"Di mamma ce n'è una sola nella vita", ma al cinema c'è davvero la possibilità di spaziare nell'intero spettro di possibilità di madre natura e dell'invenzione creativa dei cineasti. Madri naturali e adottive, guerriere e combattenti, agguerrite per difendere la prole o terribili aguzzine della stessa. Dal horror al cinema d'autore, i film su grande schermo hanno raccontato tantissimi modi di essere mamma.
Dalla sposa tarantiniana in cerca di vendetta all'amorevole madre della famiglia Weasley in Harry Potter, alcune mamme "cinematografiche" ci sono rimaste nel cuore e le abbiamo adottate. Altre invece, come quella ultrareligiosa di Carrie, hanno popolato i nostri incubi. In occasione della festa della mamma ne abbiamo scovate quindici che davvero non lasciano indifferenti, nel bene e nel male. Ecco 15 mamme che hanno fatto la storia del cinema e altrettanti film perfetti da vedere insieme alla mamma nella sua festa.
Nel caso siate alla ricerca di ulteriori suggestioni, provate a dare un'occhiata anche a questo pezzo dedicato. E fateci sapere chi aggiungereste a questa lista!
1 - Mildred Pierce
Una madre indimenticabile dritta dritta dall'epoca d'oro di Hollywood. Interpretata nella versione cinematografica del 1945 da una Joan Crawford da Oscar. Quell'anno Joan ricevette la statuetta dal letto d'ospedale: la leggenda vuole che avesse paura di perdere contro la rivale Bergman e per questo rimase a letto, vinta dalla febbre. Dopo aver appreso della vittoria, si truccò e si fece portare la statuetta a letto, chiamando a raccolta la stampa. Fu quello in sul grande ritorno sulle scene dopo un periodo professionale non facile.
Mildred è una madre per cui è facile provare empatia e anche un briciolo di compassione. Lasciata dal marito per un'altra donna, Mildred è stata costretta a crescere da sola la figlioletta e a mandare avanti il locale di cui è proprietaria, lottando disperatamente per dare alla figlia Veda la vita che desidera e anche lei avrebbe meritato. Quando una relativa serenità sembra a portata di mano, ecco che il suo secondo marito viene ucciso e la polizia bussa alla sua porta, aprendo questo intenso dramma famigliare.
Se poi avete voglia di una visione televisiva e più contemporanea, nel 2015 Kate Winslet ha interpretato il medesimo ruolo in una serie TV HBO.
2 - Cesira - La Ciociara
Anche il cinema italiano ha regalato una madre indimenticabile alla cinematografia mondiale. Correva l'anno 1960 quando Vittorio De Sica decise di portare su schermo l'omonimo romanzo di Alberto Moravia, una storia drammatica ambientata durante la Seconda guerra mondiale. Cesira è una madre vedova costretta a fronteggiare con la giovane figlia Rosita le rigidità del conflitto mondiale e i bombardamenti su Roma, fino a sfollare a Sant'Eufemia, paesino di campagna della Ciociaria, di cui è originaria.
Proprio mentre si appresta a tornare in città dopo duri mesi di privazioni, accade il fattaccio: fermatasi a riposare in una chiesa, Cesira viene colta alla sprovvista da un gruppo di Goumier, soldati marocchini di stanza nell'esercito francese. Sia la madre sia la figlia subiscono violenza da parte dei soldati. Cesira è costretta a fronteggiare il suo dolore e a fare forza alla giovane figlia Rosita, caduta in un drammatico stato di apatia per lo shock della violenza subita.
La protagonista del film venne interpretata da Sofia Loren, che divenne celebre a livello internazionale proprio per questa interpretazione, valsale il premio attoriale a Cannes (dove il film venne presentato) e l'Oscar come miglior attrice protagonista. A colpire lo spettatore allora come oggi è l'amore sconfinato di Cesira per la figlia, come la donna metta subito da parte il proprio dolore, sconvolta da quello della figlia, decisa a rimanerle accanto e consolarla per quanto possibile.
3 - Rosemary Woodhouse - Rosemary's Baby
Correva l'anno 1968 e Roman Polański realizzava un cult assoluto del genere horror, basato sull'omonimo romanzo di Iva Levin. Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York racconta i nove mesi di una gravidanza iconica, dalla culla e dal passeggino, immortalato nelle celeberrima locandina del film insieme al volto di Mia Farrow.
L'attrice dà una prova magistrale nei panni di una futura madre alle prese con una gravidanza più che sinistra, che sembra consumare l'energia vitale della donna e di quanti la circondano, in un'allegoria potentissima del lato oscuro dell'essere donna e madre. Fu una prova molto sofferta per Farrow, che oltre a interpretare un ruolo tanto drammatico e fisicamente impegnativo, si vide recapitare sul set, durante le riprese del film, i documenti di richiesta di divorzio da parte del marito Frank Sinastra. Insomma: una maternità fisica, orrorifica e iconica, ma decisamente non raccomandabile per spettatori impressionabili, future e novelle mamme!
4 - Margaret White - Carrie - Lo sguardo di Satana
Rimaniamo in ambito horror con una delle madri peggiori e più terrorizzanti della storia del cinema, una donna il cui comportamento violento e abusivo ricade ampiamente nello spettro della follia. Margaret è davvero capace di spaventare a morte la figlia e lo spettatore, meritandosi ampiamente l'epilogo della sua storia drammatica. Neanche a dirlo, è una creatura nata dalla mente di Stephen King, il Re del Terrore, e portata su schermo per la prima volta da un ambizioso Brian De Palma. Se hai il gusto per l'horror, allora hai un appuntamento con Carrie, recitava il trailer del film, che portò per la prima volta su grande schermo John Travolta.
Margaret è la madre ultrareligiosa, repressiva e terrificante di Carrie - lo Sguardo di Satana, che fa vivere la figlia in una cappa oppressiva di fanatismo, ignoranza e controllo dispotico sulla sua presunta purezza, deturpata persino da un processo naturale quanto il menarca della ragazza. Fino a quando non prende consapevolezza della sua telecinesi, Carrie è costretta a vivere con la madre dispotica, che le punta addosso un crocifisso oppure un grande coltello, terrorizzandola con le sue farneticazioni. Lo sgabuzzino in cui Margaret White chiude la figlia, "rea" prima di avere le mestruazioni, poi di manifestare poteri ben più sinistri, è puro materiale da incubo, forse anche più del crudele scherzo al ballo della scuola.
5 - Le madri di Dumbo e Bambi
Posizione cumulativa per due grandi madri del canone animato Disney, a onor del vero popolato in gran parte da ricordi, dato il tasso altissimo di orfani protagonisti dei film. La triste tenerezza della madre di Dumbo, che tenta di proteggere il figlioletto deforme dalle angherie degli uomini del circo e degli altri elefanti, stringe il cuore, così come la dolce melodia che canta al suo piccolo, ripresa anche nel recente remake di Tim Burton. La madre di Dumbo è un'icona di resilienza e coraggio, disposta anche a farsi incantenare per salvare il suo piccolo dall'ennesima umiliazione, per poi cullarlo con la sua proboscide. Un pianto assicurato, per grandi e piccini, l'epitome della commozione animata.
La madre di Bambi in realtà non la conosciamo quasi per nulla e appare per una manciata di scene a inizio film, ma la sua morte rimane uno dei grandi traumi che in cui incappa prima o poi il cinefilo, magari durante un'età impressionabile come l'infanzia. La cerva che cade sotto i colpi del cacciatore e il richiamo straziante del giovane cerbiatto sono un passaggio materno indelebile, che si stampa a fuoco nella memoria di ogni generazione di giovani spettatori. Sin dal 1942.
6 - Winifred Banks - Mary Poppins
Rimaniamo in territorio Disney con una madre davvero sui generis, uno dei personaggi più strabilianti e ironici (persino sarcastici) mai concepiti dalla Casa del Topo. Se dal 1964 a oggi Mary Poppins non ha mai perso lo status di grande classico e ottimo esempio di cinema, lo si deve anche a tutto quel sottile ironizzare (quando non pesantemente criticare) la società classista inglese, l'ossessione per il capitale e la superficialità di certe prese di posizione sociali e politiche. In questo senso il personaggio di Winifred Banks è splendido, oltre che magistralmente interpretato da Glynis Johns.
Winifred è una suffragetta nell'animo, pronta a marciare, incatenarsi e farsi arrestare in nome del voto alle donne, salvo poi essere una moglie impeccabile e devotissima per suo marito, che si fa rimettere a posto anche quando ha pienamente ragione. Da spettatori è quasi surreale vedere quanto Winifred lotti per i diritti delle donne senza capire minimamente quanto le sue convinzioni dovrebbero avere una ricaduta in primis tra le quattro mura di casa, con marito e figli. Il suo ruolo materno è uno dei primi nel cinema popolare a raccontare con ironia ma senza mai condanna una donna presa dal suo "lavoro" che ama sinceramente i suoi figli, pur essendo totalmente dimentica delle loro sorti. Per fortuna al fianco di questa madre gentile ma assai vanesia c'è una tata strepitosa come Mary.
7 - Suor Maria - Tutti insieme appassionatamente
Se Mary Poppins non è decisamente un tipo materno in senso tradizionale, Julie Andrews riesce comunque ad apparire in questa classica con la sua madre/tata alternativa: Suor Maria, l'intraprendente e dolce protagonista di Tutti insieme appassionatamente, altro cult assoluto del cinema per famiglie (e non solo). Maria non è la madre biologica della nidiata di figli del capitano Von Trapp, ma riesce a conquistare il loro cuore molto prima che anche il padre capitoli ai suoi sentimenti per lei. Eppure è un'assoluta autodidatta, una giovane donna che di bimbi non sa nulla, allevata dalle suore e spedita dal Capitano per badare ai suoi irruenti figli, in attesa di prendere i voti.
La vera Maria si chiamava Maria Augusta von Trapp e forse non era intonata e canterina quanto Julie Andrews in questo film - assolutamente radiosa pur nei suoi abiti semplici e alla buona - ma grazie al suo romanzo autobiografico è nato un film che ci ha regalato una delle madri adottive più memorabili e adorabili della storia del cinema.
8 - Hana - Tokyo Godfathers
Per sfidare lo stereotipo tradizionale di maternità e dare un'altra spallata a una definizione che è sin troppo stretta e limitata bisogna aspettare il 2003 con Satoshi Kon, grande regista dell'animazione giapponese di alta qualità. Ispirato a Three Godfathers di Peter B. Kyne, Tokyo Godfathers racconta di come tre vagabondi senzatetto per le strade di Tokyo trovino una neonata abbandonata tra la spazzatura in un cassonetto, durante la notte delle vigilia di Natale.
Tra i tre è proprio Hana a insistere affinché la neonata venga salvata e protetta dal bizzarro trio, in un film che celebra il concetto di famiglia anche laddove si pensa non possa esistere: tra persone tra loro non imparentate, che vivono in condizioni di massima povertà. Hana in particolare rivela un toccante lato materno: lei, donna trans che vive nella miseria dopo aver lasciato il suo impiego da drag queen, farà davvero di tutto per tenere la bimba al sicuro fino a Capodanno, mentre il regista ripercorre la storia del trio di bizzarri padrini (composto da un senzatetto e da una giovane ragazza scappata di casa) che vegliano come amorevoli madri sul bebè, nonostante qualche dissidio iniziale.
9 - Beatrix Kiddo - Kill Bill: Volume 1 / 2
Una delle mamme più toste del mondo del cinema nasce dalla penna di Quentin Tarantino, che la mette al centro di una duologia sanguinaria. In Kill Bill: Volume 1 Uma Thurman interpreta la Sposa, una killer ridotta in fin di vita dall'ex amante e dalla sua gang di assassine in maniera efferata e crudele, proprio nel giorno del suo matrimonio con il nuovo compagno. La sua vendetta verso i singoli membri della banda sarà lunga e violentissima, sino ad arrivare a sfidare Bill.
Nel Volume 2 però scopriamo che dietro la maschera della spietata donna in cerca di vendetta si nasconde una madre decisa a tutto pur di tenere la sua futura figlia lontana dal mondo violento dove è cresciuta. Beatrix rivela a Bill di aver deciso di cambiare vita proprio quando ha scoperto di essere incinta. La sua commozione nel scoprire che la figlia BB è nata ed è viva, al fianco di Bill che l'ha cresciuta, dà ulteriore complessità a un personaggio inizialmente guidato solo dal desiderio di vendetta. Uma Thurman è entrata nell'immaginario collettivo come mamma armata di katana, pericolosissima e decisamente bad ass.
10 - Molly Weasley - Harry Potter
Decisamente più tradizionale ma non per questo meno rock è la signora Weasley, mamma della truppa dei maghi dai capelli rossi che popolano Hogwarts insieme a Harry Potter. Oltre a dover badare ai suoi figli (spesso scatenatissimi), la signora Weasley prende sotto la sua ala protettiva anche Harry, regalandogli alcuni preziosi momenti di comunanza familiare e trasformando la sua casa in un approdo sicuro per l'amico del figlio Ron.
Attenzione però a non farsi ingannare dalla sua apparenza dimessa di donna di casa, amorevole e buona. Se non manca mai di dimostrare il suo affetto con maglioni e cioccolata a Natale, alla bisogna Molly sa essere anche implacabile: di fatto è l'unica minaccia che funzioni per tenere a freno Fred e George, per non parlare del suo incredibile duello contro Bellatrix.
11 - Joy Newsome - Room
Parlando maternità in contesti davvero drammatici, non si può che citare un film struggente e toccante come Room. Prima di diventare Captain Marvel, Brie Larson ha conquistato la notorietà (e il suo primo Oscar) nei panni di Joy, una ragazza rapita e segregata in una stanzetta dal suo aguzzino.
Negli anni di prigionia è diventata adulta, ha subito abusi e violenze, fino a rimanere incinta e dare alla luce il figlio del terribile rapporto. La vita di Joy corre tutta sul filo della tensione: teme per la vita del figlioletto, che tiene il più possibile lontano dal suo aguzzino, tentando a modo suo di regalargli un'esistenza normale. Tentativo disperato, spesso impossibile tra le quattro mura in cui vivono, con una violenza che continua a perpetrarsi ai danni di lei e con il bambino che comincia a intuire la gravità della situazione.
Show hidden content
Una volta liberata, Joy vivrà nuove, inaspettate difficoltà: si ritroverà ad essere un soggetto mediatico, una persona diversa dalla ragazza che i genitori avevano creduto morta e soprattutto una madre costretta a diventarlo contro la sua volontà. La libertà la porta finalmente a poter riflettere sulla sua condizione, a dover abbracciare consapevolmente la sua maternità difficile.12 - Ada McGrath - Lezioni di piano
Una madre in una situazione non semplice, stavolta scritta e diretta da una donna, la formidabile Jane Champion. La protagonista di Lezioni di piano Ada è una giovane madre scozzese affetta da mutismo, incapace di comunicare con il mondo se non con il suo pianoforte e attraverso la figlia Flora, che conosce la lingua dei segni inglese. La sua realtà è drammatica: siamo nell'Ottocento, lei ha avuto una figlia prima di sposarsi e la famiglia le ha spedite entrambe dall'altra parte del mondo (in mezzo alle foreste della Nuova Zelanda) per liberarsene attraverso un matrimonio combinato con un ricco possidente terriero che non hanno mai visto.
In una realtà straniera fatta di violenza e solitudine, Ada fa di tutto per crescere con amore e affetto la figlioletta, in un racconto tanto drammatico quanto toccante. Fu uno dei grandi successi di critica e pubblico del 1993 e vinsero un Oscar sia Holly Hunter nei panni della madre sia l'allora giovanissima Anna Paquin nei panni della figlia.
13 - Manuela - Tutto su mia madre
Tutto su mia madre è forse il film più toccante (e tra i più riusciti) del regista spagnolo Pedro Almodovar, quello che gli ha donato nel 1999 popolarità internazionale. Sin da titolo si proclama un film dedicato alla maternità, uno dei temi cardini del cinema del regista spagnolo. La protagonista è infatti Manuela, una madre costretta ad affrontare un evento drammatico: la morte del figlio diciassettenne Esteban in un incidente.
Sconvolta dal dolore e decisa ad onorarne la memoria, Manuela intraprenderà un lungo viaggio nel suo passato. Manuela si metterà sulle tracce del padre del ragazzo, da cui si era allontanata tempo prima, crescendo Esteban da sola. Tutto su mia madre è un ritratto sfaccettato e complesso di una madre che viene raccontata nel suo essere persona e donna, anche attraverso gli occhi di un figlio che l'ammira e la ama; un figlio che ora non c'è più.
14 - Diane - Mommy
Parlando di registi che esplorano attraverso il cinema il loro rapporto con le madri e la maternità, non si può non citare Xavier Dolan, il giovane terribile del cinema canadese. Il cineasta prodigio ha costruito la sua esaltante carriera proprio a partire da un rapporto complesso rapporto con la propria madre, trasfigurato in quasi tutti i suoi film. Nota bene: il suo primo e molto autobiografico lavoro s'intitola J'ai tué ma mère, ho ucciso mia madre.
Il suo personaggio materno più memorabile è però quello di Diane "Die" Després, madre di Steve, quindicenne con importanti problemi psicologici ma anche con un sconfinato affetto verso la madre, vedova grintosa e stilosa. Mommy racconta un rapporto fatto di tenerezza e violenza a corrente alternata, che ha duramente provato una donna già indurita dalla vita, ma che ama sconfinatamente il figlio.
15 - Marion McPherson - Lady Bird
Tra i ritratti materni cinematografici più recenti che vale la pena citare c'è quello di Marion, la madre alle prese con i colpi di testa e le turbe adolescenziali della figlia Christine nell'acclamato Lady Bird, esordio alla regia di Greta Gerwig. La stampa e il pubblico hanno osannato la grande performance di Saoirse Ronan nei panni della giovane protagonista che vive un momento ricco di contraddizioni e ossessioni. Sarebbe però un delitto non citare l'incredibile prova di Laurie Metcalf nei panni della madre di lei.
Quello ritratto in Lady Bird è un vividissimo rapporto madre e figlia tipico dell'età (post) adolescenziale, ricco di attriti e ripicche, incomprensioni e parole terribili che le due protagoniste si urlano contro pentendosene subito dopo. È però il legame affettivo più travagliato, ma anche più autentico, della giovane protagonista del film.
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!