Heath Ledger, il cavaliere triste di Hollywood: 7 film per riscoprire l'attore

Autore: Emanuele Zambon ,

Undici anni dopo quel 22 gennaio siamo ancora qui con l'immagine indelebile di quel volto malinconico, con la memoria viva di quel nome da predestinato. Heath Ledger se n'è andato sul più bello, lasciando noi a interrogarci su ciò che poteva essere e che invece non è stato, spazzato via da quel cocktail micidiale di sonniferi, ansiolitici e analgesici, ingeriti per scacciare quei demoni esistenziali che invece hanno avuto la meglio.

Un'esistenza tormentata, la sua. La facciata di un ragazzo dal sorriso travolgente eppure mai allegro fino in fondo, l'animo di un artista a cui bastavano un paio di occhi e uno sguardo per comunicare. Faceva l'attore. E lo faceva meglio di molti. Di tanti. L'istinto a guidarlo, l'ossessione maniacale per la cura dei dettagli, la ricerca dell'immedesimazione nel personaggio. Come quella volta a Londra, quando si rinchiuse in una stanza d'albergo per prepararsi al ruolo del Joker sei settimane prima delle riprese de Il cavaliere oscuro, annotando impressioni, foto e frasi su un diario.

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La morte di Ledger si trascina dietro il mistero di un artista eccezionale divorato dall'insicurezza, irraggiungibile quando sceglieva di isolarsi dal mondo. Icona controcorrente che sfuggiva ai diktat dello star-system, dribblando il divismo con l'abilità di un goleador. Oggi, undici anni dopo quel 22 gennaio, c'è spazio solo per il ricordo dolce, malinconico, di quell'australiano dall'animo gentile che in pochi hanno capito sul serio e che molti hanno amato.

Gary Friedman / Los Angeles Times
Heath Ledger, mito immortale del cinema

Belloccio da copertina, cow-boy dalla sessualità ambigua, scudiero valoroso: mentre gli altri si accontentavano di sguazzare nella propria comfort zone, lui alzava continuamente il tiro. Un rifiuto, poi un altro, evitando parti tutte identiche, schivando gli stessi film comodi che ne avrebbero limitato alla lunga il talento.

Amava dire che "recitare è una questione di puro istinto". Viveva così la sua professione, in un misto di immersione, isolamento e feeling con la macchina da presa. Lontano (ma nemmeno troppo) dal set filmava tutto, riprendendo sé stesso e il mondo in ogni occasione, intima o futile che fosse. Sprazzi di vita vera approdati sullo schermo grazie ad un bellissimo documentario, I Am Heath Ledger, diretto da Adrian Buitenhuis e Derik Murray.

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Oggi di lui restano almeno un paio di film indimenticabili e una mezza dozzina di interpretazioni notevoli, che attenuano la sensazione di distacco che una morte prematura necessariamente scatena. Grazie al cinema e al suo privilegio di rendere immortale un volto, una frase, un semplice tic nervoso, l'attore nato a Perth il 4 aprile 1979 beneficia di un'immortalità che lo avvicina al mito. 

#HeatLedger40, sette film per riscoprirlo

I primi passi nelle serie TV australiane, l'approdo al cinema hollywoodiano con una rom-com. Poi il battesimo di fuoco al fianco dell'icona action Mel Gibson, quindi l'assolo vincente con Il destino di un cavaliere, film che lo consacra definitivamente agli occhi del grande pubblico.

Heath Ledger insegue il successo ma fa i conti con scelte sbagliate (Ned Kelly; La setta dei dannati) e casting fallimentari, come quando gli viene preferito Tobey Maguire nello Spider-Man di Raimi (oppure quando Ewan McGregor gli soffia la parte in Moulin Rouge).

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È il 2005 l'anno chiave di Ledger: approda al Festival di Venezia con tre film in concorso, viene eletto "attore dell'anno" e si guadagna la sua prima nomination agli Oscar, formalizzata a inizio 2006. Dopo la sbornia del successo arriva la chiamata di Nolan, che lo vuole ne Il cavaliere oscuro come assassino sociopatico dall'aspetto (poco) clownesco.

Celebriamo il compleanno dell'attore con 7 pellicole che ne hanno indirizzato la carriera:

10 cose che odio di te

Un Ledger romantico, ribelle. Soprattutto alle prime armi ma senza dare l'impressione di esserlo. In 10 cose che odio di te - rivisitazione dell'opera shakespeariana La bisbetica domata - l'attore australiano si innamorerà di Julia Stiles. Nel film diretto da Jil Junger recita accanto al suo "quasi sosia" Joseph Gordon-Levitt. È il film che attira l'attenzione degli studios sul talento in erba sbarcato dall'Australia.

Il patriota

Il mondo si accorge di Ledger a partire da Il patriota, pellicola diretta da Roland Emmerich che narra la Guerra di indipendenza americana. L'audizione per il film è vissuta da Ledger con profondo disagio, l'attore è talmente sfiduciato da scusarsi con la produzione per il tempo perso durante il casting giudicato (da sé stesso) come fallimentare. Sarà invece lui ad aggiudicarsi la parte di Gabriel Martin, figlio impulsivo e coraggioso di un colono eroe di guerra.

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Sul set Ledger fa i conti coi propri fantasmi (era convinto di non essere all'altezza, un sintomo di insicurezza, questo, che lo accompagnerà per tutta la vita) ma i consigli di Mel Gibson lo aiutano a ritrovare la stima perduta.

Il destino di un cavaliere

Columbia Pictures
Heath Ledger sul set de Il destino di un cavaliere

"He will rock you". Come i Queen ma più medioevale. Il destino di un cavaliere è il film che consacra Ledger una star da copertina. Chioma ribelle, viso pulito, cuore d'oro: nel film di Brian Helgeland è il giovane scudiero William Tatcher che intende cambiare il proprio destino. Lo farà a tempo di rock.

Lords of Dogtown

Un Ledger anni '70, col look da Venice Beach di quegli anni. Lords of Dogtown è un cult in cui le filosofie del surf e dello skateboard si plasmano, tra piscine svuotate e hit travolgenti. Il guru dello skate è lui, il divo australiano, nei panni del fondatore degli Z-Boys.

I segreti di Brokeback Mountain

Due cow-boy degli anni '60 trovano un ingaggio stagionale come mandriani. Lavorano a stretto contatto, conoscendosi, addirittura amandosi. Ang Lee sceglie Jake Gyllenhaal e Heath Ledger per una travolgente storia d'amore omosessuale dai risvolti drammatici, che prende vita tra pascoli ameni e baci clandestini.

Il cavaliere oscuro

Warner Bros. Pictures
Heath Ledger nel film di Nolan

Una risata seppellirà Gotham e il suo pipistrello. È il piano del Joker, lucido invasato senza morale, anarchico annoiato da denaro e paladini col mantello. Vuole il caos e lo vuole ad ogni costo. Giochetti mortali, assalti, tranelli: tutto, pur di vedere bruciare il mondo e mettere in ginocchio Batman.

Pagliaccio dark, quello di Ledger, lontano anni luce dal cartone animato pop di Nicholson. Protesi ai lati della bocca da tenere a bada con una passata di lingua (da qui il tic nel film), risata maligna, mente ancora più diabolica: il villain è servito.

Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo

L'ultimo film a vederlo in scena, l'unico mai portato a termine. Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo è il canto allegorico, onirico di Terry Gilliam che ha in Ledger un affascinante cantastorie. L'attore morirà a riprese non completate, venendo sostituito da 3 colleghi amici: Jude Law, Colin Farrell e Johnny Depp.

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