La parola Gintama, per essere subito chiari, può avere due significati: "spirito d'argento" o "palle d'argento". E ci sono interi episodi della serie anime disponibile su Prime Video, nonché nel manga omonimo, che sfruttano questa ambigua interpretazione.
Questa è l'autentica essenza della serie ed è uno dei numerosi motivi per cui rivisitarla o rivederla. Almeno che non si voglia fare seppuku.
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Perché vedere Gintama?
Gintoki Sakata e la sua agenzia
Tratto dal manga di Hideaki Sorachi, esordito nel dicembre 2003, Gintama è stato adattato in un anime nel 2006. Quasi vent’anni dopo, è ancora uno degli shōnen più divertenti, originali e indimenticabili di sempre.
Ciò che rende così fuori dai parametri questa serie, è principalmente il fatto che non si riduce a un target soltanto, bensì coinvolge numerose altre opere e stereotipi, li usa sottoforma di citazioni, di gag esilaranti e momenti solo apparentemente demenziali, senza alcuni limiti.
Ma questo capita agli occhi di un pubblico colto: chi si troverà a guardare Gintama per la prima volta, senza pretese e senza una grande cultura nell'universo dei manga, magari mentre faceva zapping, vedrà soltanto un bizzarro samurai dagli arruffati capelli di platino, intento a cercare di guadagnare qualche soldo coi più svariati e insensati lavoretti.
Gintoki Sakata, il nome del protagonista principale, vive in una Edo (l'antico nome di Tokyo) ambientata in un alternativo periodo Tokugawa, che dovrebbe collocarsi tra il 1600 e il 1800.
In questa realtà, una razza aliena chiamata Amanto, ha invaso la Terra e con sé ha introdotto il progresso tecnologico: navi spaziali, macchine volanti e robot domestici.
Tuttavia, oltre al progresso (fanta) scientifico, gli Amanto hanno sottomesso lo shogunato e imposto norme molto severe, tra cui il divieto delle katane e, di fatto, l'estinzione dei samurai.
Ecco perché Gintoki porta con sé una katana di legno: nessuno sospetterebbe mai di una innocua arma presa come sorta di souvenir al “Lago Toya”.
Felpa con Gintoki Sakata - Gintama
Felpa di colori diversi raffigurante Gintoki Sakata di GintamaGintoki Sakata è doppiato in lingua originale da Tomokazu Sugita, lo stesso doppiatore che interpreta Joseph nella serie de Le Bizzarre avventure di Jojo, mentre in Italia è stato doppiato da due grandi doppiatori nostrani: Marco Guadagno, voce di Puffo Quattrocchi in I Puffi e di Brandon Walsh in Beverly Hills 90210 , e nel recente lavoro di doppiaggio, da Federico Viola, noto per le sue interpretazioni di Ichigo in Bleach e Bakugō di My Hero Academia.
Il capo dello Yorozuya, letteralmente un’agenzia “tutto fare”, non è l'unico personaggio di spicco, però: è affiancato da Shimura Shinpachi, un giovane con molti debiti (e un paio di occhiali, dettaglio fondamentale) che desidera imparare la via del samurai, e Kagura, una ragazza appartenente al clan alieno più forte e violento della galassia.
Sin dalla prima puntata, vedrete una comicità fuori dall’ordinario, scene di battaglia epiche, quarte pareti infrante, citazioni a personaggi storici realmente esistiti (la Shinsengumi e molti dei loro membri, tra cui Kondo e Hijikata, non sono casuali).
Commedia, dramma, storia, spade di legno e latte alla fragola
Dalle colonne sonore alle ambientazioni fantascientifiche, dai dialoghi che intrecciano il Giappone contemporaneo con citazioni a famosi manga, tra cui Dragon Ball, Bleach e Hokuto no Ken, Gintama è ineguagliabile in termini di scrittura. Nessun'altra opera è riuscita ad amalgamare uno stile leggero, spensierato e al tempo stesso profondo come questo titolo. Mentre altre serie, come ad esempio Excel Saga, riuscivano efficacemente a distinguersi per uno spirito originale e ben definito, Gintama, al contrario, puntata dopo puntata è in grado di rinnovarsi e sorprendere.
I suoi personaggi, anche quelli secondari, riescono a risultare tutti memorabili per motivi diversi. La sua storia riesce a fondere perfettamente tutti i generi d’intrattenimento: questo anime sa essere in alcuni istanti esageratamente demenziale, due puntate dopo sa far piangere con storie estremamente complicate e toccanti.
Inoltre, è la prima volta che in Italia arriva la prima stagione di Gintama, interamente doppiata in italiano. Le prime 49 puntate presentano il vecchio doppiaggio, con Marco Guadagno, Daniele Raffaeli e Gemma Donati rispettivamente nei ruoli di Gintoki, Shinpachi e Kagura, ma durante la scorsa edizione di Lucca Comics & Games, Dynit aveva annunciato la riacquisizione del titolo e il doppiaggio dei 3 film e di tutte le 367 puntate, a partire da quelle inedite, che però avrebbero avuto un nuovo cast, diverso da quello originale.
Ora, infatti, troverete nel nuovo cast Federico Viola nei panni di Gintoki Sakata, Mosè Singh come Shinpachi Shimura e Jolanda Granato per Kagura.
Che voi abbiate già visto Gintama o vi apprestiate a guardarlo per la prima volta, preparatevi per più di un’esperienza televisiva, bensì uno stile di vita: lo stile del samurai dall’anima d’argento.
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