Il mio vicino Totoro: teorie e curiosità sul film di Miyazaki

Autore: Davide Clerici ,

Nel 2018 la mascotte dello Studio Ghibli ha compiuto trent’anni!

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Il corpulento protagonista de Il mio vicino Totoro, infatti, nasce nel 1988 dalla fantasia di Hayao Miyazaki per poi conquistare l’affetto di adulti e bambini. Lo spunto per la pellicola è però autobiografico, poiché la madre di Miyazaki si ammalò come quella delle piccole Satsuki e Mei e fu costretta a una lunga degenza in ospedale.

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Tororo in Giappone, è apprezzato al pari di Winnie the Pooh in Inghilterra e il giornale Financial Times, parlando di lui, ha dichiarato addirittura che:

Totoro è amato più genuinamente di quanto Topolino possa mai sperare di essere.

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Totoro si può inoltre trovare in numerosi oggetti presenti nei negozi a lui dedicati, è stato riprodotto in numerosi tatuaggi e in Giappone gli verrà persino dedicato un parco a tema nel 2020!

Tuttavia, ci sono alcune domande che i fan continuano a farsi in merito a questo amatissimo personaggio. Domande legate soprattutto alla spiegazione del film di cui è protagonista insieme alle bambine Satsuki e Mei.

Proviamo a dare qualche risposta!

Che animale è Totoro?

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Totoro non è ovviamente una creatura reale, ma la fusione di alcuni animali quali l'orso, il procione e la talpa.

Il suo nome deriva dalla parola scandinava troll, solo pronunciata alla giapponese e in maniera errata (la piccola Mei, che nel corso del film inventa tale nome, è solita sbagliare alcune parole a causa della giovane età chiamando i girini “girelli” e le pannocchie “pastrocchie”).

Copyright Studio Ghibli
Totoro e lo Studio Ghibli
Totoro come logo dello Studio Ghibli

I susuwatari: cosa sono i "nerini del buio"?

Le figure folkloristiche non si limitano a Totoro, ma anche a quelli che nell’edizione italiana sono chiamati “Nerini del buio” o “corrifuliggine”.

Queste creature provengono dalla mitologia nipponica e il loro nome originale è susuwatari (fuliggine che viaggia) o anche makkuro kurosuke (letteralmente “pece nera nera ombra”).

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Sono degli spiritelli timidi e bonari, l'impersonificazione della cenere dei caminetti che si infila sotto al pavimento delle vecchie case e solo i bambini sono in grado di vederli (cosa che in effetti nel film accade). Inoltre queste creature sono anche apparse in un altro film di Miyazaki: il vincitore del premio oscar La città incantata.

Totoro e il rapporto con la morte

Sapevate che Totoro possiede un lato oscuro? Un lato oscuro creato dai fan, certo, ma pur sempre un lato oscuro.

Il sito Kotaku, infatti, ha ipotizzato che Totoro non sia un tranquillo protettore dei boschi, ma addirittura un dio della morte giapponese, un cosiddetto shinigami, e che quindi le due bambine in realtà siano morte.

Il motivo? La storia è ambientata nelle campagne attorno alla città di Sayama, una città che fu vittima del cosiddetto incidente di Sayama nel 1963, quando un'adolescente di sedici anni venne rapita e ritrovata morta in una fattoria delle campagne circostanti.

Questo triste evento di cronaca avvenne i primi giorni del mese di maggio e i nomi delle due bambine nel film di Totoro sono Satsuki e Mei , ovvero “maggio” in giapponese e in inglese (Mei è infatti la trascrizione della pronuncia di may).

Copyright Studio Ghibli
Le piccole
Le sorelle Satsuki e Mei

Tuttavia questi dettagli estremamente inquietanti sono stati più volte smentiti dallo stesso Miyazaki, che ha dichiarato che l’unica fonte di ispirazione sono gli eventi autobiografici di cui abbiamo parlato qui sopra. Anzi, a volte il maestro si diverte a fare domande sulle teorie che circolano su Totoro per mettere alla prova i suoi animatori!

E voi che ne dite? Eravate a conoscenza di questi piccoli segreti riguardanti Totoro? Ne sapete altri? E quali sono?

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