Atsushi Kamijo: "Aka x Kuro è una delle opere di cui sono più orgoglioso" [INTERVISTA]

Le parole del sensei Atsushi Kamijo: l'autore di To-y, Sex e Aka x Kuro ospite di saldaPress a Lucca Comics & Games 2024.

Autore: Livia Soreca ,

Fra gli artisti più attesi a Lucca Comics & Games 2024, abbiamo avuto il piacere di incontrare il sensei Atsushi Kamijo, ospite di saldaPress: un mangaka che sin dai suoi esordi ha rappresentato un punto di riferimento per la sua generazione, con il suo stile nitido, le sue atmosfere eleganti e uno storytelling degno di un maestro del fumetto giapponese.

Il sensei ha presentato proprio a Lucca Comics & Games 2024 l'edizione italiana di Aka x Kuro, manga seinen pubblicato per la prima volta nel 2000 e, grazie a saldaPress, giunto quest'anno nelle librerie e nelle fumetterie italiane in due volumi raccolti in uno splendido cofanetto da collezione.

In fiera abbiamo avuto la fortuna di partecipare a una round table organizzata da saldaPress, durante la quale il sensei Kamijo ha raccontato aneddoti sul suo processo creativo, i cambiamenti del suo stile nel corso del tempo e non solo. Successivamente, abbiamo potuto intervistare il maestro, completando così il nostro viaggio attraverso la sua splendida arte.

L'incontro con Atsushi Kamijo e l'intervista esclusiva

Livia Soreca
Piacere di conoscerla Kamijo-sensei, benvenuto su Cultura POP. Siamo molto lieti di avela qui con noi.
Negli anni il suo stile si è evoluto, da To-y a Sex degli anni ’80 e ancora con Aka x Kuro negli anni Duemila. Lei come ha avvertito questo cambiamento nel tempo e in che modo invece sente di essere rimasto fedele alla propria arte?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
Qui in Italia, da quando mi sono approcciato con l'editore Alessio, ovviamente sono passati solo due anni e in questi due anni siamo riusciti a pubblicare sia To-y sia Sex, e recentemente Aka x Kuro, quindi una persona italiana che si approccia adesso ai miei lavori vede il cambio di stile che è intercorso in questi anni. Per me invece è passato molto più tempo, perché in Giappone queste tre opere sono state pubblicate nel giro dei 15 anni, quindi Io non sento un cambiamento così grande come una persona che legge tutto insieme nel corso di poco tempo.

Ho scritto il mio primo libro quando avevo 23 anni e poi quando ne avevo 35. In questo lasso di tempo la società e la situazione in Giappone erano diverse. Ad esempio, in un'epoca pensavo di più alla musica, in un'altra più al combattimento. Però l'importante per me non è tanto quello di cui si scrive nel manga giapponese, ma le relazioni tra le persone al suo interno.

Rapporti semplici in realtà: l'amicizia, il rapporto tra genitori e figli, rapporti d'amore... Tutte quelle che possono essere le problematiche all'interno di questi rapporti, quindi se ci sono litigi, incomprensioni, rotture... E questo secondo me è valido non solo per il Giappone. Quindi il tema giapponese resta nelle mie opere ma mi piace molto dare importanza ai rapporti umani, perché so che sono temi internazionali e validi per tutto il mondo. Qualcosa che qualsiasi lettore può sentire proprio.
Atsushi Kamijo
Livia Soreca
Qual è il messaggio che più di tutti ha sempre cercato di comunicare con le sue opere e in particolare con Aka x Kuro? In che modo crede che possa essere ancora valido per i giovani di oggi?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
 In Giappone ci sono numerosi manga di successo che raccontano con passione e maestria il mondo delle arti marziali. All'inizio, stavo raccogliendo materiali e conducendo interviste per realizzare un manga sul Nohgaku, ma durante una conversazione con un attore di Kyogen, considerato un Tesoro Nazionale Vivente, ho scoperto che era un grande appassionato di wrestling professionistico. Anch'io ero interessato al wrestling e alle arti marziali, e così, quasi senza accorgermene, mi sono allontanato parecchio dai racconti sul  e sul Kyogen che stavo esplorando.

Una delle osservazioni che ho ricevuto è stata: «Penso che ci sia una mentalità comune tra il Kyogen e il wrestling professionistico». Da questa riflessione è nato il progetto Aka x Kuro.
Tuttavia, ho sempre avvertito che c'è qualcosa nella mente di chi sceglie di diventare un lottatore di wrestling o un praticante di arti marziali che mi risulta difficile comprendere.
Al tempo stesso, provo una forte attrazione verso questi atleti, pur non riuscendo a comprendere del tutto la loro motivazione.

Per questo desidero che quest'opera non racconti solo le arti marziali in sé, ma anche le emozioni e i pensieri che attraversano i combattenti prima di salire sul ring. È questo l'obiettivo che mi sono prefissato. Nonostante il passare del tempo, il mondo del wrestling professionistico e delle arti marziali continua a vivere un boom a livello globale. Con la maturazione del genere, l'interesse si sposta dal semplice «chi è il più forte» al più profondo «perché scelgono di salire sul ring». Sono grato che sempre più lettori si uniscano a me nella ricerca di quel "qualcosa" che ho percepito per la prima volta vent'anni fa. 
Atsushi Kamijo
Livia Soreca
In AKA x KURO il paesaggio urbano ha un ruolo fondamentale, tanto da sembrare un personaggio a sé. Come descriverebbe il ruolo che la cultura urbana giapponese ha giocato nella creazione della sua opera? Cosa dei luoghi in cui è ambientata la storia l’affascina maggiormente?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
 Essendo nato a Tokyo, sarei felice se il paesaggio di questa città potesse essere utilizzato non solo come semplice sfondo, ma come un elemento consapevole, una vera e propria "scena" all'interno della storia. Tuttavia, non mi sento privilegiato per il fatto che Tokyo sia la capitale del Giappone. Se fossi nato nella Prefettura di Kochi, credo che rappresenterei i paesaggi di Kochi.
Atsushi Kamijo
Livia Soreca
Aka x Kuro unisce il teatro e la lotta, infatti quando i personaggi si scontrano fisicamente sono immortalati come se si stessero esibendo in una recita o una danza. Nelle sue tavole la lotta riesce a trasmettere un’eleganza sia visiva sia emotiva: qual è il suo segreto per riuscirci?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
 Quando disegno, cerco il più possibile di evitare simboli stilizzati o caricaturali.
Per questo motivo, vengo spesso percepito più come un artista visivo che come uno scrittore di storie. Tuttavia, naturalmente, il manga è una questione di equilibrio, e anche la trama è fondamentale.

Credo, però, che per attirare l'attenzione dei lettori sulla storia sia indispensabile creare immagini accattivanti, e per questo desidero realizzare tavole che siano non solo esteticamente belle, ma anche in grado di catturare le emozioni dei personaggi. Spero che il risultato sia all'altezza. 
Atsushi Kamijo
 
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Livia Soreca
Per le sue opere ha mai trovato ispirazione nel mondo cinematografico? Se sì, ha qualche regista o cineasta di riferimento?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
In Giappone c'è stato un movimento che si chiama American New Cinema, il quale comprendeva tutti quei film del cinema americano che erano stati realizzati durante la Guerra in Vietnam. Tutti i temi che sono stati sviluppati nei film in questione hanno avuto un grande effetto su di me.

Io all'epoca ero uno studente delle medie e ho voluto inserire quei temi non tanto in To-y perché era uno shōnen, quindi un po' più leggero, ma in Sex. Essendo un seinen manga, ho pensato che fosse importante inserire qualcosa che avesse avuto valore per me, anche dal punto di vista cinematografico.
Atsushi Kamijo
Livia Soreca
Nell’edizione italiana di Aka x Kuro c’è una sua citazione:  «Mi sarebbe piaciuto approfondire la storia d’amore tra Ryu e Shiba». Può dirci perché ha scelto di non farlo e cosa le sarebbe piaciuto raccontare?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
Sebbene sia apparsa solo in una breve scena, Ryu è un personaggio che mi piace molto.
Nel rappresentare il protagonista che sprofonda nell'oscurità della violenza, in una dinamica in cui "afferra qualcosa e ne lascia andare qualcos'altro" desideravo che ci fosse almeno una persona a sostenerlo. Ryu è colei che è disposta a cadere insieme a lui. Si può vedere in questo modo. È un tema che vorrei ancora approfondire, se ne avrò l'opportunità. 
Atsushi Kamijo
Livia Soreca
C'è un personaggio a cui si è veramente tanto affezionato, tanto da essersi magari anche dispiaciuto nel dover terminare quell'opera?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
To-y è la storia di quattro persone che vivono la loro vita, a un certo punto si incontrano in questo spazio e io volevo parlare proprio di questo, ma quando io ho iniziato il manga avevo già in mente che la fine sarebbe stata questa: loro sarebbero tornati per le loro strade e avrebbero continuato a vivere le loro vite. Per me finisce in quel momento il manga, ma non finisce veramente, perché ognuno continuerà la propria vita, ognuno dei personaggi andrà per la propria strada. Stessa cosa per Sex e per Aka x Kuro.

Forse quella che invece mi è rimasta un po' più dentro e a cui ancora penso, perché sento quella fine in maniera un po' più amara, è un'opera che in Italia ancora non c'è e si chiama Eight. Parla di un quartiere di Tokyo che si chiama Shibuya e mi è rimasta dentro perché è un po' incompiuta, non arriva proprio a una fine. Forse non c'è un personaggio in particolare a cui mi sono affezionato, bensì proprio la storia in sé. Ho avuto tanta difficoltà a chiudere questo ciclo per il manga e sì, risuona ancora
 
In Giappone un mangaka crea dei rapporti particolari con la casa editrice, con gli editor, e per tutte le mie opere fino ad Aka x Kuro il mio rapporto con la casa editrice è sempre stato buonissimo. Purtroppo per Eight, a metà strada, ci sono state delle incomprensioni, quindi ci sono stati dei cambiamenti nel mio contratto e per questo motivo non ho portato a termine questo lavoro come volevo io.
Atsushi Kamijo
Livia Soreca
La ringraziamo per il suo tempo e vorremmo salutarla con un’ultima domanda: c’è qualcosa in particolare che vorrebbe dire ai lettori italiani in occasione dell’uscita di Aka x Kuro?
Livia Soreca
Atsushi Kamijo
 Questo manga contiene elementi comici, ma Aka x Kuro è una storia oscura di violenza. È come se non riuscissi a resistere alla tentazione di sprofondare in quella oscurità.
Tuttavia, ho cercato di realizzare il libro in modo che si possa leggere con una certa leggerezza, senza sentirsi oppressi durante la lettura. Questo perché, senza che il lettore se ne accorga, lo trascino nell’oscurità insieme al manga. Era proprio questo il mio obiettivo.

Vi invito a leggere quest’opera lasciandovi "ingannare" da questo stratagemma. Anche se si tratta di una storia breve, è una delle opere di cui sono più orgoglioso.
Grazie per esservi interessati a me. 
Atsushi Kamijo
 

Di cosa parla Aka x Kuro

Renji Shiba ha 17 anni e, oltre alla scuola, frequenta una palestra di boxe. Le aspettative degli allenatori su di lui sono alte e Renji ha assoluta fiducia nelle proprietà capacità. Ma non riuscendo a incontrare qualcuno che sia al suo stesso livello o superiore, Renji non trova più soddisfazione nel combattere. Una notte però, tornando a casa dalla palestra, il ragazzo si imbatte in un uomo con una maschera del teatro No che, dopo un violento assalto, lo lascia a terra svenuto. Al risveglio, Renji avrà un solo obiettivo: cercare la rivincita con questo degno avversario!



Immagini di saldaPress
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