sottraendo fette di pubblico ai suoi principali avversari. Al suo arco brillano infatti le frecce di un gameplay solido, vario e divertente - soprattutto nelle fasi di volo -, così come una trama che mette sul piatto spunti particolarmente interessanti.

Detto questo, non è ancora chiaro se Anthem sarà capace di offrire un'esperienza soddisfacente a chi è alla ricerca della classica tradizione videoludica made in Bioware. Gli ultimi tasselli di un puzzle seducente saranno disponibili solo il 22 febbraio, quando potremo dedicarci al gioco completo e al suo endgame, così come avere un chiaro più lucido sulla sua evoluzione nel lungo periodo.

BioWare/Electronic Arts
Anthem in uscita il 22 febbraio 2019

Voi cosa ne pensate, Anthem è riuscito ad incuriosirvi? Lo avete già prenotato su PC, PlayStation 4 o Xbox One?

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