Oppressione maschile, emancipazione femminile, affermazione di sé, pregiudizio razziale e di genere, amore e passione. La storia de Il colore viola è un intreccio inestricabile, profondo e avvincente di temi ed emozioni senza tempo, che nasce nel contesto sociale delle comunità nere patriarcali dei primi del '900 e trasporta intatto il suo messaggio dirompente fino ai giorni nostri.
La vicenda di Celie Harris prende forma sulle pagine dell'omonimo romanzo epistolare pubblicato nel 1982 dalla scrittrice e attivista afroamericana Alice Walker e conquista immediatamente pubblico e critica. Nel 1983, il libro vince il Premio Pulitzer e il National Book Award per la narrativa e diventa un best seller mondiale, venendo tradotto in 25 lingue e vendendo 5 milioni di copie.
Nel 1985, l'enorme successo della storia spinge Steven Spielberg a realizzare un adattamento per il grande schermo con il medesimo titolo. La pellicola incassa più di 98 milioni di dollari a fronte di un budget di 15 e ottiene 11 candidature agli Oscar, ma non vince nessuna statuetta. La decisione dell'Academy innesca una accesa polemica, dal momento che per molti critici (incluso il celebre Roger Ebert) è in assoluto il miglior film dell'anno.
Tuttavia, l'opera del regista di Cincinnati non incassa solo pareri favorevoli. In occasione della prima a Los Angeles, la Coalition Against Black Exploitation protesta contro la rappresentazione degli uomini e delle donne afroamericane proposta da Spielberg (e Walker) e in un articolo del New York Times del 1986, parlando del suo ultimo lavoro She's Gotta Have It (in italiano, Lola Darling), Spike Lee ha parole durissime per Il colore viola:
[Lola Darling, n.d.r.] non è stato fatto con odio. E gli uomini non sono animali rappresentati a una sola dimensione come Mister ne Il colore viola.
Come riporta la rassegna stampa di Jump Cut, anche il poeta, saggista e scrittore afroamericano Ishmael Reed boccia senza mezzi termini romanzo e adattamento per il grande schermo, definendoli "una cospirazione nazista".
Ma qual è la trama del libro e del film e qual è il significato della storia?
La trama del film Il colore viola
Stati Uniti, primi del '900. Celie (Whoopi Goldberg) è una ragazzina di 14 anni povera e senza cultura, che vive con la adorata sorella minore Nettie (Akosua Busia) in una fattoria in Georgia. Dopo avere abusato di lei e avere venduto i due bambini nati dalla violenza, Adam e Olivia, il padre Alphonso la dà in sposa ad Albert Johnson (Danny Glover), un uomo che vuole una serva per badare a lui e ai figli avuti dalla precedente moglie.
L'agricoltore, soprannominato Mister, picchia e tratta con disprezzo Celie, ma la giovane trova conforto nell'arrivo di Nettie, che cerca rifugio dalla sorella dopo essere fuggita dal padre orco.
Nettie insegna a Celie a leggere e scrivere e fa sentire la giovane amata e accettata, ma la parentesi di felicità dura poco. Mister insidia Nettie e quando la ragazzina si ribella a un tentativo di violenza, l'uomo la caccia dalla sua proprietà. Nettie va via promettendo alla sorella che solo la morte le impedirà di scriverle. Invece, gli anni passano e Celie non riceve nessuna lettera da Nettie.
Intanto, il figlio maggiore di Mister, Harpo (Willard E. Pugh), si sposa con Sofia (Oprah Winfrey), una giovane ribelle e risoluta, che lotta da tutta la vita per dimostrare di non essere inferiore ai bianchi né agli uomini. Non riuscendo a tenere testa alla moglie, il giovane chiede consiglio al padre, che gli dice di picchiarla. Harpo non è convinto e si rivolge a Celie, che tuttavia gli dà lo stesso suggerimento di Mister. A quel punto, il giovane prova a sottomettere Sofia, ma è lui ad avere la peggio. Alla fine, i due sposi si rappacificano e hanno altri figli. Tuttavia, Harpo non riesce a liberarsi dell'influenza del padre, così Sofia se ne va.
Poco dopo, alla fattoria arriva l'affascinante e disinibita cantante blues e jazz Shug Avery (Margaret Avery), amante di lunga data di Mister. Ingenua e sottomessa, Celie accoglie la donna con grande riguardo e l'aiuta a riprendersi dai mali fisici e psicologici che l'affliggono. Inizialmente, il rapporto tra le due è difficile, a causa della loro diversità. Ma poco alla volta le cose cambiano.
Completamente ristabilita, Shug torna a cantare. La donna diventa la stella del locale aperto da Harpo e dedica a Celie una canzone per ringraziarla di come si è presa cura di lei e della sua amicizia.
Il rapporto tra le due diventa intimo e aiuta Celie a maturare una nuova consapevolezza. Tuttavia, la donna non riesce a trovare il coraggio per chiedere a Shug di andare con lei, quando l'amica parte alla volta di Memphis per la nuova tournée.
Nel mentre, Sofia viene arrestata e condannata a 8 anni di prigione per avere colpito con un pugno il sindaco della città, dopo essersi rifiutata di chiedere scusa alla moglie dell'uomo, Miss Millie (Dana Ivery), che le aveva chiesto con arroganza di diventare la sua cameriera. La detenzione prostra profondamente nel corpo e nello spirito la donna e la libertà è una vera e propria beffa perché, quando termina di scontare la pena, Sofia diventa la cameriera dell'odiosa e detestata Miss Millie.
Il rilascio della donna coincide con il ritorno di Shug Avery. La cantante si presenta la mattina di Pasqua alla porta della fattoria di Celie e Mister, ma con grande delusione dei due non è sola, bensì con un uomo di nome Grady (Bennet Guillory), che presenta come suo marito.
Dopo l'iniziale imbarazzo, Mister e Grady iniziano a parlare e a bere. Mentre il padrone di casa è impegnato a intrattenere il suo ospite, Shug va a prendere la posta appena consegnata, nonostante Celie le dica che Mister non vuole che nessuno tocchi la corrispondenza. Grazie a quello che per Shug è una gesto normale e per Celie un vero e proprio atto di ribellione, la donna scopre che la sorella non solo è ancora viva, ma che le ha sempre scritto e che Mister ha nascosto tutte le missive.
Approfittando dell'ubriachezza dei rispettivi mariti, le due donne vanno alla ricerca delle lettere di Nettie e le trovano in un nascondiglio sotto al pavimento. Celie inizia a leggerle, scoprendo che la sorella ha ricevuto aiuto dalle stesse persone che hanno adottato Adam e Olivia e che è partita con loro alla volta dell'Africa per lavorare come missionaria.
Le missive di Nettie danno finalmente a Celie la forza per emanciparsi. Tuttavia, il primo istinto della donna è di uccidere il marito. Per fortuna, Shug riesce a fermarla in tempo e la liberazione di Celie dal giogo avviene con un durissimo discorso pronunciato davanti all'intera famiglia riunita a tavola, che finisce con una maledizione per Mister:
Io ti maledico. Fino a che non rimedierai al male che mi hai fatto, tutto quello che penserai andrà in polvere.
L'invettiva della donna e l'annuncio che partirà con Shug e il marito sono la scintilla che scatena un vero e proprio incendio. L'amante di Harpo, Squeak (Rae Dawn Chong), dice che andrà con loro per tentare la fortuna come cantante e Sofia ritrova la sua vecchia forza, affermando che (ri)prenderà in mano le redini della famiglia.
Anni dopo, affermatasi come una sarta di grido, Celie torna a casa per la morte di colui che credeva il padre, ma in realtà è il patrigno: la madre aveva sposato l'uomo dopo che il marito era stato linciato dai bianchi, gelosi del suo successo come commerciante. In un rovesciamento di ruoli che sembrava impossibile, Celie è diventata una donna stimata e ricca (anche grazie alla cospicua eredità paterna), mentre Mister ha affrontato molte traversie ed è un uomo solo e senza nulla.
Celie ritrova anche Shug (che dopo averlo cercato a lungo, riesce finalmente a ottenere il perdono del padre predicatore), ma per essere completamente realizzata e felice le manca ancora una cosa: riavere con sé sua sorella e conoscere i suoi figli.
E l'aiuto per realizzare il suo sogno arriva da qualcuno che non avrebbe mai immaginato. Mister, consapevole del male fatto e deciso a provi rimedio, utilizza il proprio denaro per permettere alla moglie cui ha causato tanto dolore di ritrovare i suoi affetti.
E così, nello stesso campo dove giocavano da bambine, Celie e Nettie si riabbracciano e la donna incontra finalmente Adam e Olivia.
Il significato de Il colore viola
Pur deviando in diversi punti dal romanzo, il film di Steven Spielberg mantiene intatto il significato profondo dell'opera di Alice Walker. Tuttavia, c'è un aspetto che nella pellicola viene lasciato solo intuire, che è molto importante dal punto di vista del messaggio che la vicenda vuole veicolare, ovvero la relazione tra Shug e Celie.
La storia d'amore tra le due donne è scandalosa per l'epoca in cui il romanzo è ambientato (e probabilmente lo è anche per quella in cui è stato pubblicato e ancora oggi), ma è proprio il tema dello "scandalo" il motore dell'intera vicenda.
Secondo le convenzioni sociali del tempo e secondo la stessa Celie, che in quelle convenzioni è stata cresciuta e plasmata, è normale, giusto e accettabile che le donne siano considerate al pari di un oggetto e come tale possano essere usate, vendute e trattate. Coloro che lottano per affermare sé stesse e i propri diritti vengono picchiate e umiliate fino ad essere annullate (Sofia) oppure marchiate come poco di buono e ripudiate dalla famiglia (Shug). Ribellarsi e mostrare con la propria esistenza libera la stortura della società è un atto vergognoso e disdicevole e deve essere perseguito e punito con forza. Ma è anche una scintilla in un fienile.
La forza di Sofia e di Shug prima genera paura e invidia in Celie, ma poi inizia a scavare dentro di lei, l'aiuta a liberarsi dalla giogo ipocrita delle apparenze e a reclamare per sé l'amore e il rispetto che vuole e che merita. La donna capisce che dignità non significa accettare in silenzio violenza, abusi e umiliazioni, in un distorto concetto di colpa ed espiazione. Ma strappare il sipario che nasconde la vergogna di chi perpetra le vessazioni e di chi le subisce, guardare la realtà per quello che è e dire basta.
Farlo significa andare contro un sentire comune e condiviso e generare un qualcosa di diverso e disdicevole che dalla comunità è percepito come uno scandalo.
Ma lo scandalo de Il colore viola non sta solo nel percorso di emancipazione femminile, nella scelta di essere sé stesse e di amare chi si vuole di Celia (così come di Sofia, Shug e Squeak). Il film e il libro sono anche un atto di denuncia del pregiudizio razziale e una convinta dichiarazione che tutti possono cambiare.
Il profondo mutamento di Mister (che nel libro ha un ruolo più presente e attivo nella nuova vita della moglie) è un messaggio che veicola speranza tanto quanto fa paura. Perché sapere che è possibile essere migliori vuol dire che la debolezza e la malvagità non sono un incidente e una conseguenza di fatti contingenti su cui non esiste controllo, bensì una scelta.
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