Il Mio Vicino Totoro, 15 anni fa debuttava nei cinema italiani

Come è nato Il mio vicino Totoro, simbolo di Studio Ghibli e della creatività pacifista di Hayao Miyazaki. Storia di uno degli anime più amati.

Autore: Rossana Barbagallo ,
Film
7' 18''

Totoro è la celebre creatura ideata da Hayao Miyazaki, quella tra le tante che rappresenta lo spirito di Studio Ghibli, sicuramente il più famoso studio di produzione di anime al mondo, conosciuto per le sue incantevoli produzioni cinematografiche. Questo simpatico troll, con un miscuglio di elementi tipici di altri animali come talpa, procione e orso, è il protagonista del film Il Mio Vicino Totoro, uscito in casa (ossia in Giappone) nel 1988. Il film è diventato un'icona del genere d'animazione (posizionato al 275° posto nella classifica Empire dei migliori 500 film della storia) grazie al tocco armonioso e gentile che Miyazaki e Studio Ghibli conferiscono alle loro opere.

La pellicola festeggia oggi il 15° anniversario della sua prima proiezione nei cinema italiani, avvenuta il 18 settembre 2009. Nonostante sia giunta in Italia con un notevole ritardo (circa 21 anni rispetto all'uscita originale in Giappone), ha incantato il pubblico e si è guadagnata un posto di spicco tra i film d'animazione più belli mai realizzati nella storia del cinema.

A 15 anni dalla sua uscita italiana, Il Mio Vicino Totoro continua a essere amato e apprezzato dai fan, un'opera intramontabile che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di numerosi spettatori, sia giovani che adulti. Scopriamo i vari aspetti del film

Una crescita costante nel tempo

Totoro, la tenera creatura nata dalla genialità di Hayao Miyazaki, è ora il simbolo riconoscibile dello Studio Ghibli, ma il successo del film che lo ha consacrato non è stato immediato. Quando Il Mio Vicino Totoro è uscito nei cinema giapponesi nel 1988, Miyazaki e lo Studio Ghibli avevano già ottenuto successo con altre due pellicole, Nausicaa della Valle del Vento e Laputa - Castello nel Cielo.

La produzione del film ha coinvolto il talentuoso Kazuo Oga come responsabile artistico, il quale ha dato vita a paesaggi rurali incantevoli e realistici. Durante la realizzazione, il film ha subito diverse modifiche, come la presenza di due sorelle di 11 e quattro anni nella trama originariamente pensata per una sola bambina di sei. Oltre a questo la produzione ha allungato la durata del film inserendo il motivo per cui le ragazzine e il padre si trasferiscono fuori della città, in aperta campagna.

Inizialmente, la Tokuma Shoten Publishing Co. ha rifiutato di finanziare il progetto, temendo che una storia ambientata del primo dopoguerra con due bambine e una creatura fantastica come protagonisti non avrebbe avuto successo. Tuttavia Miyazaki voleva dimostrare che un film pacifico, tranquillo e innocente avrebbe potuto avere successo nonostante l’animazione dell’epoca fosse incentrata su soggetti più dinamici e veloci. Alla fine si pensò di presentare Il Mio Vicino Totoro in coppia con un altro film più maturo e drammatico, La Tomba delle Lucciole. In questo doppio lungometraggio animato, più che altro frutto di una oculata operazione di promozione, il successo de Il Mio Amico Totoro stentava a decollare. Fu solo nel momento in cui la distribuzione avvenne tramite i canali televisivi giapponesi e al merchandising che Totoro iniziò a macinare consensi, arrivando alla vetta delle classifiche e proiettando definitivamente Studio Ghibli nell’Olimpo degli studi di produzione di anime mondiali.

Un successo mondiale

Nel corso degli anni, Il Mio Vicino Totoro ha conquistato il pubblico internazionale, Italia compresa, ricevendo consensi positivi, nonostante alcuni critici lo avessero giudicato troppo puerile o semplicistico.

Oggi, Il Mio Vicino Totoro è considerato una fiaba moderna, pura e delicata, e ha guadagnato un posto speciale nella storia del cinema, arrivando a classificarsi al 275° posto nella lista dei 500 migliori film della storia secondo Empire.

Il Mio Vicino Totoro è una storia che intreccia l'infanzia con la natura e la fantasia di un mondo incantato. Il film narra dell'incontro tra Mei e Satsuki, due bambine rispettivamente di quattro e undici anni, e le creature che abitano la foresta, tra cui il simpatico Totoro. Dopo essersi trasferite con il padre in un villaggio di campagna per essere più vicine alla madre malata, Mei e Satsuki scoprono la presenza di strane creature fuligginose, che chiamano "nerini del buio", all'interno della loro nuova casa.

Un giorno, Mei incontra Totoro e altri spiritelli durante la sua esplorazione del bosco alla ricerca di ghiande e lo riferisce alla sorella che, spaventata dall’assenza della piccola, va a cercarla. Sarà solo dopo qualche tempo che Satsuki, la sorella maggiore, incontrerà Totoro in una scena iconica alla fermata del bus. 

Totoro, lo spirito placido e generoso che abita i boschi attorno alla casa, diventa l'amico speciale delle due bambine. Insieme a lui e al misterioso Gattobus, un autobus dalle sembianze di gatto, le bambine vivono avventure straordinarie, scoprendo la magia della natura che le circonda.

Un troll di famiglia

Il film, senza un antagonista o una missione da compiere, si focalizza sulla quotidianità delle bambine e sulla loro capacità di trovare la bellezza e la meraviglia nelle piccole cose di ogni giorno. Il regista Hayao Miyazaki, attraverso questa storia, esplora il tema dell'infanzia e della visione del mondo propria dei bambini, che possono percepire la magia e l'essenza della natura in modo diverso dagli adulti.

La presenza di Totoro e degli altri spiritelli introduce anche una tematica importante, tipica di molte opere dello Studio Ghibli: quella della natura e delle sue bellezze, cariche di spiritualità. Totoro, il guardiano della foresta, rappresenta lo spirito stesso della natura, e il film riflette principi animistici della filosofia shintoista, in cui ogni cosa è considerata abitata da uno spirito divino, chiamato kami.

L'atmosfera primaverile e il verde rigoglioso della natura nel film enfatizzano il rispetto e la reverenza verso l'ambiente circostante. Il nome stesso delle due bambine, Mei e Satsuki, nonché la traslitterazione del nome "maggio" in diverse forme linguistiche, un fatto che sottolinea ulteriormente l'importanza di questa stagione nella cultura giapponese.

Totoro, sebbene associato al termine "troll" nella mitologia scandinava, è una creatura benevola e amichevole, il Tororu protagonista del libro di fiabe che la piccola Mei legge nel film. Proprio Mei lo ribattezza Totoro con quel sentimento di "dolce fraintendimento" tipico dei bambini che mantengono incarna la loro capacità di stupirsi e meravigliarsi di fronte alle piccole gioie della vita.

Il film Il Mio Vicino Totoro è una fiaba moderna che incanta sia i giovani che gli adulti, offrendo una visione delicata e poetica della natura e della bellezza nascosta nel mondo che ci circonda.

Una storia ricca di cenni autobiografici

Il Mio Vicino Totoro presenta alcuni elementi autobiografici inseriti da Hayao Miyazaki nel film. Il regista ha trascorso parte della sua infanzia andando a trovare la madre ricoverata in ospedale a causa di una tubercolosi spinale, un'esperienza che ha segnato profondamente la sua vita e ha influenzato la creazione del film. L'ambientazione della città di Tokorozawa, dove Miyazaki ha vissuto per un periodo, ha ispirato la foresta verde e incantata in cui si svolge la storia.

La Foresta di Totoro, è diventata una meta turistica per i fan del film e attraverso un'escursione, è possibile raggiungere la casa di Kurosuke, dove si trova una statua a grandezza naturale di Totoro. Il Museo Ghibli, eretto a Tokyo nel 2001, offre ai visitatori l'opportunità di incontrare Totoro e altri personaggi dello Studio Ghibli.

Una replica fedele della casa di Mei e Satsuki è stata costruita a Nagakute, nella prefettura di Aichi, in occasione dell'Expo 2005. Questa casetta identica a quella nel film è stata creata da Goro Miyazaki, figlio di Hayao Miyazaki, e mostra tutti gli oggetti di uso quotidiano presenti nella pellicola.

La colonna sonora de Il Mio Vicino Totoro è stata composta da Joe Hisaishi, un musicista e compositore storico per i film dello Studio Ghibli. La canzone "Tonari no Totoro" ha ottenuto un notevole successo in Giappone, diventando così celebre da essere insegnata persino nelle scuole.

Totoro è considerato uno spirito della natura e simboleggia aspetti positivi come il rispetto, il misticismo e la magica bellezza della natura stessa. Questo personaggio è stato scelto come mascotte per il Totoro Hometown Fund Campaign, un'associazione dedicata alla preservazione delle aree rurali nella prefettura di Saitama. Inoltre, un asteroide è stato denominato 10160 Totoro in suo onore.

Circolano diverse teorie riguardo al significato nascosto del film, inclusa quella che vede Totoro come uno shinigami, un dio della morte, apparso alle bambine poiché in realtà erano morte, ispirandosi a un fatto di cronaca realmente accaduto negli anni '60. Questa teoria è stata però smentita dallo Studio Ghibli e dallo stesso Hayao Miyazaki.

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