Come accade per film e serie TV, anche per il mondo videoludico esistono franchise che hanno contribuito a scrivere la storia stessa dell'industria.
E che, inevitabilmente, si sono ritagliati un posto assai speciale nei cuori dei gamer e nell'Olimpo delle opere in pixel e poligoni, che negli anni ci hanno tenuti incollati al pad.
Tra questi, è impossibile non citare quello di God of War, nato nel 2005 dal genio di Cory Barlog e dalla sua Santa Monica Studio. La saga action adventure esclusiva per le piattaforme PlayStation non ha solo il merito di aver narrato - e continuerà a farlo - alcune delle avventure più intense mai viste a schermo, ma anche di aver regalato al popolo geek uno degli (anti)eroi poligonali più iconici di sempre: Kratos.
In oltre 15 anni di attività e a partite dall'indimenticabile PS2, il Fantasma di Sparta ha accompagnato un po' tutte le piattaforme di casa Sony, ergendosi a vero e proprio simbolo per le console della compagnia nipponica - così come fanno Master Chief e Halo sui lidi Xbox.
E se è vero che nel 2018 God of War ha dato prova di forza e coraggio stravolgendo le sue fondamenta - dall'ambientazione alle meccaniche di gameplay -, allo stesso modo è cosa certa che Kratos tornerà anche su next-gen grazie a God of War: Ragnarök, secondo episodio della saga dedicato alla mitologia norrena, sviluppato per sfruttare al meglio le capacità della desideratissima PlayStation 5.
In attesa di scoprire come si evolverà il destino del dio della guerra, analizziamo allora il passato dell'opera più illustre dei Santa Monica e l'ordine esatto in cui giocare ai vari capitoli apparsi sul mercato. Come spesso accade per franchise molto longevi, infatti, l'ordine cronologico di uscita non corrisponde all'ordine della narrazione, in quanto la serie è piena zeppa di flashback e riferimenti a eventi passati (o futuri, in alcuni casi).
Il Fantasma di Sparta
Il nome di Kratos (in greco "forza", "potere") deriva da Cratos, che nella mitologia greca si alleò con Zeus contro i Titani. Fu anche colui che legò Prometeo alla montagna dove egli poi sconterà la punizione per aver portato il fuoco agli uomini.
Nel gioco invece Kratos uccide il titano gettandolo nel Fuoco Primordiale per liberarlo dalle sofferenze dell'"infernale uccello". Kratos è il figlio maggiore di una donna, Callisto, proveniente da un anonimo villaggio greco dal quale era fuggita verso Sparta per le accuse di adulterio che gravano su di lei. Da bambino viveva assieme al fratello minore Deimos, privo della forza e della dedizione al combattimento che già contraddistinguevano quello che abbiamo imparato a conoscere - e in molti casi ad amare - come il possente dio della guerra, forgiato da migliaia di battaglie.
Tutti i capitoli di God of War, divisi per saghe
Prima di procedere in questo avventuroso viaggio tra le coste elleniche e la Scandinavia, è però necessaria una premessa. God of War si divide in due diverse saghe, la prima riferita alla mitologia greca - o Prima Era - e la seconda alla mitologia norrena - o Seconda Era.
Al 2021 la serie conta quattro capitoli principali (God of War, God of War II, God of War III e God of War), tre spin-off (God of War: Betrayal, God of War: Chains of Olympus, e God of War: Ghost of Sparta) e un prequel (God of War: Ascension).
La saga ellenica
God of War: Ascension (2013)
Pubblicato nel 2013 su PS3 - e tra i migliori titoli nell'ampio catalogo della piattaforma -, God of War: Ascension è temporalmente il quarto capitolo della saga principale, nonché il primo a sfruttare alcune funzionalità di multiplayer online.
Ascension si concentra principalmente sul protagonista Kratos divenuto da poco il "Fantasma di Sparta". Il gioco è cronologicamente il primo della serie, e pone le fondamenta narrative per la leggendaria epopea di sangue e vendetta targata Sony. L'antieroe ha appena rotto il suo patto con Ares e, distrutto per la morte della famiglia - avvenuta per sua stessa mano -, ha deciso di non servire più il dio della guerra. Ma non è così facile liquidare un olimpico: a guardia dei patti fra i mortali e le divinità stanno infatti le Furie, creature nate dal sangue e dall'odio ai tempi dell'uccisione dei Titani. Infide torturatrici, rinchiudono gli spergiuri all'interno di una terribile prigione, ricavata nel corpo del primo traditore: il centimane Briareo. Ed è proprio qui che comincia la trama di Ascension, con Kratos in catene, assalito dalla schifosa Megera.
God of War: Chains of Olympus (2008)
Sviluppato da Ready at Dawn - gli stessi di The Order: 1886 per PS4 -, God of War: Chains of Olympus è stato creato per spingere le vendite di PSP, la prima console portatile Sony. Uscito nel 2008, e riproposto su PS3 nel 2011 in una collection in HD, vede l'impavido generale spartano Kratos tormentato dai suoi incubi e ridotto a servo degli dèi.
Un episodio, questo, in cui il protagonista appare più fragile e vulnerabile, ferito dall'atroce sconfitta inflitta al suo esercito dalle genti barbare. A un passo dalla morte, Kratos non vide altra speranza che implorare l'aiuto di Ares, il dio della guerra, che in cambio della promessa di totale fedeltà gli donò le letali Lame del Caos e la capacità di trionfare su ogni nemico. Non solo, è in Chains of Olympus che assistiamo all'uccisione della sua famiglia, perpetrata con l'inganno per sua stessa mano. E di conseguenza agli eventi che hanno reso il guerriero dalla pelle cinerea la spettrale macchina di morte a noi familiare, per un lungo viaggio verso la redenzione.
God of War (2005)
Il capitolo da cui tutto è iniziato: God of War, classe 2005, vede Kratos già sotto il controllo delle divinità, impegnato da dieci anni ad espiare i suoi atroci peccati. Il semidio continua a combattere nella speranza di essere un giorno perdonato e liberato dagli incubi che da tempo lo tormentano.
Proprio nel primo episodio della saga tutta epica e azione la sottomissione del personaggio si trasforma in sete di vendetta, con Atena ad affidargli un'ultima missione, vale a dire uccidere Ares in modo da farlo diventare il nuovo dio della guerra. Tra legionari non morti, arpie, minotauri e persino ciclopi, la scalata per arrivare al cospetto del dio più belligerante dell'Olimpo non sarà ovviamente delle più semplici, ma è rimasta a ragione scolpita nell'immaginario collettivo. Il resto è storia, per quello che è un videogioco da "applauso universale", sia per la critica che per i "semplici" appassionati di gaming.
God of War: Ghost of Sparta (2010)
Come il precedente Chains of Olympus, anche God of War: Ghost of Sparta è stato realizzato per sbarcare sul piccolo schermo di PlayStation Portable, per essere in seguito riproposto al pubblico "da salotto" di PlayStation 3.
Ancora una volta la regia è quella di Ready at Dawn Studios, ormai ferrata sulle gesta di Kratos. In questo episodio, disponibile dal 2010, ci troviamo nel periodo immediatamente successivo alla disfatta di Ares e il personaggio principale è ormai l'effettivo dio della guerra. Afflitto da continue visioni della madre e del fratello, che crede entrambi deceduti, avverte la possibilità di cambiarle, come comunica ad Atena poco prima di arrivare ad Atlantide, culla di tutta la conoscenza umana dove spera di trovare una risposta. La dea cerca di dissuaderlo, ma Kratos, stanco delle menzogne degli olimpici, non le dà ascolto, iniziando una difficile salita verso il Tempio di Poseidone: in fondo ad esso trova la madre Callisto, esanime ma ancora viva, che gli chiede di salvare suo fratello Deimos, anch'egli ancora in vita ma tenuto prigioniero nel Regno della Morte.
God of War: Betrayal (2007)
A differenza degli altri capitoli, God of War: Betrayal è un videogioco per telefoni cellulari, pensato per attirare un pubblico decisamente più "casual" verso la serie Sony, già apprezzatissima nel mondo console.
Il risultato è un titolo d'azione dinamica a scorrimento orizzontale in cui sono narrate le azioni compiute da Kratos tra il primo e il secondo capitolo della serie mentre ricopriva la carica di dio della guerra. Ormai conosciuto per le sue imprese, viene temuto persino dagli altri dèi dell'Olimpo, che inviano ripetutamente sicari per ucciderlo e fermare i suoi piani espansionistici in nome di Sparta. Si tratta di un episodio "filler", che spiega come si sono venuti a creare i presupposti alla feroce guerra sull'Olimpo, che porterà in seguito alla disfatta delle divinità greche per mano di Kratos, "uccisore degli dèi".
God of War II (2007)
God of War II, annata 2007, parte proprio da dove si era interrotta la storia in Betrayal, con Kratos che guida le truppe spartane a Rodi per conquistarla. Affiancato, pad alla mano, da tutti i possessori di una inossidabile PS2.
Proprio a Rodi, il dio della guerra sarà vittima di un terribile tradimento: sotto le sembianze di un'aquila, Zeus prima lo priva dei suoi incredibili poteri, poi lo trafigge con un fulmine lasciando il suo corpo ormai mortale senza vita. Kratos viene quindi trasportato nell'Ade, ma viene salvato dal Titano Gaia: questa gli spiega che trovando le Parche, capaci di cambiare ogni momento della vita dell'uomo, potrà riuscire a vendicarsi di Zeus e aiutare i Titani; esse tuttavia vivono in un'isola maledetta chiamata Isola della Creazione, e starà al nostro eroe arrivarci per tornare indietro nel tempo e stravolgere il suo crudele destino. In God of War II, poi, tutto ciò che era stato sottointeso trova finalmente forma: Kratos è davvero il figlio di Zeus, che uccidendolo voleva evitare di essere eliminato dal figlio, così come Zeus stesso ha fatto con Crono e questi, a sua volta, con Urano.
God of War III (2010)
Nel 2010, Santa Monica Studio è riuscita a spremere al massimo la potenza di PlayStation 3. E lo ha fatto proprio con il terzo capitolo regolare di God of War, dotato di un comparto tecnico fuori scala per i suoi tempi. Nel 2015, poi, God of War III ha toccato pure PS4 con una edizione rimasterizzata in 1080p, per altro perfettamente giocabile sulla nuova PS5 grazie alla retrocompatibilità. L'edizione in alta definizione è stata realizzata in occasione del decimo anniversario della serie.
In questa sua iterazione, il sempre impavido Kratos viene affiancato da Gaia e da tutti gli altri Titani per portare a compimento il suo disegno. Disegno che fa rima con una pericolosa - ma assolutamente avvincente! - scalata contro l'Olimpo, unico mezzo per sterminare tutte quelle arroganti divinità che lo hanno sfruttato per anni per i loro scopi e per definire le sorti del mondo. Il terzo episodio è fondamentale ai fini narrativi, considerando che è quello che va a chiudere in via definitiva la Prima Era ambientata nella mitologia greca.
La saga norrena
God of War (2018)
Nonostante Barlog e i suoi abbiano sempre in qualche modo "rinfrescato" la collaudata formula del franchise ad ogni release, è solo nel 2018 che si può parlare di vera e propria rivoluzione. Quasi fosse un soft reboot, il primo God of War confezionato appositamente per PlayStation 4 - e compatibile con la successiva console made in Japan - ci catapulta tra le lande innevate della Scandinavia, e vede un Kratos visibilmente invecchiato alle prese con la mitologia delle terre del nord. Non solo, è con questo capitolo che Santa Monica Studio batte il record di vendite per una serie già di successo.
Vincitore del titolo di Game of the Year, il nuovo God of War reinventa le meccaniche di gameplay della serie, inserendo elementi ruolistici e tutta una serie di sezioni esplorative, senza rinunciare agli enigmi ambientali e ad un mondo esplorabile molto simile a quello messo sul piatto dalle esperienze open world. Non solo, l'aspetto narrativo assume una forza prima sconosciuta, anche grazie alla presenza di Atreus, giovanissimo figlio del protagonista utile anche in battaglia e nella risoluzione dei puzzle. Per quanto riguarda la storia, l'episodio del 2018 vede Kratos lasciare la Grecia per iniziare una nuova vita in Scandinavia. Dopo la morte della madre, il fu Fantasma di Sparta cerca di insegnare al figlio come sopravvivere, ma per un motivo sconosciuto vengono presi di mira dagli dei norreni che sanno della vera identità di Kratos.
God of War: Ragnarök (2021)
La Seconda Era di God of War non è ovviamente ancora conclusa. Anzi, dovrebbe entrare nel vivo nel corso del 2021 grazie all'uscita di God of War: Ragnarök, presentato da Sony e da Santa Monica Studio come il debutto dello spartano sulla potente PlayStation 5.
Trattandosi del sequel diretto dell'ottavo capitolo, anche Ragnarök sarà liberamente ispirato alla mitologia norrena, portandoci nell'antica Norvegia sempre impersonando Kratos e suo figlio Atreus. Al momento si sa pochissimo della trama, se non che questo episodio darà il via al Ragnarök nell'universo di God of War, che nella mitologia norrena è una serie di eventi che determinano la fine dei giorni e la morte degli dèi nordici.
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