Bird Box sta avendo un successo strepitoso sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Solo negli USA, si parla di quasi 26 milioni di spettatori nella prima settimana.
La ragione, oltre alla presenza di una star amatissima come Sandra Bullock (premio Oscar e Golden Globe per The Blind Side), va ricercata nella natura misteriosa del racconto.
Tratto dall’omonimo romanzo di Josh Malerman, Bird Box racconta la storia di una catastrofe dal punto di vista di una donna, Malorie, seguendone la vicenda.
La trama
Stati Uniti. Dall’Europa attraverso i media arrivano notizie circa strani comportamenti della popolazione in alcuni Paesi, che causano il caos.
I sintomi descritti, che spingono le vittime a suicidarsi, iniziano a manifestarsi anche fra alcuni pazienti dell’ospedale in cui Malorie (Sandra Bullock), incinta, si è recata per una visita di controllo dalla sua ginecologa, la dottoressa Lapham (Parminder Nagra).
Accompagnata in auto dalla sorella Jessica (#Sarah Paulson), mentre cerca di capire cosa sta succedendo Malorie rimane vittima di un incidente. Jessica ha perso il controllo di sé e si comporta come tutti gli altri, uccidendosi sotto lo sguardo sconvolto di Malorie.
Aiutata da una donna - anche lei vittima di quella che sembra essere una follia collettiva - Malorie trova rifugio presso una casa privata, dove scopre che a far impazzire la gente sono delle entità soprannaturali, invisibili, che colpiscono gli occhi. Posare lo sguardo su una di loro è sufficiente per morire…
Intrappolata nella casa insieme ad altri sopravvissuti e impossibilitata a uscire, Malorie cercherà il modo di mettere al sicuro se stessa e il bambino che dà alla luce.
La premessa narrativa
Bird Box si divide in due parti principali: quella iniziale, in cui Malorie e altri personaggi cercano di stare al sicuro dentro casa - pur dovendo uscire per procurarsi delle provviste - e quella in cui, cinque anni dopo, Malorie vive insieme a suo figlio, Bambino, a Tom (Trevante Rhodes), e a Bambina, la figlia di Olympia (Danielle Macdoland), un'altra donna incinta che aveva trovato rifugio nella stessa casa in cui stava Malorie.
Nata lo stesso giorno di Bambino, la piccola è rimasta orfana dopo la morte di Olympia, che ha guardato ciò che non doveva per via di un uomo malvagio.
Ora Malorie si prende cura di Bambina, ma cerca di mantenere le distanze per il suo bene e quello di suo figlio: non ha dato loro dei nomi per far sì che il loro legame non diventasse troppo forte, impedendo loro di sopravvivere se a Malorie fosse successo qualcosa.
I legami personali sono al centro della narrazione, che privilegia le dinamiche sociali e individuali chiamate in causa quando qualcosa di straordinario stravolge il mondo e la vita come li conosciamo.
Come in qualsiasi altro survival, anche in Bird Box si sottolineano le azioni come mezzo per descrivere efficacemente i personaggi.
Malorie, rimasta sola, si dirige verso un posto sicuro di cui un uomo ha parlato alla radio. Non sa se esiste, se sia vero o rappresenti una trappola, non sa nemmeno se riuscirà ad arrivarci… Ma non ha altra scelta.
Quando sopravvivere è l’unica cosa che conta, si fa di tutto perché questo accada. Non a caso, Malorie istruisce i piccoli affinché si mettano al sicuro se lei non dovesse tornare o non fosse in grado di proseguire il viaggio.
Il titolo
Bird Box, letteralmente “scatola per uccelli”, si lega alla scoperta di Malorie: durante una sortita al supermercato vicino alla casa-rifugio, la donna capisce che gli uccellini rimasti in una gabbia hanno la capacità di avvertire le presenze malvagie quando si avvicinano.
Cinguettando e agitandosi, avvisano le persone dell’imminente pericolo. Ecco perché Malorie porta con sé i pappagallini, sempre, anche quando decide d’intraprendere il viaggio sul fiume.
Mettendoli, appunto, in una scatola con i buchi per l’aria, che affida ai bambini.
La scatola in cui ci sono i piccoli volatili è una sorta di garanzia, l'unico sistema d'allarme che Malorie e gli altri abbiano trovato per provare in qualche modo a difendersi da creature che non possono guardare. Non hanno altro modo di sapere se qualcuna di loro è vicina.
Rispetto al romanzo, gli uccellini hanno un ruolo diverso. Anche nel libro avvisano della presenza di qualcuno, cinguettando e agitandosi molto. Nel film, però, lo fanno quando percepiscono le creature pericolose, mentre nel romanzo avvisano anche quando qualcuno si avvicina a chi si prende cura di loro.
La spiegazione del film
Come nei più riusciti racconti apocalittici, la natura delle entità che hanno devastato il mondo non viene spiegata. Non sappiamo da dove arrivino, né come o perché.
Sappiamo solo due cose: sussurrano (cosa che nel romanzo non fanno), cercando di catturare la mente delle persone, ma è solo attraverso gli occhi che arrivano a prendere il controllo della volontà. Inoltre, non spingono al suicidio una sola categoria di persone: i pazzi. Le persone mentalmente instabili sono immuni all’effetto letale delle entità. Al contrario, le considerano bellissime e vogliono che tutti le vedano.
Con le stesse due informazioni di cui disponiamo noi, Malorie intraprende un viaggio disperato.
L’unico modo per uscire è bendarsi gli occhi, in modo da non poter essere colpiti dalle entità. Se camminare è già difficile, governare una piccola barca che finirà verso le rapide sembra un’impresa impossibile. Eppure, Malorie non si perde d’animo, mai. Perché ha quel Bambino, che prima non sembrava nemmeno volere davvero, da tenere al sicuro. Lui e la sua piccola amica.
Malorie li considera i suoi figli, ma si guarda bene dal trattarli come tali: è estremamente dura con loro, perché sono nati in un mondo terrificante e devono essere forti per riuscire a sopravvivere.
La chiave di lettura di questa storia, però, non è nella presunta forza che Malorie cerca di instillare nelle giovanissime menti dei due bambini. Non serve a nulla cercare di non affezionarsi, quando il punto di vista sul mondo si è capovolto.
Coloro che il mondo di prima considerava pazzi, anormali, o diversi - non vedenti inclusi - sono in realtà le uniche persone in grado di sopravvivere. Perché?
Il senso profondo di Bird Box sta tutto qui: la “diversità”, cambiando la prospettiva, diventa un punto di forza.
Il messaggio è piuttosto esplicito, e profondamente diverso da quello del romanzo: dobbiamo imparare a riconsiderare noi stessi e chi ci circonda per comprendere la vera natura del mondo che ci circonda.
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I non vedenti della scuola in cui Malorie trova la salvezza - insieme alla dottoressa Lapham (la donna che aiuta a mettere al mondo i bambini, garantendo la sopravvivenza della specie e lanciando un messaggio di speranza) - sono improvvisamente diventati dei privilegiati. La disabilità che prima rendeva loro la vita difficile ora rappresenta un vantaggio senza paragoni. I non vedenti sanno muoversi con la sicurezze che chi vede, perfino dopo 5 anni di pratica, non acquisirà mai.Allo stesso modo, i malati mentali che la società rifiutava ed emarginava diventano, di fatto, gli unici in grado di godere appieno del nuovo mondo.Lo vedono nella sua straordinaria bellezza - la stessa che agli occhi dei “normali” diventa letale - e sono liberi di dominarlo. I sani di mente, ora, sono loro.Così come i privilegiati, i normodotati, ora, sono i non vedenti.Il film di Bird Box, nell’analizzare il suo significato, ci dice due cose.
Uno: non dobbiamo mai dare per scontati i nostri privilegi, ai quali siamo fin troppo abituati.
Due: per imparare a sopravvivere, o semplicemente a vivere, dobbiamo anche imparare a cambiare prospettiva.
Guardare le cose da un altro punto di vista… magari dal punto di vista di chi consideriamo “diverso”. Potremmo trovare proprio in questo la chiave per dare una svolta alla nostra vita.
I buchi di sceneggiatura
In gergo si chiamano così: sono gli elementi che non tornano in una storia, che stonano con il contesto o che portano forzatamente alla sospensione dell'incredulità, perché non funzionano.
Bird Box presenta diversi di questi elementi, per via dei cambiamenti apportati rispetto alla storia originale del romanzo.
La motivazione è palese: nel libro c'è molta meno azione, soprattutto per la protagonista, rispetto a quanto mostrato nel film.
Le necessità di drammatizzazione, però, si accompagnano alla volontà di attribuire al film un significato diverso rispetto a quello narrativo, con un messaggio di speranza che invita a mettersi nei panni degli altri.
Un monito positivo, che cogliamo volentieri, ma che in qualche modo forza il racconto su binari che non gli appartengono.
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I principali difetti del film, infatti, sono dati proprio dal finale e dalla volontà di dare una spiegazione delle creature.Cominciamo da quest'ultima parte: il caos dell'inizio ci mostra una situazione in cui chi impazzisce, prima di suicidarsi, guarda il nulla vedendo qualcosa. Nel caso della donna che aiuta Malorie, per esempio, la madre.Il collegamento fra gli elementi invisibili - perché per ciascuno rappresentano qualcosa di diverso - e la morte spinge a voler ricercare un senso emotivo, irrisolto o doloroso nelle visioni.Il che confonde le acque spingendoci a considerare le creature come spettri malvagi, o entità soprannaturali in qualche modo consapevoli del loro potere. Determinate a uccidere. La stessa cosa accade con i sussurri che Malorie sente nel bosco.Questo ci porta direttamente alla scuola nel bosco (o in una foresta?), in cui la natura sembra aver prolificato per ben più dei 5 anni che rappresentano il tempo della narrazione.Lo scenario, insomma, lascia perplessi. Vuoi per le voci delle creature, vuoi per la posizione della scuola, vuoi per l'ambientazione nella foresta.C'è poi la questione dei pazzi: perché le persone che non si uccidono danno la caccia agli altri? Vogliono eliminare chi non può vedere? Sono controllate dalle creature?Le domande restano sospese, per elementi che nel romanzo sono assenti.La natura cresce incontaminata in periodi ben più lunghi di 5 anni.Le questioni pratiche, come le necessità corporali o lo stato di salute di chi si nutre di scatolame, scompaiono.La casa in cui vivono tutti insieme è pulita e accogliente, come se la vita fosse quella di sempre e tutti potessero farsi quotidianamente una bella doccia calda.Tutto ciò che non torna nel film, insomma, è stato inserito per addolcire gli aspetti più sgradevoli... Eliminando quelli che davano veramente senso alla trama letteraria.
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