Il Signore degli anelli e oltre: i libri di Tolkien e l'ordine in cui leggerli

Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli sono i romanzi più famosi di J.R.R. Tolkien, ma cerchiamo di capire l'ordine di lettura di tutti i romanzi.

Autore: Simone Alvaro Segatori ,

Dal 1955, anno della sua pubblicazione, Il Signore degli Anelli ha continuato a catturare l'immaginazione dei lettori, e la trilogia cinematografica di Peter Jackson ha ulteriormente amplificato la sua influenza, rendendolo noto anche alle nuove generazioni.

Il successo dell'universo creato da J.R.R. Tolkien risiede nella capacità di ridefinire, se non addirittura inventare, nuovi standard per il genere fantasy, standard che sono oggi imprescindibili per ogni autore. Tuttavia, il mondo di Tolkien nasce inizialmente come contesto per dare vita e storia alle lingue che aveva creato sin da giovane. Questo mondo, conosciuto come Arda, comprende la famosa Terra di Mezzo e molte altre regioni. In alcune sue lettere, Tolkien spiegò il suo desiderio di fornire all'Inghilterra una mitologia epica e immaginaria, compensando così la mancanza di una ricca tradizione mitologica, a differenza delle letterature nordiche che tanto ammirava.

Arda è abitata da una varietà di razze e creature: Valar, Elfi, Nani, Hobbit, Uomini, Ent, Draghi e Orchi, spesso in conflitto tra loro ma capaci di unirsi per affrontare minacce comuni che mettono a rischio la sopravvivenza del mondo stesso. La storia di Arda è suddivisa in tre Ere principali, con la Terza Era che si conclude con gli eventi narrati in Il Signore degli Anelli, segnando l'inizio del dominio degli Uomini.

Tolkien, scomparso nel 1973, ha pubblicato solo due romanzi principali, Lo Hobbit (1937) e Il Signore degli Anelli (1955). Il vasto background di queste storie, tuttavia, rimase in gran parte incompleto e disorganizzato. Suo figlio, Christopher Tolkien, ha dedicato anni a raccogliere e ordinare gli appunti e gli scritti del padre, pubblicando raccolte e inediti che arricchiscono e completano il lavoro del celebre professore. Sebbene l'approccio a questo vasto universo possa risultare complesso a causa della pubblicazione non cronologica delle opere nel corso di quasi cinquant'anni, è possibile ricostruire una cronologia coerente basata sui principali eventi narrati.

Da dove cominciare?

Quando ci si appresta a immergersi nel meraviglioso mondo creato da Tolkien, non ci si dovrebbe in realtà preoccupare della sua cronologia. Questo universo è infatti tanto realistico e coerente che si riesce a godere di ogni libro e storia prendendolo come a sé stante, senza la necessità di conoscere approfonditamente il passato. Basti pensare che quando Il Signore degli Anelli venne pubblicato, le vicende de Il Silmarillion erano note soltanto al loro autore. La profondità del mondo è chiara in ogni parola e leggenda di cui si sente parlare e sta anche in questo la genialità e la bravura dello scrittore. Tuttavia, al di là dell’anno di uscita, i vari libri si collocano in momenti precisi della storia di Arda e in base a ciò possono essere ordinati. Tutte le date si riferiscono all'anno di pubblicazione italiana.

Il Silmarillion e le grandi narrazioni del passato: l’inizio di tutto

C’è chi lo definisce la Bibbia della Terra di Mezzo e questa definizione non si allontana troppo dall’essenza de Il Silmarillion (1978). Ha origine così il mondo di Tolkien, con una narrazione mitopoietica in prosa, intrisa di poesia e magnificenza. Il lasso di tempo coperto da questo primo libro inizia con la creazione stessa di Arda da parte di un Dio, Eru Ilúvatar, e copre tutte e tre le Ere della sua storia.

Le prime due parti si concentrano sulla canzone da cui il mondo trasse forma e su come i Valar e i Maiar, divinità minori nate dal pensiero del Dio, contribuirono alla formazione di Arda. Dopodiché ci addentriamo nel vivo della Prima Era per scoprire tutti gli eventi che portarono al compiersi delle guerre dei Silmaril. Segue la caduta di Númenor, evento principale della Seconda Era che si concluse poi con l’avvento di Sauron e la creazione degli Anelli del Potere. Il libro si chiude con un riassunto degli avvenimenti della Seconda e Terza Era, raggruppando così tutti gli eventi principali del mondo.

All’interno del Silmarillion trovano però spazio tante altre narrazioni secondarie che si intrecciano e influiscono con le linee principali. Due di queste sono state estrapolate dalla raccolta e ampliate da Christopher Tolkien in romanzi a sé stanti. Beren e Lúthien, pubblicato nel 2017, è una delle storie più importanti della Prima Era e di tutto l’universo. Inizialmente Tolkien lo concepì come un poema che però non concluse mai, mentre la storia in prosa fu raccontata dalla voce di Aragorn già ne Il Signore degli Anelli. La storia d’amore tra l’umano Beren e l’elfa Lúthien aveva per Tolkien un significato più profondo che trova le radici nel suo amore per la moglie Edith.

La seconda storia ad essere estratta è I figli di Húrin (2007), tragico resoconto epico delle vicissitudini sopportate da Túrin Turambar e da sua sorella Nienor, in seguito alla maledizione scagliata da Morgoth sulla discendenza di Húrin. Questi due romanzi si uniscono ad una terza storia soltanto accennata ne Il Silmarillion.

La caduta di Gondolin (2018) è il primo vero racconto scritto da Tolkien e ambientato nella Terra di Mezzo. Il romanzo è postumo e si presenta come un insieme coerente dei frammenti e delle varie versioni della storia abbozzate negli anni. Uno dei personaggi principali è Tuor, figlio di Huor, fratello di Húrin e questo romanzo può essere inteso come la conclusione definitiva della vicenda iniziata con il libro precedente.

Queste tre storie costituiscono un trittico a cui Tolkien era molto legato e che considerava le più grandi narrazioni dei giorni antichi. Il loro ordine è quindi:

  • Il Silmarillion (1978)
  • Beren e Lúthien (2017)
  • I figli di Húrin (2007)
  • La caduta di Gondolin (2018)

Lo Hobbit, il Signore degli Anelli e oltre

I due romanzi più famosi dello scrittore britannico non hanno certo bisogno di presentazioni. Lo Hobbit fu pubblicato per la prima volta nel 1937 nel Regno Unito e in Italia solo nel 1973. Inizia come fiaba leggera per poi trasformarsi in un epico racconto di eroismo con protagonista un semplice Hobbit che dalla vita non cercava altro che tranquillità. Bilbo Baggins si ritrova però catapultato in un lungo viaggio alla riconquista di un tesoro sottratto tempo prima ai nani dal temibile drago Smaug. È nel corso di questa avventura che Bilbo conosce Gollum ed entra in possesso dell’Anello che da oggetto curioso diventerà poi il motore dell’intera vicenda narrata nel successivo romanzo.

Il Signore degli Anelli nasce come un unico romanzo, ma a causa della crisi del secondo dopoguerra e della scarsità di carta fu prima pubblicato in tre romanzi: in ordine La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri Il Ritorno del Re. Anche questo è il resoconto di un viaggio, intrapreso però dallo Hobbit Frodo Baggins per distruggere l’Unico Anello. La Compagnia con cui partirà nel primo libro si dividerà poi ritrovandosi al centro dalle guerre che sconvolgono la Terra di Mezzo, lottando al fianco di chi vuole impedire all’Ombra di rimpiombare sul mondo.

Alla fine del libro vi sono poi delle appendici molto interessanti con cronologie, alberi genealogici e varie informazioni sui popoli e le lingue dell’universo Tolkeniano, utili per consolidare le proprie conoscenze a riguardo. Infine, nel 1974, a un anno dalla morte dell’autore, venne pubblicata sotto forma di poster illustrato L’ultima canzone di Bilbo, un poema che racconta in versi la partenza di Bilbo dai Porti Grigi, atto conclusivo de Il Signore degli Anelli.

I romanzi di questa sezione seguono quindi quest'ordine:

  • Lo Hobbit (1973)
  • Il Signore degli Anelli (1970)
  • L'ultima canzone di Bilbo (1974)

History of Middle-earth, i racconti e i problemi di traduzione italiana

Tolkien ha avuto tutta la vita per costruire e dare coerenza al suo mondo fantastico. Gli appunti su cui poi suo figlio si è trovato a lavorare abbondavano di dettagli sulla storia, sui popoli e sulle lingue di Arda. Proprio come farebbe un Dio, lo scrittore non ha tralasciato nulla, preoccupandosi di tutto e annotando tutto ciò che faceva capolino nella sua mente.

Dopo essersi dedicato a Il Silmarillion, Christopher Tolkien si preoccupò quindi di tutto ciò che era rimasto fuori dalle narrazioni principali. Prendono così forma le raccolte di racconti, quasi un’enciclopedia della Terra di Mezzo composta da storie più o meno concluse, inediti, prime versioni o versioni alternative di storie già amate. Tutti questi frammenti sono intervallati da spiegazioni dell’autore o interventi del curatore che danno una panoramica completa sulla creazione e sull’evoluzione dell’universo narrativo.

Racconti Incompiuti fu la prima raccolta ad essere pubblicata nel 1980 e in Italia solo nel 2003. Comprende racconti di tutte e tre le Ere, comprese versioni più lunghe rispetto a quelle riportate ne Il Silmarillion delle vicende di Túrin Turambar e della caduta di Gondolin, insieme a dettagli sulla storia dell’isola di Númenor e sulla sua popolazione e ad approfondimenti di alcuni eventi narrati ne Il Signore degli Anelli.

Dal 1983 Chistopher Tolkien iniziò a curare i 12 libri della serie The History of Middle-earth in cui si ritrovano tutti gli altri scritti che non hanno trovato spazio altrove, saggi e approfondimenti. In Italia però sono stati tradotti soltanto i primi due volumi, che vanno sotto i nomi di Racconti Ritrovati (1986) e Racconti Perduti (1987), mentre le traduzioni degli altri tomi non sono state autorizzate dagli eredi, per motivazioni mai del tutto chiarite. Visto comunque l’alto livello di dettagli tecnici presenti nei libri, sono letture che si consigliano soprattutto ai più appassionati e da intraprendere solo dopo aver concluso le narrazioni principali.

Infine, è controversa la collocazione de Le avventure di Tom Bombadil (1962), una raccolta di 16 poesie che comprendono leggende della Contea e storie che hanno come protagonista Tom Bombadil, strambo personaggio che Frodo incontra all’inizio del suo viaggio ne Il Signore degli Anelli. La sua appartenenza a quello che è chiamato “canone tolkeniano” è dibattuta poiché, pur contenendo informazioni che non si trovano in altre opere, è considerata più come una narrazione appartenente al folklore degli Hobbit. Alcune di queste storie sono attribuite nella finzione al Libro Rosso dei Confini Occidentali scritto da Bilbo Baggins.

Ordine di lettura

L’ordine quindi con cui l’insieme di romanzi e racconti di Tolkien dovrebbe essere letto è:

  1. Il Silmarillion (1978)
  2. Beren e Lúthien (2017)
  3. I figli di Húrin (2007)
  4. La caduta di Gondolin (2018)
  5. Lo Hobbit (1973)
  6. Il Signore degli Anelli (1970)
  7. L’ultima canzone di Bilbo (1974)
  8. Le avventure di Tom Bombadil (1962)
  9. Racconti Incompiuti (2003)
  10. Racconti Ritrovati (1986)
  11. Racconti Perduti (1987)

Gli altri scritti: la ricerca, le influenze e i racconti fantasy

La mente di Tolkien, fervida e instancabile, non ha mai abbandonato la Terra di Mezzo, ma di tanto in tanto ha indugiato anche su altri lidi. Egli fu infatti per parecchi anni professore di Lingua e Letteratura Inglese presso l’Università di Oxford e la sua attività di studioso si intrecciò indissolubilmente a quella di appassionato.

In quest’ottica rientrano tanti saggi e traduzioni che sono stati pubblicati negli anni e che arrivano a toccare anche la mitologia nordica, delle letture interessanti per capire meglio le ispirazioni di questo grande scrittore. 

  • Il Medioevo e il Fantastico (2000) – raccolta di saggi
  • La leggenda di Sigurd e Gudrún (2009) –ispirata alla vicenda di Sigfrido narrata nell’Edda poetica
  • La caduta di Artù (2013) – rivisitazione della leggenda arturiana
  • Beowulf (2014) – traduzione e commento del poema
  • La storia di Kullervo (2015) – rivisitazione di uno dei miti del Kalevala finlandesi

Non dobbiamo però nemmeno dimenticare che Tolkien fu prima di tutto padre e che trovò nei suoi figli grande ispirazione quotidiana. È per loro infatti che scrisse Lo Hobbit e tutta una serie di racconti ambientati in universi fantastici, slegati della Terra di Mezzo:

  • Il cacciatore di draghi (1975) – ambientato in una fantastica Britannia medievale
  • Albero e foglia (1976) – raccolta di fiabe che comprende il saggio Sulle fiabe e le storie Foglia di Niggle e Il fabbro di Wootton Major
  • Le lettere di Babbo Natale (1980) – raccolta di lettere fittizie
  • Mr. Bliss (1984) – favola illustrata
  • Roverandom (1998) – le avventure del cane alato
  • Il fabbro di Wootton Major (2005) – nuova versione del racconto lungo

Infine, se queste letture non dovessero essere ancora abbastanza per voi, Lettere (1914-1973), è una bellissima raccolta pubblicata precedentemente in Italia con il titolo La realtà in trasparenza. Si tratta di una selezione di lettere che trasportano il lettore all’interno della dimensione più intima e personale di Tolkien per capire meglio l’uomo e lo scrittore, i suoi ideali e i suoi lavori.

L'immagine di copertina mostra due pagine de Lo Hobbit via Google Creative Commons

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