Dalla penna di J.K. Rowling è scaturita una delle saghe più importanti dello scorso secolo, destinata a continuare a segnare anche quello corrente. Infatti il successo globale e duraturo della avventure del giovane mago Harry Potter è arrivato grazie anche alla serie di otto film firmati da Warner Bros., con protagonisti Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint.
E il mondo magico nel quale spicca il luogo simbolo per eccellenza della stregoneria, Hogwarts, è popolato da uno sterminato numero di creature che hanno incuriosito, affascinato e anche spaventato intere generazioni. Tra queste ultime ci sono anche gli spregevoli Dissennatori, in inglese noti come Dementor, in grado di ergersi nell'immaginario collettivo a causa del loro spettrale e inquietante aspetto e per questa ragione capaci di rivaleggiare in malvagità anche con lui, Tu-sai-chi, Colui-che-non-deve-essere-nominato, il Lord Oscuro Voldemort, al secolo Tom Riddle.
Andiamo a scoprire assieme qualcosa di più riguardo questi nemici giurati del mago inglese.
Chi sono i Dissennatori?
Harry Potter e i suoi amici incontrano i Dissennatori per la prima volta nel terzo capitolo della saga, #Il prigioniero di Azkaban. Il gruppo di maghi si trova sul treno espresso che dal binario 9 e 3/4 di King's Cross li condurrà alla fortezza di Hogwarts. Qui avviene il primo contatto con quella che è una creatura incappucciata e dall'aspetto cadaverico, che nei libri scivola solamente sul suolo mentre nella trasposizione cinematografica acquisirà anche il potere di potersi librare liberamente in aria.
Quasi completamente avvolti in un mantello nero logoro dal quale spuntano solamente lunghe, grigie e putrefatte mani, i Dissennatori lasciano sin dal primo istante trasparire sgradevoli sensazioni negli umani che vi entrano in contatto, inebetiti dalla loro presenza e a rischio di cedere alla pazzia se costretti a rimanervi in stretta connessione per del tempo prolungato.
Ma il più grande e negativo impatto dato da questo genere di indesiderato incontro è sicuramente la sensazione di un freddo fisico unito al progressivo scomparire dei ricordi più lieti, materia di sostentamento per degli esseri a cavallo tra vita e morte la cui unica fonte di sopravvivenza è appunto il cibarsi delle emozioni umane.
Emozioni che attraggono i Dissennatori indipendentemente da chi sia a produrle, in quanto la loro incapacità di vedere e di discernere il concetto di bene e di male li porta a rappresentare una minaccia.
Di natura riconosciuta ma tendenti ad orizzonti di oscurità, i Dissennatori sono un'arma nella faretra del Ministero della Magia, che li ha utilizzati per un lungo periodo come guardie della fortezza di Azkaban, una prigione nel Mar del Nord dove sono rinchiusi i più pericolosi e terribili maghi oscuri.
Infatti quando Damocles Rowle venne eletto come Ministro nel 1718, afferrò al volo l'opportunità di identificare in Azkaban il luogo ideale per la prigione che il suo predecessore voleva erigere per confinare i criminali magici. Si servì inoltre dei Dissennatori con il duplice scopo di trasformarli in secondini di anime e al contempo toglierli dalla circolazione, in quanto non più spinti alla ricerca di sostentamento in giro per il mondo.
I Dissennatori quindi non sono creature in balia degli eventi o prive della capacità di ragionare, della quale invece si sono avvalsi nel corso dei secoli per stringere patti vantaggiosi con il mondo dei maghi. Patti che li hanno avvicinati anche a cause poco nobili e decisamente oscure come quella della sospetta partecipazione alla Seconda Guerra dei Maghi al fianco di Lord Voldemort.
Al termine di questo conflitto, nel 1998, il neoeletto Ministro dei Maghi Kingsley Shacklebolt assicurò che il Ministero non si sarebbe più avvalso dei servigi dei Dissennatori proprio a causa della loro militanza a fianco di Voldemort.
Come vengono creati i Dissennatori?
Se già il loro aspetto preannuncia un'origine malvagia e contaminata dal seme del dolore e della follia, il modo in cui i Dissennatori vengono vomitati nel mondo è forse ancora più tremendo. A dispetto della loro apparente natura di cadaveri e spettrali corpi putrefatti, i Dissennatori sono delle creature che si muovono a metà tra la dimensione della vita e quella della morte.
La maniera in cui viene creato un Dementor passa attraverso l'arma più terribile di cui queste entità dispongono, il cosiddetto bacio del Dissennatore. Se solo la loro presenza acuisce quelle sensazioni di disagio e di frammentazione del morale dell'individuo, il bacio è l'atto attraverso il quale un Dissennatore impartisce all'essere umano una delle più crudeli condanne: svuota il soggetto della propria anima che viene risucchiata via.
Può accadere che in seguito al bacio, la persona, privata del senno e di ogni parvenza di umanità, si trasformi a sua volta in un Dissennatore, conservando come organi vitali solamente il cuore e il cervello mentre tutto il resto del corpo avvizzisce e regredisce fino ad assumere l'aspetto di un cadavere scheletrico.
Questo è anche l'unico processo attraverso il quale la loro specie si moltiplica e accresce il proprio numero, in teoria infinito, visto che non c'è metodo conosciuto che permetta di ucciderli, se non l'atto di confinarli in luoghi privi di forme di sostentamento e che quindi li conduca a morire di fame.
Anche se non c'è modo di scacciare i Dissennatori in maniera definitiva, è possibile fronteggiarli così come viene insegnato al giovane Harry dal professore Remus Lupin. La chiave è nel padroneggiare l'Incanto Patronus, un incantesimo in grado di creare una simulacro di tutto ciò di cui un Dissennatore si nutre, sviluppando uno schermo difensivo tra questo e la vittima designata. Ricorda infatti lo stesso Lupin:
Il Patronus è una forza positiva, una proiezione delle cose di cui si alimenta il Dissennatore: la speranza, la felicità, il desiderio di sopravvivere. Ma non può provare la disperazione come i veri esseri umani, quindi i Dissennatori non sono in grado di fargli del male.
E' l'incantesimo che, se lanciato correttamente e al massimo della sua espressione, assume le sembianze dell'animale simbolo dell'autore della magia: nel caso di Harry un cervo (come quello di suo padre James), capace di spazzare via le minacce dei Dissennatori ricacciandoli indietro nelle tenebre.
Cosa rappresentano i Dissennatori?
Sebbene nel corso degli ultimi mesi la Rowling sia finita sempre di più nell'occhio del ciclone a causa delle sue dichiarazioni a dir poco dubbie nei confronti della comunità LGBTQ+ e sulla appartenenza identitaria tacciate di transfobia, la scrittrice inglese ha sempre avuto un particolare occhio di riguardo nel trattare attraverso le proprie opere temi sociali sensibili.
Basti pensare all'ossessione di Voldemort e alla sua profonda xenofobia che lo conduce a voler sradicare il sapere magico dalle famiglie che non sono purosangue, che sdogana per l'appunto l'odio e veri e propri casi di razzismo nei confronti di quei maghi definiti come mezzosangue (e il personaggio di Hermione è quello che viene più velenosamente apostrofato negli anni).
Per questa ragione è facile intercettare anche nelle odiose creature dei Dissennatori una ragione di fondo più complessa di quella che si ricollega in prima istanza al loro aspetto ripugnante, in realtà riflesso di una condizione tra le più tristemente umane e subdole: lo stato di depressione.
La stessa Rowling ha nel tempo chiarito quale fosse l'ispirazione per queste creature, identificando la loro ideazione e collocandola in un periodo in cui la scrittrice stava attraversando una profonda crisi personale. Da poco uscita da un matrimonio fallimentare, senza un lavoro stabile e con una figlia a carico da mantenere, la Rowling dovette anche affrontare la perdita della propria madre. In quel periodo ammise di essere stata vittima di uno stato di depressione, diagnosticato clinicamente, che in seguito definì come "l'incapacità di sentirsi di nuovo felici. L'assenza di speranza. Quel sentimento così terribile, così diverso dal sentirsi solo tristi".
Risulta quindi chiaro come il Dissennatore sia una fortissima rappresentazione visiva e fisica di quella voragine, di quella spaccatura interiore che risucchia le emozioni e la voglia di agire che è propria della depressione. In particolare questa è proprio la sensazione che tutte le persone che entrano a contatto con le errabonde creature avvertono sulla propria pelle, un profondo senso di gelo che penetra nelle membra e attanaglia ogni organo dell'individuo, mentre tutti i più gioiosi ricordi e scintille di felicità vengono risucchiate via dal corpo, destinate a finire come nutrimento per esseri che ancora il professor Lupin definirà come incarnazione di rancore e paura:
I Dissennatori sono le creature più disgustose della terra. Infestano i luoghi più cupi e sporchi, esultano nella decadenza e nella disperazione, svuotano di pace, speranza e felicità l'aria che li circonda. Perfino i Babbani avvertono la loro presenza, anche se non li vedono. Se ti avvicini troppo a un Dissennatore, ogni sensazione piacevole, ogni bel ricordo ti verrà succhiato via. Appena potrà, il Dissennatore si nutrirà di te abbastanza a lungo da farti diventare simile a lui… malvagio e senz'anima. Non ti rimarranno altro che le peggiori esperienze della tua vita. E le cose peggiori che sono successe a te, Harry, bastano a far precipitare chiunque da un manico di scopa. Non hai niente di cui vergognarti.
Forse è proprio per la propensione dei Dissennatori a cibarsi delle emozioni umane che il giovane Harry, tredicenne all'epoca del primo contatto con queste oscure entità, si sia sempre dimostrato particolarmente sensibile alla loro presenza e come, in più di un frangente, questi indesiderati guardiani rappresentino per lui un nemico da affrontare ingombrante quasi quanto la minaccia di Lord Voldemort.
Infatti il maghetto ha dovuto combattere sin da piccolo innumerevoli dolori e difficoltà, acuendo in modo considerevole la sua propensione al desiderio di conservare con sé ricordi felici, forse pochi ma tenuti stretti tenacemente anche nei momenti più complicati della sua vita.
E forse nella natura di queste entità si cela anche la cruda e dura realtà che caratterizza il dolore, impossibile da sconfiggere in maniera definitiva ma da tamponare e affrontare un po' alla volta, con la forza della volontà e dell'energia di tutto ciò che di positivo si può racimolare da dentro sé stessi.
Crediti:
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