DAW: "Oggi l'umorismo nei fumetti lo fanno in pochi" [INTERVISTA]

Intervista a DAW, autore de Il Misterioso Papero del Giappone, il volume pubblicato da Gigaciao con protagonista uno dei suoi personaggi cult.

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Autore: Davide Mirabello ,

Davide Berardi, in arte DAW, sa come si fa l'umorismo nei fumetti ed ha ancora voglia di farlo. L'autore de Il misterioso papero del Giappone, volume che è stato da poco pubblicato attraverso Gigaciao, propone una raccolta di strisce del suo personaggio cult, in un misto tra citazioni e situazioni originali. Per DAW, ad oggi, sono sempre meno i fumetti che utilizzano l'umorismo, ed anche al di fuori della nona arte sembra esserci poco umorismo in giro. Sotto questo punto di vista Il misterioso papero del Giappone vuole essere una risposta a questa scarsa voglia di prendersi sul serio. 

 

Davide Mirabello
Nella prefazione del fumetto viene fatto un riferimento a Ranma 1/2, ma oltre al Giappone, questo personaggio e il suo universo narrativo sembrano racchiudere un misto di contaminazioni, che vanno dagli Stati Uniti (a livello grafico sembra esserci tanto delle produzioni di Cartoon Network) all'Italia. Quali sono state le ispirazioni per il misterioso povero del Giappone?

 
Davide Mirabello
DAW
In verità non seguo Cartoon Network, non l'ho mai seguito perché è uscito dalla sfera delle cose che guardavo nel periodo in cui lavoravo, non ero più adolescente e non avevo la TV. Però, come riferimento americano ci sono più le strisce normali, le strisce base. Perché questo fumetto è nato per essere in formato striscia. Per quanto riguarda le strisce di riferimento sono un gran debitore nei confronti di Dilbert. 
DAW
Davide Mirabello
 Cosa ti ha colpito di Dilbert? 
Davide Mirabello
DAW
Dilbert disegnava male, disegnava personaggi che erano praticamente dei solidi. Da quel punto di vista tutte le strisce del Papero possono considerarsi una costola di Dilbert. 
DAW
Davide Mirabello
Nel volume vengono mostrati vari riferimenti pop, da Braccio di Ferro a Naruto. Quale sarebbe il crossover perfetto per Il misterioso papero del Giappone? 
Davide Mirabello
DAW
Mi piaceva la signora Fletcher, che tra l'altro è stata tra i miei personaggi, ma adesso che è morta Angela Lansbury non posso più toccarla. Credo che Il misterioso papero del Giappone sarebbe adatto per fare un sacco di cameo. Magari cose contro altri personaggi manga popolari, solo che non voglio andare troppo in quella direzione, perché altrimenti diventerebbe una sorta di discesa verso l'essere banalotto. 
DAW
 
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Davide Mirabello
Rispetto a quando hai iniziato il tuo percorso come fumettista cosa è cambiato?
Davide Mirabello
DAW
Ho meno speranze di un tempo. In passato cercavo di essere un pochettino più trasgressivo, essere quello che faceva le cosettine più cattive. A me piace tanto sperimentare, mi piace seguire un canovaccio di solito, infatti io ancora adesso in verità non scrivo mai la trama. Tengo in mente qualcosa, ma evito di mettere giù un soggetto vero e proprio. Faccio il contrario rispetto a ciò che gli altri consigliano di fare, come il mettere giù uno scheletro di storia. Se so già il finale non riesco a fare la storia, perché è banale. Quindi devo sempre sorprendermi un pochettino.
DAW
Davide Mirabello
Cosa hai variato nel tuo modo di lavorare? 
Davide Mirabello
DAW
Mi sono un po' strutturato meglio su alcune cose, e mi concedo di essere un po' meno, come dire, pesante. Ho meno richieste nei confronti di me stesso. Non m'impongo di essere nuovo ogni volta e di reinven 
DAW
Davide Mirabello
Perché l'umorismo nei fumetti funziona così bene? 
Davide Mirabello
DAW
Questa è una domanda strana, perché siamo pochissimi a fare ancora umorismo nei fumetti. In generale mi sembra che ci sia meno umorismo in tutti i campi, in tutti i media, in tutto ciò che è artistico. Nel fumetto funziona un certo tipo di umorismo, ma non direi proprio che vada per la maggiore. Diciamo che è più facile creare dei personaggi avere la regia dei character, e farli funzionare in modo che risultino essere buffi. 
DAW
Davide Mirabello
A livello tecnico cosa fa funzionare le dinamiche umoristiche nei fumetti?
Davide Mirabello
DAW
Il fumetto permette quella ripetizione che porta il personaggio a esprimersi. Fa emergere la comicità dall'assurdo o dai giochi di parole. In verità non saprei spiegarlo bene, non è che me lo sono mai spiegato perché in effetti non penso che l'umorismo funzioni particolarmente nel fumetto, se non fatto in una certa maniera. Comunque il fumetto è uno dei tanti media con cui si può fare umorismo.
DAW
 
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Davide Mirabello
Pensi che la nascita di GigaCiao possa ulteriormente far crescere l'impatto di un certo tipo di fumetto umoristico in Italia? 
Davide Mirabello
DAW
Per me sì, per ora sono la piattaforma migliore su cui su cui andare, su cui puntare in questo momento. Prima di tutto perché hanno un pubblico che è adatto e abituato a qual genere, e secondo perché in effetti ripongono una certa fiducia nelle qualità dell'artista, che così può esprimersi al meglio. Ho già lavorato per case editrici che hanno messo molti paletti, a volte insensati. Perché c'è gente che ti dice cosa fa ridere e cosa non fa ridere. Ed il che è strano, perché loro non fanno quello di lavoro, dovresti essere tu a conoscere le dinamiche. 
 
DAW
Davide Mirabello
I social hanno tolto spazio al fumetto umoristico su carta oppure ne hanno amplificato la risonanza? 
Davide Mirabello
DAW
Domanda complessa. In un certo senso hanno tolto mercato alla carta, però, al contempo hanno dato la possibilità alla gente di arrivare a farsi conoscere senza bisogno di fare percorsi tradizionali. Mettere delle cose sui social ti può dare risonanza. Quando ho iniziato io ci stava Facebook, grazie al quale avevi un riscontro immediato.  E quando mi sono ritrovato a pubblicare per una casa editrice con il  mio fumetto che usciva in edicola mi sono sentito un po' isolato rispetto a quello che era il contesto. 
 
DAW
Davide Mirabello
Cosa ti faceva sentire isolato nell'essere un autore da edicola, rispetto a chi si proponeva sui social? 
Davide Mirabello
DAW
Il fatto di fare un lavoro in cui mi mettevo a scrivere per tre mesi un qualcosa che usciva in edicola  dopo altri tre mesi per avere una risposta del pubblico ancora più tarda, e magari solo quando lo incontravo dal vivo, mi faceva mancare il riscontro, il feedback immediato, che è mega importante in questo campo. Finché sei in camera tua non sai se quella che stai preparando è una cosa che fa veramente ridere o meno. Invece con i social vedi subito se questa roba funziona bene. Quindi sì, c'è un rovescio della medaglia, ma in generale è un grosso e fortuito campo di prova. 
DAW
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