Il 27 gennaio è un giorno molto importante nel calendario. Il giorno della memoria è stato fissato nella memoria per ricordare i drammatici eventi occorsi negli della Seconda Guerra Mondiale. Mentre i soldati morivano al fronte e le città venivano martoriate dai bombardamenti, milioni di ebrei, disabili, omosessuali e rom venivano deportati nei campi di sterminio tedeschi dove dal momento in cui varcavano la soglia venivano torturati e uccisi nelle camere a gas.
Dal dopo guerra in poi il coro di voci che sentivano la necessità di raccontare quel momento buio della storia sono state tante e si sono espresse attraverso l’arte e la narrazione in generale.
Ecco dunque un elenco di libri che possono aiutarci a capire meglio quel periodo e le implicazioni che avuto nella storia.
La banalità del male (1963)
In questo saggio, Hannah Arendt analizza il processo ad Adolf Eichmann, uno dei principali organizzatori dell'Olocausto. Arendt introduce il concetto di "banalità del male" per descrivere come individui comuni possano compiere atrocità semplicemente eseguendo ordini, senza una particolare malvagità personale. Il libro è diventato nel corso degli anni un caposaldo della saggistica sul tema proprio per il concetto della banalità a cui quasi nessuno aveva mai pensato.
La maggior parte delle persone nel mondo associa il male alla mostruosità, se una persona compie atti indegni vuol dire che è un mostro. Non si riesce ad accettare il fatto che il male è umano esattamente quanto il bene e, come dice la stessa autrice nel suo saggio, a volte le persone eseguono un ordine senza riflettere sulle conseguenze e magari senza neanche essere mossi da una particolare malvagità.
I sommersi e i salvati (1986)
Di Primo Levi la maggior parte dei lettori conoscere soprattutto Se questo è un uomo e La tregua Primo, ma anche questo che vi proponiamo è interessante. Levi riflette sulle esperienze nei campi di concentramento nazisti, distinguendo tra i "sommersi", coloro che non sono sopravvissuti, e i "salvati", i sopravvissuti. Il libro esplora le zone grigie della moralità umana in condizioni estreme e analizza i meccanismi psicologici di vittime e carnefici.
Leggere Levi è importante per la testimonianza in prima persona che l’autore dà sulle lacerazioni dell’anima e sul senso di colpa del sopravvissuto. Un sentimento forse assurdo da concepire, eppure fa parte dell’animo di un uomo che ha vissuto l’inferno vero e ne è uscito vivo lasciandosi alle spalle persone come lui che non meritavano di restare “sommersi”.
Il razzismo spiegato a mia figlia (1998)
Tahar Ben Jelloun affronta il tema del razzismo attraverso un dialogo con sua figlia, rispondendo alle sue domande con parole semplici e chiare. Il libro mira a spiegare le origini, le manifestazioni e le conseguenze del razzismo, promuovendo la tolleranza e la comprensione interculturale.
Probabilmente non è il primo libro a cui si pensa quando si parla di Olocausto e giornata della memoria, ma affrontando il tema del razzismo in generale questo libro ci aiuta a capire le premesse che hanno portato ai disastri del Novecento e ci fa riflettere sul fatto che il razzismo non riguarda solo gli ebrei ma anche altre civiltà.
Gli imputati di Norimberga (2022)
Questo libro offre un resoconto dettagliato del processo di Norimberga, in cui i principali leader nazisti furono giudicati per crimini di guerra e contro l'umanità. Attraverso documenti e testimonianze, l'autore analizza le responsabilità individuali e collettive dei protagonisti del regime nazista.
Il libro è fondamentale per capire cosa accadde dopo e per conoscere nomi e volti di coloro che insieme misero in moto la macchina della morte.
Modernità e Olocausto (1992)
E se l'olocausto fosse inestricabilmente connesso alla logica della modernità così come si è sviluppata in Occidente? Nella memoria collettiva e in molti testi scientifici ritroviamo le rassicuranti parole che eludono il significato più profondo dell'olocausto, riducendolo a un episodio circoscritto nella storia millenaria dell'antisemitismo e arrivando a considerarlo un incidente di percorso, una barbarie sì ma una temporanea deviazione sulla via della civiltà. Bauman con questo saggio ci dà letteralmente uno schiaffo in pieno viso contrapponendo una spietata analisi di quanto accadde nei campi di sterminio non come una sorta di "malattia" sociale, ma come fenomeno legato alla condizione "normale" della società.
La razionalità e la burocrazia così insite nella civiltà occidentale sono state condizione necessaria del genocidio nazista: esso fu l'esito dell'incontro fra lo sconvolgimento sociale causato dalla modernizzazione, con il suo carico di angosciose insicurezze, e i poderosi strumenti di ingegneria sociale creati dalla modernità stessa. Il libro invita, dunque, a riflettere sulle implicazioni etiche della modernità.
Norimberga. Il processo (2020)
Questo volume ricostruisce il processo di Norimberga, evidenziando le procedure legali, le strategie delle difese e le testimonianze presentate. L'autore offre una panoramica delle sfide affrontate nel giudicare i crimini nazisti e l'impatto del processo sul diritto internazionale.
Auschwitz spiegato a mia figlia (2014)
Annette Wieviorka risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli ebrei d'Europa. Domande crude e dirette che esprimono l'incredulità di chi non può concepire l'assurda tragedia dei lager nazisti.
Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo (2013)
Quest'opera analizza la condizione degli ebrei in Italia durante il regime fascista, esaminando le leggi razziali del 1938 e le loro conseguenze sulla comunità ebraica italiana. L'autore esplora le dinamiche sociali, politiche e culturali di quel periodo, evidenziando le persecuzioni subite dagli ebrei italiani.
La sola colpa di essere nati (2021)
Liliana Segre e Gherardo Colombo dialogano sulle leggi razziali italiane e sulle esperienze personali di Segre, sopravvissuta all'Olocausto. Il libro riflette sulle responsabilità storiche e sull'importanza della memoria per evitare il ripetersi di simili tragedie. Con la sua testimonianza Liliana Segre è diventata, insieme a pochi altri sopravvissuti italiani, una delle voci principali di questa storia.
Se questo è un uomo (1947)
Non si può stilare un elenco di libri per capire la Shoah se non si cita una delle massime opere letterarie sull’argomento: Se questo è un uomo, che già nel titolo esprime tutto il dolore e la potenza di un evento drammatico come fu lo sterminio di massa degli ebrei. Primo Levi testimonia la sua esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz, descrivendo le condizioni disumane e la lotta per conservare la propria umanità. Il libro è una riflessione sulla natura umana e sulla capacità di resistere di fronte all'annientamento morale e fisico.
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